Sono disponibili alcuni elaborati (Project work) realizzati dai partecipanti ai Corsi di formazione Manageriali per Direttori di Azienda Sanitaria (DIAS) e Direttori responsabili di Struttura Complessa (DSC) e dai partecipanti ai Corsi di rivalidazione della formazione manageriale organizzati da AFSSL - Accademia di formazione per il servizio sociosanitario lombardo di PoliS-Lombardia.
Per ogni Project work è visualizzabile una scheda descrittiva dettagliata, con abstract e - in allegato - il testo completo del documento.

SELEZIONE PER TIPO CORSO: DIAS DSC - RIVALIDAZIONE

SELEZIONE PER MODULOSanità pubblica - Organizzazione e gestioneGestione economico-finanziaria - Risorse umane

Puoi usare i filtri proposti a sinistra o il box di ricerca qui sotto per cercare all'interno dei Project work

Trovati 525 documenti.

Mostra parametri
La "Digital Pathology" nelle Strutture Complesse di Anatomia Patologica per la costituzione di una Rete Anatomopatologica Digitale in Regione Lombardia
0 0
Libri Moderni

Gianelli, Umberto

La "Digital Pathology" nelle Strutture Complesse di Anatomia Patologica per la costituzione di una Rete Anatomopatologica Digitale in Regione Lombardia / Umberto Gianelli

Milano : PoliS-Lombardia, 2023

Abstract: La principale attività di un laboratorio di Anatomia Patologica (AP) consiste nel trasformare campioni istologici in sezioni, montate su vetrini, da esaminare al microscopio ottico per formulare una diagnosi. La Digital Pathology (DP) è una tecnologia mediante la quale il vetrino contenente la sezione istologica viene digitalizzato tramite uno scanner e visualizzato, come immagine digitale (Whole Slide Image, WSI) direttamente sul monitor del PC, senza l’ausilio del microscopio. Il principale vantaggio consiste nell’avere a disposizione una WSI che 1) può essere analizzata con specifici software di analisi d’immagine (diagnosi più precisa); 2) può essere condivisa ed esaminata a distanza (telepatologia). Il progetto (PW) propone la costituzione di una Rete Anatomopatologica Digitale (RAD) tra i laboratori di anatomia patologica di diverse ASST della regione, al fine di organizzare e rendere possibile la condivisione di casi di difficile inquadramento diagnostico, uniformare il report anatomopatologico delle patologie specialistiche a livello regionale, condividere procedure, linee guida e indicazioni specialistiche. Il PW della durata complessiva di 48 mesi, si articola in 4 fasi: 1. Project management; 2. Implementazione della DP nei singoli laboratori di anatomia patologica; 3. Costituzione dei gruppi di lavoro per patologie specifiche (patologia cutanea, toracica, uro-genitale, endocrina…); 4. Monitoraggio e raccolta dei risultati. Beneficiari del progetto saranno i medici anatomopatologi della rete, per la migliore qualità diagnostica e la possibilità di condividere i casi più problematici con esperti del settore, i medici clinici specialisti, che otterranno report anatomopatologici formulati in maniera condivisa ed uniforme in tutto il territorio regionale e da ultimo i pazienti che potranno ottenere diagnosi più precise, tempestive e più utili alla loro gestione terapeutica. I costi del progetto sono stati calcolati ipotizzando l’acquisto della tecnologia (digital slide scanner, work station munita di PC, software per l’analisi di immagine e monitor ad alta definizione, affitto di sistema di storage delle immagini) necessaria per implementare la DP in un laboratorio di Anatomia Patologica a media attività (ASST Santi Paolo e Carlo: nel 2022 sono stati eseguiti 22.350 casi istologici x 5 vetrini di media) e risultano pari a 1,5 euro per vetrino. Tali dati sono in linea con una indagine svolta da Regione Lombardia e volta a verificare la spesa del noleggio della stessa tecnologia, che ha dato un costo di circa 1,3 euro per vetrino. Al fine di monitorare i risultati sono stati indentificati alcuni indicatori di processo che devono essere valutati nelle due fasi attuative del processo: 1) per la validazione della DP all’interno dei singoli laboratori, come da indicazioni del College of American Pathologist, in numero di casi in cui la concordanza tra diagnosi al microscopio e diagnosi digitale sia >90%; 2) per la valutazione dell’attività svolta dai gruppi di lavoro, il numero di casi condivisi a seguito delle revisioni collegiali in 6 mesi. In conclusione, l’implementazione della DP nei laboratori di anatomia patologica e la formazione di una Rete Anatomopatologica Digitale rappresentano una grossa opportunità per i medici e per i pazienti. Da ultimo, vale la pena di sottolineare come il progetto di costituzione della rete possa essere facilmente esportato a livello extraregionale e nazionale. MODULOPOL

Ipotesi Riorganizzativa analisi per un efficientamento dei Costi delle Risorse nella Struttura Complessa Dipendenze dell'ASST Lariana
0 0
Libri Moderni

Parillo, Teresa

Ipotesi Riorganizzativa analisi per un efficientamento dei Costi delle Risorse nella Struttura Complessa Dipendenze dell'ASST Lariana / Teresa Parillo

Milano : PoliS-Lombardia, 2023

Abstract: Lo scopo del mio Project Working è stato quello di fare un’analisi dettagliata delle criticità esistenti all’interno della Struttura Complessa Dipendenze da cui dipendono 2 strutture Semplici: la SS Lariana Est e la SS Lariana Ovest di cui sono Responsabile gestionale dal 2002. Dal 31/03/23 mi è stata anche attribuita la funzione di Direttore f.f. Struttura Complessa Dipendenze che afferisce al DSMD. La Struttura Complessa Dipendenze è una struttura pubblica accreditata che ha il compito di garantire assistenza ai soggetti con problematiche di dipendenza. Nel contesto comasco che ha una vasta territorialità con diverse sedi operative tra l’altro in una zona di confine come la Svizzera in quest’ultimi anni ha creato non pochi problemi. La continua evoluzione della tipologia dei soggetti tossicodipendenti, la crescita delle domande di una presa in carico da parte dei soggetti e il ridimensionamento delle risorse umane porta di conseguenza a modificare alcune procedure interne e a collocare il personale (soprattutto per il 2024) in tutte le sedi operative per garantire la continuità assistenziale o a consentire una maggior affluenza di utenti in una sede piuttosto che un’altra. Alcune modifiche sul rilascio e sui costi di alcuni accertamenti tossicologici (anche poi nell’ambito legale per l’idoneità alla guida) porterà ad un risparmio e ad una minor presenza degli utenti in ambulatori di somministrazioni terapie anticraving. Non è da trascurare il fenomeno della polidipendenza e della richiesta di prese in carico di soggetti con una patologia sia psichiatrica che di dipendenza. Con la DGR 80 del Gap invece vi è la possibilità di un’entrata economica per assunzione di personale però a contratto di cui annualmente bisogna far i conti per delibere di manifestazioni d’interesse. Per il GAP siamo alla V annualità e per l’anno 2024 potremo anche utilizzare gli avanzi di finanziamento degli anni precedenti che non sono stati utilizzati causa Covid. Ho preso in considerazione in questo PW solo alcuni aspetti: il numero di utenti dell’anno 2022 (Cartella informatizzata GEDI), i costi interni dei controlli tossicologici per dare un’omogeneità di comportamento ai medici prescrittori, voci di costo per assunzione del personale grazie al finanziamento regionale per il GAP. I problemi da affrontare saranno tanti anche rispetto ad un’integrazione con la psichiatria su soggetti da inserire in CT a doppia diagnosi, ad una campagna di sensibilizzazione di alcuni screening come l’HCV che è un obbligo ministeriale e regionale. Importante anche un aggancio precoce di soggetti in età adolescenziale. MODULOECO

Integrazione tra Dipartimento di Prevenzione e Distretto Sanitario nella Casa della Comunità in un distretto dell'ASL TO4: progetto di organizzazione delle attività vaccinali nella vision della nuova medicina proattiva territoriale
0 0
Libri Moderni

Trioni, Mauro - Valtorta, Franco

Integrazione tra Dipartimento di Prevenzione e Distretto Sanitario nella Casa della Comunità in un distretto dell'ASL TO4: progetto di organizzazione delle attività vaccinali nella vision della nuova medicina proattiva territoriale / Mauro Trioni, Franco Valtorta

Milano : PoliS-Lombardia, 2023

Abstract: La gestione vaccinale secondo i Livelli Essenziali di Assistenza, richiamati dal D.M. 77/2022, risulta in capo al Dipartimento di Prevenzione, attraverso il Servizio Igiene Sanità Pubblica. L’introduzione del nuovo modello della medicina territoriale di cui al D.M. 77/2022, mediante la realizzazione delle Case della Comunità, ha fatto emergere una nuova visione dell’approccio al cittadino da parte dei Servizi Sanitari che si basa sostanzialmente sulla sua centralità rispetto alle varie articolazioni funzionali delle Aziende Sanitarie Locali. L’attivazione delle Case della Comunità in ogni Distretto sanitario dell’ASL consente di avvicinare sempre di più i Servizi sanitari al cittadino, garantendo l’effettuazione delle prestazioni sanitarie richieste e necessarie in modo integrato, riducendo gli accessi, semplificando i percorsi assistenziali nonché realizzando validi e soddisfacenti obiettivi sanitari. In tale ambito, ai fini del presente Project Work, è stata valutata la gestione vaccinale della popolazione secondo il modello organizzativo della Casa della Comunità in alternativa a quella effettuata tradizionalmente da parte del Servizio Igiene Sanità Pubblica (SISP) attraverso le proprie articolazioni territoriali e procedure organizzative. Nella Casa della Comunità risultano presenti differenti figure professionali: Medici di Medicina Generale (MMG), Pediatri di Libera Scelta (PLS), Specialisti convenzionati, Specialisti dipendenti, Medici afferenti al Servizio Igiene Sanità Pubblica, Infermieri, Assistenti Sanitari, Amministrativi, Centro Informazione Salute Immigrati (ISI). La valutazione delle alternative organizzative è stata condotta in una logica comparativa, andando a definire dapprima il percorso paziente, diversificando per i pazienti in età evolutiva e per i pazienti adulti, nonché valutando la possibilità di attivare percorsi puntuali per alcune patologie croniche, per le quali risulta già previsto un calendario di visite periodiche e follow-up presso le C.d.C. La SWOT Analysis, effettuata in una logica ex-ante, e per la quale si prevede un aggiornamento a seguito dell’implementazione del modello organizzativo proposto, assumendo una duplice prospettiva, paziente/utente e operatori sanitari, ha evidenziato numerosi punti di forza (accessibilità, possibilità di promuovere le vaccinazioni, possibilità di recupero dei pazienti, minor numero di sedute vaccinali ad hoc, soddisfazione per il trattamento sanitario ricevuto, possibilità di usufruire di consulenze in team e possibilità di usufruire della mediazione culturale) mentre risultano contenuti gli aspetti negativi (necessità di riorganizzare le agende, resistenza al cambiamento, insoddisfazione di chi abita lontano rispetto alla C.d.C., scarsa motivazione degli operatori nonché il rischio di sovrapposizione delle agende). La nuova organizzazione, prevedendo il coinvolgimento attivo di tutti gli operatori sanitari pur di competenze diverse presenti nella C.d.C., nella somministrazione dei vaccini, potrà favorire la popolazione sia nel miglioramento del risultato di salute in termini quali-quantitativi, sia nella diffusione della cultura vaccinale tra gli operatori stessi. Ci si attende altresì che tale nuova cultura vaccinale determini anche un incremento dell’adesione alle vaccinazioni da parte di tutto il personale dell’Azienda Sanitaria Locale, così importante nel dare il buon esempio alla popolazione. MODULOPOL

Il paziente affetto da obesità patologica: aspetti rilevanti per il trasporto in emergenza urgenza
0 0
Libri Moderni

Bergamini, Giuseppe - Campi, Sabina - Razzini, Katia

Il paziente affetto da obesità patologica: aspetti rilevanti per il trasporto in emergenza urgenza / Giuseppe Bergamini, Sabina Campi, Katia Razzini

Milano : PoliS-Lombardia, 2023

Abstract: I servizi di emergenza/urgenza (Sala operativa 118, mezzi di soccorso, punti di primo intervento, pronto soccorso ospedalieri) hanno l'obiettivo di garantire prestazioni immediate agli utenti che presentano alterazioni delle funzioni vitali tali da compromettere potenzialmente e gravemente lo stato di salute. Partendo da questa considerazione e da quanto riportato nelle Raccomandazioni Ministeriali n.11 e n.15 è stato analizzato il processo di gestione del paziente bariatrico attualmente in uso, rilevando criticità importanti, che si possono riassumere con la mancanza nel filtro di presa in carico della voce “peso paziente” e con un incompleto censimento dei mezzi idonei e degli allestimenti appropriati e standardizzati, che possono avere ricadute sia sugli operatori addetti al soccorso in termini di salute e sicurezza, sia sui tempi di ospedalizzazione dei pazienti bariatrici. Si è quindi proceduto alla riprogettazione del processo partendo dall’analisi dei dati relativi agli eventi di soccorso territoriale nell’intera Regione Lombardia nell’anno di riferimento, l’analisi delle attrezzature/ausili presenti e disponibili sul mercato con relativi costi, la ricognizione del numero degli operatori coinvolti, nonché l’analisi della normativa in essere. Tutte le attività descritte sono state effettuate utilizzando gli strumenti tipici del management aziendale quali il Business Process Improvement (BPI) per il miglioramento e la SWOT analisys per identificare i punti di forza e debolezza del progetto. Alla mappatura puntuale del processo è stata associata la matrice RACI per l’identificazione corretta di attività, ruoli e responsabilità. È stata effettuata anche un’analisi dei costi necessari per l’implementazione del progetto, che ha preso in considerazione il numero minimo di mezzi necessari per soddisfare i bisogni della R.L., l’acquisto delle attrezzature ed alla valutazione che il noleggio del mezzo equipaggiato sia più efficiente in termini di mantenimento delle performance. Sono stati valutati anche i costi di formazione del personale esposto al rischio di sovraccarico biomeccanico degli arti superiori e inferiori dovuto all’utilizzo di forza intensa, l'assunzione di posture incongrue, carenza di fattori di fattori ambientali e organizzativi. I punti di forza del progetto risultano essere la riduzione del tempo totale di intervento, in particolare dell’ospedalizzazione, miglioramento della qualità del soccorso e delle condizioni di lavoro degli operatori a fronte di un aumento dei costi ed alle possibili difficoltà nell’inserimento ed affidabilità dei dati. Per valutare la fattibilità del progetto si analizzeranno i dati di un periodo temporale di 6 mesi per valutare l’impatto sul tempo totale di presa in carico e la correlazione tra peso identificato, invio del mezzo bariatrico ed effettivo riscontro di paziente obeso all’arrivo del primo mezzo. In conclusione ci si aspetta una maggiore appropriatezza degli interventi con riduzione dei casi di malpractice, nonché la possibile realizzazione di un database comune in accordo con le Cure Primarie al fine di tracciare ex-ante le caratteristiche dei pazienti fragili. MODULOORG

Gestione ed organizzazione di un ambulatorio di malattie sessualmente trasmissibili
0 0
Libri Moderni

Menzaghi, Barbara - Esposti, Marco

Gestione ed organizzazione di un ambulatorio di malattie sessualmente trasmissibili : valutazione del risparmio economico nell'individuazione e trattamento precoce delle infezioni a trasmissione sessuale / Barbara Menzaghi, Marco Esposti

Milano : PoliS-Lombardia, 2023

Abstract: Le infezioni sessualmente trasmissibili colpiscono ogni giorno più di un milione di persone in tutto il mondo, la maggior parte delle quali asintomatiche. Secondo quanto riportato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel 2016 sono stati rilevati, globalmente, circa 376 milioni di nuovi casi di infezioni sessualmente trasmesse, tra cui gonorrea, sifilide, infezione da Chlamydia trachomatis e infezione da Trichomonas vaginalis. In Italia, dal 1 gennaio 1991 al 31 dicembre 2019, sono stati segnalati 140.874 nuovi casi di infezioni trasmesse sessualmente, di cui il 71,5% diagnosticato negli uomini (età media di 33 anni) e il 28,5% nelle donne (età media 30 anni). Le malattie sessualmente trasmissibili incidono notevolmente sulla vita di un individuo poiché impattano direttamente sulla sfera sessuale e riproduttiva attraverso la generazione di complicanze come infertilità, cancro, complicanze della gravidanza e aumentano il rischio di contrarre l’HIV. Il peso economico dell’infezione da HIV sui servizi sanitari è riconosciuto a livello mondiale e, nella transizione epidemiologica da patologia mortale a cronica, ha subìto un notevole aumento relativo ai costi legati alla cura e all’assistenza dei pazienti HIV. La profilassi pre-esposizione (PrEP) è l'uso di farmaci per prevenire la diffusione dell'HIV in persone che non sono ancora state infettate. Sebbene l'efficacia sia stata dimostrata in molti studi randomizzati e studi di coorte, sono emerse alcune preoccupazioni sulla sua gestione soprattutto in termini di drammatico aumento delle infezioni sessualmente trasmissibili (IST). Sono nati pertanto ambulatori atti a monitorare la diffusione di IST nella popolazione a rischio. Il presente project work intende portare alla luce gli aspetti organizzativi e gestionali nell’implementazione di un ambulatorio dedicato alla prevenzione e cura delle IST in un contesto ospedaliero. Inoltre, impiegando strumenti di analisi di processo, attraverso un’analisi di Activity Based Costing si intende valutare l’impatto economico, a livello di singola Azienda e più in generale a livello di sistema, dell’implementazione di un modello assistenziale che preveda l’identificazione e il trattamento precoce delle IST nelle popolazioni considerate a rischio, rispetto all’attuale modello di gestione dei pazienti cronici HIV positivi. Obiettivo primario è quello di evidenziare il vantaggio economico dell’adozione di misure di profilassi pre-esposizione rispetto alla gestione della cronicità considerando trattamenti previsti e farmaci prescritti. In un’ottica di maggiore sostenibilità del SSN, il nuovo modello organizzativo punta a trasferire risorse economiche e umane dalla cura delle malattie croniche alla prevenzione delle stesse. La soluzione prospettata offre una serie di vantaggi dal punto di vista sociale, clinico e di standard qualitativo. La valutazione economica condotta, per singolo paziente afferente ad un centro IST, sia nel caso in cui effettui solo il follow-up periodico sia nel caso in cui debba anche assumere la PREP, confrontata con la valorizzazione economica di un paziente che, a seguito della mancata prevenzione, diventi cronico per HIV, anche solo considerando il costo dei farmaci HAART, pende a favore del percorso di prevenzione e diagnosi precoce delle malattie sessualmente trasmissibili. Tale approccio, quindi, dopo un investimento iniziale, potrebbe portare, nel medio e lungo periodo, un significativo risparmio economico per ogni Regione che intenda implementarlo. MODULOECO

Definizione del percorso del paziente con arresto cardiaco sul territorio: ECMO for life e Organ Donor
0 0
Libri Moderni

Musazzi, Andrea Marcello

Definizione del percorso del paziente con arresto cardiaco sul territorio: ECMO for life e Organ Donor / Andrea Marcello Musazzi

Milano : PoliS-Lombardia, 2023

Abstract: L’utilizzo dell’ecmo (extracorporeal membrane oxygenation) nell’assistenza del paziente in arresto cardiaco extra-ospedaliero rappresenta una pratica sempre più diffusa negli ultimi cinque anni in Italia. La diffusione è conseguente all’ottimizzazione delle manovre rianimatorie sul territorio, al miglioramento di una educazione dei laici nel trattamento del paziente in arresto e all’ottimizzazione della rete dell’emergenza. Una significativa disponibilità di risorse ha permesso lo sviluppo di tale procedura che ha ancora oggi supporti scientifici ancora deboli. Partendo dalla realtà dell’ASST Sette Laghi e dai protocolli in atto si discutono costi ed opportunità del protocollo. I risultati clinici dei 25 pazienti trattati, i dati scientifici internazionali spingono il cardiochirurgo ad una razionalizzazione della spesa. Adozione un protocollo restrittivo ed implementazione del DCD (Donation After Cardiac Death) come strumento per incrementare il numero di organi disponibili per trapianto. MODULOORG

Analisi costi-benefici di differenti tipi di protesi nella chirurgia dell'otosclerosi
0 0
Libri Moderni

Colombo, Giovanni

Analisi costi-benefici di differenti tipi di protesi nella chirurgia dell'otosclerosi / Giovanni Colombo

Milano : PoliS-Lombardia, 2023

Abstract: L’obiettivo primario di questo lavoro è la valutazione costi-benefici di due diversi tipi di protesi nella chirurgia funzionale della staffa. Tramite l’analisi di differenti variabili, circa il percorso clinico del paziente dopo l’operazione e circa la spesa che comporta, viene definita la migliore opzione protesica nella chirurgia di stapedotomia. Tra le opzioni più comuni vi sono le protesi in Titanio, più costoso ma apparentemente associato a un risultato funzionale migliore, e quelle in Teflon, molto più economico ma più difficile da maneggiare e con outcome funzionali lievemente peggiori. Affinché questa valutazione sia quanto più completa, vengono prese in esame numerose variabili per ogni tipo di protesi, come i tempi chirurgici, il tasso di complicanze, suddivise per tipologia e soprattutto i valori audiometrici dei controlli pre e post-operatori per definire l’ABG (quindi il risultato funzionale in termini quantitativi). In un’analisi parallela, una volta stimata la mole di pazienti candidabili a chirurgia in un arco di tempo pari ad un anno, viene calcola la spesa da sostenere per impiantare a tutti i pazienti una tipologia di protesi e poi l’altra. Sebbene le protesi in Titanio siano storicamente associate ad una migliore resa funzionale, in diversi studi entrambi i tipi di protesi si sono dimostrati validi nella chiusura dell’ABG. Per la protesi in Teflon, infatti, il tasso di rioperazione differisce soltanto dell’1%. Alla luce di quanto esposto, essendo attorno all’1% la differenza in incidenza di complicanze che necessitano la rioperazione, si tratterebbe di rioperare 1 solo caso all’anno in un centro di riferimento e 1 caso ogni 5 anni (0.2 / annuo) in un ospedale medio. Per quanto riguarda i tempi operatori, con la protesi in Teflon, questi si allungano solamente di 5 minuti, risultando identici nelle mani di un chirurgo esperto, ma avendo la possibilità di allungarsi notevolmente nelle mani di un chirurgo alle prime armi. Di contro, la protesi in Titanio, essendo più maneggevole e non necessitando di essere tagliata durante il tempo chirurgico, può essere posizionata in un minor tempo rispetto a quella in Teflon, risultando alla portata di mani meno esperte. Alla luce di quanto sopra, si può affermare che la protesi in Teflon ben risponde ai requisiti funzionali del paziente, e, laddove posizionata da un chirurgo con esperienza, offre un vantaggio importante in termini economici. In conclusione, il chirurgo otologo dovrebbe poter disporre di entrambe le opzioni, prediligendo l’alternativa più economica e riservando la protesi in Titanio a casi selezionati, in relazione alle variabili anatomiche del paziente e al suo livello di esperienza. MODULOECO

Efficientamento della presa in carico del paziente disabile non collaborante con patologia odontoiatrica urgente nell’ASST Spedali Civili di Brescia
0 0
Libri Moderni

Bardellini, Elena - Lombardi, Alberto - Marinone, Maria Grazia

Efficientamento della presa in carico del paziente disabile non collaborante con patologia odontoiatrica urgente nell’ASST Spedali Civili di Brescia / Elena Bardellini, Alberto Lombardi, Maria Grazia Marinone

Milano : PoliS-Lombardia, 2023

Abstract: Background e Obiettivi. L’ U.O.C Pronto Soccorso Odontoiatrico (PSO) degli Spedali Civili di Brescia è un centro di riferimento per la patologia odontoiatrica acuta in pazienti disabili per Brescia e provincia. I pazienti disabili possono essere affetti da una problematica odontoiatrica acuta (algia) oppure cronica (carie, residui radicolari, parodontopatia, mobilità dentaria, tartaro..) ed essere collaboranti oppure non collaboranti al trattamento odontoiatrico. Attualmente, i pazienti disabili collaboranti (PDC) con patologia odontoiatrica acuta accedono direttamente al PSO, dove le problematiche acute (pulpite, periodontite, ascesso, flemmone, sanguinamento, trauma..etc) vengono trattate in tempo reale. Anche i pazienti disabili non collaboranti (PDNC) affetti da patologia odontoiatrica acuta vengono accettati e valutati presso il PSO degli Spedali Civili di Brescia; tuttavia, data l’impossibilità di fornire loro trattamenti ambulatoriali, vengono indirizzati agli Ambulatori di Chirurgia Maxillo-Facciale (CMF) Adulti o Pediatrici, per essere inseriti in una lista d'attesa per le cure odontoiatriche in anestesia generale, lista a cui afferiscono anche tutti i PDNC con patologie odontoiatriche croniche. Obiettivo di questo progetto è di implementare il percorso dedicato alla gestione dei PDNC affetti da patologia odontoiatrica acuta. Metodologia. La proposta di questo progetto è di accettare i pazienti PDNC acuti all’ U.O.C. PSO e quindi di inviarli a seconda dell’età al PS adulti o al PS pediatrico per ricoverarli nei reparti di CMF Adulti o CMF Pediatrica, dove sottoporli alle cure odontoiatriche in anestesia generale in tempo reale. Risultati L’attuazione di questo progetto consentirebbe di a) garantire una gestione più efficace delle emergenze odontoiatriche nei PDNC, con la sicurezza di un percorso di cura standardizzato e non dipendente dalla disponibilità degli operatori; b) risolvere in tempi brevi le patologie odontoiatriche causa di algia, migliorando la qualità di vita sia del paziente sia del caregiver; c) ridurre il numero degli accessi in PSO per la stessa problematica e l’aggravamento nel tempo della stessa; d) ridurre l’uso ripetuto di antibiotici; f) ridurre le liste di attesa per i PDNC con patologia odontoiatrica non urgente, avendo in essere un percorso agevolato per gli urgenti Conclusioni Il progetto mira a ottimizzare il percorso assistenziale per i PDNC con patologie odontoiatriche urgenti, stabilendo un percorso strutturato ed efficiente unico nel territorio, in grado di migliorare la tempistica di risposta all’urgenza per questa popolazione fragile e di abbattere contemporaneamente le liste di attesa. MODULOORG

Gestione della dimissione del paziente over 65 con frattura di femore
0 0
Libri Moderni

Gestione della dimissione del paziente over 65 con frattura di femore : integrazione ospedale-territorio / Marilde Viale, Laura Maccagni, Alberto Della Grazia, Francesco Cideni

Milano : PoliS-Lombardia, 2023

Abstract: L’onda della grave pandemia da Coronavirus che ha travolto gli ospedali ha reso necessario un cambiamento radicale di struttura e organizzazione, rendendo necessario intervenire da un punto di vista normativo al fine di implementare lo sviluppo dell’assistenza territoriale. Il nostro progetto rappresenta una proposta di miglioramento nella gestione delle dimissioni di un paziente over 65 con frattura al femore che accede al Pronto Soccorso, il quale dopo l’intervento chirurgico necessario e la stabilizzazione del quadro clinico, può essere trasferito alle cure territoriali per una ripresa quanto più completa dell’autonomia. Il progetto si sviluppa a partire dall’analisi dei tempi di degenza media ospedaliera e costi relativi e dalle linee organizzative per la presa in carico domiciliare, offrendo spunti interessanti dell’applicazione della riforma territoriale, di cui al D.M. n. 77/2022 con gli attori del Sistema. Alla luce delle risorse gestionali, organizzative e di personale si cerca di costruire un percorso di cure, evidenziando laddove si presentino criticità di sistema, soluzioni alternative di setting assistenziali di presa in carico, che favoriscano la prossimità delle cure e l’ottimizzazione delle degenze ospedaliere traumatologiche ed elettive. L’implementazione delle offerte assistenziali territoriali è strettamente correlata al tema dell’invecchiamento della popolazione in progressivo aumento ed è imprescindibile dallo sviluppo e dall’importanza che assume l’equipe lavorativa di figure professionali eterogenee, che non sono la semplice somma dei singoli Professionisti. MODULOORG

Protocollo ERAS nella Chirurgia colo-rettale
0 0
Libri Moderni

Protocollo ERAS nella Chirurgia colo-rettale : modello di integrazione Ospedale-Territorio / Luca del Re, Luca Fumagalli, Fulvia Maria Antonietta Noro, Ada Doveri

Milano : PoliS-Lombardia, 2023

Abstract: Le diverse esperienze degli autori di questo project work hanno individuato nell’applicazione dei protocolli ERAS un modello di integrazione delle diverse professionalità sia operanti a livello ospedaliero che a livello territoriale. Tali protocolli rappresentano anche un modello di sanità paziente-centrica che deve essere valorizzato. Il protocollo per la chirurgia colo-rettale rappresenta un punto di partenza, tenuto conto della grande opportunità fornita dai nuovi modelli di sanità e dalle importanti innovazioni tecnologiche che affiancano, e sempre più sosterranno, la pratica clinica. La scarsità di molte professionalità nell’attuale panorama sanitario impone sempre più un ottimale utilizzo delle risorse e la necessità di creare dei team multidisciplinari che possano operare anche da remoto. Questo favorisce da un lato una visione olistica del percorso di cura, dall’altro una distribuzione più omogenea e quindi sostenibile fra i diversi professionisti coinvolti del carico assistenziale. Si intende condividere un modello di governo clinico delle patologie del colon-retto da trattare chirurgicamente, attraverso la creazione di un network di professionisti, l’umanizzazione e l’individualizzazione di tutto il percorso preoperatorio con significativi benefici organizzativi e clinici. Il nuovo modello di sanità territoriale diventa centrale nella gestione di questo percorso, fin dalla fase preoperatoria, valorizzando la figura del medico di medicina generale e dell'infermiere di comunità: la partecipazione attiva di queste figure professionali, oltre ad un coinvolgimento precoce dei servizi di riabilitazione territoriale, rappresenta un elemento essenziale per garantire e favorire la partecipazione e l’aderenza del paziente alle prescrizioni, punto focale del successo di questi percorsi. L’accesso del paziente alle case di comunità e agli ospedali di comunità piuttosto che all’ospedale rappresenta di per sé un valore, in quanto riduce gli spostamenti del paziente e riduce l’afflusso negli ambulatori di preospedalizzazione. La delocalizzazione di parte delle attività di diagnostica e di prericovero sul territorio associata ad una dimissione programmata in maniera puntuale assieme ai servizi territoriali garantisce un efficiente turnover dei posti letto. Queste azioni impattano strategicamente sulle attività chirurgiche programmate favorendo lo scorrimento delle liste di attesa, oltre ad un ottimale utilizzo delle risorse. MODULOORG

Sviluppo di un percorso di cura multidisciplinare fra Ospedale e Territorio per pazienti pediatrici con malattie rare neurologiche
0 0
Libri Moderni

Sviluppo di un percorso di cura multidisciplinare fra Ospedale e Territorio per pazienti pediatrici con malattie rare neurologiche / Maria Grazia D’Angelo, Marianna Rasori, Aglaia Vignoli, Giovanna Zorzi

Milano : PoliS-Lombardia, 2023

Abstract: L’assistenza al malato raro richiede molteplicità di competenze, interventi e prestazioni erogate in setting assistenziali diversi e servizi spesso geograficamente lontani tra loro. Il percorso assistenziale si declina tra setting ospedaliero dei Centri di Riferimento per le Malattie Rare (MR) e setting territoriale (costituito da distretti, ospedali di comunità, case di comunità e il luogo di vita del paziente). La gestione della comunicazione tra i due macro ambiti influenza gli aspetti organizzativi in un’ottica di percorso assistenziale di qualità, presa in carico globale ed equità nelle cure. La Rete Regionale per le Malattie Mare della Lombardia (Delibera della Giunta Regionale N. VII/7328 dell’11 dicembre 2001) garantisce attività di coordinamento operativo e di condivisione delle strategie comuni tramite l’intervento della D.G. Welfare, delle ATS, del Centro di coordinamento regionale delle MR e dei rappresentanti della Federazione Italiana Malattie Rare (FIMR) - UNIAMO e della Federazione Lombarda Malattie Rare (FLMR). Il Piano Nazionale Malattie Rare 2023-2026, sottolinea la necessità di un modello di sistema integrato secondo un disegno di rete multicentrica e multidisciplinare. A tutt’oggi manca però un percorso definito e formalizzato per la gestione del passaggio dal Centro di Riferimento MR al Territorio, in particolar modo per quello che riguarda la gestione della terapia farmacologica e non farmacologica. Questo determina una serie di criticità sia per il paziente e la sua famiglia, sia per gli operatori del Territorio: difficoltà da parte della famiglia nell’accesso ai servizi territoriali e difficoltà da parte dei servizi territoriali nel rispondere alle diverse esigenze, scarsa conoscenza da parte del Centro che definisce diagnosi e terapia delle reali risorse del Territorio e perdita di informazione da parte dei Centri stessi rispetto al follow-up del paziente dopo la diagnosi. Inoltre, la carenza nel confronto del centro prescrittore con il farmacista ospedaliero per la verifica dei farmaci disponibili, dei farmaci off label e dei farmaci non previsti dal PDTA della patologia, sfocia nella produzione di documentazione non completa o non corretta e rende più difficoltoso il percorso di erogazione delle terapie, sia farmacologiche che di protesica. Obiettivi di questo progetto sono la definizione di un unico percorso di cura dalla diagnosi alla presa in carico territoriale per garantire al bambino con disabilità complesse la pronta erogazione della terapia prescritta. L’implementazione della comunicazione bidirezionale fra Ospedale, Farmacia ospedaliera e Territorio attraverso percorsi riconosciuti e valorizzati, consentirebbe di mantenere dati di follow-up dei pazienti inviati sul Territorio. Indicatori di sistema sono la razionalizzazione delle risorse, la semplificazione della gestione del piccolo paziente con MR sia per le famiglie che per gli operatori del territorio, il miglioramento della soddisfazione del nucleo familiare. Il nostro progetto si propone l’attivazione di un team multidisciplinare che effettui incontri, preferibilmente in teleconsulto, per la discussione dei casi di nuova diagnosi e consolidamento dei percorsi di accesso alle terapie per i casi già in gestione, al fine di anticipare le esigenze delle famiglie. L’individuazione di un case manager (identificato nella figura dell’Infermiere della Casa di Comunità) che istituisce un dossier del paziente cronico aggiornato da condividere con il medico del centro di riferimento MR, il farmacista, gli operatori del Territorio, si introduce come metodologia per incontrare le esigenze del piccolo paziente cronico neurologico con MR e facilitare l’accesso alle terapie e per sviluppare un sistema efficiente nel promuovere la prossimità e l’integrazione tra le figure professionali. MODULOORG

Dall’ospedale al territorio
0 0
Libri Moderni

Dall’ospedale al territorio : decentralizzazione del trattamento emodialitico. Analisi di fattibilità / Federico Alberici, Graziana Battini, Gianluca Fasoli, Andrea Galassi

Milano : PoliS-Lombardia, 2023

Abstract: La domiciliarizzazione delle cure è un obiettivo fondamentale del SSN e Regionale con attenzione particolare al raggiungimento del target PNRR di presa in carico a domicilio del 10% della popolazione over 65 anni entro il 2026. Il paziente affetto da malattia renale cronica avanzata richiede trattamento emodialitico trisettimanale presso Centri Dialisi nella maggior parte dei casi ospedalieri con impatti significativi sulla qualità della vita e costi (si stima un costo di circa 5000 euro/anno/paziente solo per il solo trasporto). Occorre inoltre segnalare una progressiva congestione dei centri dialisi così come una ben nota scarsità di risorse umane (medici e infermieri). Secondo il report del Registro Lombardo di Dialisi e Trapianto del 2019 (ultimo aggioranamento pubblicato) i pazienti dializzati nella nostra regione sono 7722 con una prevalenza di 762.3 pazienti per millione di abitanti. Dati importanti sono il costante aumento negli anni dei pazienti prevalenti così come l’età media dei pazienti. Questa popolazione è inoltre caratterizzata frequentemente da importanti comorbidità quali malattie cardiovascolari, arteriopatia periferica e diabete mellito di tipo 2. In questo contesto, la domiciliarizzazione delle cure rappresenta un aspetto di massima priorità per questa popolazione con impatti sostanziali in termini di qualità della vita, decongestionamento dei centri dialisi ospedalieri e potenzialmente di costi. Gli approcci che consentono la gestione della malattia renale cronica avanzata a domicilio sono la dialisi peritoneale e l’emodialisi domiciliare. La dialisi peritoneale è applicabile a circa il 10% della popolazione in questione e ha un’aspettativa di durata media di circa 32 mesi. L’emodialisi domiciliare include l’emodialisi notturna e l’emodialisi breve diurna. La seconda appare essere un’ipotesi attrattiva per una gestione domiciliare di pazienti non autonomi a patto che vi sia disponibilità di un caregiver non sempre presente. L’emodialisi breve diurna si basa su sedute emodialitiche della durata di circa due ore, ha un costo leggermente inferiore rispetto alla emodialisi effettuate in Ospedale e consente al paziente la gestione della sua patologia cronica a domicilio. In Italia l’emodialisi domiciliare è poco diffusa: dal 2004 in poi sono stati trattati in media meno di 100 pazienti/anno (0.3-0.4% della popolazione sottoposta ad emodialisi), percentuale nettamente inferiore rispetto ad altri paesi europei (es. Regno Unito 4.8%, Olanda 4.5%). Obiettivo di questo progetto è quello di valutare la fattibilità di implementazione di un programma di emodialisi domiciliare breve diurna assistita. L’analisi di fattibilità riguarderà una popolazione di circa 635 pazienti emodializzati afferenti alle ASST Spedali Civili di Brescia, ASST Brianza, ASST Santi Paolo e Carlo e ASST di Crema e si focalizzerà sul tentativo di identificazione della popolazione potenzialmente target dell’intervento così come sui possibili operatori sanitari che potrebbero essere coinvolti esplorando come possibili erogatori del servizio varie figure potenziali quali ad esempio gli infermieri di comunità. Verrà inoltre valutata la possibilità di implementazione di sistemi di monitoraggio e assistenza a distanza (telemedicina) per la gestione dei pazienti gestiti con questo approccio. Qualora l’analisi di fattibilità evidenzierà dei margini di attuabilità della proposta, si potrà valutare l’avvio di una procedura di sperimentazione. MODULOORG

Modello clinico-organizzativo ed economico per la gestione "virtuosa e sostenibile" integrata della chirurgia di elezione e dell'urgenza in chirurgia della mano in Lombardia
0 0
Libri Moderni

Parolo, Chiara

Modello clinico-organizzativo ed economico per la gestione "virtuosa e sostenibile" integrata della chirurgia di elezione e dell'urgenza in chirurgia della mano in Lombardia / Chiara Parolo

Milano : PoliS-Lombardia, 2023

Abstract: INTRODUZIONE Il modello mira a ottimizzare l'erogazione delle cure per le patologie della mano elettive e urgenti tenendo conto, dell'efficienza organizzativa, degli esiti clinici e della sostenibilità economica. Questo modello comprende vari componenti, inclusi protocolli clinici, allocazione delle risorse, coordinamento delle cure, misure di efficacia e sostenibilità in termini di costi sia per la struttura erogante il servizio sia essa Pubblica o privata convenzionata che per la Regione stessa. OBIETTIVI STRATEGICI E SPECIFICI DEL PROGETTO Il progetto si pone come obiettivi: - definire i criteri per identificare le strutture HUB che possano prendersi carico con eccellenza e globalmente sia della patologia elettiva che dei traumi della mano - proporre un modello clinico organizzativo efficace ed efficiente per la gestione di tutte le patologie urgenze/emergenze della mano - proporre un modello economico a sostegno del modello clinico-organizzativo che sostenga l’economicità sia della struttura erogante che della Regione Lombardia. MATERIALI E METODI Nel dettaglio si tratta di: 1. Ridefinire e stabilire protocolli clinici-organizzativi di rete ed intra-aziendali per l'erogazione di cure sia per i traumi della mano che per la chirurgia elettiva della mano. 2. Selezionare e incentivare le UOC con approccio integrato e multidisciplinare 3. Efficientare l’allocazione delle risorse per ottimizzare e garantire l'assistenza al paziente sia esso traumatico o elettivo e ridurre i costi. Ciò comporta la pianificazione strategica delle risorse chirurgiche, come sale operatorie per elezione e d’ urgenza immediata e differita, e personale, per massimizzare l'efficienza e migliorare il flusso dei pazienti. 4. Monitorare i risultati e migliorare la qualità attraverso una valutazione continua dei risultati clinici ed economici. Il modello prevede un sistema di aggiornamento della classificazione dei presidi ospedalieri HUB per la chirurgia della mano che dovranno assicurare i requisiti previsti per poter far parte della rete stessa e beneficiare della valorizzazione economica stabilita. Si propone a tale scopo la creazione di un registro per i traumi/lesioni della mano. 5. Incentivare la sostenibilità economica, ottimizzando l'utilizzo delle risorse, riducendo le complicanze legate alla tempestività del trattamento e all’invio in strutture ad alta specializzazione. Prevedere un incentivo economico del servizio di copertura dell’urgenza/emergenza mano da parte del centro HUB. Si propone a tal fine un sistema di “riconoscimento della funzione”. CONCLUSIONI L’attuale sistema di gestione della patologia della mano sul territorio regionale dovrebbe assicurare la corretta pianificazione della casistica di competenza o elezione e il trattamento di emergenze-urgenze indifferibili e coincidenti, dotandosi conseguentemente delle necessarie risorse umane e tecnologiche. La realtà attuale mostra delle lacune sia organizzativo-gestionali che economiche. Il modello proposto si pone come possibile soluzione a tale problema supportando da una parte la struttura che eroga il servizio e dall’altra la Regione rappresentando un “plus” in primis di copertura di un servizio sociale e dei relativi costi. Un sistema di “riconoscimento della funzione”, che bilanci la distribuzione delle risorse economiche in funzione del servizio complessivo erogato dalle strutture della “rete”, permetterebbe una copertura dei costi sostenuti e una ridistribuzione delle risorse umane, monitorandone la corretta allocazione e l’appropriato utilizzo mediante la raccolta dati effettuata con il registro. MODULOORG

Flessibilità interdipartimentale
0 0
Libri Moderni

Minoja, Guja

Flessibilità interdipartimentale : una proposta organizzativa per il DEA/PS ASST Crema dai silos ai vasi comunicanti / Guja Minoja

Milano : PoliS-Lombardia, 2023

Abstract: Il PS di Crema è luogo e realtà clinica a cui afferisce gran parte della popolazione cremasca e di aree limitrofe che necessita di prestazione medico-chirurgiche di urgenza. Trattasi di DEA di I livello inserito nella rete AREU per le patologie tempo-dipendenti. La principale criticità che caratterizza la struttura riguarda la difficoltà ad avere e mantenere un adeguato organico medico per gestire l’ingente carico di lavoro, usurante e caratterizzato da limitate possibilità di crescita e di carriera, riconoscimento economico, di immagine e di sviluppo tecnico-professionale. Agenas e la Corte dei Conti, in un focus del dicembre 2020, sottolineano la cronica e strutturale carenza di medici che operino in tale settore. Si propone un modello organizzativo flessibile: la possibilità di medici afferenti a dipartimenti diversi da quello di emergenza-urgenza, di lavorare in PS per un tempo variabile concordato con il proprio Direttore di SC e con il Direttore di PS. Il carico di lavoro può essere così più agevolmente distribuito tra i medici dell’ASST. I Dipartimenti non vengono più concepiti come “silos” ma come “vasi comunicanti” cosicché la zona più tradizionalmente sguarnita, cioè il PS, possa ricevere aiuto dai Dipartimenti e dalle SC più fornite. L’impronta generalista di ASST Crema, la tradizionale suddivisione del PS in 3 zone (Medico, Chirurgico ed Emergenze), consentono ai Medici di ogni specialità, di avere comunque skills per sostenere l’attività di PS. Tale organizzazione avrebbe ricadute positive tra cui consentire al personale strutturato di PS di partecipare ad altre attività meno usuranti e/o ad attività formative riducendo il burnout, la fuga/licenziamento dal PS e aumentando il grado di soddisfazione personale; ridurrebbe l’impiego di “gettonisti” le cui competenze sono spesso inadeguate e i cui turni svincolati dalle indicazioni di legge sul necessario tempo di riposo con evidenti ricadute sulle performance professionali; aumenterebbe in tutto il personale medico dell’Azienda la consapevolezza della complessità del lavoro di PS ottenendo miglior coordinamento, integrazione e condivisione di protocolli tra gli operatori e le diverse UOC. L’intesa conclusa nel 2022 tra Sindacati-Regione con il riconoscimento di 100 Euro orari a chi presta lavoro straordinario in PS (confermata dal Decreto Legge 34 marzo 2023 del Ministro Schillaci) costituisce la base economica e di incentivo per ogni Specialista che decida di prestare parte del proprio tempo in PS. In questo progetto si propongono gli step per realizzare la suddetta modalità organizzativa che avrebbe l’ utilità di dare solidità al PS e di consentire la necessaria gradualità nell’attuazione della Delibera regionale del 31.7.23 che da indicazioni stringenti sul riordino dei PS/DEA. MODULOORG

Potenziamento della rete dei servizi dedicati ai disturbi della nutrizione e dell’alimentazione
0 0
Libri Moderni

Colmegna, Fabrizia - Nava, Roberto

Potenziamento della rete dei servizi dedicati ai disturbi della nutrizione e dell’alimentazione : modello d’intervento Hub e Spoke nel territorio di ATS Brianza / Fabrizia Colmegna, Roberto Nava

Milano : PoliS-Lombardia, 2023

Abstract: L’organizzazione in centri Hub/Spoke (H/S) corrisponde al piano di Regione Lombardia per l’attività di contrasto dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DNA) (DGR n° XI/7357 del 21 novembre 2022; DGR n° XI/7590 del 15 dicembre 2022). Il modello H/S si fonda sulla differenziazione degli ospedali rispetto alla complessità della casistica trattata e si basa sulla riprogettazione delle reti ospedaliere intesa come «organizzazione a rete» e sul concetto di patient-centred. Questo project work (PW) implica una riconfigurazione dell’offerta secondo il modello H/S da realizzare sul territorio di ATS Brianza (ASST Brianza, ASST Lecco, Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori) per il contrasto ai DNA, in grado di garantire prestazioni altamente specialistiche da erogare sia in forma ambulatoriale (rappresentata dalla rete ambulatoriale istituzionale, Spoke), sia semiresidenziale (Spoke/Hub), sia in forma residenziale (Hub) e prevedendo anche la possibilità di ricoveri in ambito ospedaliero specialistico. L’obiettivo si sviluppa attorno al concetto di un’assistenza sanitaria centrata sul valore mettendo in risalto la capacità di miglioramento del rapporto tra outcome e costi, alla ricostruzione del continuum of care tra i diversi livelli di assistenza, alla possibilità di disegnare delle clinical service lines. Il progetto parte dalla ricognizione della specifica offerta dei servizi dedicati al contrasto dei DNA già esistenti sul territorio e si sviluppa attraverso i dati epidemiologici validati da ATS Brianza, la definizione degli ambiti di lavoro e gli outcome attesi, la standardizzazione dei processi, l’applicazione di piani di trattamento, il recepimento delle indicazioni legislative nazionali e di Regione Lombardia (DL n° 4408 del 18 aprile 2017; LR 2/2021 del 23 febbraio 2021) e le raccomandazioni del Ministero della Salute. In particolare il progetto soddisfa la richiesta di programmazione e la messa in atto di azioni specifiche per il relativo territorio così come indicato dalla LR 2/2021 e dalla DGR 6387/2022. È prevista l’integrazione ed un adeguamento dei sistemi informatici già presenti sul territorio; una specifica formazione che possa consentire un miglioramento dell’esperienza professionale, l'attuazione di protocolli condivisi fondati su algoritmi decisionali evidence-based, il coinvolgimento delle realtà associazionistiche di settore (pazienti e familiari) per un’azione di informazione e sensibilizzazione. Nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) l’affermazione di nuovi criteri diagnostici ha contribuito al passaggio culturale di un cambiamento anche nella denominazione da Disturbi del Comportamento Alimentare a Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione. Su questa base si sono sviluppate nuove linee di interesse e di sviluppo del trattamento sia dal punto di vista organizzativo/manageriale che clinico. Ciò ha permesso, anche con nuove indicazioni ministeriali e con la programmazione di Regione Lombardia, la realizzazione di un piano mirato ad interventi di sensibilizzazione, informazione, formazione, prevenzione, riconoscimento precoce alla cura e al potenziamento dell’offerta dei Servizi e delle prestazioni da loro erogate per i DNA. Su queste premesse il PW propone la realizzazione di un sistema di intervento lombardo ad alta specializzazione per il potenziamento della rete dei servizi a favore dei soggetti DNA, garantendo equipe multiprofessionali in grado di effettuare la presa in carico di primo livello e l’ingaggio di servizi/attività di secondo livello per rispondere ai crescenti e complessi bisogni dei pazienti. MODULOORG

Ottimizzazione del percorso diagnostico-terapeutico « Salute del cavo orale e delle prime vie aeree per il paziente pediatrico con e senza disabilità »
0 0
Libri Moderni

Cigni, Lorenzo - Grillo Della Berta, Lorenzo - Damiani, Giovanni

Ottimizzazione del percorso diagnostico-terapeutico « Salute del cavo orale e delle prime vie aeree per il paziente pediatrico con e senza disabilità » / Lorenzo Cigni, Lorenzo Grillo Della Berta, Giovanni Damiani

Milano : PoliS-Lombardia, 2023

Abstract: Il percorso diagnostico-terapeutico “salute del cavo orale e delle prime vie aeree per il paziente pediatrico con e senza disabilità ” adottato in Asst Valtellina mira a prevenire la patologia cariosa e parodontale, ad intercettare le malocclusioni e le ostruzioni respiratorie delle prime vie aeree nella popolazione infantile. L’Ottimizzazione di tale percorso diagnostico-terapeutico (PDTA) rappresenta l’obiettivo più importante del nostro progetto. Tali patologie rappresentano le affezioni più diffuse nella popolazione infantile a livello mondiale (Global Burden of disease 2019) e rappresentano infatti una grande percentuale degli accessi per prima visita o di pronto soccorso presso le Asst di Regione Lombardia con un imponente impiego di risorse sanitarie aziendali, di interventi terapeutici e di tempo per utenti e familiari. Inoltre tali patologie creano danni strutturali importanti ai denti, alle gengive , possono comportare infezioni ed ascessi del cavo orale e dei mascellari, infezioni alle tonsille con ripercussioni fino all’orecchio medio e con possibili sequele e disarmonico sviluppo delle arcate dentarie.Attualmente tali percorsi non prevedono una sequenza ordinata di visite specialistiche ma vengono espletati mediante molteplici consulenze pediatriche e specialistiche non coordinate e comunque affidate al caso ed inficiate da lunghi tempi di attesa. Ottimizzare il Percorso (PDTA) significa migliorare la salute di denti e gengive ad una ampia fascia di popolazione infantile, educare a corretti stili di vita igienico ed alimentari i bambini ed i genitori (alleanza terapeutica), intercettare eventuale patologia ad uno stadio iniziale, consentire e monitorare un armonico sviluppo dell’apparato stomatognatico, favorire una adeguata salute e pervietà delle prime vie aeree e prevenire l’otite media ricorrente. Questo percorso consente di rimodulare efficacemente le visite pediatriche e specialistiche di cui necessitano i piccoli pazienti evitando inutili accessi al PS, consente inoltre di ridurre la prescrizione di esami radiologici ridondanti o di terapie farmacologiche non necessarie e contiene il numero di prestazioni chirurgiche ad alta complessità. Migliorare il percorso attraverso un efficientamento ed una integrazione della rete dei professionisti coinvolti: Odontoiatra, Otorinolaringoiatra, Ortognatodontista, Radiologo, Pediatra ospedaliero, Pediatra di libera scelta, Igienista dentale, Neuropsichiatra infantile, Logopedista. La rete integrata dei professionisti è inserita nel rispettivo DISTRETTO SOCIO-SANITARIO ma prevede un coordinamento ed una integrazione a livello provinciale. La possibilità di una presa in carico globale e l’inserimento in un percorso sequenziale e coordinato dapprima diagnostico odontoiatrico-otorinolaringoiatrico-radiologico-pediatrico e successivamente terapeutico (terapia medica, farmacologica, odontoiatrica, ortognatodontica ed eventuale terapia chirurgica) costituisce il punto nodale del progetto. Inoltre l’intercettamento di quadri patologici nel bambino con disabilità comporta l’indirizzamento nello specifico “percorso DIVA” collaudato da alcuni anni. È possibile eseguire telemonitoraggio e teleassistenza del paziente mediante Piattaforma digitale cod 20. Modalità di accesso: dal punto di vista amministrativo è necessaria una doppia impegnativa da parte del Pediatra di Libera Scelta (PLS): prima visita ODONTOIATRICA e prima visita OTORINO con la specificità PDTA salute orale. Il COORDINATORE prende l’appuntamento utilizzando gli slot dedicati . Il numero e la durata degli slot verranno modulati secondo la necessità . Le successive prestazioni verranno prescritte da ciascun proponente , ma le prenotazioni vengono sempre effettuate dal Coordinatore che esercita una funzione di supervisione . La figura centrale di COORDINAMENTO è necessaria per ottimizzare il percorso ed evitare dispersioni. Il paziente pediatrico giunge per “prima visita Odontoiatrica” o per “prima visita Otorinolaringoiatrica” e successivamente in caso di diagnosi positiva per carie o ascesso o malocclusione o respirazione orale viene inviato al Radiologo per le opportune indagini diagnostiche (OPT, Telecranio,Tc dental scan, TC- vie aeree superiori). Percorso Terapeutico: Completata la fase diagnostica, viene reinviato allo specialista di competenza, che esegue l’azione di educazione alla salute e lo inserisce nel percorso terapeutico adeguato. Vengono quindi erogate le prestazioni odontoiatriche quali terapie conservative/endodontiche /estrattive, le terapie ortodontiche quali ad esempio apparecchi fissi per espansione palatale oppure apparecchi funzionali per correggere le discrepanze ossee, le prestazioni otorinolaringoiatriche quali la fibrorinoscopia oppure la tonsillectomia e/o la adenoidectomia. Successivamente viene monitorato lo stato di salute del bambino ed eseguiti i richiami di educazione igienico-alimentare a cadenze regolari. Vengono eseguiti eventuali esami Rx o Tac di controllo e monitorate eventuali ulteriori necessità terapeutiche da parte di uno degli specialisti della rete. Le visite pediatriche e le prestazioni odontoiatriche-ortodontiche-otorinolaringoiatriche di routine vengono svolte nei presidi ambulatoriali e territoriali. Le indagini radiologiche e le prestazioni chirurgiche odonto e ORL in narcosi (sala operatoria) vengono erogate nei presidi ospedalieri. Gli indicatori di outcome (risultato) sono costituiti dagli esami radiologici OPT che indicano la presenza o la assenza di lesioni cariose , la presenza o assenza dei vari germi dentari in eruzione, la telerx-cranio che evidenzia la pervietà delle prime vie aeree oppure la ipertrofia del tessuto linfatico adenoideo ma anche i rapporti tra le componenti ossee strutturali di mascella e mandibola, dalla visita odontoiatrica e dalla visita otorino che indicano la guarigione avvenuta. Gli indicatori di output (percorso) sono costituiti dal riscontro delle impegnative di “prima visita odonto” ,”prima visita otorinolaringoiatrica”, ”terapia conservativa”, estrazione dentaria”, ”trattamento ortodontico”, impegnative di esami radiologici ed eventuali accessi al PS. Conclusioni: una rete multiprofessionale e multilivello efficiente ed integrata può portare ad un miglioramento della salute della popolazione infantile ed ad una riduzione dei costi sanitari complessivi mediante la rimodulazione del percorso terapeutico ed l’utilizzo più razionale delle risorse umane. MODULOORG

Efficientamento e consolidamento della Medicina di Laboratorio
0 0
Libri Moderni

Campisi, Daniela Adele Pia - Straface, Maria Cristina

Efficientamento e consolidamento della Medicina di Laboratorio : modello organizzativo di due Laboratori interpresidio di Patologia Clinica e Microbiologia e Virologia in una ASST della Lombardia / Daniela Adele Pia Campisi, Maria Cristina Straface

Milano : PoliS-Lombardia, 2023

Abstract: La Medicina di Laboratorio, che grazie alla recente evoluzione è da considerarsi una disciplina medica alla stregua delle altre Specialità Cliniche, è in fase di riorganizzazione per adempiere ad indicazioni ministeriali e regionali che prevedono un efficientamento di risorse tecnologiche, umane ed economiche per il miglioramento della qualità delle prestazioni erogate con riconoscimento delle competenze di tutti i professionisti che prestano servizio nei Laboratori Clinici. Gli autori presentano un progetto di riorganizzazione di due Laboratori: Laboratorio di Microbiologia e Virologia e Laboratorio di Patologia Clinica di una ASST metropolitana milanese che ha due Presidi Ospedalieri distanti tra loro , diversi per storia e 3 Case di Comunità presenti sul territorio. Partendo dal know how acquisito dai due Direttori nel percorso formativo in merito all’approccio per processi applicabile alla Medicina di Laboratorio e da una puntuale analisi di contesto grazie all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia e il coinvolgimento di diverse Strutture Complesse Aziendali (Direzione Strategica, DAPS,SC Sistemi informativi, SC Risorse umane, SC Gestione acquisti, SC Formazione), il progetto viene costruito pensando a due Laboratori clinici specialistici interconnessi che attraverso la condivisione di piattaforme analitiche altamente tecnologiche, impiegando al meglio le risorse umane messe a disposizione, nel rispetto delle norme internazionali, nazionali e regionali saranno in grado di garantire alta qualità delle prestazioni, tempi rapidi di refertazione a beneficio dei pazienti sia interni che esterni alla ASST con miglioramento tangibile dell’outcome. MODULOORG

Studio di una dashboard per la programmazione territoriale integrata
0 0
Libri Moderni

Studio di una dashboard per la programmazione territoriale integrata : creazione di un sistema di analisi dei dati delle attività nelle case di comunità / Giuseppina Barcellini, Francesca Biffi, Stefania Boncinelli, Marta Giovanna Corradini, Antonio Mincione

Milano : PoliS-Lombardia, 2023

Abstract: Recependo i contenuti del DM 77/22, la DGR 6760/2022 individua il distretto quale struttura cardine dell’organizzazione territoriale che “assume un ruolo strategico di gestione e coordinamento organizzativo e funzionale della rete dei servizi territoriali; rappresenta la sede della programmazione territoriale e garantisce l’erogazione dell’offerta sul territorio di tutte le attività sanitarie e sociosanitarie con un’attenzione all’integrazione con le prestazioni a carattere sociale” cui assegna compiti di produzione, di committenza e di garanzia dei servizi. Al direttore di distretto viene assegnata un ruolo di programmazione territoriale e organizzazione dell’erogazione delle attività sanitarie e sociosanitarie e dell’integrazione con le prestazioni a carattere sociale, affinché sia assicurata una risposta coordinata e continua ai bisogni della popolazione e l’uniformità dei livelli di assistenza. L’idea di questo project work nasce dall’esigenza di sviluppare uno strumento in grado di supportare la programmazione di interventi sanitari sociosanitari e sociali in ambito distrettuale attraverso l’analisi dei bisogni di salute della popolazione del territorio. Attraverso l’identificazione di dati e informazioni chiave, oltre che comportamenti anomali da attenzionare, verrà costruita una dashboard implementata in modo sistematico con flussi sanitari, sociosanitari e sociali. Tale strumento, oltre che garantire una programmazione territoriale che favorisca l’appropriatezza dei servizi offerti e l’economicità nell’utilizzo delle risorse, ha l’obiettivo di attivare servizi rispondenti ai bisogni sanitari sociosanitari e sociali dei cittadini in una logica di prossimità. Il gruppo di lavoro ha deciso di lavorare alla costruzione della dashboard focalizzandosi su alcune attività “core” della case di comunità, tre delle quali ad alta integrazione sociosanitaria e sociale, che presentano aree di criticità o di sviluppo con cui direttore di distretto è chiamato a confrontarsi e che possono rappresentare una sfida per l’attività di programmazione. In particolare: - servizi di cure primarie e continuità assistenziale. La finalità della programmazione in questa area è garantire il buon funzionamento delle cure primarie e della continuità assistenziale per consentire la gestione delle prestazioni di primo livello a livello territoriale, diminuendo gli accessi impropri al pronto soccorso. - Servizi di assistenza domiciliare. L’ambito delle cure domiciliari è considerato chiave per la nuova sanità territoriale e i distretti e le case di comunità sono impegnati nell’obiettivo di presa in carico al domicilio del 10% della popolazione over 65 anni entro il 2026. - Servizi di specialistica ambulatoriale per le patologie ad elevata prevalenza. Per quanto attiene i servizi di specialistica ambulatoriale, l’area di sviluppo è legata all’organizzazione dell’assistenza specialistica ambulatoriale presso le case di comunità in coerenza con i bisogni della popolazione di riferimento. - Servizi legati all’area materno infantile. I consultori familiari rappresentano un luogo di particolare interesse per la continuità dell’assistenza ospedale/territorio. In riferimento all’area materno infantile l’obiettivo è potenziare il ruolo del consultorio nella presa in carico delle donne nella gravidanza e nel post parto. Per ciascuna area di attività vengono identificati i flussi di dati disponibili, selezionati i dati significativi e definite le aggregazioni e gli indicatori utili a fornire informazioni a supporto della programmazione, vengono inoltre individuati i principali interventi per il raggiungimento degli obiettivi identificati. MODULOORG

Identificazione precoce e presa in carico multidisciplinare del paziente con frattura da fragilità scheletrica
0 0
Libri Moderni

Chiodini, Iacopo - Negroni, Lucia - Torre, Massimo

Identificazione precoce e presa in carico multidisciplinare del paziente con frattura da fragilità scheletrica : analisi di fattibilità, efficacia e benefici di un progetto presso l’Ospedale di Niguarda di Milano nell’ambito della rete regionale / Iacopo Chiodini, Lucia Negroni, Massimo Torre

Milano : PoliS-Lombardia, 2023

Abstract: Razionale. Le fratture da fragilità (FF) causano aumentata mortalità, che per frattura di femore, in acuto (5-15%) e ad un anno (15-30%) è simile a quella per infarto del miocardio. In Italia abbiamo 560.000 FF all’anno (150.000 femorali) con costo diretto di 9.4 miliardi di Euro, ma solamente il 30% dei pazienti con FF vengono trattati, perché non segnalati al Bone Specialist (BS). Il costo della terapia antifratturativa rappresenta il 2,6% della spesa farmaceutica nazionale (cardiovascolare 32%). L’identificazione e la presa in carico del paziente con FF, obbiettivo di Regione Lombardia (determina XI/6327), consente una riduzione del 30% delle fratture ed un risparmio di 56 milioni di euro/anno. Obiettivi e target. Valutare: a) lo stato dell’arte nell’Ospedale di Niguarda dell’identificazione e presa in carico del paziente con FF provenienti da Pronto Soccorso (PS) e/o dai reparti; b) la fattibilità di un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) multidisciplinare per le FF. Metodologia. È necessaria la sensibilizzazione degli operatori e un PDTA dedicato alle FF, sotto la responsabilità di BS e con Bone Nurse (BN) e ausilio di telemedicina, da strutturare nelle Case di Comunità (CC). Il carico assistenziale viene valutato sulla base della popolazione del Municipio 9 e sui dati di incidenza delle FF. Si valuta il fabbisogno di risorse umane sulla base delle linee guida Italiane sulle FF. Risultati. Nel quinquennio 2018-2022 gli operatori dell’Ospedale di Niguarda hanno identificato <10% dei pazienti con FF attesi (1.500/anno) ed hanno evidenziato FF in solo 2% dei pazienti sottoposti a trapianto di organo (10-15% in letteratura). Nel PDTA, l’identificazione del paziente avviene in PS e/o nelle SS.CC. dell’Ospedale mediante informazioni per via tradizionale (email e/o telefono con il BN a indirizzo/numero dedicati), per via informatica (operatore segnala tramite portale il paziente con FF al BN), tramite Intelligenza Artificiale con algoritmo che sulla base di key-words segnala automaticamente il paziente con FF al BN e tramite azione bottom-up del BN che controlla con cadenza settimanale le cartelle cliniche. Il carico annuale è di circa 3.000 visite con BS e 3.000 con BN (BS 25 ore/settimana, 5 accessi da 5h, 15 visite/accesso, 300 visite/mese; BN 25 ore/settimana (≥30% in telemedicina). L’attività dei BS sarà a carico: i) per il 40% dei 4 BS già strutturati (impatto su attività ambulatoriale attuale di ciascun BS: 10%); ii) per il 60% di BS da acquisire con Manifestazione di Interesse. Il BN viene identificato tra gli Infermieri Professionali delle SS.CC. di Endocrinologia e/o Reumatologia. Presso Villa Marelli verrà ubicato l’apparecchio di densitometria, con costo per il I anno (acquisto e funzionamento) di 200.000,00 Euro (rimborso regionale previsto di 240.000,00 Euro/anno). Gli indicatori di processo sono: i) % pazienti con FF correttamente identificati (atteso >85%); ii) % pazienti con FF che accedono al PDTA (atteso >85%); iii) % pazienti con FF avviati al percorso riabilitativo (atteso >80%); iv) % pazienti che a 1 anno risulta aderente alla terapia (atteso >80%). Conclusioni. L’identificazione e la presa in carico del paziente con FF mediante PDTA appare sostenibile. MODULOORG

Strategie di contenimento dell'antibiotico - resistenza nel territorio dell'ATS di Pavia
0 0
Libri Moderni

Paiano, Anna - Vecchio, Silvia

Strategie di contenimento dell'antibiotico - resistenza nel territorio dell'ATS di Pavia / Anna Paiano, Silvia Vecchio

Milano : PoliS-Lombardia, 2023

Abstract: L’antibiotico-resistenza (ABR) è uno dei principali problemi di sanità pubblica con un forte impatto sia clinico che economico e rappresenta una crescente minaccia per la salute pubblica a livello globale. Questo fenomeno, causato principalmente da un uso eccessivo e improprio degli antibiotici, ha portato all'emergere di ceppi batterici sempre più resistenti, mettendo a rischio l'efficacia dei trattamenti antibiotici tradizionali L’ABR egli ultimi decenni ha assunto una rilevanza mondiale tale da indurre l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Unione Europea ad adottare strategie e azioni coordinate atte a contenere il fenomeno. L’Italia da anni è tra i Paesi in Europa con le più alte percentuali di resistenza alle principali classi di antibiotici sia in ambito ospedaliero che territoriale. Infatti il Ministero della Salute, ha definito una strategia nazionale di contrasto all’ABR individuando obiettivi generali per ridurre l'incidenza e l'impatto delle infezioni resistenti agli antibiotici. AIFA nel 2023 ha pubblicato il manuale antibiotici AWaRe “Access, Watch, Reserve” che rappresenta una guida per una scelta ottimale degli antibiotici, della dose, della via di somministrazione e della durata del trattamento, inoltre è definito un approccio di utilizzo a semaforo della tipologia di antibioltico per migliorare la consapevolezza dei prescrittori. Le analisi dei dati territoriali con la classificazione AWaRe evidenziano come il territorio di ATS Pavia sia particolarmente critico in termini di utilizzo di antibiotici, pertanto risulta necessario ed urgente, identificare strategie idonee di contenimento del fenomeno, coinvolgendo i principali attori del sistema che agiscono sul territorio: MMG, PLS, farmacisti, medici di RSA, veterinari e associazioni dei pazienti. Affrontare la resistenza agli antibiotici richiede un approccio integrato che coinvolge la comunità, i professionisti sanitari e le istituzioni locali al fine di cooperare al raggiungimento dell’obiettivo di salute e sviluppare un approccio one health con obiettivi specifici e diversificati per singolo attore coinvolto. Le ATS giocano un ruolo fondamentale nella lotta contro la resistenza agli antibiotici a livello locale. Gli interventi delle ATS includono la promozione della prescrizione responsabile, l'educazione dei professionisti sanitari e del pubblico, il monitoraggio della resistenza locale, e l'implementazione di misure di controllo delle infezioni negli ospedali e nelle strutture sanitarie. Inoltre, la collaborazione con altre agenzie, la ricerca locale sulla resistenza e il sostegno alle pratiche agricole responsabili sono componenti essenziali della strategia. Il progetto si prefissa di raggiungere l’identificazione di un percorso che le istituzioni locali devono seguire per un miglior controllo dell’antibiotico-resistenza nei prossimi anni, individuando strategie coerenti con gli obiettivi dei Piani di azione dell’OMS e dell’UE. Gli interventi previsti prevedono: - analisi dei dati di consumo di antibiotici con riferimento al metodo AWaRE per il territorio pavese, per distretto e per MMG/PLS e conseguenti confronti con i professionisti sanitari per l’identificazione delle strategie di miglioramento per tipologia di attore coinvolto; - formazione multidisciplinare che svilupperà principalmente le tematiche quali l’accesso a strumenti guida alla prescrizione appropriata di antibiotici (manuale e app messi a disposizione da AIFA), Informazione ed educazione sanitaria, aspetti legati alla prevenzione della trasmissione delle infezioni; - sviluppo di strategie comunicative; - individuazione degli indicatori di risultato e monitoraggio dell’andamento degli stessi. MODULOORG