Abstract: Dai dati ISTAT 2020 risulta che gli stranieri residenti in Italia sono 5.039.637. Questi cittadini hanno cultura ed esigenze spesso diverse dalle nostre. Quando si ammalano e fanno ricorso al nostro sistema sanitario nazionale, non possiamo prescindere dal garantire loro insieme alle adeguate cure il rispetto delle loro tradizioni. Il rispetto della dignità della persona e l’attenzione alla qualità di vita in tutte le sue componenti e in tutte le fasi della malattia, ha portato a promuovere e sperimentare modelli di integrazione che affermano la necessità di un approccio globale di Cure Palliative, la cui utilità è stata riconosciuta sotto diversi punti di vista, dal controllo dei sintomi alla riduzione dei costi, al miglior uso delle risorse. Il lavoro tratta gli aspetti gestionali e organizzativi inerenti al trasferimento all’estero di pazienti in Cure Palliative. Obiettivo: Predisporre un percorso clinico e assistenziale per il rientro in patria dei pazienti che ne esprimano il consenso. Offrire ai pazienti stranieri un percorso di qualità e sicurezza per la presa in carico globale attraverso un’assistenza continua, integrata e progressiva fra terapie attive e Cure Palliative. Ottimizzare la qualità della vita in ogni fase della malattia, attraverso una meticolosa attenzione agli innumerevoli bisogni clinici, assistenziali, psicologici, spirituali, sociali e culturali del malato e della sua famiglia, garantendo la continuità assistenziale e terapeutica fino alla fase terminale della vita. Ridurre i ricoveri nei reparti per acuti e gli accessi in Pronto Soccorso. Indicatori: - Percentuale di pazienti che hanno effettuato due o più accessi in Pronto Soccorso negli ultimi 30 giorni di vita; - Coerenza del luogo del decesso con le preferenze del paziente; - Percentuale dei pazienti che vengono discussi in Multidisciplinare; - Partecipazione da parte del personale sanitario dell’UO Cure Palliative a corsi di aggiornamento periodici. Materiali e metodi: Attraverso la ricostruzione di due case history verranno illustrate le modalità operative per poter rendere replicabili i percorsi organizzativi e gestionali. Analisi della letteratura e acquisizione della normativa vigente. Risultati: Il progetto introduce uno strumento che garantisce l’appropriatezza di cura, attraverso il coordinamento e l’attuazione di attività consequenziali standardizzate da parte di un team multidisciplinare. Il lavoro d’equipe risulta fondamentale per garantirne l’adeguato controllo dei sintomi e la volontà del paziente e permettere il rimpatrio. L’applicazione del percorso determina vantaggi economici per l’Azienda Sanitaria, ricorrendo ad un setting assistenziale meno costoso rispetto al ricovero ordinario. Conclusioni: Strutturare un piano di cura condiviso, definire gli obiettivi e i ruoli facilita ciascun clinico nell’esprimere la propria visione professionale e realizzare un’assistenza completa. La gestione condivisa con le altre unità operative che seguono i pazienti e l’integrazione precoce delle cure attive con le Cure Palliative garantisce la continuità di cura attraverso una valutazione flessibile del malato e dei suoi bisogni ed evita, oltre ai ricoveri impropri nei reparti per acuti ed accessi in Pronto Soccorso, comporta un abbattimento dei costi ed una più corretta allocazione delle risorse disponibili. MODULOORG
Titolo e contributi: L’accompagnamento delle persone nel fine vita : il rientro in patria. Elementi gestionali e organizzativi / Sergio Defendi
Pubblicazione: Milano: PoliS-Lombardia, [2021]
Descrizione fisica: 1 file (PDF) (62 p.)
Data:2021
Lingua: Italiano (lingua del testo, colonna sonora, ecc.)
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