Abstract: La funzione dell'OBI è quella di effettuare, in tempi estremamente contenuti (mediamente 24-36h), un insieme di prestazioni assistenziali, diagnostiche e terapeutiche mirate ad una corretta definizione di patologie con elevata probabilità (75-80%) di dimissione appropriata ("sicura"). L'OBI non è da considerarsi il contenitore dei dubbi o delle indecisioni del medico di Pronto Soccorso (PS), oppure il traghettamento di mancate risposte organizzative, quale la carenza dei posti letto, perciò richiede l'identificazione di precisi standard sia organizzativi che clinici. La difficoltà nella scelta del modello per intensità di cura nei reparti di degenza per acuti è dettata dal fatto che l'accreditamento è per specialità e non esistono (ovvero sono poco diffuse) realtà organizzative "trasversali" di gestione dei pazienti per tipologia assistenziale e di cura invece che per specialità. Il PS e l'OBI non rientrano però in questa logica, proprio per il fatto di avere un obiettivo primario diverso (la stratificazione e gestione del rischio) rispetto ai reparti "tradizionali" di diagnosi e cura. L'emergenza urgenza è per definizione una specialità trasversale a cui si modella perfettamente alla gestione per intensità di cura del paziente. La medesima "presa in carico" in PS e OBI identifica un concetto più ampio rispetto a quanto specificamente indicato per il paziente cronico "ambulatoriale" (DGR n. X/4662 del 23.12.2015), perché va al di là della cronicità e inizia già al momento dell'arrivo in triage. Il modello sviluppato in questo progetto organizzativo dell'OBI si fonda (in sostanziale iso-risorse) su tre scelte metodologiche e operative: 1) l'adeguamento del numero dei posti letto in OBI a un livello di 1:6.000 accessi di PS (invece che 1:8.000) e la classificazione e assegnazione dei pazienti all'OBI per livello di intensità assistenziale e di cura; 2) la realizzazione di una continuità e sinergia di lavoro fra OBI, medicina specialistica ambulatoriale e gestore del paziente cronico, principalmente (ma non solo) attraverso il potenziamento della rete informatica (open source intra sanitario); 3) il perfezionamento nella definizione di ruoli, tempi, flussi e obiettivi delle figure sanitarie impegnate nel processo. Tutto ciò si ritiene possa consentire di raggiungere due sostanziali risultati: 1) la presa in carico concreta del paziente già a partire dalla sua gestione in emergenza urgenza e OBI, rispondendo quindi in modo efficace ed efficiente ai suoi bisogni di salute; 2) la riduzione significativa dei ricoveri nei reparti per acuti dei pazienti a bassa intensità di cura. MODULOORG
Titolo e contributi: L'Osservazione Breve Intensiva (OBI) : organizzazione per intensità di cura e presa in carico del paziente cronico / Filippo Manelli
Pubblicazione: Milano : PoliS-Lombardia, [2018]
Descrizione fisica: 1 file (PDF) (38 p.)
Serie: Project work Afssl
Data:2018
Lingua: Italiano (lingua del testo, colonna sonora, ecc.)
Paese: Italia
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