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Valutazione di percorsi e progetti ad innovazione sociale per sperimentare nuovi modelli di intervento. Istituzione punto Caregiver
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Valutazione di percorsi e progetti ad innovazione sociale per sperimentare nuovi modelli di intervento. Istituzione punto Caregiver : Supportare i caregiver: Aiutare chi aiuta / Marzia Catania, Erika Melzani Mino, Emanuela Faustini, Daniela Raza

Milano : PoliS-Lombardia, 2021

Abstract: Problema: L’assistenza al paziente richiede uno sforzo fisico e psicologico tale da compromettere la salute di chi se ne prende cura. Scopo: Lo studio vuole sottolineare l’importanza del ruolo dell’infermiere Ifec nella presa in carico del famigliare caregiver e attraverso lui anche del malato e del suo intero nucleo famigliare per favorirne il benessere psico-fisico, ridurre lo stress, e garantire un’adeguata assistenza. L’Ifec si porrà come guida per mettere in atto gli interventi che possono dare una maggiore consapevolezza della rete di servizi disponibili, prevenire o ridurre il carico soggettivo percepito dal caregiver, riducendo il numero di ricoveri ospedalieri e posticipando così l’istituzionalizzazione del paziente. Materiali e metodi: Lo studio è stato condotto presso il Comune di Roncadelle. I caregiver del campione rappresentativo del territorio di Roncadelle, è principalmente rappresentato da donne, come descritto in letteratura, 50,9 è l’età media e risulta essere composto prevalentemente da figli seguiti da coniugi. Le informazioni relative ai caregiver sono state raccolte mediante una scheda socioanagrafica creata ad hoc, la scala di valutazione Caregiver Burden Inventory e la Preparedness for caregiving scale. Al domicilio è stata compilata una scheda infermieristica redatta appositamente per la figura dell’Ifec. Risultati attesi: Far conoscere la nuova figura dell’Infermiere di famiglia e comunità nel territorio di Roncadelle e instaurare un rapporto di fiducia fra Ifec e utente. Informare i caregiver sulla presenza a breve delle case e ospedale di comunità. Verificare come alcune caratteristiche dei caregiver e dei pazienti descritte in letteratura influiscano sul livello globale di carico soggettivo o su specifiche dimensioni di burden. Conclusione: L’indagine ha confermato la concreta possibilità della presenza di un punto caregiver presso Asst Spedali Civili di BS DGD n° 2. In fine, la letteratura evidenzia come il ruolo dell’infermiere possa essere fondamentale per garantire un supporto che favorisce positivamente il benessere del caregiver e quindi del paziente. MODULOORGc

Contrastare l’eccessivo incremento ponderale nei bambini
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Contrastare l’eccessivo incremento ponderale nei bambini : ruolo dell’infermiere di famiglia e comunità / Elisa Baronchelli, Giulia Bortolotti, Oscar Calzoni, Dietta Rossi

Milano : PoliS-Lombardia, 2021

Abstract: I dati relativi al biennio 2018-2019 confermano che l’obesità infantile resta un rilevante problema di salute pubblica nella Regione Europea dell’OMS. Per quanto il dato italiano sia migliorato, la prevalenza di sovrappeso e di obesità tra i bambini di 6-9 anni resta tra le più alte in Europa e pari al 21% per entrambi i sessi. Per la progettazione di questo lavoro sono stati presi in considerazione alcuni elementi ritenuti necessari sia per la conoscenza del fenomeno, sia per la progettazione di attività atte ad arginarlo. In primis è stata fatta una revisione narrativa della letteratura internazionale, inerente il ruolo dell’infermiere in programmi di prevenzione del sovrappeso e dell’obesità infantile. Tale fenomeno, poi, è stato studiato più da vicino, in Italia, grazie all’indagine di “OKkio alla Salute”, un sistema di sorveglianza nazionale promosso e finanziato dal Ministero della Salute, nato per monitorare l'evoluzione dell'obesità infantile e valutare gli interventi di promozione della salute avviati, con un dettaglio sia regionale che, infine locale, attraverso il Piano Integrato Locale di ATS Brescia. In particolare il focus si è rivolto alla promozione di stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione dei fattori di rischio comportamentali perlopiù nei contesti scolastici, ne fanno parte: merenda salutare a scuola, Pedibus e “Life Skills Training”. Il sistema di monitoraggio dello stato nutrizionale della popolazione infantile vede coinvolti i PLS nella raccolta e nella registrazione dei dati rilevati in occasione delle visite per i Bilanci di salute. A tal proposito, sono state somministrate interviste a 3 PLS, per indagare attraverso di essi abitudini alimentari che possono favorire il sovrappeso e l’obesità infantile, per poi mappare i servizi finalizzati sia alla presa in carico, che alla realizzazione di attività educative e preventive sul territorio e in ambito scolastico. Alla luce di quanto emerso si è ipotizzato il progetto “MUOVIAMOCI INSIEME …. CI MUOVIAMO, CI DIVERTIAMO E IMPARIAMO”, avente l’obiettivo di promuovere il movimento e le attività all’aria aperta come parte integrante della giornata a scuola, contrastare obesità e sedentarietà, diffondere nella comunità scolastica informazioni, conoscenze ed esperienze di stili di vita sani, educare alla conoscenza ed al rispetto dell’ambiente e migliorare l’inclusione di alunni svantaggiati. Il disegno, che coinvolgerebbe più figure (insegnanti, medico dello Sport, Nutrizionista, Dottore in Scienze Motorie, famiglie e volontari) avrebbe come figura di riferimento l’Infermiere di Famiglia e Comunità (Ifec), in particolare nelle fasi di coordinamento e di monitoraggio del progetto. Le scuole aderenti all'iniziativa sarebbero accompagnate in un percorso di ricerca/azione con obiettivo la realizzazione del progetto sostenute da una specifica formazione. Il progetto prevede che almeno tre volte la settimana, durante l'orario scolastico, le classi accompagnate dagli insegnanti, escano dall'edificio scolastico per coprire la distanza di un miglio (1600 metri) a passo svelto. Nell’applicazione del piano, inoltre, si valuterebbero in itinere: ● Misurazione di peso e statura degli studenti ad inizio e fine anno scolastico ad opera degli Ifec; ● Registrazione delle uscite per verificare l’adesione alla proposta, da parte del personale docente; ● punti di forza e criticità rilevate dagli insegnanti tramite somministrazione di questionari. MODULOORGu

Fascicolo Socio Sanitario Domiciliare
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Fascicolo Socio Sanitario Domiciliare : proposta di elaborazione di uno strumento per la documentazione della presa in carico che garantisca l’integrazione tra territorio, ospedale ed enti locali / Caradonna Francesca, Munafò Ylenia, Pasotti Sabrina, Togni Santina

Milano : PoliS-Lombardia, 2021

Abstract: Questo project work prende in esame la figura dell’infermiere di Famiglia e Comunità e la proposta della creazione di una documentazione sociosanitaria condivisa dai diversi personaggi della rete territoriale. L’infermiere di Famiglia e Comunità è un professionista sanitario che prende in carico un certo numero di famiglie in stretta collaborazione con il MMG, i caregiver (formali e informali) ed i diversi attori della rete sociosanitaria pubblica e privata. La sua mission principale riguarda la promozione e la prevenzione della salute e la risposta ai bisogni di salute della sua comunità specialmente delle patologie croniche in modo tale da favorire l’integrazione delle cure e rendere protagonisti del proprio processo di salute i cittadini e le proprie famiglie. Con questo project work abbiamo pensato la realizzazione di uno strumento condiviso per la documentazione della presa in carico dell’utente nel contesto territoriale: il Fascicolo Socio Sanitario (FASAS). Il fine ultimo del Fascicolo Socio-Sanitario è avere un modello unico che raccolga i dati dei bisogni bio psico-sociali tenendo presente i vari attori che partecipano alla presa in carico della persona e favorendo quindi l’integrazione e la condivisione. Siamo partite prendendo spunto dalla documentazione già presente in azienda in formato cartaceo ed informatico. Il Fasas elaborato prevede diverse sezioni, tra cui la parte anagrafica, sociale e sanitaria. La parte anagrafica e sociale è stata realizzata a partire dalla documentazione utilizzata durante la valutazione multidimensionale effettuata sulla piattaforma Vaor e Vividì di cui abbiamo integrato alcuni aspetti ritenuti importanti. La sezione sanitaria è stata sviluppata attraverso gli 11 Modelli funzionali di Gordon che vengono utilizzati per organizzare i dati dell’accertamento e come struttura per raggruppare le diagnosi. Sono state implementate ulteriori scale di valutazione (oltre quelle maggiormente utilizzate). E’ prevista una sezione di raccolta PV rilevati dal caregiver di riferimento che tramite supporto informatico può condividere con l’Infermiere di Famiglia e il MMG di riferimento. L’auspicio è di introdurre l’utilizzo di un software dedicato che esoneri il professionista dall'utilizzo del cartaceo. Questo impatterebbe notevolmente sulla modalità di erogazione del servizio, sulla produttività delle risorse coinvolte, sul percorso di cura e sulla qualità di vita del paziente e del personale. MODULOORGq

L’Infermiere di Famiglia sul territorio
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L’Infermiere di Famiglia sul territorio : la definizione del bisogno nella popolazione e la realizzazione di un ambulatorio territoriale / Maria Giovanna Calandra, Paola Larici, Monica Pasini, Silvia Voltolini

Milano : PoliS-Lombardia, 2021

Abstract: L’elaborato proposto nasce con l’obiettivo di definire a livello territoriale i bisogni specifici della popolazione e fornire a questi una risposta, stilando delle proposte utili a tal fine. L’Infermiere di Famiglia e Comunità è il professionista responsabile dei processi infermieristici in ambito familiare e di comunità, in possesso di conoscenze e competenze specialistiche nell’area infermieristica delle cure primarie e sanità pubblica. Proprio in tal senso si colloca la necessità di chiarire quali siano i bisogni di salute della popolazione ed individuare gli interventi più appropriati; nello specifico, la creazione di un ambulatorio infermieristico ad hoc. Per la definizione del bisogno di salute sul territorio di Asst-Garda, la scelta è stata di inquadrare a livello epidemiologico l’area di pertinenza, considerando gli indicatori di rapporto osservati/attesi e mortalità. Inoltre, sono stati analizzati i flussi di dati degli accessi in Pronto Soccorso del periodo gennaio 2021-giugno 2021. L’ipotesi di un ambulatorio dell’Infermiere di Famiglia e Comunità è stata contestualizzata nel territorio di Gavardo, paese per il quale si è cercato di definire un profilo di Comunità, strumento utile per avere una visione più ampia della società e della cultura che sono in essere. Inoltre, la proposta è stata ampliata prevedendo la realizzazione di una brochure informativa. MODULOORGsx

Strumenti integrati di assessment per la presa in carico della persona sul territorio
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Strumenti integrati di assessment per la presa in carico della persona sul territorio / Annamaria Bendotti, Ermelinda Cocchetti, Patrizia Laffranchini, Gabriella Polonioli

Milano : PoliS-Lombardia, 2021

Abstract: L’obiettivo principale del progetto è costruire un documento infermieristico che possa essere lo strumento dell’infermiere di famiglia e comunità per la presa in carico della persona sul territorio. Gli obiettivi specifici sono stati quelli di costruire un documento a partire dalla documentazione sociosanitaria presente nell’ ASST di appartenenza, utilizzando scale validate per una valutazione oggettiva, scale utili a rilevare un dato più generale e poi, scale specifiche che approfondissero in merito alla condizione di fragilità. Per raggiungere questo obiettivo si è anche deciso di indagare se altri interlocutori presenti sul territorio, MMG e servizi sociali, avessero già in uso scale specifiche di rilevazione della fragilità. Un obiettivo strategico è quello di conoscere il territorio di riferimento, la Valcamonica: caratteristiche morfologiche del territorio. Gli obiettivi specifici sono: - distribuzione della popolazione nelle varie zone; - caratteristiche della popolazione presente. Infatti la Valcamonica si caratterizza per essere una vallata alpina con caratteristiche diverse, sia di tipo morfologico, che di distribuzione della popolazione nelle varie zone (alta, media, bassa Valcamonica). MODULOORGsx

La dimissione del paziente
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Di Paola, Giuseppina

La dimissione del paziente : evento strategico per il continuum delle cure / Giuseppina Di Paola

Milano : PoliS-Lombardia, 2021

Abstract: Il tema dell’integrazione Ospedale Territorio è strategico per garantire al Paziente la continuità delle cure, sotto il profilo dell’appropriatezza, dell’efficacia e dell’efficienza delle cure, determinando anche un miglioramento della qualità di vita della Persona assistita. Obiettivo strategico di questo progetto è l’implementazione del modello organizzativo della Centrale di Dimissioni Protette presso la Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia, evidenziando punti di forza e di criticità nella fase di transizione tra Ospedale e Territorio, al fine di ridurre la frammentarietà delle cure. MODULOORGc

Modelli e strumenti per la presa in carico multidimensionale e multidisciplinare, il ruolo dell’IFEC
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Malvasi, Antonio - Infantino, Simone

Modelli e strumenti per la presa in carico multidimensionale e multidisciplinare, il ruolo dell’IFEC / Antonio Malvasi, Simone Infantino

Milano : PoliS-Lombardia, 2021

Abstract: L’adozione di un modello assistenziale unico su tutto il territorio regionale è uno degli obiettivi strategici del progetto. Questo lavoro permette di avviare e tentare uno sviluppo di personalizzazione assistenziale, basata sulla centralità dell’assistito, osservando con dinamismo e multiprofessionalità i bisogni accertati. L’integrazione socio-sanitaria è alla base della nostra proposta di presa in carico. Il lavoro vuole sensibilizzare i professionisti che ruotano intorno ai servizi territoriali, orientato professionalmente ognuno di loro. L’accertamento illustrato dovrebbe permettere di conoscere la fragilità sotto diversi punti di vista, ricordando che non ci si può limitare agli aspetti agli aspetti fisici, psichici e funzionali, ma anche quelli economici, sociali e relazionali. MODULOORGc

Il ruolo dell’infermiere di famiglia e di comunità nei servizi di telemedicina
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Della Volpe, Pina - Felisari, Rossella

Il ruolo dell’infermiere di famiglia e di comunità nei servizi di telemedicina : proposta di un modello organizzativo ad alta integrazione sociosanitaria / Pina Della Volpe, Rossella Felisari

Milano : PoliS-Lombardia, 2021

Abstract: Il progetto si pone l’obiettivo di potenziare l’utilizzo della telemedicina e del teleconsulto da parte degli Infermieri di Famiglia e di Comunità per tutti i pazienti presi in carico eleggibili per tale servizio in un’ottica di miglioramento della presa in carico. In particolare sono state identificate le caratteristiche degli utenti e delle famiglie che ne sostengono l’attuazione, il potenziamento o la rimodulazione dei percorsi di cura per poter ampliare l’applicazione degli interventi di telemedicina, con lo scopo sia di facilitare ed alleggerire i percorsi per utenti e famiglie sia di garantire la massima continuità di cura qualora venissero nuovamente a crearsi condizioni per le quali le attività in presenza debbano essere drasticamente ridotte. MODULOORGt

La documentazione infermieristica a supporto dell'attività dell'IFeC
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La documentazione infermieristica a supporto dell'attività dell'IFeC / Matteo Ardemagni, Giuseppa Lo Cicero, Alberto Scafa, Giovanni Silva

Milano : PoliS-Lombardia, 2021

Abstract: Le C.O.T. (Centrale Operativa Territoriale) dovranno facilitare l'accesso dei cittadini alla rete dei servizi e delle Unità d'Offerta sociosanitaria e sociali orientando e accompagnando il cittadino in modo da evitare fenomeni di vuoti nel percorso assistenziale; avranno la funzione di coordinare i servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari, assicurando l'interfaccia con gli ospedali e la rete di emergenza-urgenza. Dovranno garantire e coordinare, nell'ambito del Distretto, la presa in carico dei pazienti 'fragili', rilevando i bisogni di cura e assistenza e garantendo la continuità del percorso assistenziale tra Ospedale e Territorio con il coinvolgimento degli enti locali (Uffici di Piano) e degli enti del terzo settore; dovranno essere dotate di una piattaforma di interconnessione con tutte le strutture presenti sul territorio utilizzando quanto possibile la tele-medicina. Dobbiamo pensare di considerare la casa come primo luogo di cura e l’assistenza domiciliare punto di interazione tra MMG e specialista ospedaliero e rete di emergenza-urgenza soprattutto utilizzando le nuove tecnologie. E’ possibile che la situazione di emergenza relativa alla chiusura della SSP Regina fornisca un banco di prova per identificare una serie di attività , attori , ruoli , postazioni che potranno poi essere identificati come lo standard per i futuri C.O.T. Questo progetto iniziale identifica il ruolo della telemedicina nel C.O.T. partendo dagli scenari identificati con l’emergenza sanitaria regina. La finalità del progetto è: • Garantire il corretto follow up e monitoraggio del paziente cronico in questa condizione pandemica difficile; • Garantire la sicurezza del paziente evitando, dove possibile, l’accesso alle strutture sanitarie. La rimodulazione degli ambulatori territoriali ha determinato una flessione della disponibilità dei servizi richiedendo una selezione e valutazione di accesso per priorità e appropriatezza. È stato scelto di utilizzare la piattaforma regionale di tele-monitoraggio COVID-19 per: - Servizio di tele-monitoraggio COVID-19 per pazienti considerati ad alto rischio (es. Cronici, immunodepressi, ecc...) al fine di tenere sotto controllo i parametri di pazienti particolarmente fragili nel periodo pandemico; - Attivazione del servizio di teleassistenza, atto a fornire ai pazienti un servizio aggiuntivo che possa essere di supporto per ridurre le visite ambulatoriali e permettere un controllo costante dei pazienti fragili/ cronici. MODULOORGsx

Segnalazione e attivazione dell’infermiere di famiglia e comunità, schede di monitoraggio e Fascicolo Socio Assistenziale e Sanitario, la documentazione infermieristica per la presa in carico del paziente cronico e fragile
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Gialdi, Fausta - Viapiana, Silvia

Segnalazione e attivazione dell’infermiere di famiglia e comunità, schede di monitoraggio e Fascicolo Socio Assistenziale e Sanitario, la documentazione infermieristica per la presa in carico del paziente cronico e fragile / Fausta Gialdi, Silvia Viapiana

Milano : PoliS-Lombardia, 2021

Abstract: L’istituzione dell’Infermiere di Famiglia e di Comunità (IFeC) ha l’obiettivo di facilitare e monitorare i percorsi di presa in carico nell’assistenza integrandosi con le altre figure professionali, MMG e PDF, associazioni di volontariato, del privato sociale, nell’ambito della comunità di riferimento, in collaborazione con i servizi specifici della rete assistenziale per l’individuazione precoce dei bisogni e la successiva presa in carico di pazienti e caregivers. Nuove schede di valutazione, documentazione infermieristica e protocolli sono necessari per rendere efficace l’intervento di questi nuovi professionisti. Essi sono chiamati a mettere in gioco esperienze professionali e competenze nei confronti di un target di utenza che manifesta bisogni intercettabili a livello territoriale attraverso i corretti interventi di prevenzione e di assistenza proattiva al fine di ridurre anche accessi al Pronto Soccorso prevedibili e prevenibili e ricoveri inappropriati nei reparti di degenza ospedaliera. Con il presente elaborato ci si propone di creare strumenti ad uso degli IFeC e di altri professionisti (medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, assistenti sociali ed altri operatori del contesto territoriale) per identificare, monitorare e gestire sul territorio gli utenti e redigere progetti assistenziali personalizzati. Per garantire tali attività è necessaria la strutturazione di documenti ad uso degli IFeC, che si compone di differenti moduli, i quali sono stati implementati attraverso la ricerca di documenti aziendali attualmente in uso ed elaborando, inoltre, ulteriori items necessari per identificare e oggettivare i bisogni espressi dalla persona. È stata, quindi, sviluppata la seguente modulistica: - modulo di segnalazione per attivazione del servizio IFeC; - FaSAS (Fascicolo Socio Assistenziale e Sanitario); - modulo di accesso al domicilio/visita; - scheda PAI (Piano di Assistenza Individuale); - modulo di consenso al trattamento dei dati sensibili e personali. Gli strumenti ideati sono in grado di fornire un quadro delle competenze e del percorso assistenziale attuato dall’IFeC, evidenziando il processo di presa in carico, di analisi dei bisogni e di pianificazione infermieristica, oltre che di integrazione multidisciplinare tra i vari servizi attivi sul territorio. Quindi, a nostro parere, l’obiettivo prefissato in fase di ideazione del progetto è stato raggiunto. Successivamente si potrà capire l’effettiva efficacia ed utilità di tale strumentazione, tenendo presente che potrà essere modificabile, migliorabile ed implementabile in base alle esigenze che emergeranno dall’uso quotidiano. Si auspica in futuro la creazione di un unico software che consenta una miglior efficacia del flusso di informazioni tra i professionisti operanti sul territorio. MODULOORGsx

L'infermiere di famiglia e comunità e la gestione del paziente cronico sul territorio
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Pedroni, Sara - Russo, Maria Rosaria - Zamboni, Luca

L'infermiere di famiglia e comunità e la gestione del paziente cronico sul territorio : l'ambulatorio delle fragilità come nuovo modello assistenziale prossimo alla persona e alla famiglia / Pedroni Sara, Russo Maria Rosaria, Zamboni Luca

Milano : PoliS-Lombardia, 2021

Abstract: L'Emergenza sanitaria da COVID-19 che ha colpito l'Italia da inizio 2020 ha permesso di mettere in atto nuove strategie di intervento per favorire la gestione della pandemia e rafforzare i servizi sanitari territoriali. Da questo presupposto nasce in Lombardia la figura dell'infermiere di Famiglia e di Comunità (IFeC) che si identifica quale professionista sanitario responsabile della gestione dei processi infermieristici in ambito comunitario che attraverso la prossimità, la proattività e l'approccio multi-professionale attua interventi orientati a garantire risposte eque ai bisogni di salute della popolazione di uno specifico ambito territoriale di riferimento. In relazione al recente contesto normativo nazionale e regionale che ha identificato le azioni da intraprendere per lo sviluppo della sanità in ambito territoriale si propone quindi la strutturazione dell' Ambulatorio delle Fragilità quale luogo specifico nel quale l'IFEC possa collaborare nell'attivazione di percorsi personalizzati di presa in carico integrando le attività sanitarie, sociosanitarie e quelle di competenza delle autonomie locali favorendo così il raccordo tra tutte le diverse competenze professionali coinvolte, sia ospedaliere che territoriali. Con l'attuale revisione dei Distretti Sanitari si suggerisce di inserire l'Ambulatorio dell Fragilità all'interno delle future Case della Comunità, dove potranno essere messe in atto attività di carattere assistenziale specifiche e di competenza infermieristica cosi come interventi di presa in carico di soggetti fragili e con patologie croniche attraverso la attività di carattere multiprofessionale. L'Ambulatorio delle Fragilità viene ideato quindi con l'obiettivo di implementare i servizi territoriali sanitari già esistenti ma anche con lo scopo di fungere da punto di contatto e collegamento tra questi e la persona che necessita di informazioni, prestazioni di tipo infermieristico o attività di presa in carico relativamente ai bisogni espressi dall'utente o identificati dai professionisti. Lo scopo finale di questo progetto è quello di migliorare ed implementare i servizi sanitari presenti sul territorio e gestire quanto più possibile le condizioni di cronicità e fragilità fuori dalle strutture ospedaliere, intercettando preventivamente i bisogni delle persone e fornendo le risposte più adeguate sia dal punto infermieristico che attraverso la collaborazione con altri professionisti presenti all'interno della rete territoriale. MODULOORGd

Servizi innovativi per la gestione della cronicità
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Arosio, Marco - Caleffi, Marina - Castellon Lopez, Wuilman Rafael

Servizi innovativi per la gestione della cronicità : infermiere di famiglia e comunità ed ausilio della teleassistenza / Marco Arosio, Marina Caleffi, Wuilman Rafael Castellon Lopez

Milano : PoliS-Lombardia, 2021

Abstract: L'utilizzo della telemedicina per l'infermiere di famiglia è uno strumento innovativo nel trattamento delle patologie croniche. Questo strumento crea un rapporto tra paziente e professionista sanitario che genera un impatto positivo nel controllo e nel monitoraggio del loro stato di salute, rafforzando l'ambito dell'assistenza territoriale. L'implementazione di questo strumento in ASST Mantova attualmente è puntata sullo scompenso cardiaco e il diabete giovanile, estendendolo successivamente al resto dei pazienti con patologie croniche già individuati dal Centro Servizi così da permettere una migliore qualità di vita e una riduzione dell'ospedalizzazione per questa tipologia di pazienti. MODULOORGt

Mappatura dei servizi sanitari, socio sanitari e socio assistenziali del territorio dell’ASST di Lodi
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Grossi, Maria Giuseppina - Pelicani, Manuela - Valdivieso, Edith Janeth

Mappatura dei servizi sanitari, socio sanitari e socio assistenziali del territorio dell’ASST di Lodi : quali prospettive per l’IFeC / Grossi Maria Giuseppina, Pelicani Manuela, Valdivieso Edith Janeth

Milano : PoliS-Lombardia, 2021

Abstract: L’ASST di Lodi è stata l’azienda interessata dal primo caso di assistito con infezione da Covid sul territorio italiano e ha quindi dovuto adeguare velocemente la propria organizzazione in funzione del bisogno di salute emergente. L’operatività del Centro Servizi Cronicità si è ampliata rivolgendosi prioritariamente alle necessità del territorio; gli infermieri si sono trovati a operare in contesti non usuali, con forti limitazioni derivate dalla necessità di contenere la propagazione del virus, avvalendosi anche del supporto degli operatori del terzo settore. Le particolari condizioni di lavoro hanno stimolato la creazione di nuove reti e collaborazioni. Alla fine della prima ondata pandemica, la neo costituita Centrale di sorveglianza ha rivelato le proprie potenzialità nella gestione dei bisogni di salute del territorio e ha potuto disporre di un’esperienza lavorativa che ha fatto emergere la necessità di approfondimento delle conoscenze di questa realtà. L’obiettivo di questo lavoro è la mappatura del territorio utilizzando un metodo che ci consenta di poter osservare con particolare attenzione gli aspetti che impattano con la salute della popolazione residente. Lo strumento che abbiamo trovato essere corrispondente a queste necessità è il modello di lettura dei dati di Martini e Sequi, che ci ha consentito di effettuare un’analisi critica di quanto emerso al fine di progettare interventi assistenziali mirati ai bisogni della popolazione. MODULOORGu

La promozione della salute nella scuola primaria
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Andena, Giovanna - Cavalloni, Paola - Savini, Veronica

La promozione della salute nella scuola primaria : l’IFeC nel ruolo di infermiere scolastico / Andena Giovanna, Cavalloni Paola, Savini Veronica

Milano : PoliS-Lombardia, 2021

Abstract: Il PNP 2020-2025 evidenzia l’importanza di azioni di prevenzione e promozione della salute indirizzate a influire sulle condizioni complessive di vita delle persone che influenzano la salute e la qualità della vita. Dall’analisi del contesto emerge che sono in essere numerosi progetti di prevenzione e promozione della salute rivolti alla popolazione scolastica nella fascia d’età dai sei ai dieci anni, ma tali progetti si indirizzano esclusivamente ai bambini, mediante il coinvolgimento delle famiglie e dell’ambito scolastico. L’obiettivo del presente lavoro è quello di inserire l’IFeC quale figura di prossimità rendendolo attore partecipe all’interno della rete di supporto all’individuo in tutte le fasi di vita, promuovendone il ruolo di infermiere scolastico. Il progetto si rivolge ai bambini e agli adulti presenti nei loro principali contesti di vita, e il campione sarà indagato mediante la tecnica del focus group. I tre campi di indagine saranno: l’alimentazione, l’attività fisica e l’igiene personale e verranno proposte attività che i bambini svolgeranno durante l’anno scolastico. L’infermiere scolastico lavorerà in stretta collaborazione con il PLS con interventi proattivi e di monitoraggio dei soggetti a rischio. In conclusione il progetto mira a favorire l’empowerment del singolo al fine di influenzare e controllare maggiormente i determinanti di salute e la qualità di vita all’interno della propria comunità. MODULOORGu

L'infermiere di famiglia e di comunità
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Riccetti, Cinzia - Tedoldi, Ilenia - Valtolina, Erika

L'infermiere di famiglia e di comunità : proposta di un modello di presa in carico delle patologie croniche respiratorie / Cinzia Riccetti, Ilenia Tedoldi, Erika Valtolina

Milano : PoliS-Lombardia, 2021

Abstract: La presa in carico delle patologie croniche rappresenta un aspetto prioritario per l’infermiere di famiglia. Il contesto lavorativo in cui stiamo operando, la Centrale Operativa Covid, (istituita con un progetto sperimentale formalizzato dalla Direzione Strategica con Delibera aziendale n° 666 del 01/12/2020) ha contribuito nel gestire i pazienti affetti da Covid al domicilio. Questo contesto lavorativo, unito all’esperienza professionale maturata sul campo, ci ha permesso di gestire l’emergenza sanitaria - ancora in atto - e comprendere ancora di più l’importanza della nostra professione sul territorio. Le persone hanno bisogno di assistenza non solo in ambito «protetto» ospedaliero, ma soprattutto al loro domicilio. È «a casa» delle persone che si possono raccogliere in modo più capillare le necessità ed i bisogni. Alla luce dei dati epidemiologici illustrati l' elaborato propone un modello sperimentale di presa in carico del paziente affetto da patologie respiratorie croniche: sono pazienti complessi che, a causa delle frequenti riacutizzazioni, richiedono una gestione globale ed una assistenza continua perché purtroppo spesso si trovano a dover incorrere in ripetuti accessi al pronto soccorso e/o a ricoveri ospedalieri. MODULOORGd

L'infermiere scolastico
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Turcatti, Alessia

L'infermiere scolastico : analisi della popolazione studentesca della provincia di Sondrio / Alessia Turcatti

Milano : PoliS-Lombardia, 2021

Abstract: L'educazione alla salute comincia ad affacciarsi nella scuola italiana nel corso degli anni Settanta, principalmente legata al diffondersi del fenomeno della tossicodipendenza; solamente negli anni Ottanta compare con questo nome nelle fonti giuridiche e comincia ad acquistare la configurazione pedagogica più ampia che oggi conosciamo. In questo momento le attività di educazione sanitaria diventavano un vero e proprio obbligo per le scuole. Solo negli ultimi venti anni ha cominciato a diffondersi, in controtendenza, l'idea della prevenzione: un comportamento che sappia farsi carico di conservare la salute soprattutto per combattere il malessere e il disagio dei giovani, rispettando quello che è il senso dell'istituzione scolastica. Questa visione non può lasciare indifferenti genitori e personale scolastico, soprattutto in un mondo come quello odierno, dove i giovani sono spesso vittime del vuoto culturale, facile preda di emotività e di vere e proprie aggressioni di disarmonie; senza dimenticare che spesso anche noi adulti siamo vittime della fretta e dello stress, sintomi di cui, talvolta anche i piccoli e gli adolescenti ne subiscono gli effetti. Nel nostro Paese, ad oggi, questa figura non ha ancora assunto un ruolo ben definito. La sua istituzionalizzazione è rimasta ferma a varie forme di sperimentazioni locali. Le sue origini si collocano nell'Europa del 1800 quando venivano emanati provvedimenti e leggi che sancivano l'istruzione minima. In quel momento si avvertì la necessità di tutelare gli istituti scolastici dalle numerose epidemie che si diffondevano velocemente nei contesti sociali a causa delle malsane condizioni di igiene dell'epoca. La salute degli studenti rappresentava un problema sociale prima ancora che individuale ed è proprio in questo periodo che l'infermiere si dimostra l'unica figura in grado di prendere in carico i problemi di salute dell'intera comunità. In seguito a questa decisione gli Stati Uniti diventano il Paese per eccellenza dell'assistenza infermieristica nelle scuole. La continua espansione del ruolo ha reso possibile rimarcare l'importanza dell'educazione sanitaria a scuola, per responsabilizzare studenti e famiglie verso scelte di salute e di vita. L'infermiere scolastico, infatti, è attivo in molti paesi europei ed extraeuropei; si tratta di una figura di raccordo con il PLS e il MMG, gli specialisti, i distretti socio sanitari, la scuola e la famiglia. I Paesi nei quali è stata introdotta ed implementata questa figura hanno ottenuto importanti risultati di salute sulla popolazione scolastica (e non solo) in termini di empowerment (le persone acquisiscono un maggior controllo rispetto a decisioni ed azioni riguardanti la salute) e di engagement (le persone esercitano un ruolo molto più attivo nel loro percorso di promozione di salute e di cura). MODULOORGsx

L’Infermiere di Famiglia e di Comunità
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Sosio, Marco

L’Infermiere di Famiglia e di Comunità : integrazione con gli Uffici di Piano / Marco Sosio

Milano : PoliS-Lombardia, 2021

Abstract: L’assistenza verso i più bisognosi è sempre stata un caposaldo all’interno della comunità di appartenenza. Fin dalla nascita delle prime forme di aggregazione comunitaria si è prestata particolare attenzione ai soggetti più vulnerabili. In particolare con il sorgere del Cristianesimo questa forma di attenzione verso il bisognoso si è amplificata. Dopo l’unità d’Italia, inizialmente la gestione di questo tipo assistenza era in capo alla Chiesa e al clero, poi con successive riforme storiche si è arrivati ad individuare più attori che con le loro specifiche competenze gestiscono vari aspetti dell’assistenza sociale e socio-sanitaria a livello territoriale. Uno fra i principali attori è il Comune cui spetta il compito di vigilare e gestire le offerte dei servizi territoriali, e per fare ciò si avvale dell’Ufficio di Piano, un organismo istituito con la Legge quadro 328/2000. L’Ufficio di Piano può essere un ufficio interno al comune o può essere gestito da un ente esterno per conto del comune. Allo stesso modo, specialmente dove i comuni non sono particolarmente grandi, questi possono decidere di affidare le funzioni dell’Ufficio di Piano ad un solo comune del territorio o ad enti esterni. Qualsiasi possa essere l’organizzazione all’Ufficio di Piano spetta il compito di analizzare i bisogni presenti su un dato territorio e pianificare, in collaborazione con altri soggetti, i relativi interventi, inoltre vigila sull’operato dei vari attori e sul raggiungimento degli obiettivi. Per fare questo l’Ufficio di Piano si avvale di un documento che viene redatto con scadenza periodica (in genere triennale) e approvato dal comune/i di appartenenza, il Piano di Zona nel quale, oltre a descrivere gli interventi programmati sulla base dello studio dei bisogni effettuato precedentemente, viene anche specificato quale attore (pubblico o privato) svolge l’intervento e con quale obiettivo. All’Ufficio di Piano spetta anche il compito di vigilare sugli interventi e sul raggiungimento degli obiettivi. Con lo scopo di spiegare meglio le funzioni e il ruolo dell’Ufficio di Piano è stato analizzato l’Ufficio di Piano dei comuni dell’Alta Valtellina con sede a Bormio e il rispettivo Piano di Zona in vigore (2018-2020) che è stato prorogato a causa dell’emergenza sanitaria ed il nuovo Piano di Zona non è ancora stato pubblicato. Infine sulla base dell’analisi dei bisogni presenti nel suddetto piano (che anche se non aggiornata ai giorni nostri può dare un’idea) sono state descritte alcune proposte di come la figura dell’infermiere di famiglia e comunità potrebbe integrarsi con i servizi presenti così da aiutarli nel dare la risposta più appropriata lì dove le competenze infermieristiche possono essere d’aiuto. MODULOORGq

Prendiamoci cura di te
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Ruffoni, Donatella - Robustelli, Clara

Prendiamoci cura di te : Ambulatorio infermieristico pediatrico / Donatella Ruffoni, Clara Robustelli

Milano : PoliS-Lombardia, 2021

Abstract: Il progetto si articola intorno alla realizzazione di un ambulatorio pediatrico, situato in una struttura piuttosto periferica rispetto all’unica degenza pediatrica attualmente esistente sul territorio. Lo scopo è quello di rendere facilmente fruibile il servizio alla comunità che vive in valli laterali e geograficamente distanti da Sondrio e per questo motivo presente in punti strategici del territorio. Rispetto a quello che succede all’adulto, dove ogni patologia rientra in una specialità (e ne consegue un’assistenza specialistica mirata), la pediatria è un ambito delicato e multifattoriale, dove l’elemento comune è la fascia d’età e non c’è quindi distinzione per patologia sulla presa in carico del paziente. L’ambulatorio infermieristico può divenire l’elemento centrale del sistema delle cure primarie perché consente il riconoscimento e il monitoraggio dei fattori di rischio nella popolazione e la presa in carico di bambini con patologie croniche, cronico-degenerative, oncologiche; può fornire risposte adeguate nei confronti di eventi acuti e sostenere la famiglia e il bambino nelle normali tappe evolutive. E’ il raccordo fra la sfera sociale e quella sanitaria. MODULOORGd

La rete antiviolenza sul territorio della provincia di Sondrio e l’Infermiere di Famiglia e di Comunità
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Guicciardi, Gabriella

La rete antiviolenza sul territorio della provincia di Sondrio e l’Infermiere di Famiglia e di Comunità / Gabriella Guicciardi

Milano : PoliS-Lombardia, 2021

Abstract: L’infermiere di comunità è un professionista responsabile dei processi infermieristici in ambito familiare e di comunità, con conoscenze e competenze specialistiche nelle cure primarie e sanità pubblica. Ha un ruolo di collegamento fondamentale tra le varie figure professionali e non, per assicurare al cittadino una corretta, dignitosa e umana assistenza sanitaria. L’IFeC diventa di primaria importanza per la gestione delle patologie croniche. L’aumento di questo fenomeno è connesso a differenti fattori come l’invecchiamento della popolazione e l’aumento della sopravvivenza dovuti al miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie, al mutamento delle condizioni economiche e sociali, agli stili di vita, all’ambiente e alle nuove terapie. L’infermiere di comunità e famiglia può essere inserito in équipe di un Cav, garantendo alle donne vittima di violenza, in una eventuale post ospedalizzazione, un follow-up sanitario, evitando così alla stessa di recarsi nuovamente nei centri ospedalieri. Sarebbe auspicabile la presenza di un’infermiera in un consultorio con la possibilità della vittima di accedere in orari liberi o concordati con la professionista. Di notevole importanza è anche la disponibilità dell’operatore di recarsi a domicilio o comunque in posti dove la persona abusata non abbia timore per la sua incolumità. Ulteriori competenze potrebbero essere: - Organizzazione di corsi di formazione annuali a colleghi in ambito ospedaliero al fine di riconoscere i segni che possono pensare ad una possibile violenza. - Prevenzione annuale in ambito scolastico con la presenza di esperti, presentazione di video e statistiche. - Raccolta annuale di dati inerenti la violenza in Valtellina. - Prevenzione donna, esami da fare in base all’età. In Valtellina i dati dei Centri Antiviolenza rispettato i dati nazionali, con un aumento considerevole nel post pandemia. I dati reperiti sono del Cav di Sondrio. Ritengo che possiamo veramente essere di fronte a svolte lavorative importanti, dove il cittadino è il centro. Ci vuole un massimo impegno da parte di tutti. MODULOORGd

Indagare la cronicità dei pazienti
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Cusini, Marta - Romani, Patrizia

Indagare la cronicità dei pazienti : approfondimenti sul Questionario Sunfrail / Marta Cusini, Patrizia Romani

Milano : PoliS-Lombardia, 2021

Abstract: Attraverso un processo di revisione della letteratura e delle valutazioni condotte su Sistemi, su Servizi Sanitari e Sociali, su Siti di riferimento e sulle buone pratiche, gli autori ritengono importante riconoscere precocemente la fragilità come indicatore predittore di mortalità nella popolazione over 65, cronica e non, utilizzando strumenti snelli, pratici, concreti, come lo strumento Sunfrail, in grado di produrre in maniera efficace ed efficiente percorsi per la prevenzione della multimorbidità (Palummeri E. 2019), al fine di delineare interventi socio sanitari a carico dell’Infermiere di Famiglia e Comunità. MODULOORGd