Servizio documentazione e biblioteca di PoliS-Lombardia

Abstract: Si debbono fare politiche per le città in Italia? Secondo l'Unione europea, Un-Habitat, lo stesso governo italiano, la risposta dovrebbe essere positiva. Si dovrebbero fare politiche urbane e ogni paese, Italia inclusa, dovrebbe disporre di un quadro nazionale di priorità a sostegno delle iniziative locali. Le città italiane, come buona parte di quelle europee, sono di medie dimensioni, e sono complementari al territorio che le circonda. In questo l'Italia si differenzia rispetto al mainstream di un pianeta sempre più urbanizzato, cosparso di megalopoli che costringono i paesi in crescita a sforzi spettacolari. Dunque l'Italia è un'eccezione nel panorama mondiale non tanto perché molto urbana, come testimonia l'eredità storica delle cento città, bensì perché diversamente urbana. Ma le città non sono nell'agenda politica del paese. Il Rapporto di Urban@it, che è il frutto del primo anno di lavoro del Centro, sostiene che esse avrebbero la capacità di dare risposte ai problemi urbani e, più in generale, del sistema Italia. L'unico tassello delle riforme andato finora a segno, e anche questo con grande difficoltà, riguarda le città metropolitane, ma non ci si può fermare a questo. La crisi del capitalismo finanziario e l'affermazione dell'urbanizzazione planetaria sono due fatti che vanno relazionati e letti insieme. Da questa sovrapposizione potrebbero nascere soluzioni ai problemi che la globalizzazione e la finanziarizzazione dell'economia non riescono ad affrontare.

Abstract: Sono qui presentati gli esiti di un importante lavoro di ricerca interdisciplinare, sostenuto dall'Unione europea, su progetti e programmi di carattere innovativo, messi in atto da soggetti diversi - pubblici, privati e del terzo settore - per combattere l'emarginazione e promuovere una piena inclusione sociale, anche dei gruppi più deboli, nelle città europee. La valutazione di tali esperienze mette in luce la loro efficacia in quanto risposte attente e adeguate a bisogni crescenti e sempre più disattesi dalle politiche pubbliche. L'attuale crisi economica, con le sue pesanti ricadute sul tessuto fisico e sociale della città, rende di particolare interesse l'analisi di modelli alternativi all'approccio neoliberale, basati sull'attivazione delle risorse locali, la creazione di spazi per la vita collettiva in cui riallacciare i legami sociali e costruire nuove opportunità di vita e di lavoro, la valorizzazione delle diverse identità.

Abstract: La dinamicità dei processi di trasformazione della società post-industriale in corso nei sistemi urbani del Primo Mondo sta mettendo in luce l'esigenza di esplorare percorsi socioeconomici e territoriali in grado di innalzare la performance competitiva della città, per consolidarne la capacità di attrarre investimento ed evitare i fenomeni di disurbanizzazione. Dopo una panoramica sui fattori che meglio caratterizzano la competitività tra sistemi urbani, questo studio approfondisce quattro casi di trasformazioni territoriali in altrettante aree metropolitane (tre in Europa: Barcellona, Rotterdam e Lione, una in Oceania: Sydney) dedicandosi all'analisi di alcuni settori economici, e della loro articolazione in cluster di attività (rispettivamente: tempo libero, logistica, settore medico-sanitario e attività ambientali), rivelatisi di particolare successo per il profilo socioeconomico delle rispettive realtà locali. Per la comprensione di questi processi è stata applicata la valutazione della loro organising capacity. Scopo di tali approfondimenti è osservare come questi esempi abbiano fornito delle risposte ai problemi dall'evoluzione urbana e come in tali risposte si ritrovano degli spunti per assecondare le esigenze di sviluppo del sistema metropolitano che ruota attorno a Venezia, anche per migliorarne il suo profilo competitivo.