Trovati 25 documenti.
Agenda 2030 - Gli obiettivi di sviluppo sostenibile
SDG 08 - LAVORO DIGNITOSO E CRESCITA ECONOMICA
Puoi usare i filtri proposti a sinistra o il box di ricerca qui sotto per definire ulteriormente i risultati ottenuti
Trovati 25 documenti.
Le forme del lavoro: l'occupazione non standard: Italia e Lombardia nel contesto europeo
Milano : Angeli, 2001
Economia ; 365.140
Sesto rapporto sulle migrazioni 2000
Milano : Angeli, 2001
Ismu ; 2000.960
La riforma del part/time: il compromesso tra tutela e flessibilità in Italia ed in Europa
Roma : Isfol, 2001
Monografie sul Mercato del lavoro e le politiche per l'impiego ; 3/2001
Milano : Angeli, 2001
Unioncamere ; 1812.18
Milano : Il sole 24 Ore, 2001
Milano : F. Angeli, 2001
Economia Monografia ; 364.67
La valutazione delle politiche per il lavoro
Milano : Angeli, 2001
ISFOL Strumenti e Ricerche ; 830.103
Che genere di sicurezza: donne e uomini in città
Milano : Angeli, 2001
Cittadinanza, politica, società, storia ; 222.2.1
Milano : ETAS, 2001
Economia e Storia Economica
P.A.DUEMILA: i nuovi profili professionali per le Pubbliche amministrazioni
Roma : [S.e.], 2001
Milano : Angeli, 2001
Economia Ricerche ; 365.128
Reti: l'analisi di network nelle scienze sociali
Roma : Donzelli Editore, 2001
Saggi. Storia e Scienze sociali
Cluster e competitività territoriale
Torino : Rosenberg e Sellier, 2001
L'internazionalizzazione delle piccole e medie imprese: atti del convegno
Verona : Cueim, 2001
Il caleidoscopio dello sviluppo locale: trasformazioni economiche nell'Italia contemporanea
Torino : Rosenberg & Sellier, 2001
Lo sviluppo locale: un'indagine della Banca d'Italia sui distretti industriali
Corigliano Calabro : Meridiana, 2001
Saggi ; 30
Abstract: La certificazione fornita dall'Istat al metodo di identificazione dei distretti industriali proposto da Fabio Sforzi, fornì una prima base per questo lavoro. Si può discutere all'infinito - come sempre d'altronde - sull'adeguatezza delle formule adoperate per circoscrivere i sistemi locali del lavoro e per selezionarvi i distretti industriali, resta il fatto che l'identificazione Sforzi-Irpet-Istat aprì la via a un certo numero di confronti fra le caratteristiche e le prestazioni dei diversi sistemi locali, distretti e non, impossibili in precedenza. Una seconda base era fornita dai dati della Centrale dei bilanci che riportavano, distribuiti territorialmente, i dati di bilancio di un grande numero di imprese, da 10 addetti in su. Bastava - si fa per dire! - confrontare caratteristiche e prestazioni di imprese collocate nelle aree distrettuali con quelle di imprese collocate altrove, per rilevare i caratteri differenziali, se c'erano. Da qui è partito, con tutti gli accorgimenti e gli strumenti del caso, il gruppo di lavoro Banca d'Italia. Il primo e fondamentale quesito affrontato nel volume è se esistano davvero le favoleggiate economie esterne alla singola impresa, ma interne al distretto. Il punto è molto delicato perché vi convergono due dibattiti economici ugualmente importanti, quello sul modello italiano di sviluppo e quello, squisitamente teorico, sul ruolo e sul peso delle economie esterne nella teoria dei prezzi,. Nel primo c'è da spiegare perché i nostri prodotti meccanici e del made in Italy, abbiano realizzato grandi successi sui mercati esterni, malgrado la piccolezza "patologica" delle nostre imprese; nel secondo c'è da decidere - e dico poco! - se le economie esterne siano qualcosa di corposo e reale, o siano solo una supposizione marshalliana, finalizzata, come si è detto, alla dimostrazione che la concorrenza può coesistere coi rendimenti crescenti. Uno snodo centrale del discorso economico, dunque, quello dei distretti industriali, da considerare con la massima attenzione. Le domande principali, attorno a cui si sdipanano le analisi del gruppo della Banca d'Italia sono: a) "Al di là delle affermazioni qualitative e dell'evidenza aneddotica, c'è modo di misurare se le imprese distrettuali mostrano effettivamente (almeno per determinati aspetti) una performance superiore?"; b) "Si possono trovare indicatori che confermino che il funzionamento, ad esempio, del mercato del lavoro, del mercato del capitale, o del mercato dei prodotti intermedi è diverso nel distretto rispetto alle aree non distrettuali?".
Immigrazione: dossier statistico 2001. XI rapporto sull'immigrazione
Roma : Anterem, 2001
Milano : Ires Lombardia, 2001
Ires quaderni ; 2
Abstract: Dai dati (resi anonimi) dell'archivio amministrativo di una società - senza fini di lucro - di fornitura di lavoro interinale che detiene una quota significativa del mercato italiano vengono estratte e analizzate le variabili che descrivono le caratteristiche demografiche e di rilevanza economica degli iscritti nell'archivio della società e di coloro che vengono avviati al lavoro interinale. Vengono inoltre studiate le caratteristiche dei rapporti di lavoro cui la società ha dato vita (durata, livello retributivo, settore di occupazione) e i costi del ricorso al lavoro interinale da parte delle imprese utilizzatrici. Lo scopo dell'analisi, sviluppato attraverso l'analisi econometrica nella sezione dedicata agli approfondimenti, è duplice: esaminare le caratteristiche individuali dei lavoratori che incidono sulla probabilità - una volta inseriti nell'archivio del fornitore -di ottenere un'occupazione interinale; individuare le eventuali specificità dell'operatore "no profit" nel mercato del lavoro interinale. A questo fine, le caratteristiche degli iscritti e degli occupati sono state messe a confronto con quanto emerge dalle fonti di informazioni alternative sulle caratteristiche del mercato del lavoro interinale in Italia.
Innovazione e competitività: il caso dei distretti di Faenza e Prato
Roma : Enea, 2001
Funzione centrale studi ; RT/STUDI/2001/6
Il lavoro interinale : prime analisi su dati amministrativi
Roma : Isfol, 2001
Monografie sul Mercato del lavoro e le politiche per l'impiego ; 5/2001
Abstract: Nell'introduzione al presente rapporto si analizzano quali possano essere stati gli effetti di sostituzione tra le diverse forme contrattuali e si formulano alcune considerazioni sulla validità dell'istituto in quanto strumento di inserimento al lavoro, in particolare dei giovani. Il corpo centrale della ricerca si basa su una rilevazione effettuata nel secondo semestre 2000 in 10 province distribuite sul territorio nazionale con estrazione, presso i Centri per l'impiego, di tutti gli avviamenti la cui comunicazione sia stata notificata attraverso i moduli "Unificato Temp". La mancanza di dati di fonte ufficiale, sull'insieme degli avviamenti avvenuti nel periodo, non ha reso possibile la definizione di un campione rappresentativo dell'universo. Nonostante tale limite, l'indagine, avendo considerato 14.765 missioni, effettuate da 7.723 individui, presso 2.106 imprese utilizzatrici, offre un inedito quadro sulla fisionomia e struttura dei diversi soggetti implicati nell'istituto e dei loro rispettivi abbinamenti. Sul versante delle imprese utilizzatrici, dalla ricerca si evincono elementi significativi di un ricorso all'interinale mirato ad un recupero strutturale di flessibilità piuttosto che funzionale a far fronte a situazioni contingenti. Lo studio presenta inoltre un'analisi delle strategie adottate dalle Agenzie fornitrici per acquisire e mantenere le rispettive quote di mercato. La ricerca prosegue con l'analisi approfondita di due specifici contesti territoriali di scala diversa quello dell'Emilia Romagna e quello di Roma. Il Rapporto si conclude con una disamina di metodo e di merito sulla delega alla contrattazione tra le parti dei vari aspetti della disciplina del lavoro interinale e con una sintetica analisi comparativa della regolamentazione dell'istituto nei paesi dell'Unione, con accenni alle performaces in tre paesi: Spagna, Paesi Bassi e Francia.