Agenda 2030 - Gli obiettivi di sviluppo sostenibile

SDG 08 - LAVORO DIGNITOSO E CRESCITA ECONOMICA

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Crisi aziendali in Lombardia ai tempi del Covid
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PoliS-Lombardia

Crisi aziendali in Lombardia ai tempi del Covid / PoliS-Lombardia, Osservatorio regionale del mercato del lavoro e della formazione

Milano: PoliS-Lombardia, 2020

Abstract: Questo documento viene redatto in un momento estremamente incerto e complicato, a novembre 2020, quando l’emergenza COVID ha prodotto, e purtroppo continuerà a produrre nei prossimi mesi, un impatto profondo sul tessuto sociale ed economico nazionale e lombardo. Nel corso del 2020 l’emergenza sanitaria ha impattato gravemente sul contesto economico regionale e si è passati “repentinamente” da un quadro positivo ad uno di emergenza prolungata. Lo strumento della Cassa Integrazione Guadagni, accompagnato anche dal blocco dei licenziamenti, è stato l’asse portante dei provvedimenti di contenimento degli effetti della crisi, per sostenere le imprese e i lavoratori ed evitare il crollo dei livelli occupazionali. Gli ultimi dati disponibili a livello lombardo mostrano, nel terzo trimestre 2020, una contrazione tendenziale della produzione industriale pari al -5,2% rispetto al terzo trimestre 2019 (-5,3% per le imprese artigiane), se pur in quadro di miglioramento rispetto al II trimestre 2020 che aveva visto un crollo della produzione manifatturiera di oltre il 20% (-24,3% per il comparto dell’artigianato). Le restrizioni introdotte dal DPCM del 3 novembre per il periodo 6/11-3/12 comportano nuove chiusure e limitazioni di attività. Per la Lombardia il fermo delle attività disposto per il mese implica nel 2020, secondo una stima Assolombarda, una perdita di oltre un punto percentuale sul PIL regionale. A questo effetto diretto vanno aggiunti gli impatti degli altri canali di trasmissione della crisi nel sistema produttivo, tra i quali il commercio internazionale e la fiducia di imprese e consumatori come conseguenza dell’incertezza legata al perdurare della pandemia, con ripercussioni negative sulle decisioni di investimento e di consumo.

Salario minimo
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PoliS-Lombardia

Salario minimo / PoliS-Lombardia, Osservatorio regionale del mercato del lavoro e della formazione

Milano: PoliS-Lombardia, 2020

Abstract: Il tema del salario minimo legale è presente nel dibattito politico italiano da diversi anni e sembra maturo il momento per una sua implementazione nel nostro ordinamento. Rimangono forti resistenze da diverse parti, da un lato i sindacati si dichiarano fortemente contrari, sostenendo che un salario minimo esiste già in Italia ed è dato dalle retribuzioni definite dai contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni di rappresentanza comparativamente più rappresentative. Dall’altro le associazioni datoriali avanzano riserve soprattutto sul livello temendo forti ricadute sull’occupazione e sulla redditività aziendale. Partendo da un’analisi della perdita di potere negoziale delle parti sociali e della crisi di rappresentanza delle organizzazioni sindacali e datoriali, questa nota esamina le proposte di legge relative all’introduzione di un salario minimo legale attualmente in discussione in Parlamento e ne discute i possibili effetti economici sull’economia nazionale ed in particolare sulla Lombardia, anche considerando i risvolti sociali nella lotta alle diseguaglianze e al lavoro povero.

Working poor
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PoliS-Lombardia

Working poor / PoliS-Lombardia, Osservatorio regionale del mercato del lavoro e della formazione

Milano: PoliS-Lombardia, 2020

Abstract: Il testo analizza il fenomeno del lavoro povero in Lombardia, confrontando il trend regionale con quello nazionale. Per lo studio del fenomeno sono stati identificati innanzitutto i working poor, con gli indicatori per la loro classificazione e si è analizzata la loro incidenza per caratteristiche individuali. In seguito, l’attenzione si sposta anche sulle famiglie povere, indagando gli effetti della composizione del nucleo familiare sul rischio di povertà in relazione allo stato occupazionale dei suoi membri.

Caratteristiche, sviluppo ed esiti occupazionali dell’apprendistato di I e III livello in Lombardia
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PoliS-Lombardia

Caratteristiche, sviluppo ed esiti occupazionali dell’apprendistato di I e III livello in Lombardia / PoliS-Lombardia, Osservatorio regionale del mercato del lavoro e della formazione

Milano: PoliS-Lombardia, 2020

Abstract: Anche se ancora non si è raggiunta la diffusione auspicata, ad oggi la Lombardia è una delle regioni in cui è stato sottoscritto il maggior numero di contratti di apprendistato di I e III livello, anche se l’analisi dell’andamento dell’incidenza di tale tipologia contrattuale sul totale dell’apprendistato evidenzia un peso comunque marginale rispetto all’istituto dell’apprendistato professionalizzante. In termini assoluti, dal 2015 al 2019 si è comunque registrata una forte crescita delle due tipologie di apprendistato oggetto del presente focus. L’apprendistato di I livello è passato dai 1.214 lavoratori del 2015 ai 4.397 del 2019, mentre per l’apprendistato di III livello la crescita è stata dai 183 contratti attivati nel 2015 ai 401 del 2019. I contratti di apprendistato di I e III livello sono attivati in maniera equilibrata fra il settore secondario e il terziario, mentre per l’apprendistato di I livello si registra una maggiore concentrazione nel comparto terziario. Diversa tra le due forme di apprendistato anche la distribuzione per provincia della sede operativa dell’azienda. Mentre l’apprendistato di I livello, considerate le diverse numerosità delle province, trova sviluppo abbastanza omogeneamente in tutte le province lombarde, l’apprendistato di III livello trova sviluppo soprattutto a Milano, provincia in cui sono sottoscritti più di sei contratti su dieci.

Rapporto sul turismo italiano
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CNR - Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo

Rapporto sul turismo italiano : 24. edizione 2019-2020 / a cura di Alfonso Morvillo ed Emilio Becheri; Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo

Roma: CNR edizioni, 2020

Abstract: Documento di riferimento per le politiche del turismo a livello nazionale, regionale e locale da circa venti anni, il Rapporto sul Turismo Italiano si conferma come valido strumento di supporto alle scelte strategiche di tutti gli attori, pubblici e privati, che operano, direttamente o indirettamente, nel comparto. In esso si affronta il turismo a 360 gradi: dall’analisi quantitativa e qualitativa dell’offerta turistica a livello nazionale, regionale e provinciale all’analisi quantitativa e qualitativa della domanda; dalle strategie di valorizzazione, riqualificazione e promozione degli Enti territoriali ai provvedimenti normativi che riguardano il turismo; dallo studio delle dinamiche nei molteplici turismi in cui si suddivide il comparto agli aspetti macro e micro economici che il turismo determina.