Trovati 82 documenti.
Agenda 2030 - Gli obiettivi di sviluppo sostenibile
SDG 03 - SALUTE E BENESSERE
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Trovati 82 documenti.
Milano : PoliS-Lombardia, 2022
Abstract: Il report si basa sui dati dell’indagine Istat sul “1522”, ovvero il numero di pubblica utilità messo a disposizione dal DPO – PdCM a sostengo delle vittime di violenza di genere e stalking. Una piattaforma informatizzata registra le informazioni fornite durante la telefonata, che è anche l’unità di rilevazione (è infatti possibile che la stessa persona chiami più volte). Dato che spesso le telefonate si interrompono prima della conclusione del colloquio, il database presenta molti casi mancanti (n.d=non disponibili). Il totale delle “chiamate valide” rappresenta il totale delle chiamate che vengono fatte da utenti e/o vittime, per motivi congrui rispetto al servizio fornito dal 1522. Il termine “vittime” viene usato per indicare le persone che si rivolgono al numero 1522 per chiedere aiuto per sé e hanno subito una violenza nelle sue varie forme, mentre con il termine “utenti” si indicano le persone che si rivolgono al 1522 per chiedere aiuto per sé o per altri. Dalla lettura dei dati emerge che rispetto al IV trimestre 2021, nel I trimestre 2022 si registra un calo delle chiamate valide e delle chiamate da parte di vittime (-25,2% in Italia e -22,3% in Lombardia). I più frequenti motivi delle chiamate sono le richieste di aiuto dalle vittime e le richieste di informazioni sul 1522. Il 47,2% delle vittime che ha contattato il 1522 nel 1° trimestre 2022 segnala di aver subito almeno 3 forme di violenza e il 61,5% subisce violenza da anni. Nel 47,5% dei casi la vittima è coniugata o convivente con il/la maltrattante. Nel 1° trimestre 2022 ha denunciato il 14,8% delle vittime.
Milano: PoliS-Lombardia, 2022
Abstract: In crescita nel 2020 l’offerta di servizi dei Centri antiviolenza (CAV) e delle Case rifugio per donne maltrattate, che si concentrano nel Nord del Paese (qui si trova il 70,2% delle Case rifugio e il 41.7% dei CAV). Oltre 8 su dieci delle Case rifugio e dei CAV sono raggiungibili h24 e adottano misure di sicurezza per le donne ospiti (per es. l’88,0% delle Case Rifugio è a indirizzo segreto). L’81,8% delle Case rifugio e il 92% dei CAV ricevono fondi pubblici per le proprie attività. In aumento nel 2020 le donne che hanno contattato almeno una volta i CAV (sono 54.609, +3.964 rispetto al 2019), mentre cala il numero di donne ospitate presso le Case rifugio. I dati presentati nel paper si basano sulla rilevazione “sulle prestazioni e i servizi offerti” rispettivamente dai Centri antiviolenza (CAV) e dalle Case rifugio, svolta nel 2021 da Istat in collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunità (DPO) presso la Presidenza del Consiglio e le Regioni, consente di avere il quadro delle attività svolte nel 2020 per la protezione e l’accoglienza delle donne sopravvissute alla violenza.
Soveria Mannelli : Rubbettino, 2020
Abstract: Tradizionalmente la prima parte del Rapporto sulla Finanza Territoriale è dedicata ad una analisi congiunturale della finanza degli enti decentrati: in questo anno così particolare e critico, i vari capitoli si soffermano a considerare gli effetti e le problematiche legate alla crisi dovuta alla pandemia, situazione che vede gli enti locali ancora più coinvolti in quanto riferimento primo dei cittadini. Nel dettaglio, i capitoli di questa sezione del volume trattano del ruolo dei comuni per la tutela di bisogni e investimenti nell'emergenza sanitaria, del finanziamento degli investimenti degli enti locali, dell'impatto del Covid-19 sui redditi famigliari (il caso della Liguria) e della congiuntura della finanza regionale prima e dopo l’emergenza sanitaria. La seconda parte è, invece, dedicata proprio all’istituto delle Regioni, di cui ricorrono quest'anno i 50 anni dalla fondazione; anche l'istituzione regionale viene messa duramente alla prova dall’evento pandemico, con un coinvolgimento diretto delle amministrazioni regionali nella gestione dell’emergenza sanitaria ed economica completamente inedito: una situazione di cui si dovrà tenere conto nell' analisi delle proposte di riforma che si sono succedute a breve distanza l’una dall’altra, cercando tuttavia di evitare che un lavoro di analisi e anche valutazione del ruolo delle Regioni in questi 50 anni venga influenzato dagli avvenimenti così specifici di questo anno di particolare crisi. Tra i capitoli della seconda parte si trova il saggio a cura di PoliS-Lombardia relativo a Le strategie regionali di sviluppo sostenibile e il raccordo con la programmazione regionale: il caso della regione Lombardia di Antonio Dal Bianco e Ilaria Anna Ugas.
Pisa : Sant'Anna - Scuola Universitaria Superiore, 2017
Cremona : [S.e.], 2014
Abstract: Tra le varie attività organizzate sull'intero territorio nazionale durante promosse dall'Istituto nazionale di statistica, il seminario tenutosi a Cremona ha affrontato il tema del legame tra la produzione e lettura dei dati e l'elaborazione delle politiche locali.
[Milano] : [S.e.], 2014
Abstract: Le cure palliative, nate nel Regno Unito, sono state definite dall'OMS come "un approccio che migliora la qualità della vita dei malati e delle loro famiglie, che si trovano ad affrontare le problematiche associate a malattie inguaribili, attraverso la prevenzione e il sollievo della sofferenza per mezzo di un'identificazione precoce e di un ottimale trattamento del dolore e delle altre problematiche di natura fisica, psicofisica e spirituale". Pur con un certo ritardo, il problema è stato affrontato anche in Italia dal legislatore, che attraverso la Legge 38 del marzo 2010 "Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore" ha definito una rete di interventi destinati a pazienti in fase terminale e alle loro famiglie. Per quanto riguarda la Lombardia, già prima dell'approvazione della Legge Quadro Nazionale, la Regione aveva messo in atto una serie di interventi in linea con le norme deliberate nel 2010.
Milano : Éupolis Lombardia, 2013
Ricerche / Éupolis Lombardia
Abstract: L'obiettivo principale della ricerca è l'implementazione di un Centro Collaborante dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per la Medicina Tradizionale (WHO Collaborating Center for Traditional Medicine - WHO CC) che sia in grado di accrescere l'informazione del consumatore riguardo alla Medicina Tradizionale/Medicina Complementare e Alternativa (MT/MCA) in modo da consentirgli, laddove ne ravvisi l'opportunità, un utilizzo sicuro e informato di metodiche e prodotti afferenti a questo settore. A questo scopo, è stato ristrutturato e ampliato, sia nei contenuti che nelle rubriche, il Sito WEB www.medicomlombardia.it e la annessa Banca Dati. La World Health Organization ha inoltre espresso in numerosi documenti la necessità che l'informazione riguardo la MT/MCA diventi patrimonio condiviso dai medici e dagli operatori sanitari. Oltre a ciò, è stato più volte ribadito che la formazione dell'operatore al più alto livello possibile costituisce un fattore di sicurezza nell'uso delle MT/MCA. Per questo sono stati elaborati proposte e moduli formativi per l'acquisizione di conoscenze minimali da parte dei Medici di Medicina Generale, per un'acquisizione di metodiche di MT/MCA, rivelatesi cost-effectiveness, da parte del personale ostetrico e un percorso di alta formazione, secondo gli standard WHO, per medici che vogliano perfezionare la loro formazione di base in agopuntura. Oltre a ciò, sono state condotte una ricerca retrospettiva sistematica e una piccola ricerca retrospettiva su un lungo periodo di osservazione per valutare il costo/beneficio, legato all'impiego dell'agopuntura, in una patologia molto diffusa quale la lombalgia. Infine, si è documentato un case history di partnership di enti accreditati e privati non accreditati, intenzionati a supportare le attività del WHO-CC nel campo della ricerca e dell'erogazione di prestazioni di MT/MCA in un modello integrato di MT/MCA.
Milano : Consiglio Regionale della Lombardia, 2012
Studi e ricerche
Abstract: La presente analisi risponde all'esigenza del Consiglio Regionale di conoscere la diffusione delle Cure Palliative e della terapia del dolore in Lombardia, dopo l'entrata in vigore della Legge 38/2010. In particolare, attraverso questo studio si è mirato a: - realizzare un quadro conoscitivo del sistema d'offerta delle Cure Palliative e delle sue correlazioni con la terapia del dolore in Lombardia facendone emergere i tratti salienti e le specificità, e comparandole con la situazione di altre regioni italiane ed internazionali; - far emergere il potenziale fabbisogno e le caratteristiche della domanda; - individuare casi di successo che possono costituire un esempio e allo stesso tempo evidenziare eventuali nodi problematici; - fornire indicazioni di policy per il committente. Contenuti della ricerca: 1- Le cure Palliative: il contesto di riferimento; 2- Stima del bisogno e della rete di offerta teorica in Lombardia; 3- La rete lombarda per l'assistenza ai malati terminali; 4- Confronto con il quadro nazionale; 5- Le valutazioni degli stakeholder sullo stato attuale delle Reti di Cure Palliative in Lombardia previste dalla legge 38/2010, 6- Alcune esperienze di gestione dei pazienti Terminali e con Dolore Cronico in Lombardia; 7- I bisogni di Cure Palliative non soddisfatti; 8- Problematiche farmacologiche e prescrittive nelle Cure Palliative; 9- Alcune considerazioni: criticità e proposte; In allegato: - Indagine sui medici operanti nelle reti di Cure Palliative: Allegato 7 del "Documento tecnico elaborato dal Gruppo di lavoro CP Adulti - Commissione Nazionale Legge 38" pubblicato il 01/11/2011 - GAT CURE PALLIATIVE LOMBARDIA.
Milano : Éupolis Lombardia, 2012
Abstract: L'obiettivo principale della ricerca è l'implementazione di un Centro Collaborante dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per la Medicina Tradizionale (WHO Collaborating Center for Traditional Medicine - WHO CC) per documentare come Regione Lombardia abbia sviluppato un modello di sistema sanitario basato sulla sussidiarietà e come tale approccio possa essere adeguato a promuovere la gestione delle medicine complementari (MC/MT) e la loro integrazione nei sistemi sanitari tradizionali. Il WHO si attende da questa attività un supporto alle attività di promozione della ricerca in MT/MC e alla stesura del nuovo documento:WHO strategy on traditional and complementary medicine 2014-2023. Innanzitutto sono state identificate aree di interesse per studi di costo/beneficio in rapporto a specifici problemi nel settore della fisiopatologia della gravidanza e del dolore in travaglio di parto affrontati con metodiche di MT/MC, moxibustione e idropuntura e sono stati effettuati studi retrospettivi/prospettici di efficacia, sicurezza e costo beneficio che hanno documentato l'efficacia e il basso costo delle metodiche studiate; E' stata attuata una azione di promozione dell'uso appropriato delle MT/MC da parte dei consumatori attraverso la ristrutturazione e l'ampliamento del Sito WEB www.medicomlombardia.it e della annessa Banca Dati. Infine si è attivata una ricerca di enti pubblici e privati intenzionati a supportare le attività del WHO CC nel campo delle Medicine Complementari valutando i possibili modelli di "alliance", in logica sussidiaria e di partnership, tra i diversi attori della società lombarda. Si sono elaborati e sviluppati studi e progetti per partnership pubblico privato nel: settore della formazione, settore della informazione, nel settore ricerca e della integrazione clinica della MT/MC.
Milano : Éupolis Lombardia, 2011
Indagine sulla medicina territoriale: le politiche avanzate e i problemi aperti. Sintesi
Milano : IReR, 2010
Dossier tematici 2010
Milano : IReR, 2010
Abstract: Il progetto "Equità e qualità della cura" prende le mosse dall'assunto secondo il quale "l'assistenza fornita dal sistema sanitario nazionale e dalla Regione Lombardia ha una qualità mediamente buona ma con ampie variabilità" e si pone come obiettivo la valutazione della frequenza del fenomeno vulnerabilità nella popolazione degli assistiti milanesi e il suo effetto su indicatori di accesso alla prestazione sanitaria. Ulteriori finalità di progetto comprendono: - la creazione di un sistema di descrizione e classificazione dei concetti di "fragilità" e "vulnerabilità" applicabile nel contesto sanitario, con successivo sviluppo di uno strumento appropriato per identificare casi a rischio di vulnerabilità; - l'identificazione di alcune tipologie di intervento implementabili a livello di Medicina Generale per ridurre l'effetto dei gap identificati. Il progetto si è sviluppato nel corso del quadriennio 2007-2010: una volta definiti i riferimenti concettuali a partire dai quali la ricerca è stata condotta, il gruppo di ricerca si è dedicato alla strutturazione di Form per la raccolta e il trattamento dati; tali Form sono stati somministrati a un campione circoscritto di pazienti nel corso di un'indagine esplorativa sul campo, fornendo quindi la base per la costruzione di strumenti di ricerca più raffinati, attraverso i quali le modalità di ricerca adottate verranno estese a una popolazione di circa 12.000 casi fra i pazienti in cura presso l'ASL di Milano. L'analisi estesa si comporrà di: - una fase descrittiva, mirata alla valutazione epidemiologica della prevalenza della "fragilità" e della "vulnerabilità" in un campione di assistiti che afferiscono agli studi di MG, utilizzando scale di misurazione specifiche e validate; - una fase analitica, destinata a identificare l'eventuale correlazione effetto della variabile "vulnerabilità", stimata con strumenti e variabili pre-definiti sulla base dello studio pilota, con alcuni eventi descrittori di mancato accesso ad una risposta sanitaria raccomandata e disponibile (evento sentinella).
Welfare e sanità: focus Lombardia 2010
Milano : IReR, 2010
Disuguaglianze sociali: Lombardia, Italia ed Europa. Focus Lombardia 2010
Milano : IReR, 2010
La qualità della vita in Lombardia: focus Lombardia 2010
Milano : IReR, 2010
Milano : IReR, 2010
Milano : IReR, 2010
Milano : IReR, 2010
Milano : IReR, 2010
Milano : IReR, 2010
Abstract: La ricerca ha avuto come oggetto le professioni sanitarie non mediche che, in possesso di adeguati titoli qualificanti, sono responsabili, nell'ambito delle proprie competenze, di tutte le attività di prevenzione. Sono stati quindi valutati i profili delle professioni tecniche della prevenzione, Infermieri, Assistenti Sanitari e Tecnici della Prevenzione, per quanto concerne il loro idoneo collocamento all'interno dell'organizzazione sanitaria lombarda. A partire da una ricognizione sulle caratteristiche formative, sulle competenze acquisite e sulle attività effettivamente svolte all'interno dei Dipartimenti di Prevenzione delle ASL lombarde sono stati analizzati gli scenari evolutivi di ciascuna figura professionale verso ruoli di autonomia e responsabilità per evidenziare le ricadute sui percorsi formativi e sui profili definiti dalla normativa vigente. L'analisi è stata svolta tenendo conto delle politiche sanitarie attuali che la Regione Lombardia ha orientato sempre più verso il tema della prevenzione: ne è testimone, ad esempio, il Piano Socio Sanitario Regionale 2007-2009 che individua 11 linee di intervento prioritario di prevenzione su un totale di 17 e che dedica uno specifico paragrafo al tema della prevenzione e sicurezza negli ambienti di vita. La ricerca ha avuto quindi lo scopo di definire una mappa che relazionando le competenze dell'area prevenzione con le figure professionali fornisce un contributo di conoscenza alle scelte organizzative delle ASL lombarde, riconoscendo le caratteristiche tecnico organizzative delle risorse umane appartenenti alle professioni non mediche, tecniche e sanitarie della prevenzione (D.M. 29 marzo 2001) e le prospettive di sviluppo e di evoluzione per una maggiore valorizzazione delle stesse.