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Monitoraggio della presenza mafiosa in Lombardia
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PoliS-Lombardia

Monitoraggio della presenza mafiosa in Lombardia : rapporto finale prima annualità / PoliS-Lombardia

Milano : PoliS-Lombardia, 2021

Abstract: Il Report presenta i risultati di uno studio realizzato nel primo anno di attività nell’ambito della convenzione tra il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca e PoliS-Lombardia, per lo svolgimento di ricerche sull’evoluzione del mercato dell’usura praticata verso famiglie e piccole imprese lombarde. Nello specifico, l’analisi è stata sviluppata con l’obiettivo di valutare il rischio che il fenomeno dell’usura possa aggravarsi nel prossimo futuro, in concomitanza con la crisi causata dalla pandemia di Covid-19. A questo scopo, sono oggetto del Report sia la letteratura tematica, che indicatori economico-finanziari e criminologici di vulnerabilità del territorio al fenomeno, report DIA e altre fonti giudiziarie e investigative, così come 14 interviste condotte alle realtà appartenenti al sistema lombardo di prevenzione e supporto alle vittime di usura e l’analisi di un’indagine realizzata per PoliS-Lombardia ai cittadini e alle imprese lombarde. In particolare, il Capitolo 2 fornisce una rassegna della letteratura sul tema dell’usura che ne descrive le caratteristiche quantitative, giuridiche ed economiche attraverso l’evoluzione della fattispecie di reato nel tempo. Questo quadro viene completato dall’illustrazione delle interpretazioni sociologiche e dall’esplorazione dei report ufficiali sul tema. Il Capitolo 3 presenta i dati relativi alle condizioni economiche del territorio lombardo alla vigilia della crisi causata dalla pandemia e i primi effetti di impoverimento di famiglie e imprese, estratti principalmente dalle banche dati Istat e Banca d’Italia. Nello specifico, vengono illustrati gli indicatori socioeconomici di contesto che hanno più alta probabilità di influenzare il grado di vulnerabilità di un territorio rispetto a questo reato. A seguito della rassegna della letteratura e dell’elaborazione degli indicatori economici, nel Capitolo 4 la ricerca approfondisce le caratteristiche intrinseche del fenomeno regionale che comprendono anche sommersione, alto numero oscuro, difficoltà degli strumenti istituzionali di rintracciare i casi e legame con i temi del sovraindebitamento e dell’esclusione finanziaria. A questo scopo, sono stati contattati tutti gli attori principali appartenenti alla rete di prevenzione e supporto quali Associazioni e Fondazioni, Prefetture, Organismi di Composizione della Crisi e Sportelli RiEmergo all’interno delle Camere di Commercio, Unioncamere Lombardia, Confidi ed analizzati i report della Direzione Investigativa Antimafia pertinenti. Il quadro viene completato dagli indicatori criminologici utili alla stima della permeabilità dell’usura in regione. Nel Capitolo 5 vengono illustrati i risultati di due indagini condotte per PoliS-Lombardia, che coinvolgono 900 imprenditori e i 1.500 cittadini lombardi. L’obiettivo dell’indagine è quello di indagare il fenomeno dell’usura nell’ambito dei principali comparti delle imprese lombarde e tra le famiglie, alla luce delle difficoltà che stanno affrontando nell’emergenza economica in atto. Nel capitolo conclusivo, l’analisi dei risultati si traduce nella sintesi degli elementi di vulnerabilità locale alla compravendita di denaro al di fuori del mercato legale, ed individua le categorie di imprenditori e cittadini lombardi che potrebbero essere più esposti a questa tipologia di credito. Questi elementi consentono di definire alcune proposte di policy utili a rimodulare gli interventi previsti dalla legge regionale 17/2015 (Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto della criminalità organizzata e per la promozione della cultura della legalità).

Capitalizzazione dei risultati del Programma Spazio Alpino 2014-2020 e prospettive della nuova programmazione post 2020
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Rappelli, Federico - Vignali, Raffaello - PoliS-Lombardia

Capitalizzazione dei risultati del Programma Spazio Alpino 2014-2020 e prospettive della nuova programmazione post 2020 : rapporto finale / PoliS-Lombardia ; Raffaello Vignali, Federico Rappelli

Milano : PoliS-Lombardia, 2021

Abstract: Il rapporto finale riguarda il Progetto Capitalizzazione dei risultati del Programma Spazio Alpino 2014-2020 e prospettive della nuova programmazione post 2020 ed è stato commissionato dalla DG Ambiente e Clima di Regione Lombardia. Il documento è il risultato di un processo articolato che ha preso avvio con la definizione dell’impostazione metodologica e dell’impianto della ricerca e si è sviluppato attraverso la selezione delle fonti, la raccolta documentale, l’approfondimento attraverso i referenti regionali del Programma Spazio Alpino; la conseguente analisi delle fonti ha permesso di selezionare alcuni progetti identificati come promettenti rispetto alla capitalizzazione, sui quali la ricerca si è specialmente soffermata. Il rapporto si struttura in tre parti: A. le attività di ricerca; B. le evidenze dell’analisi; C. le riflessioni e le indicazioni della ricerca.

Le nuove sfide per le imprese
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Lombardia <Regione>. Consiglio regionale - PoliS-Lombardia

Le nuove sfide per le imprese : sostenibilità e digitale / Consiglio Regionale della Lombardia, PoliS-Lombardia

Milano : Consiglio Regionale della Lombardia, 2021

Abstract: Il PIL regionale è sceso nel 2020, anno dell'emergenza sanitaria, dell’8,9%: si tratta di una riduzione drastica, con impatti sia di breve che di lungo periodo. Il 2021 dovrebbe segnare una svolta verso la ripresa, che si preannuncia piuttosto sostenuta, a seguito di una domanda –soprattutto internazionale - in notevole recupero. Le risorse finanziarie regionali, nazionali ed europee sono altrettanti fattori che potranno sostenere e consolidare la ripresa. Tuttavia, gli effetti della ripresa potranno essere diversi in ragione dei settori produttivi e della dimensione delle imprese, solo per citare alcuni fattori. Inoltre, il sistema produttivo lombardo è chiamato a cogliere questo momento per realizzare i necessari investimenti nel senso della trasformazione digitale e sostenibile, per mantenere ed accrescere la propria competitività internazionale. La ricerca indaga il contesto di forte incertezza in cui si collocano le azioni a supporto del sistema produttivo regionale cercando di costruire una tassonomia e una narrazione che consente al policy maker regionale e al Comitato paritetico di controllo e valutazione di focalizzare l’attenzione sugli strumenti che hanno sostenuto il sistema imprenditoriale, assecondando alcuni cambiamenti indispensabili per lo scenario del post pandemia. Lo studio si articola in quattro capitoli: il primo è dedicato alla descrizione del sistema produttivo della Lombardia di fronte alla pandemia; il secondo ripercorre le politiche adottate dalla Giunta regionale a favore delle imprese; il terzo esamina le azioni intraprese da altre regioni europee per contrastare gli effetti avversi della crisi pandemica; l’ultimo contiene spunti di riflessione sulla programmazione regionale. Il cuore della ricerca è rappresentato dall’analisi dell’intervento regionale riletto secondo le categorie, opportunamente adattate, della classificazione proposta da Manca, Benczur, & Giovannini (2017) che ben si adatta, dal nostro punto di vista, a interpretare l’azione di risposta regionale a uno shock esogeno che ha messo a dura prova la resilienza del sistema produttivo. Lo studio si è avvalso di una corposa analisi e classificazione delle DGR approvate dalla Giunta regionale in un arco di tempo che va da febbraio 2020 a marzo 2021, di un confronto con alcune Direzioni generali direttamente coinvolte nell’attuazione delle iniziative, oltre che dei riscontri offerti dalla relazione alla clausola valutativa delle ll.rr. 11/2014 e 26/2015 approvata a fine maggio dalla Giunta regionale.

Il settore ricerca e sviluppo in Lombardia
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PoliS-Lombardia

Il settore ricerca e sviluppo in Lombardia : La spesa del settore pubblico allargato secondo dati Cpt ed un focus sulle startup innovative / PoliS-Lombardia

Milano : PoliS-Lombardia, 2021

Abstract: Il paper realizzato nell'ambito delle attività svolte su incarico della Presidenza della Giunta regionale lombarda per il progetto CPT "Conti pubblici territoriali – Lombardia. Anni 2020-2022" ha come obiettivo principale quello di quantificare il peso che detiene la spesa in ricerca in sviluppo in Lombardia. Si osserva, dunque, all’interno di una delle regioni italiane più dinamiche da un punto di vista di sviluppo tecnologico quale sia la rilevanza conferita ad un settore centrale in un’ottica di modernizzazione delle infrastrutture fisiche e digitali e di crescita economica. A ciò si unisce poi un approfondimento relativo alle startup innovative operanti all’interno di questa regione: esse, per definizione, conferiscono infatti importanza primaria alle attività di ricerca e sviluppo. Tre i temi principali: - La spesa in ricerca e sviluppo in Lombardia in comparazione a quella delle altre regioni italiane nel 2019: Nel 2019 in Lombardia la spesa pro-capite del settore pubblico allargato in ricerca e sviluppo supera quella della maggior parte delle altre regioni italiane. A differenza poi della quasi totalità delle altre regioni, in Lombardia la suddette spesa risulta essere prevalentemente in conto capitale ed è sostenuta per una quota molto elevata, pari al 61,5% del totale, dalle Amministrazioni centrali, ossia sostanzialmente dallo Stato. Nel 2019 la Lombardia è la terza regione sia in termini di spesa pro-capite in ricerca e sviluppo da parte di soggetti privati (imprese ed istituzioni private no-profit) sia relativamente alla percentuale di personale occupato in attività di ricerca e sviluppo in rapporto al totale degli occupati. Nel primo caso è superata da Emilia-Romagna e Piemonte e nel secondo da Emilia-Romagna e Lazio. - La spesa in ricerca e sviluppo del settore pubblico allargato in Lombardia: dati sul quinquennio 2015-2019: Nel quinquennio 2015-2019 il rapporto tra spesa del settore pubblico allargato in ricerca e sviluppo e spesa del settore pubblico allargato totale è andato in Lombardia gradualmente a crescere: più nel dettaglio, si è passati dallo 0,3% del 2015 allo 0,86% del 2019. In quest’ultimo anno di rilevazione, il suddetto valore della Lombardia è superiore a quello riscontrato per il sud (0,68%), leggermente inferiore a quello dell’Italia (0,91%) e del nord (0,92%) e abbastanza più piccolo di quello che caratterizza il centro (1,18%). Dal 2015 al 2019 si registra in Lombardia una crescita esponenziale della spesa del settore pubblico allargato nel settore ricerca e sviluppo: si passa, infatti, da circa 589 milioni di euro a circa 1.695 milioni di euro. Tale crescita è principalmente determinata dall’incremento della spesa in conto capitale delle Amministrazioni centrali, la quale va dai circa 49 milioni di euro del 2015 ai circa 968 milioni di euro del 2019. - Le startup innovative operanti in Lombardia: Il numero di startup innovative è andato gradualmente ad aumentare nel corso degli ultimi anni all’interno di tutte le regioni italiane. Secondo gli ultimi dati aggiornati a fine settembre 2021, in Italia vi sono 14.035 startup innovative; di esse, 3.755 (il 26,75% del totale) hanno sede in Lombardia. A sua volta, in questa regione il 70,3% del totale delle startup ha sede legale all’interno della Città metropolitana di Milano. In comparazione all’Italia, in Lombardia a fine settembre 2021 le startup innovative: a) sono maggiormente concentrate nel settore dei servizi (83,5% vs 78,7%) b) sono in media di più grandi dimensioni, come emerge, ad esempio, dal fatto che è più ridotta la quota di quelle con numero di addetti compreso tra 0 e 4 (73,9% vs 78%) c) presentano in proporzione numeri leggermente più ridotti di casi di governance societaria a prevalenza giovanile (under 35) (18% vs 18,5%) ed a prevalenza femminile (11,5% vs 13,1%) d) registrano mediamente dei valori di produzione più elevati, considerato che, ad esempio, è più alta la percentuale di esse con produzione superiore ai 100.000€ (40,4% vs 36,6%).

Il Consiglio in ascolto
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PoliS-Lombardia - Lombardia <Regione>. Consiglio regionale

Il Consiglio in ascolto : Come stanno cambiando i bisogni dei cittadini in Lombardia? Rapporto finale / PoliS-Lombardia, Consiglio regionale della Lombardia ; Raffaello Vignali, Federica Ancona [et al.]

Milano : Consiglio Regionale della Lombardia, 2021

Abstract: Con lo studio Il Consiglio in ascolto. Come stanno cambiando i bisogni dei cittadini in Lombardia il Consiglio regionale lombardo ha inteso rilevare bisogni e necessità dei cittadini lombardi relativamente agli ambiti su cui è possibile un’azione regionale, in continuità rispetto ad un percorso di ascolto dei cittadini lombardi avviato da qualche anno. L’edizione 2021 è stata focalizzata ad analizzare i cambiamenti indotti dalla pandemia da Covid-19 e le sue ricadute socioeconomiche sulla popolazione lombarda con particolare attenzione a nuove esigenze e bisogni che sono emersi. L’indagine si è configurata come una rilevazione multiscopo in cui sono stati affrontati una molteplicità di argomenti: condizioni familiari, abitazione, condizione occupazionale e smart working, ricorso ai servizi sanitari e del trasporto pubblico locale, prospettive per il futuro. Nei casi in cui è stato possibile i risultati sono stati comparati con quanto rilevato nel precedente progetto del 2017 per portare alla luce i cambiamenti intercorsi nel periodo. Per realizzare lo studio è stata svolta innanzi tutto una rilevazione campionaria rivolta a cittadini lombardi (residenti o domiciliati in Lombardia); successivamente, in base alle criticità emerse dall’indagine quantitativa, sono stati realizzati dei focus group per esplorare più in profondità le ragioni delle valutazioni espresse dai cittadini. Il rapporto finale illustra più in dettaglio la metodologia utilizzata e descrive il contesto socio-demografico di riferimento; successivamente sulla base dei risultati dell'indagine affronta una serie di tematiche che coinvolgono i cittadini lombardi per quanto concerne vari ambiti: personale e socio-sanitario, economico e lavorativo, istruzione, stili di vita e obiettivi per il futuro. Un approfondimento specifico è dedicato all'esperienza dello smart working e alle intenzioni riproduttive, temi influenzati significativamente dall'emergenza sanitaria da Covid-19 iniziata nel 2020.

Motociclisti e incidenti stradali in Lombardia. Anni 2017-2019
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PoliS-Lombardia - Lombardia <Regione> - CMR

Motociclisti e incidenti stradali in Lombardia. Anni 2017-2019 : I quaderni del Centro Regionale Lombardo di governo e monitoraggio della sicurezza stradale (CMRL) / Regione Lombardia, CMRL - Centro regionale di governo e monitoraggio della sicurezza stradale di Regione Lombardia, PoliS-Lombardia

Milano : PoliS-Lombardia, 2021

Abstract: Il documento Motociclisti e incidenti stradali in Lombardia Anni 2017-2019 aggiorna e approfondisce il “Quaderno 5 – Motociclisti e incidenti stradali. Analisi e monitoraggio degli incidenti stradali relativi ai motociclisti in Regione Lombardia”, pubblicato nell’ottobre 2017 nell'ambito delle attività del Centro Regionale Lombardo di governo e monitoraggio della sicurezza stradale (CMRL) In questo Rapporto l’ultimo dato statistico disponibile è costituito dall’annualità 2019 e, pertanto, l’analisi si focalizza sul triennio di incidentalità 2017, 2018 e 2019. Si specifica inoltre che, il tema principale del Quaderno è riferito alla sola categoria dei motociclisti, mentre per quanto riguarda i ciclomotori, uno specifico focus viene fornito nella sezione degli “Approfondimenti”. Dall’analisi dell’incidentalità a motociclisti condotta in questo Quaderno, emergono alcune considerazioni utili ad offrire nuovi spunti in grado di individuare azioni mirate alla sicurezza dei motociclisti. In particolare, si evidenzia quanto segue per la Regione Lombardia. • Il fenomeno degli incidenti stradali con motociclisti coinvolti risulta in graduale decrescita dal 2010 al 2019 in termini di numero di incidenti, morti e feriti (rispettivamente -15,3%, -23,9% e -13,3%), eccetto nell’ultimo triennio in cui si assiste ad una stabilizzazione del fenomeno. • Nel 2019 il numero di motociclisti morti è pari a circa il 23% del totale dei decessi per incidente stradale. A livello nazionale il numero di motocicli coinvolti in incidente stradale rispetto al totale degli incidenti è pari a circa 25% • Il tasso di mortalità medio per incidente a motociclista risulta pari a circa un motociclista morto ogni centomila abitanti, di poco inferiore al dato nazionale (1,17 morti ogni centomila abitanti). • Mediamente, nel triennio 2017-2019, più dell’85% degli incidenti a motociclisti avviene in ambito urbano; in ambito extraurbano, l’indice di lesività risulta confrontabile con l’ambito urbano, mentre l’indice di mortalità è quasi 6 volte superiore. • Tra il 2017 e il 2019, mediamente, la maggior parte degli incidenti con motociclisti coinvolti si distribuisce per il 48% circa in prossimità delle intersezioni stradali e per il 42% lungo i rettifili. Il restante 10% circa si distribuisce lungo le altre tipologie di tronco stradale (e.g., curva, dosso, galleria). • Nel 2019 la maggior parte dei motociclisti vittime di incidente stradale si è registrata nei mesi estivi, con un picco nel mese di giugno; tuttavia nel mese di agosto si registra un calo del numero di motociclisti feriti. I motociclisti morti mostrano un andamento pressoché costante durante i giorni della settimana, che tende ad aumentare nel fine settimane (registrando un picco nella giornata di sabato); i feriti, al contrario, si registrano prevalentemente durante i giorni feriali con una graduale decrescita nel fine settimana. • Nell’arco della giornata, le ore in cui si concentra il maggior numero di incidenti a motociclisti sono nel tardo pomeriggio, tra le ore 17 e le 18. • Nel 2019, nel 49% degli incidenti con motociclista coinvolto, le circostanze relative ad esso indicano che “procedeva regolarmente senza svoltare”. • Nel biennio 2018-2019 si è registrato un numero totale di accessi della categoria motociclisti nei presidi di Pronto Soccorso di circa 7.000 unità, con un costo complessivo superiore a 1,6 milioni di euro. • Nel 2019 il costo unitario di ogni accesso al Pronto Soccorso per un motociclista è stato mediamente di 236 €, mentre nel 2018 il costo unitario è stato di poco superiore e pari a 233 €. • Il costo complessivo di degenza nei presidi ospedalieri nel biennio 2018-2019 per i motociclisti supera i 5 milioni di euro. • La percentuale di motociclisti che necessita di un ricovero ospedaliero dopo l’accesso al Pronto Soccorso è mediamente pari a circa il 15 %. Il costo unitario è di quasi 5.000 € e richiede mediamente 10 giorni di ricovero. Per quanto riguarda la categoria dei ciclomotori si è potuto osservare quanto segue per la Regione Lombardia. • Nel 2019 si sono registrati 1.855 incidenti a ciclomotoristi, con 5 ciclomotoristi morti e 1.882 ciclomotoristi feriti. • Sul decennio 2010-2019, si registra una graduale e significativa decrescita del fenomeno, per cui nel 2019 si ha una riduzione pari a -56,7%, -82,1% e -55,9% rispettivamente nel numero di incidenti a ciclomotoristi, ciclomotoristi morti e ciclomotoristi feriti. Tale decremento è dovuto anche alla diminuzione dei ciclomotori circolanti. • Gli utenti con un’età compresa tra i 15 e 35 anni risultano essere quelli con il maggior numero di ciclomotoristi morti e feriti.

Valutazione economica dell’incidentalità stradale: Analisi dei costi sanitari per il 2020 e confronto con il 2019
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Lombardia <Regione> - PoliS-Lombardia

Valutazione economica dell’incidentalità stradale: Analisi dei costi sanitari per il 2020 e confronto con il 2019 / Regione Lombardia, PoliS-Lombardia

Milano : PoliS-Lombardia, 2021

39p.; 30 cm

Abstract: La Direzione Generale Sicurezza di Regione Lombardia, Areu e PoliS-Lombardia hanno avviato nel 2013 una sperimentazione per realizzare una base dati integrata riguardante i soggetti che hanno subito un incidente stradale in Lombardia, comprendenti informazioni relative sia alle caratteristiche dell’incidente, sia ai trattamenti sanitari cui sono stati poi sottoposti gli incidentati. Obiettivo dell’attività è il calcolo di due variabili economiche: il costo sociale dell’incidentalità stradale e il costo a carico del sistema sanitario regionale. Il report Valutazione economica dell’incidentalità stradale Analisi dei costi sanitari per il 2020 e confronto con il 2019 descrive la metodologia utilizzata per la stima dei costi sanitari relativi al periodo considerato e calcola poi in particolare le componenti dei costi di Pronto Soccorso (PS) e di degenza e cura nelle strutture ospedaliere (SDO). Segue poi un approfondimento in cui sono state condotte analisi ulteriori allo scopo di estrarre statistiche significative strettamente legate ai territori provinciali ed all’area metropolitana di Milano. L’interesse è stato focalizzato sulla distribuzione geografica delle prestazioni erogate ai PS, del numero di pazienti curati e del costo unitario. I grafici disponibili riportano le tre variabili esaminate ed i rispettivi valori medi per un rapido confronto tra le provincie della Lombardia.

[L'incidentalità sulle strade delle province lombarde nel 2020]
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Lombardia <Regione> - PoliS-Lombardia

[L'incidentalità sulle strade delle province lombarde nel 2020] / Regione Lombardia, CMR - Centro regionale di governo e monitoraggio della sicurezza stradale di Regione Lombardia, PoliS-Lombardia

Milano : PoliS-Lombardia, 2021

Abstract: I Dossier provinciali sull'incidentalità stradale sono realizzati su incarico della Giunta regionale lombarda, Direzione generale Sicurezza, nell'ambito delle attività del Centro di Monitoraggio della sicurezza stradale di Regione Lombardia (CMRL); con essi vengono aggiornati dati e informazioni relativi al rilievo dell'incidentalità stradale nell'anno 2020, con un'analisi dettagliata a livello delle singole province lombarde.

L'incidentalità sulle strade della Lombardia nel 2020
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Lombardia <Regione> - PoliS-Lombardia - CMR

L'incidentalità sulle strade della Lombardia nel 2020 : I dossier del Centro di Monitoraggio della Sicurezza Stradale di Regione Lombardia / Regione Lombardia, CMR - Centro regionale di governo e monitoraggio della sicurezza stradale di Regione Lombardia, PoliS-Lombardia

Milano : PoliS-Lombardia, 2021

Abstract: Lo scopo di questo dossier è fornire un quadro degli incidenti stradali con lesioni alle persone avvenuti in Lombardia nel 2020, analizzandone l’evoluzione temporale e la loro distribuzione sul territorio. I dati sono raccolti da Istat mediante una rilevazione continua a cui collaborano una molteplicità di Enti: Istat, ACI, Ministero dell’Interno, dei Trasporti, della Difesa, UPI, ANCI, Polizia stradale, Centri di Monitoraggio Regionale. Tutte le elaborazioni del report sono state realizzate da Polis-Lombardia. La pandemia di Covid-19 esplosa nel 2020 e la conseguente crisi sanitaria ed economica hanno prodotto, tra i numerosi effetti, anche cambiamenti radicali nella mobilità e incidentalità stradale. I periodi di lockdown per il contenimento della pandemia hanno, infatti, determinato il blocco quasi totale della mobilità da marzo a maggio 2020, e successivamente nei mesi invernali dello stesso anno. L’Istat (2021) stima che sulla rete extraurbana principale il valore medio annuale dell’Indice di Mobilità Rilevata (IMR) sia diminuito del 25% rispetto al 2019, quello relativo al traffico dei mezzi pesanti del 10% circa, soprattutto nel mese di aprile 2020. Anche sulla rete autostradale è stata rilevata una diminuzione media del 27,5% delle percorrenze annue. Questa riduzione della mobilità ha influenzato in maniera determinante il rischio di incidenti stradali portando ad un calo dell’incidentalità stradale mai registrato prima. In Lombardia sono stati registrati 19.964 incidenti nel 2020, 39% in meno rispetto al 2019, principalmente nei periodi di lockdown. Questi incidenti hanno provocato la morte di 317 persone e il ferimento di altre 25.940. Al calo di incidenti (-39%) e feriti (-42%) non è però corrisposto un calo proporzionale delle vittime, che sono diminuite del 28%. Questo ha portato ad un aumento dell’indice di mortalità, da 1,3 vittime ogni 100 incidenti nel 2019 a 1,6 vittime nel 2020. Tale situazione potrebbe essere stata causata da una maggiore esposizione a comportamenti a rischio, in particolare l'eccesso di velocità, durante i periodi di confinamento (ISTAT 2021: 3). La Lombardia presenta comunque valori annui dell’indice di mortalità inferiori rispetto alla media nazionale. L’indice di lesività ha invece registrato una riduzione rispetto al 2019. Nel 2020, in Lombardia si contano 130 feriti ogni 100 incidenti, contro i 135 dell’Italia. Il tasso di mortalità della Lombardia (31,8 morti per milione di abitanti) risulta inferiore sia a quello nazionale (40,3), sia a quello dell’Unione Europea (42,3). La Lombardia mostra valori di mortalità sensibilmente inferiori anche rispetto alla maggior parte delle altre regioni italiane. Nella classifica delle regioni più a rischio per mortalità da incidente stradale, si colloca al quartultimo posto.

Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile
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Lombardia <Regione>

Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile / Regione Lombardia

Milano : Regione Lombardia, 2021

Abstract: Regione Lombardia ha elaborato e aggiornato la propria Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile della Lombardia con il supporto di PoliS-Lombardia. Il documento "coniuga gli obiettivi di Agenda 2030 e della Strategia Nazionale secondo le caratteristiche, le esigenze e le opportunità del territorio lombardo. In considerazione anche degli obiettivi posti dalle politiche europee, nazionali e regionali e dal posizionamento attuale della regione, essa individua gli obiettivi strategici che la Lombardia si impegna a perseguire applicando il principio di sviluppo sostenibile: soddisfare i bisogni delle generazioni presenti, senza compromette la possibilità di fare altrettanto per le generazioni future. Nello spirito di Agenda 2030, la Strategia lombarda non si rivolge solamente all’istituzione di governo, ma a tutti i soggetti pubblici e privati, fino ai singoli cittadini, e punta a indicare la strada per un’azione ampia e partecipata, di efficacia capillare sul territorio e diversificata nei settori della società e del sistema economico-produttivo. Non si tratta di un documento limitato alla protezione dell’ambiente, ma di respiro sistemico, imperniato sulle tre dimensioni fondamentali della sostenibilità: economica, sociale e ambientale. La sezione principale della Strategia – intitolata 'Gli Obiettivi Strategici' – si articola infatti in cinque macro-aree che coprono l’intero spettro dell’azione per la sostenibilità: - Salute, uguaglianza, inclusione - Istruzione, formazione, lavoro - Sviluppo e innovazione, città, territorio e infrastrutture - Mitigazione dei cambiamenti climatici, energia, produzione e consumo - Sistema eco-paesistico, adattamento ai cambiamenti climatici, agricoltura L’introduzione della Strategia spiega nel dettaglio il razionale di questa suddivisione e la corrispondenza tra macro-aree, goal di Agenda 2030 e aree della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile. Le macro-aree contengono i 94 Obiettivi Strategici individuati – e raggruppati, per maggiore chiarezza, in aree di intervento – che forniscono le indicazioni specifiche sulle azioni da intraprendere. Ciascuna macro-area si apre con un paragrafo che traccia la vision per il futuro della Lombardia, seguito da tabelle di riepilogo sugli obiettivi corrispondenti di Agenda 2030 e della Strategia Nazionale e sui target quantitativi di Regione Lombardia. Sono presenti, inoltre, riferimenti ai principali strumenti di programmazione regionale che afferiscono ai vari obiettivi. L’ultima sezione tratta gli aspetti di “funzionamento” della Strategia: ne descrive la governance, le prospettive sul sistema di monitoraggio e sugli strumenti e iniziative per favorirne l’attuazione, le modalità di coinvolgimento degli stakeholder, dei soggetti istituzionali e dei territori e i percorsi per la valutazione delle politiche di Regione". [testo tratto dal sito dedicato]

Il Consiglio in ascolto
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PoliS-Lombardia - Lombardia <Regione>. Consiglio regionale

Il Consiglio in ascolto : Le esigenze dei giovani residenti in Lombardia. Ricerca / PoliS-Lombardia, Consiglio regionale della Lombardia ; Raffaello Vignali, Federica Ancona [et al.]

Milano : Consiglio Regionale della Lombardia, 2021

Abstract: Questo progetto esamina la condizione, le aspettative, i valori e i comportamenti dei giovani lombardi tra i 18 e i 34 anni. Se indagini passate avevano già mostrato l’instabilità e l’incertezza in cui da tempo vive la popolazione giovanile in Lombardia, la situazione dei giovani si è aggravata a seguito della pandemia di Covid-19, con conseguenze già visibili della stessa sulle loro scelte familiari e abitative (meno matrimoni e convivenze) e sulla loro condizione occupazionale (meno occupati, più disoccupati e soprattutto inattivi). L' indagine si basa su un questionario somministrato a un campione di 2.000 giovani abitanti in Lombardia, con domande relative alla loro situazione familiare e abitativa, ai loro progetti per il futuro, alla condizione degli studenti, dei lavoratori e dei Neet, al loro tempo libero, ai loro valori e al rapporto con le istituzioni. I dati fanno emergere vari trend sociodemografici, e un approfondimento di analisi ha messo in evidenza alcune ripercussioni della pandemia. Per esempio, gli studenti che dichiarano di aver avuto problemi con la formazione a distanza sono oltre un terzo di coloro che l’hanno svolta più del solito, e sono perlopiù studenti di scuola. Il transito nella condizione di Neet dallo scoppio della pandemia ha coinvolto con maggiore probabilità i giovani laureati e gli over 25, mentre quello nella disoccupazione ha riguardato con maggiore probabilità le giovani donne, i giovani in condizioni economiche di difficoltà ed anche la cittadinanza straniera. Infine, emerge il forte impatto positivo della pandemia sulle intenzioni di mobilità abitativa dalla famiglia d’origine, mentre si riscontra un impatto opposto sulla mobilità territoriale. I risultati riportati in questo rapporto mettono in luce come la pandemia stia avendo effetti rilevanti sulla popolazione giovanile lombarda da differenti punti di vista, con particolare riferimento alla transizione verso un percorso di vita autonomo. Appare perciò importante focalizzare l’azione pubblica verso politiche di attivazione per favorire l’autonomia. È peraltro necessario continuare a monitorare la condizione giovanile per comprendere a pieno le ricadute che la pandemia potrà avere nel medio-lungo periodo.

Studi di nuovi scenari di policy: Sviluppo economico
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Risorsa remota

PoliS-Lombardia

Studi di nuovi scenari di policy: Sviluppo economico / PoliS-Lombardia; Raffaello Vignali, Antonio Dal Bianco et al.

Milano: PoliS-Lombardia, 2021

Abstract: Il PIL regionale è sceso nel 2020, anno dell'emergenza sanitaria, dell’8,9%: si tratta di una riduzione drastica, con impatti sia di breve che di lungo periodo. Il 2021 dovrebbe segnare una svolta verso la ripresa, che si preannuncia piuttosto sostenuta, a seguito di una domanda –soprattutto internazionale - in notevole recupero. Le risorse finanziarie regionali, nazionali ed europee sono altrettanti fattori che potranno sostenere e consolidare la ripresa. Tuttavia, gli effetti della ripresa potranno essere diversi in ragione dei settori produttivi e della dimensione delle imprese, solo per citare alcuni fattori. Inoltre, il sistema produttivo lombardo è chiamato a cogliere questo momento per realizzare i necessari investimenti nel senso della trasformazione digitale e sostenibile, per mantenere ed accrescere la propria competitività internazionale. La ricerca indaga il contesto di forte incertezza in cui si collocano le azioni a supporto del sistema produttivo regionale cercando di costruire una tassonomia e una narrazione che consente al policy maker regionale e al Comitato paritetico di controllo e valutazione di focalizzare l’attenzione sugli strumenti che hanno sostenuto il sistema imprenditoriale, assecondando alcuni cambiamenti indispensabili per lo scenario del post pandemia. Lo studio si articola in quattro capitoli: il primo è dedicato alla descrizione del sistema produttivo della Lombardia di fronte alla pandemia; il secondo ripercorre le politiche adottate dalla Giunta regionale a favore delle imprese; il terzo esamina le azioni intraprese da altre regioni europee per contrastare gli effetti avversi della crisi pandemica; l’ultimo contiene spunti di riflessione sulla programmazione regionale. Il cuore della ricerca è rappresentato dall’analisi dell’intervento regionale riletto secondo le categorie, opportunamente adattate, della classificazione proposta da Manca, Benczur, & Giovannini (2017) che ben si adatta, dal nostro punto di vista, a interpretare l’azione di risposta regionale a uno shock esogeno che ha messo a dura prova la resilienza del sistema produttivo. Lo studio si è avvalso di una corposa analisi e classificazione delle DGR approvate dalla Giunta regionale in un arco di tempo che va da febbraio 2020 a marzo 2021, di un confronto con alcune Direzioni generali direttamente coinvolte nell’attuazione delle iniziative, oltre che dei riscontri offerti dalla relazione alla clausola valutativa delle ll.rr. 11/2014 e 26/2015 approvata a fine maggio dalla Giunta regionale.

Indagine di customer satisfaction sul Trasporto Pubblico Locale in Lombardia Inverno 2020-2021
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Risorsa remota

PoliS-Lombardia

Indagine di customer satisfaction sul Trasporto Pubblico Locale in Lombardia Inverno 2020-2021 / PoliS-Lombardia; Raffaello Vignali, Federica Ancona

Milano: PoliS-Lombardia, 2021

Abstract: L’indagine di Customer Satisfaction sul TPL nel territorio lombardo, realizzata annualmente da Regione Lombardia, è giunta alla sua decima edizione, i cui risultati sono presentati nel report Indagine di customer satisfaction sul Trasporto Pubblico Locale in Lombardia Inverno 2020-2021, predisposto da PoliS-Lombardia su incarico della DG Infrastrutture e Mobilità. Lo studio viene normalmente realizzato nel periodo autunnale mentre l’edizione di quest’anno si è svolta nei mesi di febbraio e marzo 2021, in considerazione delle limitazioni imposte dall'emergenza Covid-19. L’indagine appresenta un consolidato strumento di monitoraggio e analisi dell’utenza dei servizi di trasporto urbano, extraurbano e ferroviario e ha la finalità di registrare informazioni sulle caratteristiche del viaggio effettuato, i fattori di qualità del servizio e profilo socio-anagrafico di chi utilizza mezzi pubblici. Il giudizio sul TPL lombardo nel complesso consolida la ripresa positiva osservata nel 2019 dopo il calo nella soddisfazione registrato nel 2018: gli utenti hanno infatti assegnato al servizio nella sua totalità un giudizio medio di 7,1 su una scala da 1 a 10, in leggero aumento rispetto al 7,0 dello scorso anno, tornando in questo modo alla valutazione del 2017, quando il voto medio registrato era stato infatti pari a 7,1 punto culminante del trend in crescita che aveva contraddistinto le rilevazioni precedenti. Di fatto in questa ultima edizione si è leggermente ridotta la platea totale dei soggetti soddisfatti e le percentuali dei giudizi di apprezzamento medio (voti 6 e 7); si è invece mantenuta sostanzialmente identica al 2019 la percentuale di chi si è espresso con un voto pari a 8 ed è aumentata al contempo la quota di viaggiatori che hanno dato voti di eccellenza 9 e 10, Nonostante la situazione pandemica, anche le valutazioni sui diversi fattori di dettaglio del TPL mostrano una sostanziale continuità rispetto all’ultima rilevazione: le modifiche dei voti sia in senso positivo che in calo, sono estremamente contenute e descrivono quindi una situazione globalmente stabile per i servizi di TPL nel loro complesso. I servizi di trasporto pubblico del comune di Milano nel loro complesso evidenziano un dato medio di soddisfazione di analogo a quello del totale Lombardia (7,1) e le valutazioni sono in generale più elevate per la metropolitana rispetto ai servizi di superficie. Nel servizio di metropolitana emergono in particolare i giudizi positivi su facilità di acquisto e uso dei titoli di viaggio, puntualità del servizio e frequenza delle corse; anche nei servizi di superficie la facilità di acquisto e uso dei titoli di viaggio è uno degli elementi meglio valutati, in questo caso insieme agli orari di inizio e fine servizio e con le coincidenze tra mezzi. Per quanto concerne gli altri ambiti territoriali della regione, risultano essere i più graditi i mezzi pubblici utilizzati nelle province di Como, Brescia, Mantova e Pavia, tutti con voto medio complessivo superiore a 7,5; il gradimento è particolarmente elevato nel territorio di Como dove la valutazione media è superiore a 8. Valutazioni media pari o superiori a 7 anche per Bergamo, Lodi e Varese. Nel profilo dell’utenza e nelle modalità di utilizzo dei mezzi pubblici indicate dagli intervistati emergono quest’anno alcune differenze rispetto alle indicazioni che hanno caratterizzato con continuità le rilevazioni precedenti. In primo luogo tra i viaggiatori si riduce la quota di studenti di circa 10 punti percentuali (14,3%), rispetto al 2019, portando quindi ad una età media del campione più alta. Tra chi ha continuato a usare i mezzi pubblici, la mobilità si mantiene in prevalenza di tipo pendolare anche quest’anno pandemico ma comunque con frequenza di uso più contenuta rispetto al passato: si evidenziano infatti quote più basse sia di soggetti che effettuano lo spostamento tutti i giorni (18,4% rispetto a 22,5% del 2019) che di persone che si spostano con il TPL nei soli giorni feriali (48,3% rispetto a 50,5%). Il 47,3% dei viaggiatori ha dichiarato di usare i mezzi pubblici per andare a lavoro o nel luogo studio, dato in calo rispetto al passato per la riduzione degli spostamenti effettuati dagli studenti; il TPL continua a essere scelto soprattutto perché consente di evitare problemi di traffico e/o parcheggio, ma anche per la comodità del viaggio e per quella dei suoi orari.