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La salute nella popolazione anziana in Lombardia 2019
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PoliS-Lombardia

La salute nella popolazione anziana in Lombardia 2019 / PoliS-Lombardia; a cura di Sara Della Bella

Milano: PoliS-Lombardia, 2021

Abstract: Nel 2019, prima della pandemia, gli indicatori di salute degli anziani si confermano in generale miglioramento. Ad eccezione delle malattie croniche gravi, più diffuse tra gli uomini (46,0% contro 41,1% delle donne), le donne hanno condizioni peggiori per tutti gli altri indicatori di salute. Forti le differenze territoriali a svantaggio del Mezzogiorno e persistenti le disuguaglianze sociali nella salute in base a reddito e, soprattutto, istruzione. Nel testo La salute nella popolazione anziana in Lombardia 2019 si mettono in evidenza le diverse situazioni nelle regioni italiane e in Lombardia, a partire dai dati raccolti dall’Indagine europea sulla salute (Ehis), condotta in tutti gli Stati dell’Unione europea con l’obiettivo di costruire indicatori di salute confrontabili a livello europeo sui principali aspetti delle condizioni di salute della popolazione, il ricorso ai servizi sanitari e i determinanti di salute.

Stili di vita e salute in Lombardia 2019
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PoliS-Lombardia

Stili di vita e salute in Lombardia 2019 / PoliS-Lombardia; a cura di Sara Della Bella

Milano: PoliS-Lombardia, 2021

Abstract: I dati utilizzati nel report Stili di vita e salute in Lombardia provengono dall’Indagine europea sulla salute (Ehis), condotta in tutti gli Stati dell’Unione europea con l’obiettivo di costruire indicatori di salute confrontabili a livello europeo sui principali aspetti delle condizioni di salute della popolazione, il ricorso ai servizi sanitari e i determinanti di salute. L’Indagine europea sulla salute del 2019 consente di avere un quadro su stili di vita e determinanti della salute prima della pandemia. La maggioranza dei cittadini lombardi mangia frutta e verdura tutti i giorni, ma non si raggiungono le 5 porzioni giornaliere raccomandate dall’OMS: in media si mangiano 1,9 porzioni al giorno di frutta e 1,8 di verdura. Il consumo di frutta e verdura è maggiore tra le donne e tra coloro che hanno buone risorse economiche e tende ad aumentare con l’età. Solo un quarto della popolazione lombarda beve almeno 2 litri di acqua al giorno, come raccomandato (più gli uomini che le donne, rispettivamente il 29% vs il 19%). In Lombardia il 13% della popolazione consuma bevande alcoliche tutti i giorni (con una media di 2,1 bicchieri al giorno), mentre il 29,5% della popolazione non ne beve mai o quasi (quota che sale al 40% tra le donne). Per quanto riguarda l’attività fisica, poco meno della metà degli intervistati cammina tutti i giorni per almeno 10 minuti continuativi per spostarsi e poco più di uno su 5 non cammina mai. La maggioranza di chi si sposta a piedi cammina per massimo mezz’ora. Il 64,2% degli intervistati dichiara di non praticare mai durante la settimana sport, attività di fitness o ricreative per almeno 10 minuti. Inoltre, l’82,3% degli intervistati dichiara di non praticare mai durante la settimana attività di potenziamento muscolare. In Lombardia risulta obeso un adulto su 10 e sottopeso uno su venti. Mentre il sottopeso è più diffuso nella popolazione femminile, sovrappeso ed obesità sono maggiormente diffusi in quella maschile (in particolare, risulta sovrappeso il 38,2% degli uomini vs il 23,2% delle donne) e tra le persone con i livelli più bassi di istruzione (è obeso il 14,9% di chi ha la licenza elementare o nessun titolo rispetto al 7,9% di coloro che hanno una laurea o un titolo di istruzione post secondaria). In Lombardia fuma regolarmente circa una persona su 6. Il tabagismo è maggiormente diffuso nella popolazione maschile e tra le persone con migliori risorse economiche (in questa categoria fuma quotidianamente il 16,3% delle persone vs il 22,8% di chi dichiara condizioni economiche scarse o insufficienti), mentre è meno chiara la relazione con l’istruzione. Il 95,7% dei fumatori fuma sigarette, mentre la sigaretta elettronica è fumata regolarmente solo dall’1,4% degli intervistati. Quasi un intervistato su dieci dichiara di essere esposto ad almeno un’ora di fumo passivo tutti i giorni. Per quanto concerne la salute materno infantile, in Lombardia, nel 2019, c’erano poco più di 248mila donne con un figlio naturale al di sotto dei 36 mesi. Tra di loro, meno di una su 10 dichiara che il figlio non è mai stato allattato al seno. Il 21,6% delle donne che allattano al seno ha allattato esclusivamente al seno per sei mesi e un altro 15% ha continuato per 7 o più mesi.

Mortalità in Lombardia
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PoliS-Lombardia

Mortalità in Lombardia : la mortalità in Lombardia nel periodo 1°marzo - 30 aprile 2020 / PoliS-Lombardia ; a cura di Sara Della Bella

Milano: PoliS-Lombardia, 2021

Working paper ; 25/2021

Abstract: Ad aprile 2021 l’Istat ha fornito i dati che rendono possibile analizzare dettagliatamente le cause di morte, incluso il Covid-19, di tutti i decessi registrati in Italia tra il 1° marzo e il 30 aprile 2020: partendo da questi dati è stato realizzato il paper dedicato a La mortalità in Lombardia nel periodo 1°marzo - 30 aprile 2020. I decessi registrati in Lombardia tra il 1° marzo e il 30 aprile 2020 sono stati 42.968 (+158% rispetto allo stesso periodo del quinquennio precedente). Il Covid-19 risulta la prima causa di morte, aumentano i decessi per tutte le principali cause (soprattutto polmoniti e influenza). La mortalità complessiva cresce soprattutto sopra i 65anni e la fascia di età con più decessi per Covid-19 è quella dei 65-79enni, con importanti differenze di genere. Aumentano i decessi nelle strutture residenziali o socio-assistenziali.

Indicatori demografici in Lombardia 2020
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PoliS-Lombardia

Indicatori demografici in Lombardia 2020 / PoliS-Lombardia ; a cura di Sara Della Bella

Milano: PoliS-Lombardia, 2021

Abstract: I dati e le informazioni presentati nel report sono in parte costruiti a partire dal set informativo “La dinamica demografica durante la pandemia Covid-19”, Statistiche Report di ISTAT (26 marzo 2021) e in parte sono frutto di stima. Per l’anno 2020 le stime sono prodotte a partire dall’analisi del bilancio provvisorio della popolazione residente (nascite, decessi, trasferimenti di residenza) raccolto tramite le rilevazioni demografiche dell’Istat. I dati definitivi saranno resi noti a fine anno, in seguito alla diffusione delle evidenze dell’ultimo Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni. In Italia la pandemia ha causato nel 2020 almeno 99 mila decessi in più di quanto atteso (soprattutto al Nord, tra gli uomini e gli anziani). Cala la speranza di vita alla nascita (-1,4 anni, per gli uomini, -1 anno per le donne). Continua la riduzione delle nascite iniziata nel 2008 (particolarmente accentuata nel mese di dicembre). Il tasso di fecondità totale scende al 1,24 figli per donna dall’1,27 del 2019. Si riducono i flussi migratori con l’estero e cala anche il tasso migratorio interno.

Le richieste di aiuto durante la pandemia 2020
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PoliS-Lombardia

Le richieste di aiuto durante la pandemia 2020 / PoliS-Lombardia ; a cura di Sara Della Bella

Milano: PoliS-Lombardia, 2021

Abstract: I dati relativi ai Centri antiviolenza e alla Case rifugio da cui si è partiti per realizzare il documento derivano dalle indagini annuali sui Centri antiviolenza e sulle Case rifugio condotte da giugno a settembre. Altre informazioni derivano dall’elaborazioni dei dati archiviati dal numero di pubblica utilità 1522 del Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri messo a disposizione per il contrasto alla violenza di genere e allo stalking. Nel 2020 aumentano le chiamate al 1522, numero di pubblica utilità contro la violenza sulle donne. Crescono le richieste di aiuto di donne con più di 55 anni o meno di 24 anni. Per il 75% delle vittime la violenza avviene in casa e nel 47% dei casi è di tipo fisico. Il 57,1% delle violenze è opera del partner. Oltre 20mila le donne si sono rivolte ai Centri Anti Violenza tra gennaio e maggio 2020, i quali hanno dovuto modificare l’erogazione dei propri servizi a seguito della pandemia.

Gli spostamenti per studio o lavoro secondo il Censimento permanente della popolazione 2019
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PoliS-Lombardia

Gli spostamenti per studio o lavoro secondo il Censimento permanente della popolazione 2019 / PoliS-Lombardia ; a cura di Sara Della Bella

Milano: PoliS-Lombardia, 2021

Abstract: Partendo dall'analisi dei dati del Censimento permanente della popolazione 2019 nel documento si presentano i risultati di alcune elaborazioni volte a illustrare la situazione relativamente alla Lombardia e alle sue province. Rispetto al 2011, nel 2019 gli spostamenti quotidiani per motivi di studio o lavoro aumentano, soprattutto crescono quelli fuori dal comune di dimora abituale. In Lombardia il 56% della popolazione pendola quotidianamente: oltre il 70,1% pendola per motivi di lavoro e oltre la metà (57,1%) si sposta fuori dal comune di dimora abituale. A Milano, Però, la quota di spostamenti interni al comune è dell’84,8%. I dati di questo report si basano sui dati ISTAT frutto dell’integrazione tra le informazioni contenute nelle indagini campionarie del Censimento permanente relative al 2019 e quelle nei registri statistici e negli archivi amministrativi.

La soddisfazione dei cittadini per le condizioni di vita (2020)
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PoliS-Lombardia

La soddisfazione dei cittadini per le condizioni di vita (2020) / PoliS-Lombardia ; a cura di Sara Della Bella

Milano: PoliS-Lombardia, 2021

Abstract: Dal testo emerge come, nell'anno 2020, la soddisfazione per la vita nel suo complesso cresca rispetto al 2019: i molto soddisfatti passano dal 43,2% al 44,3%. Elevata la soddisfazione per le relazioni familiari ed amicali, mentre decisamente più basse sono la soddisfazione per il tempo libero e per la situazione economica. In aumento (dal 25,7 al 29,1%) la quota di chi percepisce un peggiormente economico. La cautela prevale sulla fiducia con il 75,3% delle persone che ritiene sia necessario “stare molto attenti”. I dati provengono dall’indagine Istat “Aspetti della Vita Quotidiana” (AVQ), che fa parte del sistema integrato di Indagini Multiscopo sulle famiglie avviato nel 1993 che ha l’obiettivo di produrre informazioni sulle famiglie residenti in Italia e sugli individui che le compongono (escludendo le persone che risiedono in istituti di convivenza). L’AVQ è una rilevazione di tipo campionario, condotta su un campione di circa 24 mila famiglia con cadenza annuale nel primo trimestre dell’anno.