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PoliS-Lombardia

Il rischio di spopolamento nei comuni lombardi / PoliS-Lombardia ; Roberta Rossi

Milano : PoliS-Lombardia, 2024

Abstract: Sono cinque gli indicatori considerati utili per la lettura del rischio di spopolamento dei comuni lombardi: Densità abitativa, Tasso di crescita naturale, Tasso migratorio totale, Indice di vecchiaia, Quota % di popolazione in età attiva. - Il fenomeno dello spopolamento demografico, nel prossimo decennio, coinvolgerà soprattutto comuni delle aree montane della regione, dell’Oltrepò Pavese e della bassa fascia padana. - Sono 265 i comuni lombardi ad alto rischio di spopolamento, pari al 18% del totale dei comuni lombardi. - A questi si aggiungono ulteriori 255 comuni a rischio moderato di spopolamento (17%). - Comuni ad alto rischio di spopolamento: la scarsa natalità, unita alla ridotta attrattività migratoria e al progressivo invecchiamento della popolazione ha fatto sì che dal 2002 ad oggi la popolazione residente si sia ridotta complessivamente di quasi 11 punti percentuali. - La provincia di Pavia presenta la maggiore concentrazione di comuni ad alto rischio di spopolamento (79 comuni pari al 43% dei comuni della provincia), seguita dalla provincia di Cremona (31 comuni pari al 27% dei comuni cremonesi) e da quelle di Mantova e Sondrio (rispettivamente 16 e 19 comuni pari al 25% dei comuni dalle relative province). - Il problema della provincia di Pavia è dovuto alla scarsa natalità (rispetto ai decessi) e al progressivo invecchiamento di una popolazione già più anziana della media. - I comuni ad alto rischio della provincia di Cremona e di Mantova presentano invece un segnale di allarme soprattutto per quanto concerne la scarsa capacità attrattiva. - I comuni ad alto rischio della provincia di Sondrio sono i meno popolosi della Lombardia e sono i comuni dove il problema dell’invecchiamento si presenta in maniera più allarmante. - Nel corso dell’ultimo ventennio i comuni ad alto rischio in cui si è osservata la maggiore contrazione della popolazione residente sono i 42 comuni in tale condizione della provincia di Bergamo dove mediamente, oggi sono residenti 86 persone ogni 100 che lo erano nel 2002.

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PoliS-Lombardia

Censimento Permanente della Popolazione in Lombardia: le dinamiche demografiche : anno 2022 / PoliS-Lombardia ; Roberta Rossi

Milano : PoliS-Lombardia, 2024

Abstract: I contenuti principali del Working paper Censimento Permanente della Popolazione in Lombardia: le dinamiche demografiche. Anno 2022: - Sono 9.976.509 i residenti in Lombardia al 31/12/2022. La popolazione, scesa dal 2020 sotto i 10milioni di abitanti, è pressoché stazionaria nell’ultimo triennio. - L’aspettativa di vita alla nascita è di 81 anni per i maschi e 85 per le donne, in aumento rispetto un anno prima e leggermente superiore alla media nazionale. - In un ventennio la percentuale di popolazione di 75 e più anni è passata dal 7,8% al 12,2%. Quella di 85 e più anni da 2,1% a 3,7%. Due ultra85enni su tre sono di sesso femminile. - La popolazione straniera è pari a 1.176.169 unità a fine 2022. 430mila hanno cittadinanza europea. Complessivamente, il dato è superiore di 20mila unità rispetto al precedente anno (+1,8%). - Poco più della metà degli stranieri residenti è di genere femminile (50,8%). La percentuale cresce in misura maggiore per le provenienze dall’Europa centro-orientale e America centro-meridionale. - Sono circa 200mila i cittadini italiani residenti all’estero nati in Lombardia. La maggior parte risiede in Svizzera (40mila), dove circa un emigrato su quattro ha tra i 18 e 39 anni - Sul territorio, le province di Lodi, Monza, Bergamo, Brescia e Como evidenziano una maggiore crescita demografica nel medio periodo: superiore al 10% in un ventennio.

Attrattività del Mercato del lavoro della Lombardia
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PoliS-Lombardia

Attrattività del Mercato del lavoro della Lombardia / PoliS-Lombardia, Osservatorio regionale del mercato del lavoro e della formazione

Milano: PoliS-Lombardia, 2023

Abstract: Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da trasformazioni importati, e spesso improvvise, che hanno riconfigurato i mercati del lavoro mondiali. Queste trasformazioni stanno rimodellando, da un lato, la domanda di lavoro e competenze e, dall’altro, le aspettative dei lavoratori. In questo scenario in costante evoluzione, è fondamentale intercettare i bisogni di lavoratori e imprese, in modo da mantenere il mercato del lavoro attrattivo e favorire l’innovazione. Una prima problematica evidenziata in questo lavoro riguarda il dato sul progressivo invecchiamento della forza lavoro. Si stima che, in Lombardia, nei prossimi cinquant’anni, la proporzione di individui in età lavorativa, tra i 15 e i 64 anni, tenderà, in assenza di interventi, a diminuire del 18%. In valori assoluti, significherebbe perdere circa 1.140.00 lavoratori in questa fascia di età. Diverse misure possono essere implementate in modo da colmare la perdita di individui in età lavorativa. Ad esempio, attraverso politiche per favorire sia l’occupazione femminile - se il tasso di occupazione femminile fosse uguale a quello maschile il numero di donne occupate aumenterebbe del 25%, portando ad un aumento degli occupati totali dell’11% - che quella degli immigrati, i quali presentano una struttura per età marcatamente più giovane rispetto ai cittadini italiani. Un aspetto chiave per rendere il mercato del lavoro più attrattivo riguarda l’aumento del tasso di istruzione. Tra le regioni motore d’Europa, la Lombardia è quella con la minor percentuale di laureati, il 30,7%, con un distacco negativo di circa 10 punti percentuali dalla media europea e dalle regioni tedesche Baden-Württemberg e Bayern e di 20 punti percentuali dalla Cataluña e all’ Auvergne - Rhône-Alpes. Tuttavia, il tasso di occupazione dei laureati tra i 25 e 64 anni residenti in Lombardia è del 90%, con differenze minime rispetto alle regioni benchmark. Altro aspetto fondamentale riguarda le cosiddette labour shortages, cioè quelle professioni, caratterizzate da specifiche competenze, la cui la domanda di lavoro è superiore all’offerta. Dal rapporto Excelsior-Unioncamere 2022 emerge che il 60% delle imprese lombarde ha programmato di effettuare assunzioni. Tuttavia, il 41% di tali imprese dichiara difficoltà nel ritrovare i profili ricercati. La Lombardia è la regione che fornisce il più grande contributo al valore aggiunto industriale realizzato in Italia dalle multinazionali estere, con un distacco di 17 punti percentuali rispetto alla seconda classificata, l’Emilia-Romagna. Tuttavia, rimane ancora indietro su alcuni indicatori di innovazione fondamentali, come la spesa pubblica in ricerca e sviluppo. Si evidenzia, inoltre, la necessità di favorire maggiormente l’imprenditoria femminile.

Le donne nel mercato del lavoro lombardo: 2022
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PoliS-Lombardia

Le donne nel mercato del lavoro lombardo: 2022 / PoliS-Lombardia, Osservatorio regionale del mercato del lavoro e della formazione

Milano: PoliS-Lombardia, 2023

Abstract: A differenza di quanto successo a livello nazionale, in Lombardia, la pandemia e le misure di contenimento non sembrano avere penalizzato le donne più degli uomini, favorendo così una riduzione del gap di genere. Tali risultati, confermati anche nel 2021, hanno invece invertito la loro tendenza nel 2022. La crescita delle donne occupate tra il 2021 e il 2022 rimane analoga a quella dell’anno precedente, pari a +1,2%, mentre quella degli uomini incrementa notevolmente passando dal -0,2% tra il 2020 e 2021 al +3% tra il 2021 e 2022. Il differenziale di genere occupazionale, attenuato durante la pandemia a causa del peggioramento dei tassi di occupazione maschile piuttosto che dal miglioramento di quello femminile, è tornato a salire nel 2022 (15,4 p.p.) proprio grazie alla ripresa dell’occupazione degli uomini. Per quanto concerne l’imprenditoria, nonostante la Lombardia si attesti al primo posto per numero di imprese attive femminili ospitando il 13,6% dell’imprenditoria femminile italiana, essa risulta la penultima regione italiana per tasso di femminilizzazione delle imprese (19,2%). Si aggrava inoltre la conciliazione tra lavoro e famiglia per le donne. Innanzitutto, ciò è testimoniato dal divario occupazionale esistente tra le donne con e senza figli in età prescolare, il quale è aumentato nel corso degli anni sino a un rapporto tra i due tassi pari al 76,4 nel 2022. Inoltre, nonostante la quota di lavoro part-time si sia stabilizzata nel 2022 rispetto ai cali del 2020 e 2021, cresce l’indice di femminilizzazione del lavoro part-time pari al 3,7 in Lombardia contro il 2,8 della media nazionale. Altro tema riguarda il maggior ricorso allo smart-working, che è aumentato esponenzialmente durante la pandemia e ha riguardato in particolare le occupazioni impiegatizie a prevalenza femminile. L’analisi dei micro-dati dell’Indagine sulle Forze di Lavoro 2022 conferma in Lombardia un maggiore utilizzo del lavoro da casa da parte di donne: il 7,8% delle donne occupate ha dichiarato di aver lavorato da casa almeno la metà del tempo di lavoro (era il 12,9 % nel 2021) contro il 6,8% degli uomini (10,1%). In Lombardia nel corso del 2021, con il miglioramento delle opportunità di impiego, le persone in cerca di occupazione sono tornate a crescere, contrariamente nel 2022 si è assistito ad un nuovo calo nel numero dei disoccupati (-28,4% degli uomini, -4,4% delle donne). Diminuisce il tasso di mancata partecipazione femminile rispetto al 2021 seppure rimanendo più elevato rispetto a quello maschile (11,1% rispetto al 6,4% per gli uomini) per effetto della maggior quota di donne che sono uscite dal mercato del lavoro. Il differenziale di genere relativo al tasso di mancata partecipazione aumenta dal 3,7 p.p. nel 2021 a 4,7 p.p. nel 2022.

First Italian Conference on Economic Statistics Labour Market: Analysis, trends and new scenarios. February 17, 2023. Book of abstracts
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Università degli studi di Milano Bicocca - SOCIETA` ITALIANA DI STATISTICA - Bicocca Applied Statistics Center

First Italian Conference on Economic Statistics Labour Market: Analysis, trends and new scenarios. February 17, 2023. Book of abstracts / Società italiana di Statistica, Università degli studi di Milano Bicocca, Bicocca Applied Statistics Center

s.l.: s.e., [2023]

Gli esiti occupazionali dei qualificati e diplomati nei percorsi di IeFP e i percorsi personalizzati per allievi con disabilità
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PoliS-Lombardia

Gli esiti occupazionali dei qualificati e diplomati nei percorsi di IeFP e i percorsi personalizzati per allievi con disabilità / PoliS-Lombardia, Osservatorio regionale del mercato del lavoro e della formazione

Milano: PoliS-Lombardia, 2023

Abstract: I percorsi di qualifica e diploma dell’IeFP rappresentano il primo gradino della cosiddetta “filiera professionalizzante” su cui Regione Lombardia ha molto investito e che può portare fino all’acquisizione di titoli di V livello del Quadro europeo delle qualifiche (EQF) con il conseguimento di un diploma ITS. L’analisi dei risultati occupazionali dei giovani inseriti nel sistema di IeFP in Lombardia usciti dal sistema formativo nel 2021 a partire dai dati delle Comunicazioni Obbligatorie ha evidenziato, dopo un importante rallentamento nell’annualità precedente riconducibile agli effetti della pandemia di Covid-19, una buona efficacia complessiva dell’Istruzione e formazione professionale lombarda nel consentire l’ingresso dei propri giovani nel mercato del lavoro, in linea con la significativa richiesta di qualificati e diplomati professionali che si riscontra a livello regionale evidenziata dai dati Excelsior. A livello complessivo, a distanza di 6 mesi dal conseguimento della qualifica triennale il 49% dei giovani ha attivato almeno un contratto di lavoro, quota che sale al 62% dopo un anno, mentre per i diplomati nell’a.f. 2020/21 ad essere inserito nel mercato del lavoro è rispettivamente il 45% entro i 6 mesi e il 60% entro i 12 mesi, con un differenziale di genere a svantaggio della componente femminile significativamente maggiore per le qualifiche triennali (15 punti percentuali, contro i 3 pp dei diplomati).

Short-term forecasts on time series for tourism in Lombardy
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Analitici

Marletta, Andrea - Università degli studi di Milano Bicocca - PoliS-Lombardia

Short-term forecasts on time series for tourism in Lombardy / Andrea Marletta, Roberta Rossi, Elena Diceglie; University of Milano-Bicocca, Department of Economics, Management and Statistics; Polis-Lombardia

Working poor in Lombardia nell’emergenza pandemica
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PoliS-Lombardia

Working poor in Lombardia nell’emergenza pandemica / PoliS-Lombardia, Osservatorio regionale del mercato del lavoro e della formazione

Milano: PoliS-Lombardia, 2022

Abstract: Nella prima parte del lavoro, viene descritto il fenomeno del lavoro a bassa retribuzione in Lombardia nel 2020 attraverso l’analisi dell’incidenza di working poor. L’11,6% dei salariati percepiscono uno stipendio mensile inferiore al 60% della mediana, circa 840€ netti nel periodo di riferimento. I working poor si concentrano tra le categorie maggiormente svantaggiate sul mercato del lavoro: donne, giovani, e immigrati (specialmente se provenienti da Paesi extra-Europei). Nella seconda parte, viene descritta la povertà lavorativa, ossia il tasso di povertà assoluta e relativa calcolato in base alla spesa per consumi nei nuclei famigliari dove sono presenti occupati. Questi dati permettono di valutare anche l’impatto di redditi diversi da quelli da lavoro e del ruolo ammortizzatore della famiglia nel determinare la capacità di spesa. Secondo questa prospettiva, circa il 6% degli occupati vive in famiglie in condizioni di povertà assoluta. Il rischio di povertà si concentra tra i nuclei in cui sono presenti figli, e particolarmente tra le famiglie formate da madri single. Nella parte conclusiva, si utilizzano entrambe le fonti di dati per quantificare il numero di lavoratori poveri presenti sul territorio regionale nel 2020, stimati in Lombardia tra le 335.000 e le 400.000 unità.

Accesso ed esito occupazionale dei tirocini attivati in Lombardia con Garanzia Giovani e DUL-Terza Fase
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PoliS-Lombardia

Accesso ed esito occupazionale dei tirocini attivati in Lombardia con Garanzia Giovani e DUL-Terza Fase / PoliS-Lombardia, Osservatorio regionale del mercato del lavoro e della formazione

Milano: PoliS-Lombardia, 2022

Abstract: La misura GG (Garanzia Giovani) Fase II - linea Multimisura finanzia in particolare percorsi di formazione e di tirocinio in azienda, per qualificare o riconvertire il profilo professionale dei giovani NEET (Not in Education, Employment or Training) dai 16 ai 29 anni con difficoltà ad inserirsi nel mercato del lavoro o disoccupati. In particolare, all’interno dei panieri dei servizi erogabili, è data la possibilità di attivare un “Tirocinio extracurriculare”, quale opportunità formativa on the job. L’Avviso Dote Unica Lavoro, giunto alla sua IV Fase, nelle varie fasi che ha attraversato, ha previsto, fra gli altri, servizi volti all’inserimento lavorativo l’avvio di attività di Tirocinio (alternativo all’inserimento lavorativo), definito come “percorso a risultato” in quanto direttamente funzionale all’ingresso nel mercato del lavoro. Il percorso di tirocinio ha previsto il servizio di Promozione e Accompagnamento al tirocinio ed è rappresentato dalle attività che conducono una persona in condizioni di elevata difficoltà nella ricerca di occupazione (fascia 4 - molto alta), all’attivazione e alla conclusione di un unico tirocinio extracurriculare in azienda, funzionale ad accrescere la propria esperienza professionale e le proprie competenze. Secondo i dati di monitoraggio, risultano complessivamente 53.560 domande di doti con servizi di inserimento e avvio al tirocinio (sia su Garanzia Giovani che DUL- terza fase) fra il 2019 e il 2022 (i dati si riferiscono fino a luglio). Di queste la quasi totalità risulta ammessa e finanziata o chiusa (98%). È interessante osservare come, nel confronto con l’unico anno pre-pandemia, il numero di rinunciate sia aumentato esponenzialmente. Garanzia Giovani emerge come lo strumento preponderante con il 93% delle doti prenotate.

Le donne nel mercato del lavoro lombardo post pandemia di Covid 19
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PoliS-Lombardia

Le donne nel mercato del lavoro lombardo post pandemia di Covid 19 / PoliS-Lombardia, Osservatorio regionale del mercato del lavoro e della formazione

Milano: PoliS-Lombardia, 2022

Abstract: In Lombardia sembra confermato anche per il 2021 il fatto che la pandemia e le misure di contenimento adottate nel 2020 non sembrino aver penalizzato le donne più degli uomini, a differenza di quanto successo a livello nazionale. In Lombardia, la ripresa degli occupati è stata più robusta per le donne (+1,2%), mentre il numero di occupati uomini è rimasto sostanzialmente invariato (-0,2%), in maniera analoga a quanto accaduto a livello nazionale (+0,4% per gli uomini e +1,2% per le donne). Il tasso di occupazione (15-64) femminile è aumentato nel 2021 (dal 58,6% del 2020 al 59,5%) per le donne e diminuito per gli uomini (dal 73,5% del 2020 al 73,6% per gli uomini), portando ad una ulteriore riduzione del differenziale di genere, arrivato a 13,9 pp (17,7 pp in Italia), che rimane però ancora su livelli elevati e molto superiori a quelli medi europei (9,9 pp). Tra le regioni del Nord, solo nelle Province autonome di Trento e Bolzano, in Valle d’Aosta, in Emilia-Romagna e in Friuli-Venezia Giulia, il tasso di occupazione femminile supera quello lombardo. Non solo le donne hanno registrato un aumento più sostenuto dell’occupazione rispetto alla controparte maschile, ma hanno avuto un’attivazione di contratti di lavoro superiore rispetto agli uomini, nonostante continuino ad avere minori probabilità di stabilizzazione dei contratti esistenti. Nel corso del 2021 permane infatti il divario di genere nella stabilizzazione contrattuale da contratti temporanei/a termine a contratti a tempo indeterminato. Permane la difficoltà per le donne di conciliare lavoro e famiglia. La pandemia e il lockdown - con le conseguenti chiusure dei servizi per l’infanzia e delle scuole - hanno infatti aggravato le difficoltà di conciliazione tra lavoro e famiglia, in particolare per quanto riguarda le donne, su cui ricade maggiormente il lavoro di cura.

La sperimentazione dei tirocini in deroga in Lombardia
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PoliS-Lombardia

La sperimentazione dei tirocini in deroga in Lombardia / PoliS-Lombardia, Osservatorio regionale del mercato del lavoro e della formazione

Milano: PoliS-Lombardia, 2022

Abstract: Il tirocinio extracurriculare è una misura formativa di politica attiva che consiste in un periodo di formazione e orientamento on the job finalizzato a favorire l’acquisizione di competenze professionali e l’inserimento (o il reinserimento) lavorativo. Il tirocinio è, quindi, un'esperienza di formazione in un contesto produttivo che non si configura come un rapporto di lavoro. Il presente Focus, dopo una ricostruzione del quadro normativo di riferimento, aggiornato alla Legge di Bilancio 2022, propone alcune analisi descrittive relative ai beneficiari della sperimentazione promossa in Regione Lombardia con la DGR n. 140 del 25 marzo 2019 conclusa a dicembre 2021, che consentiva una deroga al numero di tirocini extracurriculari attivabili all’interno di aziende con requisiti virtuosi. Dai dati di monitoraggio di Regione Lombardia riferiti al quinquennio 2017-2021 emerge che le aziende che hanno aderito alla sperimentazione sono state in tutto 19, appartenenti a 8 gruppi societari finanziariamente molto solidi, con un alto numero di dipendenti e con caratteristiche settoriali simili, principalmente attive nel management consulting. Nel periodo considerato le persone che hanno attivato almeno un tirocinio presso una delle 19 unità operative sono 15.150, mediamente circa 3.000 ogni anno. Il numero medio di tirocinanti per azienda nel quinquennio si attesta a 797, ma la differenza tra l’azienda che ne ha ospitati di più e quella che ne ha ospitati di meno è molto ampia: il range oscilla tra un minimo di 5 a un massimo di 4.726 tirocinanti. Per quanto riguarda gli esiti occupazionali, il 54% dei tirocini avviati nelle aziende beneficiarie è stato seguito da un contratto di lavoro.

Centri per l’impiego, avviamento al lavoro e programma GOL: aggiornamento 2021
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PoliS-Lombardia

Centri per l’impiego, avviamento al lavoro e programma GOL: aggiornamento 2021 / PoliS-Lombardia, Osservatorio regionale del mercato del lavoro e della formazione

Milano: PoliS-Lombardia, 2022

Abstract: Il presente focus si propone di descrivere l’attività dei 63 centri per l’impiego (CPI) nel 2021, aggiornando l’analisi effettuata per l’anno precedente e comparando, quando possibile, la performance dei CPI rispetto al 2020. Il periodo in considerazione è fortemente caratterizzato dalla ripresa delle attività economiche e dal rilassamento delle restrizioni, favorite dall’indebolimento dell’emergenza pandemica. Il focus analizza i dati amministrativi riguardanti l’attività dei CPI in Lombardia e i primi esiti occupazionali rilevati. Nonostante il numero di Dichiarazioni di Immediata Disponibilità (DID), che certificano legalmente lo status di disoccupato, sia leggermente aumentato nel 2021, i dati indicano un livello di carico sostanzialmente costante per i CPI lombardi. Si osserva invece un più marcato cambiamento in termini di composizione degli utenti che rilasciano una DID. La crescita nel numero di DID è più forte tra le donne rispetto agli uomini e tra gli utenti in fasce di età più giovani o più mature rispetto ai disoccupati nella fascia di età intermedia (30-54 anni). Risulta quindi in aumento il carico di utenti con prospettive di reinserimento relativamente fragili in considerazione dei divari di genere e generazionale nei risultati lavorativi.

Il programma GOL: domanda ed offerta potenziali dei servizi per il lavoro in Lombardia
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Il programma GOL: domanda ed offerta potenziali dei servizi per il lavoro in Lombardia / PoliS-Lombardia, Osservatorio regionale del mercato del lavoro e della formazione

Milano: PoliS-Lombardia, 2022

Abstract: Il programma Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori (GOL) è un insieme di strumenti e misure volte a promuovere l’occupazione in Italia. Si inserisce nell’ambito della Missione 5, Componente 1 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), quella dedicata alle politiche del lavoro. Rientra nel più ampio progetto di riforme nel comparto lavoro che oltre a GOL prevede il Piano Nazionale per le nuove competenze, il potenziamento dei centri per l’impiego e il rafforzamento del sistema duale. L’orizzonte temporale del programma coincide con quello del PNRR, ossia dal 2021 al 2025. La quantificazione dei target del Programma Gol in Lombardia, sulla base dei dati della Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro (RCFL) – Istat, mostra che, nel 2020, in Lombardia, l’insieme delle persone in cerca di occupazione o di quelle inattive disponibili a lavorare, pur non cercando lavoro o cercandolo non attivamente, o che cercano lavoro ma non sono disponibili, ammonta complessivamente a 552.063 unità. Con riferimento a quelli che sono i principali target di beneficiari del Programma GOL, si osserva che oltre la metà sono donne (il 54,8%), i 2/5 (il 40,2%) sono giovani con meno di 35 anni e poco meno di 1/5 (il 16,9%) ha 55 anni e più. L’analisi dei dati amministrativi regionali consente invece di identificare quante Dichiarazioni di Immediata Disponibilità (DID) sono state rilasciate sempre nel corso del 2020 in Lombardia: tenuto conto che alcuni hanno rilasciato più di una DID, complessivamente ne sono state rilasciate 222.206. In oltre la metà dei casi sono state rilasciate da donne (il 52,7%), per oltre i 2/5 (il 44,2%) da giovani con meno di 30 anni e per poco meno di 1/5 (il 17,9%) da over50. Sulla base dei dati della RCFL – Istat, sono stati anche stimati gli occupati alle dipendenze con bassi salari, che, nel 2020, in Lombardia, sono 291.194 (oltre l’8% dei lavoratori dipendenti in Lombardia) e i lavoratori che non hanno lavorato (nella settimana di riferimento) perché in Cassa Integrazione Guadagni (CIG ordinaria o straordinaria), pari a 134.859. Infine, è stata proposta una lettura dell’offerta degli operatori accreditati in Lombardia alla luce degli obiettivi del Programma GOL.

Un’analisi del Reddito di Cittadinanza in Lombardia
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PoliS-Lombardia

Un’analisi del Reddito di Cittadinanza in Lombardia / PoliS-Lombardia, Osservatorio regionale del mercato del lavoro e della formazione

Milano: PoliS-Lombardia, 2022

Abstract: Il Reddito di cittadinanza (RdC), introdotto con D.L. n. 4/2019, è la misura di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all'esclusione sociale, riconosciuto ai nuclei familiari in possesso di requisiti legati a cittadinanza e alla situazione economico-patrimoniale. Costituisce un sostegno economico ad integrazione dei redditi familiari associato ad un percorso di reinserimento lavorativo e di inclusione sociale, a cui i beneficiari possono accedere previa sottoscrizione di un Patto per il lavoro (un Patto di Servizio Personalizzato – PSP in Lombardia) o un Patto per l'inclusione sociale. Il presente Focus, dopo una analisi del quadro di riferimento, aggiornato alla Legge di Bilancio 2022, propone alcune analisi descrittive sui beneficiari del RdC in Lombardia, basate su dati amministrativi sia di fonte INPS (Osservatorio sul Reddito di Cittadinanza) che di fonte regionale (dati sul numero di beneficiari notificati al nodo regionale lombardo).

L’inclusione scolastica per gli alunni con disabilità. A.S. 2021-2022
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PoliS-Lombardia

L’inclusione scolastica per gli alunni con disabilità. A.S. 2021-2022 / PoliS-Lombardia ; a cura di Sara Della Bella

Milano : PoliS-Lombardia, 2022

Abstract: Nell’anno scolastico 2021-2022 sono 316mila gli alunni con disabilità che frequentano le scuole italiane, pari al 3,8% del totale (mentre in Lombardia la quota di alunni con disabilità è del 3,99%). Gli insegnanti di sostegno attivi nelle scuole italiane sono oltre 207mila (+8% rispetto all’anno scolastico precedente). Il 75,9% delle scuole italiane e il 77,2% di quelle lombarde con alunni con disabilità ha postazioni informatiche adattate. Per quanto concerne le barriere fisiche, solamente il 35,8% delle scuole italiane e il 43,8% di quelle lombarde risulta accessibile. L’8,3% degli studenti italiani e l’11,7% di quelli lombardi hanno bisogni educativi speciali (BES), che richiedono un percorso didattico personalizzato. Il report si basa sulla rilevazione censuaria svolta annualmente da ISTAT in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca su tutte le scuole statali e non statali di tutti gli ordini scolastici, nella quale vengono rilevate le risorse, le attività e gli strumenti di cui è dotato ciascun plesso scolastico. A partire dall’anno scolastico 2019-2020 è stata inserita una sezione per indagare sui tempi e le modalità di attivazione della Didattica a distanza. Negli ultimi tre anni, a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19, non è stato possibile raccogliere le informazioni socio-demografiche ed epidemiologiche relative agli alunni.

Le strutture residenziali socio-assistenziali e socio-sanitarie 2020
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PoliS-Lombardia

Le strutture residenziali socio-assistenziali e socio-sanitarie 2020 / PoliS-Lombardia ; a cura di Sara Della Bella

Milano : PoliS-Lombardia, 2022

Abstract: Al 31 dicembre 2020 erano 12.630 i presidi residenziali attivi nel nostro Paese, 1.625 dei quali in Lombardia, per un’offerta di poco meno di 412mila posti letto a livello nazionale (7 ogni 1.000 persone residenti) e oltre 84mila e 600 posti in Lombardia (8,5 ogni 1.000 residenti). Gli ospiti (anziani non autosufficienti, ma anche adulti disabili che necessitano assistenza medica, infermieristica e riabilitativa a tempo pieno) nelle strutture residenziali italiane ammontano a 342.361, in Lombardia sono 70.450. La maggioranza dei posti letto è dedicata all’assistenza socio-sanitaria, sia in Italia (77,3%) sia in Lombardia (88,7%). Il target di utenza prevalente è costituito da anziani non autosufficienti, a cui sono dedicati il 75,5% dei posti letto lombardi (il 61,1% a livello nazionale). Gli ospiti anziani sono 255.153 in Italia, 55.892 in Lombardia. In questa categoria, le donne e gli ultra-ottantacinquenni costituiscono la netta maggioranza. Le informazioni del working paper dedicato a Le strutture residenziali socio-assistenziali e socio-sanitarie 2020 provengono dall’indagine che l’Istituto nazionale di statistica conduce annualmente sull’offerta di strutture residenziali socio-assistenziali e socio-sanitarie e sulle tipologie di utenti in esse assistite: In questo tipo di strutture trovano alloggio persone che si trovano in stato di bisogno per motivi diversi: anziani soli o con problemi di salute, persone con disabilità, minori sprovvisti di tutela, giovani donne in difficoltà, stranieri o cittadini italiani con problemi economici e in condizioni di disagio sociale, persone vittime di violenza di genere.

La riorganizzazione delle autonomie locali: a che punto siamo?
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Lombardia <Regione>. Consiglio regionale - PoliS-Lombardia

La riorganizzazione delle autonomie locali: a che punto siamo? / Consiglio regionale della Lombardia, PoliS-Lombardia

Milano : [S.e.], 2022

Nidi e servizi integrativi per l’infanzia 2020-2021
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PoliS-Lombardia

Nidi e servizi integrativi per l’infanzia 2020-2021 / PoliS-Lombardia ; a cura di Sara Della Bella

Milano : PoliS-Lombardia, 2022

Abstract: I dati presentati nel report provengono da diverse fonti; la prima è la rilevazione ISTAT su nidi e servizi integrativi sulla prima infanzia, che fornisce dati per l’anno educativo 2020-2021. Tale rilevazione, avviata da ISTAT nel 2011 è svolta in collaborazione con la Ragioneria generale dello Stato, con la maggior parte delle regioni; l'unità di rilevazione dell’indagine è costituita dai comuni singoli, dalle loro associazioni e da tutti gli enti che contribuiscono all’offerta di servizi per delega da parte dei comuni (consorzi, comprensori, comunità montane, unioni di comuni, ambiti e distretti sociali, Asl e altre forme associative). Altri dati derivano dall’accordo di collaborazione triennale, siglato nel dicembre 2021, fra l’ISTAT, il Dipartimento delle politiche per la famiglia e l’Università di Venezia Ca’ Foscari per rafforzare la produzione, la diffusione e l’analisi dei dati sui servizi educativi per l’infanzia. Su questa base il report evidenzia alcune caratteristiche a livello nazionale e con riferimento alla Lombardia: al 31 dicembre 2020 sono attivi in Italia 13.542 servizi educativi per la prima infanzia (2.732 in Lombardia), quasi 300 in meno rispetto al 2019. Nonostante tale riduzione, in Italia il numero di posti disponibili in nidi, micronidi e sezioni primavera è salito a 27,2 ogni 100 bambini di 0-2 anni. Nel 2020, la spesa complessiva (pubblica e degli utenti) per il totale dei servizi per la prima infanzia è stata di oltre 1 miliardo e 341 milioni di euro (un calo del -10,3% rispetto al 2019, dovuto principalmente alla riduzione delle rette pagate dalle famiglie). In Lombardia la spesa è stata di oltre 228 milioni e 800mila euro. In crescita la spesa media per utente pagata dai comuni. Nel 2020 il contributo medio dell’utente è pari al 12,6% delle spese (in Lombardia al 15,5%).

Gli obiettivi di sviluppo sostenibile
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Gli obiettivi di sviluppo sostenibile / PoliS-Lombardia ; a cura di Sara Della Bella

Milano : PoliS-Lombardia, 2022

Abstract: Il working paper presenta alcuni dati a livello nazionale e per la Lombardia, partendo dalle informazioni rese disponibili da Istat, con riferimento ai Rapporti del progetto BES e integrazioni con gli indicatori relativi ai 17 SDGs dell’Agenda 2030 dell'ONU. Dai dati si può evidenziare come come nel 2021 risulti stabile il rischio di povertà o esclusione sociale, ma in lieve crescita il tasso di occupazione per i 20-64enni. I decessi calano, ma sono ancora in eccesso rispetto alla media 2015-2019 (+9,8%). In crescita la quota di studenti che non raggiunge una competenza alfabetica/numerica sufficiente. Ancora lontani rispetto agli obiettivi dell’Agenda 2030 sia la quota di rifiuti urbani conferiti in discarica (20,1% nel 2020) sia l’Aiuto Pubblico allo Sviluppo (allo 0,22% sul reddito nazionale lordo). Crescono gli effetti del cambiamento climatico e con essi la quota di popolazione che vive in aree ad elevata pericolosità per frane o alluvioni.

Protezione per le donne vittime di violenza
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Protezione per le donne vittime di violenza : le chiamate al numero di pubblica utilità 1522 : Aggiornamento al 1° trimestre 2022 / PoliS-Lombardia ; a cura di Sara Della Bella

Milano : PoliS-Lombardia, 2022

Abstract: Il report si basa sui dati dell’indagine Istat sul “1522”, ovvero il numero di pubblica utilità messo a disposizione dal DPO – PdCM a sostengo delle vittime di violenza di genere e stalking. Una piattaforma informatizzata registra le informazioni fornite durante la telefonata, che è anche l’unità di rilevazione (è infatti possibile che la stessa persona chiami più volte). Dato che spesso le telefonate si interrompono prima della conclusione del colloquio, il database presenta molti casi mancanti (n.d=non disponibili). Il totale delle “chiamate valide” rappresenta il totale delle chiamate che vengono fatte da utenti e/o vittime, per motivi congrui rispetto al servizio fornito dal 1522. Il termine “vittime” viene usato per indicare le persone che si rivolgono al numero 1522 per chiedere aiuto per sé e hanno subito una violenza nelle sue varie forme, mentre con il termine “utenti” si indicano le persone che si rivolgono al 1522 per chiedere aiuto per sé o per altri. Dalla lettura dei dati emerge che rispetto al IV trimestre 2021, nel I trimestre 2022 si registra un calo delle chiamate valide e delle chiamate da parte di vittime (-25,2% in Italia e -22,3% in Lombardia). I più frequenti motivi delle chiamate sono le richieste di aiuto dalle vittime e le richieste di informazioni sul 1522. Il 47,2% delle vittime che ha contattato il 1522 nel 1° trimestre 2022 segnala di aver subito almeno 3 forme di violenza e il 61,5% subisce violenza da anni. Nel 47,5% dei casi la vittima è coniugata o convivente con il/la maltrattante. Nel 1° trimestre 2022 ha denunciato il 14,8% delle vittime.