Sono disponibili alcuni elaborati (Project work) realizzati dai partecipanti ai Corsi di formazione Manageriali per Direttori di Azienda Sanitaria (DIAS) e Direttori responsabili di Struttura Complessa (DSC) e dai partecipanti ai Corsi di rivalidazione della formazione manageriale organizzati da AFSSL - Accademia di formazione per il servizio sociosanitario lombardo di PoliS-Lombardia.
Per ogni Project work è visualizzabile una scheda descrittiva dettagliata, con abstract e - in allegato - il testo completo del documento.

SELEZIONE PER TIPO CORSO: DIAS DSC - RIVALIDAZIONE

SELEZIONE PER MODULOSanità pubblica - Organizzazione e gestioneGestione economico-finanziaria - Risorse umane

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Il sovraffollamento in pronto soccorso
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Mercieri, Angelo

Il sovraffollamento in pronto soccorso : migliorare la qualità di assistenza con l'infermiere di processo / Angelo Mercieri

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

Project work Afssl

Abstract: Introduzione Quali sono le cause di sovraffollamento in Pronto Soccorso? Quanto può aumentare la richiesta e la disponibilità di risorse umane per gestire il sovraffollamento? Possiamo pensare a migliorare la qualità di assistenza prima di avere come obiettivo un aumento delle risorse umane? Partendo dal fatto che i dati numerici dimostrano un costante incremento della domanda di assistenza in pronto soccorso e ritenendo che non ci possa essere una costante relazione tra domanda e parallela disponibilità di risorse professionali in grado di farvi fronte, abbiamo concentrato la nostra attenzione su provvedimenti che potessero migliorare la qualità del lavoro e dell'assistenza sviluppando figure professionali con impegno assistenziale di tipo "trasversale". L'infermiere è una figura professionale particolarmente adatta a coniugare le esigenze sociali con i cambiamenti strutturali sanitari, mantenendo il proprio campo di competenze ed affrontando in modo dinamico e globale le richieste del cittadino. Metodo In questo elaborato si parte dalle riconosciute cause del sovraffollamento in pronto soccorso secondo i momenti di Input-Throughput-Output. Segue una analisi quantitativa che conferma il costante incremento degli accessi in pronto soccorso dell'ospedale Bolognini (ASST Bergamo Est). Si analizzano quindi i modelli di gestione del personale che incidono sulle motivazioni degli operatori stimolando comportamenti funzionali per gli obiettivi assistenziali da raggiungere. Infine viene proposta una nuova figura di esperto all'interno del gruppo che opera in pronto soccorso, l'infermiere di processo. Questo professionista gestisce il percorso del paziente che si presenta in pronto soccorso dal triage alla sala di attesa estendendo il suo intervento fino alle aree di cura e condividendo la responsabilità assistenziale con i medici e altri infermieri con livelli di precisa responsabilità organizzativa e decisionale all'interno del gruppo. Concludiamo poi con una analisi della risposta degli operatori a tale progetto. Conclusioni L'evoluzione dello scenario sanitario impone un ripensamento dei modelli organizzativi, in questo caso valorizzando competenze avanzate degli infermieri, con l'obiettivo di gestire al meglio le situazioni di criticità trovando la soluzione più congrua ai bisogni di salute dei cittadini. L'infermiere di processo si presenta all'utente del pronto soccorso come il professionista esperto che fornisce prestazioni assistenziali, collaborando trasversalmente con il personale del pronto soccorso dal triage fino alle aree di cura. Si tratta di un professionista esperto con una specifica formazione che consente di acquisire competenze avanzate. La risposta degli operatori a questa iniziativa è stata molto positiva e si pensa di estendere il progetto, per ora limitato ad orari che corrispondono a momenti di massimo afflusso, a tutti i giorni H24. MODULORIS

La Rete oncologica testa collo nell'ASST Valtellina ed Alto Lario
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Nardone, Massimiliano

La Rete oncologica testa collo nell'ASST Valtellina ed Alto Lario : proposta di un percorso clinico-socio-assistenziale: dalla cura al prendersi cura / Massimiliano Nardone

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

Project work Afssl

Abstract: Il quadro epidemiologico dei tumori è in continua evoluzione per effetto del mutamento dei fattori di rischio e della disponibilità di strumenti diagnostici e dei trattamenti sempre più efficaci. Tasso di incidenza dei tumori testa-collo nell'ASST Valtellina ed Alto Lario è circa di 102 casi l'anno. Oltre l'estensione del territorio, la dislocazione dei servizi e la difficoltà di coordinamento anche interaziendale si unisce un alto tasso di fuga dei pazienti verso poli più attrattivi e organizzati. Il carico sul sistema sanitario per la diagnosi e cura dei pazienti oncologici non solo varia per tipo di neoplasia e per livello di gravità alla diagnosi, ma anche in funzione della fase di malattia: fase iniziale (durata 12 mesi dalla diagnosi) in cui il paziente viene principalmente sottoposto ad accertamenti di tipo diagnostico e a trattamento chirurgico, se necessario; fase intermedia (durata variabile) in cui i pazienti proseguono i trattamenti di tipo radioterapico, chemioterapico o sono sottoposti ad accertamenti di follow-up; fase finale, costituita dai 12 mesi che precedono il decesso, in cui vengono messi in atto trattamenti palliativi e terapia del dolore. Il PDTA elaborato descrive il processo relativo alla patologia oncologica testa-collo nella sua gestione sia ospedaliera che territoriale, orientato alla continuità delle cure, all'integrazione delle strutture e dei servizi ed alla completezza della presa in carico del paziente secondo i vigenti provvedimenti della L.R. 23/2015, contribuendo a: ridurre le ospedalizzazioni e le richieste di intervento medico e/o di accesso al Pronto Soccorso; semplificare l'accesso ai servizi e ai percorsi, riducendo i tempi di attesa del paziente; fornire un riferimento costante, mediante l'interazione tra specialisti e MMG, che guidi il paziente nelle varie fasi della malattia; implementare l'appropriatezza prescrittiva nei pazienti affetti da patologia tumorale testa collo; migliorare lo stato funzionale e la qualità di vita. I professionisti identificati sono: Otorinolaringoiatra, Radioterapista, Oncologo, Radiologo, Anatomo-Patologo, Odontostomatologo, Logopedista, Dietista-Nutrizionista Clinico, Fisiatria, Psicologo Clinico e Medico Cure Palliative, operatori delle professioni sanitarie non mediche e della Centrale di Dimissione Protetta e dei MMG. I destinatari del progetto sono: il malato oncologico ed il suo caregiver. La figura di coordinamento, soprattutto nelle fasi di malattia, intermedia e finale, sarà identificata nel case manager (MMG, professionista ASST, altro) secondo i dettami dei provvedimenti sulla presa in carico della L.R.23/2015. MODULOPOL

RSA
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Nuzzo, Maria Dolores

RSA : nuovi bisogni e necessità di nuovi modelli organizzativi / Maria Dolores Nuzzo

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

Project work Afssl

Abstract: Sono progressivamente e profondamente cambiati i bisogni delle persone che richiedono l'ingresso nelle Residenze Sanitario Assistenziali (RSA) e di conseguenza risulta inevitabile modificare e aggiornare i modelli organizzativi al fine di rispondere in modo più adeguato alle nuove esigenze. Il progetto di lavoro e di ricerca nasce da queste riflessioni e coinvolge una struttura (RSA di Settimo Milanese) della Fondazione Istituto Sacra Famiglia Onlus (ISF), operativa sul territorio dal 2008. I cambiamenti espressi dalla popolazione accolta in RSA riguardano: la maggior gravità e instabilità clinica, l'aumento degli invii in Pronto Soccorso, il tasso di mortalità e l'incremento del turnover di ricoveri. I mutamenti organizzativi hanno considerato: il coinvolgimento dei medici tramite turni aggiuntivi di reperibilità e presenza, l'assunzione di nuovi infermieri, una nuova figura di Coordinamento infermieristico, una job rotation del personale assistenziale. Appare opportuno promuovere e sostenere un buon livello di benessere per tutto il personale che potrebbe aiutare a contenere e a superare le resistenze al cambiamento, quale reale possibilità di crescita e sviluppo professionali. I disturbi psicofisici, correlati ai livelli elevati di stress, rappresentano oggi uno dei principali problemi sociali e sanitari; gli esperti in materia ritengono che il 50-80% di tutte le malattie manifestate dai lavoratori, sia strettamente collegato allo stress (Barbini et al. 2006). Una proposta di analisi del clima organizzativo potrebbe essere effettuata mediante la somministrazione di un questionario in forma assolutamente anonima, favorendo tuttavia una forma di "auto-selezione" delle risposte, in modo da garantire la privacy, ma individuando la tipologia di professionalità e possibilmente i fattori che sottendono ad eventuali insoddisfazioni e malesseri. Il benessere organizzativo potrebbe essere analizzato utilizzando il Questionario BOP (Benessere Organizzativo Percepito). L'analisi dei dati raccolti dal Questionario BOP insieme all'analisi di indicatori quali: mortalità, lesioni da pressione, cadute, stato nutrizionale, consumo di psicofarmaci, misure di contenzione, saturazione posti letto, potrà fornire indicazioni in merito agli interventi da consolidare, modificare, innovare. L'analisi della soddisfazione del cliente, la valutazione delle risorse umane presenti unitamente ad una selezione del personale che in particolare consideri la disposizione a lavorare in un ambiente socio-sanitario potrebbero permettere di mantenere un sistema organizzativo di qualità, più funzionale e sostenibile nel tempo. In prospettiva potrebbe risultare utile: - Sintetizzare i risultati dal punto di vista economico; - Proporre eventualmente - considerando naturalmente i dati che emergeranno - altre indagini, applicando ulteriori strumenti e analisi di approfondimento. MODULOORG

La presa in carico del paziente anziano cronico e fragile dal domicilio alla RSA.
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Poerio, Giuseppe

La presa in carico del paziente anziano cronico e fragile dal domicilio alla RSA. : il modello sperimentale cremasco: vantaggi e alcune criticità / Giuseppe Poerio

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

Project work Afssl

Abstract: Il progressivo invecchiamento della popolazione e il miglioramento delle cure nella fase acuta di malattia hanno determinato profondi mutamenti dei bisogni di salute, con aumento della prevalenza delle patologie croniche e incremento dell'incidenza e prevalenza delle condizioni di cronicità complesse e avanzate con criticità cliniche ricorrenti, motivo di crescente utilizzo delle cure ospedaliere. Nella nostra Regione, i cittadini con patologie croniche sono quasi 3.500.000, pari al 30% della popolazione assistita. Attraverso Legge Regionale 23/2015 si è intervenuto in modo rilevante sulla organizzazione dell'offerta; si afferma un modello del tutto originale nel quadro italiano delle politiche dei servizi nel modo seguente: accentramento amministrativo in capo alla Regione Lombardia, attenuati dalla promozione di processi di programmazione e gestione locali finalizzati a coinvolgere il sistema delle autonomie locali. Nella nuova legge viene ribadito il principio della "separazione delle funzioni di programmazione, acquisto e controllo (ATS), da quello di erogazione (ASST)". A partire dal Luglio 2017, il territorio cremasco, in accordo con la Regione Lombardia, ha avviato un progetto sperimentale di un nuovo modello di valutazione dei cittadini anziani in condizioni di criticità, ai fini dell'accesso in RSA. La finalità specifica dell'Accordo è il miglioramento del processo di accesso alle RSA per cittadini fragili nell'ambito del loro percorso assistenziale sulla base della valutazione multidimensionale, in conformità ai principi di trasparenza, parità di accesso, appropriatezza, integrazione pubblico-privato, economicità. Il modello proposto intende tutelare un'equa valutazione della situazione di fragilità sociosanitaria dell'interessato, nonché tutelare il diritto alla libera scelta del cittadino del servizio di cura a cui potersi rivolgere. Al tempo stesso viene salvaguardato il rispetto dei criteri di priorità per l'accesso alle liste d'attesa di ciascuna RSA. Gli attori del presente Accordo Locale (ASST, ATS, Comuni, Centro Servizi Condivisi, Enti Gestori) sono edotti dei criteri di priorità individuati dalle singole RSA al fine di garantire la trasparenza e il monitoraggio del processo che può essere riassunto, a grandi linee, in alcune fasi: accoglienza, valutazione, programma assistenziale individualizzato, accesso in RSA. Il project work si propone di capire tramite sondaggio telefonico ai Medici di alcune RSA se vi siano ancora margini di miglioramento rispetto al piano teorico della sperimentazione facendo emergere alcune lacune, colmabili con il coinvolgimento e il dialogo schietto con alcuni attori: paziente, parenti, psicologo. MODULOORG

L'emergenza cardiologica nelle strutture carcerarie:
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Raimondi, Maurizio

L'emergenza cardiologica nelle strutture carcerarie: : una proposta per aumentare l'efficacia e l'efficienza nella risposta sanitaria / Maurizio Raimondi

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

Project work Afssl

Abstract: Le patologie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte nei paesi occidentali. La cardiopatia ischemica è inoltre responsabile di circa un terzo di tutte le morti degli individui sopra i 35 anni. Il dolore toracico è per il 75% delle volte da attribuire a problematiche non cardiache e per il restante 25% a cause cardiache. La causa più frequente di dolore toracico di tipo cardiaco è la sindrome coronarica acuta (SCA), con percentuali fino al 45%. In caso di sintomi attribuibili ad un problema cardiaco, ma con ECG 12D negativo o non significativo (che sono la maggioranza dei casi), gli enzimi cardiaci divengono dirimenti per escludere un evento cardiaco acuto in atto. Solitamente in questi casi i pazienti vengono trattenuti in Pronto Soccorso per la rilevazione degli enzimi specifici cardiaci. L'obiettivo del progetto è quindi quello di iniziare le indagini ed il trattamento delle Sindromi Coronariche Acute (SCA) già all'interno delle strutture carcerarie, trasferendo i detenuti nelle strutture ospedaliere solo quando realmente necessario, utilizzando la telemedicina (trasmissione ECG 12 derivazioni alla SOREU di AREU) ed i minilab Point-Of-Care-Testing (POCT) in collegamento con gli specialisti ospedalieri, evitando trasferimenti e lunghe osservazioni in ambiente ospedaliero in caso di enzimi cardiaci inizialmente negativi. Inoltre, in caso di ECG 12D positivo per infarto STEMI è possibile abbreviare notevolmente i tempi di riperfusione coronarica. Gli obiettivi del progetto sono quindi in primo luogo quello di dare un'assistenza adeguata ai detenuti ed al personale operante all'interno delle strutture carcerarie, riducendo nel contempo i tempi di diagnosi e terapia delle sindromi coronariche acute e i disagi per i pazienti, contenendo i costi e l'impegno di personale sia delle strutture carcerarie che di quelle ospedaliere, aumentando nel contempo la sicurezza per i pazienti ed il personale sanitario. Si raggiungerebbero quindi risultati di efficacia (se l'obiettivo verrà raggiunto) e di efficienza, riducendo i costi e l'impegno delle strutture, in quanto i trasferimenti in Pronto Soccorso impegnano sia il personale delle Strutture Carcerarie che il personale e le strutture del Pronto Soccorso. L'ASST di Pavia gestisce la sanità penitenziaria di tre istituti per un totale di quasi 1500 detenuti: questo progetto è in via di implementazione nel nostro territorio in collaborazione con AREU e la SOREU della Pianura. MODULOPOL

La presa in carico del paziente con malattia renale cronica
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Rampino, Teresa

La presa in carico del paziente con malattia renale cronica / Teresa Rampino

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

Project work Afssl

Abstract: Da anni dati epidemiologici molto solidi, raccolti nei Registri nazionali ed internazionali, mostrano un costante aumento della Malattia Renale Cronica (MRC) causata da patologie dell'anziano, come la malattia cardiovascolare ed il diabete, la cui prevalenza è cresciuta proporzionalmente all'invecchiamento della popolazione generale. A causa del cambiamento epidemiologico nella maggior parte dei casi la MRC è una patologia complessa associata a comorbidità e di difficile gestione da parte di pazienti e familiari. La nuova riforma sanitaria lombarda "della presa in carico del paziente con patologia cronica e fragile" (legge 23/15) propone un nuovo modello di cura, che garantisce al cittadino affetto da patologie croniche un migliore accesso alle cure ed un'assistenza sanitaria continuativa ed integrata. Il percorso di presa in carico del paziente è suddiviso in quattro tappe fondamentali: 1. Intercettazione del bisogno, 2. Accesso ai servizi. 3. Fruizione dei servizi 4. Finanziamento del percorso. A seconda del grado di complessità assistenziale attribuitogli, il paziente è invitato ad affidarsi ad un gestore che lo indirizzerà ai servizi più adeguati a farsene carico, sottoscrivendo un Patto di Cura e condividendo il Percorso Assistenziale Individuale (PAI) periodicamente rivedibile. Il gestore garantisce la somministrazione di tutte le prestazioni contenute nel PAI ed a tale scopo si avvale di un clinical manager e di un case manager. Scopo del presente project work è: 1. analisi dell'epidemiologia della MRC nel mondo ed in Italia, con particolare riferimento alla Lombardia 2. Analisi del contributo della nuova riforma sanitaria alla cura della popolazione con MRC in tutte le sue fasi: pre dialisi, dialisi e trapianto. In particolare per la malattia renale cronica gli effetti innovativi della riforma saranno immediatamente riconoscibili. E' prevedibile che l'approccio multidisciplinare integrato ed il controllo della compliance avranno effetti positivi sia sui risultati clinici, in termini di riduzione di progressione della malattia e delle complicanze, che sociali, migliore gestione socio-sanitaria e familiare, con riflessi positivi sulla qualità di vita del paziente e sulla spesa sanitaria. MODULOORG

Un progetto di gestione della cronicità con strumenti di innovazione tecnologica
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Sasso, Claudio Camillo

Un progetto di gestione della cronicità con strumenti di innovazione tecnologica / Claudio Camillo Sasso

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

Project work Afssl

Abstract: Il "digitale" (internet, smartphone, app.) fa parte ormai del nostro "mondo"; la tecnologia sta modificando, sempre di più, non solo i comportamenti e le relazioni sociali, ma anche il nostro modo di lavorare. Tranne qualche rara eccellenza, questa importante risorsa offerta dall'innovazione tecnologica non è pienamente utilizzata nell'organizzazione sanitaria e in particolare nel territorio, là dove sono oggi maggiori le distanze informative e dove invece proprio le distanze fisiche, grazie ai nuovi strumenti tecnologici, potrebbero essere colmate consentendo di monitorare, da remoto, lo stato di salute e di benessere dei cittadini. Un'efficace integrazione, intesa come comunicazione e collaborazione tra servizi ospedalieri e territoriali, risulta, quindi, necessaria a garantire un processo di cura efficace in uno scenario nuovo di forte crescita della domanda di salute, derivata dall'invecchiamento della popolazione, con conseguente incremento delle patologie croniche e degenerative, sempre di più associate tra di loro, che a loro volta aumentano i disagi e i bisogni sociali, anch'essi cronici e complessi. In questo contesto, le nuove tecnologie e le infrastrutture di rete costituiscono strumenti indispensabili per realizzare una nuova tipologia di presa in carico dei pazienti così da migliorare il sistema sanitario in termini di efficienza ed efficacia, come pure la sua stessa complessiva sostenibilità. Questo lavoro vuole proporre un modello d'interoperabilità e gettare le basi per realizzare una presa in cura della persona (e non della malattia) in una logica di sistema e non di sole best practice, che favorisca una sanità di iniziativa e di prossimità, che semplifichi i percorsi di cura con la condivisione delle informazioni cliniche ed assistenziali, assicurando appropriatezza prescrittiva farmaceutica e strumentale, eliminando duplicazioni di trattamenti e di esami e garantendo il monitoraggio delle attività e dei risultati, attraverso le potenzialità offerte dall'innovazione tecnologica. Il progetto prevede, infatti, di semplificare la gestione della cronicità, collegando paziente ed operatori con un flusso continuo di informazioni che utilizza soluzioni tecnologiche innovative (device medicali, app, ecc.) in grado di gestire una complessa situazione clinica ed assistenziale e l'appropriatezza della cura, con la creazione di un fascicolo socio-sanitario individuale che si arricchisce continuamente con il monitoraggio di valori rilevati in remoto e che, pertanto, rende tempestivamente diagnosticabili molte patologie in una fase precoce e consente di individuarne situazioni potenzialmente di rischio. La finalità che si propone è di migliorare la qualità dei servizi, facilitandone, nel contempo, la loro fruibilità e garantendo maggiore efficienza, anche con un controllo e monitoraggio dei costi. MODULOORG

Pianificazione dei processi assistenziali ed organizzativi dell'Otorinolaringoiatria nell'ASST di Lecco
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Satta, Maddalena

Pianificazione dei processi assistenziali ed organizzativi dell'Otorinolaringoiatria nell'ASST di Lecco : integrazione dell'offerta di prestazioni sul territorio / Maddalena Satta

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

Project work Afssl

Abstract: L'Unità Operativa Complessa di Otorinolaringoiatria della ASST di Lecco è una delle Unità Operative Complesse del Dipartimento di Chirurgia elettiva e specialistica della ASST di Lecco. Secondo quanto previsto dal Piano Strategico Aziendale, essa assicura le attività di Otorinolaringoiatria all'interno della ASST, sia nel Presidio Ospedaliero di Lecco e Bellano e presidi territoriali che in quello di Merate e nell'ambito della organizzazione in rete di patologia della Regione Lombardia. La presenza di un ospedale efficiente, in grado di offrire la più vasta gamma possibile di prestazioni qualificate è di fondamentale importanza al fine di garantire, alla popolazione il maggior numero possibile di prestazioni, evitando il disagio degli spostamenti e delle lunghe liste di attesa e per l'Azienda un risparmio economico, riducendo la "mobilità passiva" che grava considerevolmente sul bilancio. La costituzione di un unico reparto di ORL sui due presidi di Lecco e Merate contribuisce ad una riqualificazione dell'attività chirurgica ORL aziendale, coinvolta in precedenza da atteggiamenti conflittuali, penalizzanti l'attività di entrambe e dannosi per l'immagine dell'Azienda, con pesanti ripercussioni su tutta l'attività. A seguito del progressivo declino che ha afflitto negli ultimi anni l'ORL di Merate, la popolazione si è "abituata" a rivolgersi a strutture pubbliche e private dei capoluoghi vicini ed i medici di medicina generale hanno intessuto rapporti con gli specialisti di queste strutture, favorendo la "fuga" dei pazienti verso le loro strutture di appartenenza. Dall'analisi della situazione aziendale riteniamo che il modello che meglio si adatta alla gestione dell'ORL dei due presidi di Lecco e Merate sia quello Hub and Spoke (rete e raggera) con l'ospedale di Lecco per la patologia Otorinolaringoiatrica che necessita di collaborazione con la neurochirurgia (chirurgia dell'orecchio estesa alla base cranica) o la chirurgia toracica (chirurgia della tiroide per il gozzo immerso). Invece mantenere nel Presidio di Merate interventi di elevata complessità ma che non richiedano approcci chirurgici multidisciplinari, attraverso lo spostamento dei medici specialisti ORL coinvolti. SI dovranno valutare e monitorare periodicamente i dati iniziali, con la collaborazione del CdG, per valutare l'efficacia delle azioni intraprese e gli eventuali aggiustamenti necessari. La riorganizzazione dei reparti ORL di Lecco e Merate potrebbe migliorare considerevolmente la quantità e la qualità delle prestazioni offerte alla popolazione dell'ASST di Lecco. La rotazione dei membri dell'équipe, garantirebbe una considerevole crescita professionale e l'offerta di prestazioni chirurgiche di elevata complessità sia in elezione che in urgenze in entrambi i presidi con miglioramento della qualità percepita dalla popolazione, ad eccezione di alcuni selezionati casi che necessitano di approcci multidisciplinari, con figure professionali e risorse tecnologiche presenti nell'ospedale di Lecco come la Neurochirurgia e la Cardiochirurgia. MODULORIS

La presa in Carico del paziente Cronico e l'organizzazione
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Tomasin, Rita Patrizia

La presa in Carico del paziente Cronico e l'organizzazione : progetto operativo della Direzione Assistenziale delle professioni Sanitarie e Sociali (D.A.P.S.S.) dell'ASST- Sette Laghi / Rita Patrizia Tomasin

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

Project work Afssl

Abstract: Sullo sfondo della crescente domanda del bene salute e le difficoltà da parte dei servizi socio-sanitari nel fornire risposte appropriate e soddisfacenti a nuovi bisogni di un'utenza sempre più variegata, il sistema sanitario lombardo, già dalla iniziale LR 23/2015, ha promosso una fase importante di cambiamento del suo assetto, realizzando profonde innovazioni; nella programmazione, nella organizzazione, nella gestione e nel funzionamento dei servizi anche strutturando una nuova governance del sistema sanitario territoriale e orientando a nuove logiche di accompagnamento della persona. Si deve favorire il passaggio dalla "cura dell'acuzie" alla "gestione della cronicità". Tutti gli attori del Sistema Sanitario Lombardo sono chiamati ad elaborare nuovi modelli che assicurino alla persona la continuità di cura e di assistenza, favorendo l'attivazione di percorsi personalizzati di presa in carico anche attraverso l'integrazione tra attività sanitarie, sociosanitarie e sociali. Questo elaborato rappresenta il progetto operativo dello sviluppo del Modello della Direzione Aziendale Professioni Sanitarie e Sociali /(DAPSS) della ASST dei Sette Laghi. Obiettivi: - assicurare una presa in carico dell'utente congrua e finalizzata all'ascolto delle necessità che manifesta lo stesso; - intendere la DAPSS come sistema relazionale e interprofessionale che consente alle persone che la compongono di sviluppare il loro potenziale; - sostenere un clima in cui le persone possono sperimentare, assumersi responsabilità, incoraggiandole alla cultura del cambiamento e all'apprendimento, anche laddove venissero commessi errori. Destinatari del Progetto Il progetto raccoglie non solo i 3262 collaboratori del Comparto che afferiscono al DAPSS ma anche tutti gli attori del sistema sanitario della ASST dei Sette Laghi e della sua utenza. Metodo Dopo una revisione della bibliografia e lo studio della normativa Regionale e Nazionale si è: - concretizzata una Struttura Organizzativa del Servizio, secondo una logica di gestione "orizzontale" dei processi/attività arricchendo i percorsi per acuti secondo una logica di rete e migliorando la qualità degli stessi; - ricomposto la struttura portante del Servizio con mandati meno gerarchici, istituendo nuovi ruoli di facilitatori di cura, di presa in carico, di promozione dei processi assistenziali, desiderando creare un clima collaborativo che coinvolga in modo dinamico tutti i professionisti presenti in Azienda, attori diretti della qualità delle cure. Risultati e conclusioni Il presente project work ha proposto un modello di gestione delle Professioni Sanitarie e Sociali intervenendo su ruoli, funzioni e modalità operative cercando di sostenere il "cambiamento" e supportando anche l'evoluzione delle competenze di tali professionisti, altresì attraverso percorsi di formazione complementare e privilegiando i sistemi a rete e il lavoro in squadra. MODULOORG

Origine ed evoluzione dell'ospedale E. Bassini come modello di trasformazione della sanità lombarda nell'ultimo secolo:
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Viganò, Paolo

Origine ed evoluzione dell'ospedale E. Bassini come modello di trasformazione della sanità lombarda nell'ultimo secolo: : da IPAB a ASST / Paolo Viganò

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

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Abstract: Scopo del nostro lavoro è raccontare un secolo di storia della sanità lombarda e milanese attraverso un modello, l'ospedale Edoardo Bassini che ha percorso tutto questo secolo, adattandosi alle trasformazioni che la società ha progressivamente richiesto in materia di sanità. Dalla identificazione del problema sanitario, sostenuto agli inizi del secolo scorso soprattutto da forme caritatevoli quali le IPAB sino all'applicazione coerente della più recente riforma socio-sanitaria della nostra regione, con la presa in carico globale della persona e dei suoi bisogni sociali e di salute. Un secolo turbolento, caratterizzato da due guerre mondiali, dal fascismo, dalla difficile ricostruzione del dopoguerra, alla nascita del SSN con i suoi principi di universalità, uguaglianza e globalità sino alla crisi economica più recente. Non è cosa da poco; la storia della sanità coinvolge aspetti molteplici che riguardano l'igiene, la socialità, la politica, l'economia, la ricerca ma soprattutto la salute e la malattia, la vita e la morte cioè tutte le principali espressioni dell'esperienza umana. Fare memoria è un bisogno dell'uomo: vuol dire conoscere il proprio passato per meglio vivere il presente e guardare al futuro. Compiere una ricerca d'archivio ha un fascino sottile, perché permette il contatto con documenti di un passato a volte remoto, che non esiste più ma che racconta storie di persone di quel tempo, persone che in qualche modo di quegli eventi furono determinanti. Alcune rimarranno nei libri di storia, la maggior parte sono eroi silenziosi da cui quella storia dipende. A loro tutti va la nostra gratitudine. MODULOPOL

D. Lgs. 517/1999 - disciplina dei rapporti fra servizio sanitario nazionale ed università
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Mondelli, Mauro Umberto

D. Lgs. 517/1999 - disciplina dei rapporti fra servizio sanitario nazionale ed università : implicazioni per la sanità lombarda / Mauro Umberto Mondelli

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

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Abstract: Il Decreto Legislativo n. 519/1999 discende dall'articolo 6 della legge 30 novembre 1998, n. 419 "Disciplina dei rapporti fra Servizio Sanitario Nazionale ed Università". In esso, sono contenuti notevoli elementi di qualificante e moderna visione dell'attività assistenziale medica, in stretta integrazione fra Aziende Ospedaliere e Università. In esso e nella successiva delibera regionale N. VIII/007538 del 27 giugno 2008 si sottolinea l'inscindibilità della professione medica fra assistenza, didattica e ricerca, queste ultime attività proprie del medico universitario, disciplinandone l'applicazione in via sperimentale a livello delle singole regioni. Tuttavia, nonostante la relativa semplicità della normativa, Università e Servizio Sanitario Nazionale e Regionale non hanno finora identificato punti di convergenza nell'attuazione del protocollo d'intesa. Possibili cause vanno ricercate nella scarsa flessibilità, oltre alla limitata propensione alla collaborazione, delle organizzazioni coinvolte. Nello studio presente, viene analizzato articolo per articolo il suddetto D. Lgs. nel tentativo di dare una risposta ai possibili elementi di controversia nella sua applicazione. Viene inoltre chiarita la peculiare posizione del medico universitario, stretto fra l'attività assistenziale che spesso si protrae ben oltre l'impegno orario concordato ed erroneamente retribuito, e l'attività propria del docente e ricercatore che necessita di tempo protetto e strutture idonee. MODULOPOL

Progetto MuSA Controllo dei germi Multi-resistenti e Sentinella e sul buon uso degli Antibiotici
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Pan, Angelo

Progetto MuSA Controllo dei germi Multi-resistenti e Sentinella e sul buon uso degli Antibiotici : identificazione e gestione delle priorità / Angelo Pan

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

Project work Afssl

Abstract: Introduzione L'antimicrobico-resistenza rappresenta un problema critico sia a livello globale sia per il nostro Paese, che presente percentuali di resistenza fra le più elevate in Europa. Per il controllo di questo problema sono necessari interventi mirati di stewardship degli antimicrobici (AS) da un lato ed al controllo della diffusione dei germi multiresistenti e sentinella (GM&S) dall'altro. Data la carenza di risorse è necessario selezionare adeguatamente le aree dove intervenire. Obiettivi Obiettivi primari: controllare la diffusione dell'antibiotico- resistenza. Obiettivi secondari: preparare una griglia che permetta di identificare i reparti più critici in termini di uso di antibiotici e di diffusione di GM&S; eseguire un intervento abilitativo di AS; eseguire un intervento di controllo dei GM&S. Metodi 1) Preparazione della griglia di valutazione: verranno identificati degli indicatori di tre aree: carico assistenziale del reparto, utilizzo di antibiotici e diffusione dei GM&S. Per la definizione della griglia verrà utilizzato il metodo Delphi, coinvolgendo 5-10 esperti, in tre sessioni consecutive. 2) Applicazione della griglia: la griglia di valutazione sarà utilizzata per definire i reparti dove iniziare l'intervento combinato di AS e controllo dei GM&S. 3) Sorveglianza: verranno monitorati i seguenti parametri: a) adesione all'igiene delle mani, espresso i percentuale sulle opportunità osservate; b) consumo di soluzioni idroalcoliche, espresso in l/1000 giorni paziente; c) adesione alle indicazioni di controllo dei GM&S, espresso in percentuale sulle opportunità osservate; d) uso degli antibiotici, espresso in dose definite giornaliere/100 giornate di degenza; e) appropriatezza della terapia antibiotica in percentuale; g) numero di consulenze infettivologiche; f) mortalità cruda per infezione; g) durata media di degenza. 4) Fase pre-intervento: verrà eseguita esclusivamente un'analisi dei dati verranno, per tre mesi. 5) Fase di intervento: durante questa fase, che avrà una durata proporzionata alle dimensioni del reparto, e comunque di almeno tre mesi, verrà eseguito l'intervento a tre livelli: a) condivisione con l'infettivologo una volta alla settimana delle terapie antibiotiche; b) analisi dell'igiene delle mani con restituzione periodica dei dati di adesione e di consumo delle soluzioni idroalcoliche; c) analisi dell'adesione all'isolamento con precauzioni da contatto. 6) Fase post-intervento: prosecuzione della sorveglianza e restituzione con discussione dei dati a cadenza mensile. Risultati attesi 1. Definizione di una griglia per l'identificazione delle maggiori criticità in termini di GM&S e di uso degli antibiotici; 2. identificazione delle aree di maggiore criticità; 3. intervento per controllare la diffusione dell'AMR; 4. riduzione della diffusione di GM&S ed ottimizzazione dell'uso degli antibiotici; 5. ridurre l'antimicrobico-resistenza in ospedale. MODULOPOL

Percorso di integrazione tra il Servizio Disabilità ed Integrazione sociale e i Servizi di Psichiatria e Neuropsichiatria Infantile della ASST di Lodi
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Pariscenti, Marisa

Percorso di integrazione tra il Servizio Disabilità ed Integrazione sociale e i Servizi di Psichiatria e Neuropsichiatria Infantile della ASST di Lodi / Marisa Pariscenti

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

Project work Afssl

Abstract: Alla luce delle indicazione della L.R. 23/2015, il project work riguarda un processo di integrazione fra servizi della ASST di Lodi che afferiscono a tre diversi Dipartimenti. Si articola in tre percorsi che coinvolgono il servizio Disabilità ed Integrazione Sociale, la Psichiatria e la Neuropsichiatria infantile. I destinatari del progetto sono utenti (minori e adulti) con disabilità e loro familiari ed in particolare minori con diagnosi del disturbo dello spettro autistico e disabilità complesse, adulti con doppia diagnosi, minori prossimi alla maggiore età. Destinatari indiretti sono l'istituzione scolastica, l'Ufficio di Piano, i Comuni, la Provincia di Lodi e gli Enti accreditati. Premessa della progettazione è che stante l'attuale organizzazione l'afferenza ad un unico servizio non garantisce all'utente e alla sua famiglia il soddisfacimento del bisogno nella sua globalità. L'ambito di collaborazione con la Psichiatria riguarda pazienti con doppia diagnosi che hanno avuto esperienze fallimentari di inserimento nei servizi per persone con disabilità o nei servizi della psichiatria. A tal proposito si è ritenuto essenziale strutturare un percorso congiunto di analisi dei casi che esiti in una progettazione comune che tenga conto dei reali bisogni dell'utente più che dei criteri diagnostici. Con la Neuropsichiatria l'ambito di collaborazione riguarda il processo di presa in carico del minore con disturbo dello spettro autistico o in condizione di disabilità complessa e della sua famiglia. L'ambito di collaborazione tra il Servizio Disabilità, la UONPIA e la Psichiatria, riguarda il percorso di valutazione e accompagnamento rivolto a minori (e relative famiglie) con disabilità fisica, sensoriale ed intellettiva, con esiti degenerativi o invalidanti da patologie congenite o acquisite, provenienti dai Servizi Specialistici per minori che necessitano di continuità di presa in carico (sanitaria e socio-sanitaria) al compimento del 18° anno di età al fine di garantire una continuità assistenziale. Il presente Project Work dimostra come apportando alcune modifiche sul piano organizzativo, attraverso percorsi di integrazione e coordinamento tra servizi e figure professionali differenti, si possano raggiungere risultati significativi nel soddisfacimento dei diversi bisogni portati dall'utenza. Partendo dalla centralità del paziente, l'elemento innovativo di questo progetto è la possibilità, attraverso il coordinamento del lavoro delle diverse figure professionali, di raggiungere una progettualità comune atta a rispondere ai bisogni dell'utente sfruttando le risorse presenti. La mia formazione di psicologa con specializzazione sistemico - relazionale, ha contribuito ad agevolare il processo di riorganizzazione ed il percorso di integrazione tra i diversi operatori appartenenti ai tre servizi. MODULOPOL

Gestione iper-afflussi in pronto soccorso
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Merlini, David Alessio

Gestione iper-afflussi in pronto soccorso / David Alessio Merlini

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

Project work Afssl

Abstract: I servizi di Pronto Soccorso rappresentano il principale punto di riferimento della popolazione per i bisogni sanitari urgenti. Il Sovraffollamento è una situazione nella quale la sproporzione tra risorse e richieste diventa così importante da fermare la mission del Pronto Soccorso causando innalzamento della morbilità, mortalità, dei costi e riduzione dei ricavi. In tutti i paesi del mondo l'iperafflusso costituisce una sfida dei sistemi sanitari che hanno cercato di porvi rimedio. La conseguenza di un iperafflusso non previsto e mal gestito porta ad un Sovraffollamento. Una analisi della letteratura permette di individuare il problema e di suddividerlo in aree di intervento dando priorità a quelle modifiche che possano essere a costi ragionevoli, applicabili a tutte le realtà e di applicazione relativamente non complessa. La possibilità di prevedere l'iperafflusso e di misurare il probabile conseguente sovraffollamento permette di mettere in atto quei meccanismi di compenso che evitino il superamento della soglia oltre la quale il sistema entra irreparabilmente in crisi e viene paralizzato tutto l'ospedale. Il fattore essenziale nella gestione dell'Iperafflusso è comunque sempre il cambiamento di mentalità che porti a considerare il Pronto Soccorso come il centro dell'Ospedale e non una "scocciatura" come fino ad ora. MODULOORG

La narrow band imaging come strumento diagnostico nell'oncologia delle alte vie aereo-digestive
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Piazza, Cesare

La narrow band imaging come strumento diagnostico nell'oncologia delle alte vie aereo-digestive : fattibilità e sostenibilità / Cesare Piazza

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

Project work Afssl

Abstract: Le neoplasie epiteliali delle vie aereo-digestive superiori (VADS) rappresentano un problema oncologico di grande rilevanza epidemiologica sia nei Paesi Occidentali che in quelli in via di sviluppo del Sud-Est Asiatico, America Latina ed Africa. Nonostante gli ingenti progressi diagnostico-terapeutici degli ultimi decenni, inoltre, la loro diagnosi viene solitamente posta in fase avanzata, quando cioè la sopravvivenza attesa a 5 anni, pur a fronte di altissimi costi sanitari, non supera il 25%. La loro diagnosi precoce si è viceversa basata finora per lo più sull'impiego dell'endoscopia in luce bianca che, tuttavia, consente solo una valutazione morfologica della lesione osservata e presenta un alto numero di falsi positivi e negativi qualora applicata all'identificazione della sua natura biologica. L'introduzione della Narrow Band Imaging (NBI), basata sull'impiego di una luce a banda ristretta che mette in evidenza il pattern neoangiogenetico di superficie delle lesioni epiteliali, ne consente viceversa la corretta inferenza del comportamento biologico (infiammatorio vs. preneoplastico vs. neoplastico), con un'accuratezza diagnostica superiore al 95% ed un risparmio netto in termini di ulteriori indagini bioptiche e/o radiologiche. La diagnosi precoce di tali lesioni ne velocizza ed aumenta quindi la curabilità e guaribilità, pur riducendo di molto la morbidità dei conseguenti trattamenti. L'NBI, inoltre, non presenta problematiche di sicurezza, rischio biologico o costi aggiuntivi di sorta, come sottolineato nel corso dell'Health Technology Assessment realizzato appositamente per questo Project Work. E' stato complessivamente calcolato che circa il 25% dei pazienti affetti da neoplasie epiteliali delle VADS possa ricevere un giovamento nel corso del proprio iter diagnostico-terapeutico dalla routinaria applicazione di tale innovativa metodica di bioendoscopia. Sembra pertanto che un riconoscimento tariffario a sé stante per l'NBI rispetto alla tradizionale endoscopia in luce bianca sia non solo opportuno per distinguerne la maggior performance in termini di diagnostica più precoce, precisa e di natura oltre che di morfologia, ma anche come incentivo alla sua adozione sistematica in ambito oncologico. Un incremento di circa il 30% dell'attuale tariffa ambulatoriale corrispondente (dai 50 euro per l'endoscopia tradizionale in luce bianca agli ipotetici 70 euro per l'esame condotto con l'aggiunta di NBI) sarebbe in grado di coprire ampiamente i costi derivanti dal suo impiego diffuso e rappresenterebbe un costo sociale limitato a fronte di un ben maggiore risparmio globale (in termini di esami bioptici e radiologici evitati) e di una notevole precocità di diagnosi (con conseguenti ricadute positive sulla durata e qualità della vita residua del paziente oncologico testa e collo). MODULOPOL

Presa in carico della paziente affetta da endometriosi all'interno della rete aziendale mantovana
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Sacconi, Tazio

Presa in carico della paziente affetta da endometriosi all'interno della rete aziendale mantovana / Tazio Sacconi, Federico Vianello

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

Project work Afssl

Abstract: Il presente progetto prevede la presa in carico ambulatoriale della paziente affetta da endometriosi, patologia cronica che impatta negativamente sulla qualità di vita della donna, necessitando di una stretta sorveglianza clinica e di un assiduo supporto assistenziale durante tutte le fasi di vita. L'endometriosi, pur non rientrando tra le patologie croniche previste dal piano della cronicità, risulta a tutti gli effetti una patologia cronica talvolta gravemente invalidante e per questo anche inserita nei LEA dal 2017. In rapporto ai dati statistici si stima che le donne affette da endometriosi nella provincia mantovana siano circa 8-12000. Attualmente queste donne non dispongono di un riferimento aziendale afferendo all'ambulatorio ginecologico ospedaliero o presso centri di riferimento extra-aziendali. Il presente progetto ha come obiettivo la realizzazione di un ambulatorio dedicato alle pazienti affette da endometriosi in grado di prenderle in carico durante tutte le fasi della loro vita e di seguirle dal punto di vista clinico, supportandole nella fase diagnostica e terapeutica, personalizzando il management in base alla anamnesi, alla sintomatologia, ai reperti diagnostici e alle esigenze di vita della donna. Il dato più innovativo è legato alla realizzazione di un ambulatorio specialistico trasversale e itinerante, realizzato utilizzando le risorse delle tre Strutture Complesse di Ginecologia e Ostetricia dell'ASST Mantova, inserendosi nel contesto della organizzazione a rete aziendale ginecologica. Tale modello assistenziale prevede una nuova e costante comunicazione con il Territorio attraverso il coinvolgimento dei Medici di Medicina Generale e le Associazioni delle pazienti affette da endometriosi. MODULOORG

Approccio algoritmico ai gliomi di III grado finalizzato a personalizzare i trattamenti ed ottimizzare le risorse
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Silvani, Antonio

Approccio algoritmico ai gliomi di III grado finalizzato a personalizzare i trattamenti ed ottimizzare le risorse / Antonio Silvani

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

Project work Afssl

Abstract: I Gliomi rappresentano il 24% dei tumori cerebrali l'approccio a queste rare neoplasie è caratterizzato ancora oggi da una notevole variabilità non solo diagnostica, ma anche nei trattamenti e nei successivi follow-up. Nel 2016 si è resa disponibile una revisione della classificazione WHO che incorpora le caratteristiche istopatologiche e quelle molecolari all'interno della diagnosi, detta ora diagnosi integrata. In questo studio abbiamo preso in considerazione 40 pazienti adulti affetti da glioma diffuso grado III WHO diagnosticati presso la Fondazione Istituto Neurologico "Carlo Besta" nell'anno 2017 (gennaio-dicembre). I pazienti sono stati analizzati in relazione alla loro diagnosi integrata e valutato il percorso terapeutico ed outcome. Circa il 30 % dei nostri pazienti non ha potuto disporre della diagnosi integrata nei due mesi successivi all'intervento. Erano pazienti che disponevano della diagnosi morfologica ed immunoistochimica ma per i quali mancava la diagnosi molecolare. Le motivazioni sono risultate fondamentalmente di due tipi la prima legata alla non idoneità del materiale anatomico a disposizione. La seconda è legata invece alla differente attitudine prescrittiva del medico. Questo ci porta a proporre un algoritmo che dalla diagnosi integrata possa guidare nel trattamento e nella conduzione del follow-up. La prima tappa è quella della diagnosi istologica seguita dalla ricerca della mutazione IDH1132R in immunoistochimica. In funzione della presenza o meno della mutazione IDH1132R, che andrà confermata come sequenziamento molecolare nei pazienti giovani, le neoplasie vengono divise in due sottogruppi. La ricerca di eterozigosi a carico dei cromosomi 1p e 19q viene effettuata solo nei pazienti che presentano una mutazione IDH. Questa modalità d'azione modulando l'acceso alle indagini di genetica molecolare comporta un risparmio di risorse ed accelera le tempistiche del processo diagnostico, garantendone comunque l'accuratezza. La presenza di uno stato IDH non mutato ha inoltre, una notevole importanza dal punto di vista prognostico e predittivo tanto da permettere una differenziazione dei trattamenti e del follow-up. Una suggestione che emerge da questo piccolo studio è l'utilità di una valutazione multidisciplinare del paziente. Questo è il momento dove in base ai dati disponibili dovrebbe essere pianificato il di trattamento ed il successivo follow-up. Questo approccio favorisce l'allineamento tra i vari professionisti, evitando che emergano delle variabili personali, e contribuisce a mantenere le tempistiche dei trattamenti e del follow-up. MODULORIS

Proposta di Implementazione della Gestione Ospedaliera dei Bambini con Patologia Cronica Complessa ventilati a domicilio nella città di Milano
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Zoia, Elena

Proposta di Implementazione della Gestione Ospedaliera dei Bambini con Patologia Cronica Complessa ventilati a domicilio nella città di Milano / Elena Zoia

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

Project work Afssl

Abstract: Nel rispetto delle direttive della nuova legge regionale per la presa in carico dei pazienti cronici, si propone di migliore la gestione dei bambini cronici ventilati a domicilio. La proposta di presa in carico di questi bambini richiede un approccio clinico-assistenziale diverso dal tradizionale percorso di cura. Varie sono le figure professionali coinvolte ad iniziare da centri HUB con rianimazione pediatrica, centri SPOKE, pediatra di base, ADI ed AREU. La gestione intraospedaliera di questa popolazione richiede cure estremamente complesse; trattasi di popolazione in costante crescita e dunque le TIP devono prevedere un letto in più dedicato agli eventi acuti di questi bimbi, stabilire all'interno della rianimazione la figura del Case-Manager che manterrà i rapporti con le famiglie ed il territorio. Fondamentale è il potenziamento degli ambulatori per CPP e dolore cronico all'interno dell'ospedale. Dovranno essere organizzati, ricoveri elettivi in ambito intensivistico al fine di effettuare controlli delle apparecchiature, rivedere parametri di ventilazione e sostituzione degli stessi qualora ci fosse il bisogno e garantire l'assistenza telefonica alla famiglia 24/24 da parte del medico rianimatore Nell'ambito della gestione domiciliare si propone di effettuare incontri multidisciplinari tra tutti coloro che assistono il paziente ed i genitori alla dimissione dall'ospedale del bambino dopo l'evento acuto, visite a domicilio da parte del rianimatore subito dopo la dimissione o in caso dipeggioramento delle condizioni cliniche e respiratorie. L'obbiettivo fondamentale del progetto è dunque quello di migliorare la gestione del bimbo ventilato a domicilio, andare incontro alle esigenze della famiglia e del bambino, ridurre le giornate di degenza, evitare ricoveri ospedalieri/rianimatori inutili, implementare la collaborazione ospedale-territorio. Fine ultimo potrebbe essere la gestione a domicilio della terminalità. MODULOPOL

L'epidemia di influenza aviare nel distretto veterinario di Leno (BS) ottobre-novembre 2017
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Agazzi, Alberto

L'epidemia di influenza aviare nel distretto veterinario di Leno (BS) ottobre-novembre 2017 : la risposta all'emergenza del nuovo assetto organizzativo sperimentale / Alberto Agazzi

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

Project work Afssl

Abstract: Il nuovo Piano di Organizzazione Aziendale Strategico, approvato da Regione Lombardia, ha previsto l'attivazione di un assetto organizzativo sperimentale presso il Distretto di Leno (DV3), che si è concretizzato nella creazione di un‘unica Unità Operativa di Produzione Primaria implementata con l'afferenza di 4 nuovi comuni. L'obiettivo è un nuovo assetto organizzativo territoriale per massimizzare la gestione di un territorio ad elevata densità zootecnica. Al fine di attuare la citata sperimentazione, il Piano Organizzativo del Distretto Veterinario di Leno è stato articolato secondo il seguente organigramma: 1 Direttore del Distretto; 1 U.O. Gestione Produzione Primaria; 1Veterinario responsabile della gestione e coordinamento delle attività nell'Area Igiene degli Alimenti di Origine Animale; Veterinari referenti per piani specifici nel settore della Produzione Primaria e Post Primaria; 3 Equipe territoriali della U.O. Gestione Produzione Primaria; 1 Coordinatore dei tecnici della prevenzione. Inoltre, la sperimentazione ha previsto l'attivazione di un percorso formativo al fine di sostenere il personale nella padronanza dei compiti dell'U.O. Produzione Primaria. Durante il periodo della sperimentazione, il settore avicolo del territorio del Distretto Sperimentale è stato colpito da un‘importante epidemia di Influenza Aviaria (H5N8). I focolai accertati sono stati 24 e 21 allevamenti sono stati sottoposti a provvedimenti sanitari di depopolamento preventivo. In ogni focolaio, le operazioni sono proseguite dai 2 ai 5 giorni di lavoro continuativo, per un totale di 503 ore di servizio attivo nei focolai, solo in attività di reperibilità, da parte del personale veterinario e tecnico In conclusione, la possibilità di poter usufruire di tutto il personale veterinario della U.O. Produzione Primaria (Veterinari di Area A e di Area C) ha permesso un coinvolgimento razionale del personale, massimizzando le risorse disponibili e organizzando la normale attività di vigilanza, di controllo e di campionamento negli allevamenti non colpiti dall'infezione, garantendone la sicurezza. L'attività di formazione si è rilevata fondamentale nella preparazione multidisciplinare del personale veterinario coinvolto nella U.O. Produzione Primaria. La formazione dovrebbe essere continuativa e basata sul confronto con personale esperto esterno e sull'applicazione delle competenze acquisite in campo durante i controlli congiunti. Il limite del Distretto Sperimentale è rappresentato dalla mancata organizzazione dell'Area Igiene degli Alimenti che necessita di una ristrutturazione in Unità Operativa Produzione Post-Primaria. Inoltre, l'arco temporale di sperimentazione (6 mesi) è risultato troppo breve, anche in virtu' delle emergenze affrontate nel periodo, per valutare il pieno raggiungimento degli obiettivi. MODULOORG

Presa in carico del paziente oncoematologico nell'era della precision medicine: proposta di un modello gestionale
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Arcaini, Luca

Presa in carico del paziente oncoematologico nell'era della precision medicine: proposta di un modello gestionale / Luca Arcaini

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

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Abstract: Nell'attività assistenziale quotidiana per i pazienti seguiti in un Centro Ematologico di riferimento, abbiamo a disposizione numerose informazioni anche di tipo biologico spesso non sono integrate con le informazioni cliniche. Inoltre per il paziente valutato una sola volta presso un Centro Ematologico di riferimento per il corretto inquadramento diagnostico e poi seguito sul territorio, non è possibile integrare i dati diagnostici e biologici raccolti all'esordio con i dati di outcome del paziente. Questa situazione rende difficile comprendere il reale impatto delle informazioni biologiche nella gestione clinica del paziente in termini di valutazione della prognosi e dell'ottimizzazione dell'offerta terapeutica. L'obiettivo strategico è la definizione di un sistema di integrazione dei dati clinici relativi alla diagnosi, al trattamento ed al follow up dei pazienti oncoematologici con i dati molecolari paziente-specifici. Il progetto gestionale è articolato in queste fasi: - definizione di una piattaforma di raccolta dati integrata di tipo clinico e molecolare - interazione della piattaforma con i sistemi informatici per la presa in carico del paziente cronico - implementazione della piattaforma nei centri della Rete Ematologica Lombarda - implementazione della piattaforma nei centri della Provincia di Pavia e nei consorzi dei Medici di Medicina Generale. I destinatari del presente progetto gestionale sono i pazienti afferenti alla UOC di Ematologia della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo ed ai centri della Rete Ematologica Lombarda, alle strutture ospedaliere del territorio della Provincia di Pavia ed ai Consorzi dei Medici di Medicina Generale. MODULOORG