Sono disponibili alcuni elaborati (Project work) realizzati dai partecipanti ai Corsi di formazione Manageriali per Direttori di Azienda Sanitaria (DIAS) e Direttori responsabili di Struttura Complessa (DSC) e dai partecipanti ai Corsi di rivalidazione della formazione manageriale organizzati da AFSSL - Accademia di formazione per il servizio sociosanitario lombardo di PoliS-Lombardia.
Per ogni Project work è visualizzabile una scheda descrittiva dettagliata, con abstract e - in allegato - il testo completo del documento.

SELEZIONE PER TIPO CORSO: DIAS DSC - RIVALIDAZIONE

SELEZIONE PER MODULOSanità pubblica - Organizzazione e gestioneGestione economico-finanziaria - Risorse umane

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Trovati 87 documenti.

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Promozione e diffusione del profilo sanitario sintetico del fascicolo sanitario elettronico quale strumento per la gestione delle emergenze dei pazienti cronici
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Piras, Marco Angelo Vindice

Promozione e diffusione del profilo sanitario sintetico del fascicolo sanitario elettronico quale strumento per la gestione delle emergenze dei pazienti cronici / Marco Angelo Vindice Piras

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

Project work Afssl

Abstract: Immaginate di poter avere sempre a disposizione le informazioni di rilevanza medica della vita del paziente di fronte a voi. Queste informazioni possono rappresentare la chiave per la soluzione del problema clinico. Purtroppo nella realtà attuale molti medici si trovano di fronte al paziente per un arco di tempo ristretto e con informazioni limitate che possono compromettere la loro capacità di esprimere un giudizio clinico. Il Profilo Sanitario Sintetico (Patient Summary) è il documento informatico sanitario accessibile dal Fascicolo Sanitario Elettronico che riassume la storia clinica del paziente e la sua situazione corrente. Tale documento contiene un set predefinito di dati clinici significativi utili in caso di emergenza. La presa in carico delle cronicità (DGR 4662 del 23/12/15) prevede il potenziamento e diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) in modo da consentire agli operatori sanitari di disporre dell'intera storia clinica dei pazienti cronici e fragili. Lo scopo del Profilo Sanitario Sintetico è quello di favorire la continuità di cura, permettendo un rapido inquadramento del paziente al momento di un contatto non predeterminato come ad esempio in situazioni di emergenza e di pronto soccorso. Lo scopo di questo Project Work è quella di promuovere e diffondere l'utilizzo del Profilo Sanitario Sintetico dei pazienti più complessi (cronici e fragili) partendo dal PAI (Piano Assistenziale Individualizzato) e rendendolo facilmente consultabile in situazioni di emergenza e pronto soccorso (AREU e DEA). I primi passi in questa direzione sono già stati compiuti mettendo in contatto AREU e Lombardia Informatica per definire l'accessibilità ai dati acquisibili durante un'emergenza. E' apparso subito fondamentale la possibilità di accedere rapidamente a informazioni come le Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT) o al registro donatori d'organi in caso di arresto cardiaco e/o morte cerebrale del paziente . E' inoltre in corso la valutazione ed approvazione dell'inserimento nel PAI dei dati riguardanti le allergie e le capacità motorie perché questo possa contenere le informazioni obbligatorie previste per il Profilo Sanitario Sintetico. L'abilitazione di tutti i medici del Pronto Soccorso (DEA) all'accesso al Fascicolo Sanitario Elettronico ed a quello Aziendale permettono di poter consultare il PAI e la storia clinica del paziente in carico (questo è già avvenuto presso il DEA del San Carlo Borromeo - ASST Santi Paolo e Carlo di Milano). La frequenza degli accessi ai DEA dei pazienti cronici e fragili è stato previsto quale indicatore di efficacia del PAI. MODULOORG

Mission is possible
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Polo, Silvia

Mission is possible : riorganizzare la Medicina per acuti in Azienda multi presidio al tempo della cronicità. Proposte per ASST Garda / Silvia Polo

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

Project work Afssl

Abstract: L'ASST Garda serve un territorio molto esteso e vario ed ha al suo interno tre ospedali per acuti diversi per afferenza e per risorse. In un'epoca segnata dall'incremento delle patologie e dei malati cronici e dalla difficoltà di trovare risposte ad esigenze sempre più sociali e sempre meno sanitarie, si impone un ragionamento sulla strutturazione del lavoro che può partire anche da due reparti di Medicina ma dovrà forzatamente trovare sbocco in un ripensamento globale dell'offerta. Nel merito, i Reparti di Medicina di Gavardo e Desenzano possono fungere da pilota per un cambiamento che iniziando dalla formazione trasformi poi gradualmente l'organizzazione delle attività ambulatoriali e in degenza, con ricadute positive sia per l'utenza che per gli operatori sanitari dentro e fuori dall'ospedale. MODULOORG

Apprendere per la ricerca
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Roli, Anna Maria Teresa

Apprendere per la ricerca : ipotesi di formazione manageriale per gli IRCCS / Anna Maria Teresa Roli

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

Project work Afssl

Abstract: Il Project Word considera il tema dello sviluppo delle competenze dei professionisti tramite la formazione, intesa come leva strategica nell'ambito della gestione risorse umane. Il tema di interesse di questo lavoro è la formazione manageriale per i dirigenti del servizio sanitario. Prende spunto da un'ipotesi: gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) hanno un bisogno peculiare di competenze manageriale congruente con la loro mission di ricerca e cura di alta specialità. Il problema nasce dalla finalità della formazione manageriale, definita dal D.M. del 1agosto 2000 e dell'accordo dei Presidenti Regioni e Province autonome del 10 luglio 2003 come mirata a sviluppare le competenze di governo clinico. Negli IRCCS questa abilità deve essere integrata con il governo dell'attività scientifica, intesa come ricerca e diffusione dei suoi risultati alla comunità scientifica e verso i cittadini. Il risultato atteso del progetto era quello di individuare le tematiche rilevanti per progettare la formazione manageriale inerente all'attività scientifica. Il focus del progetto è stato la rilevazione del fabbisogno formativo manageriale rivolto ai dirigenti della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori (INT). Il metodo per realizzare il progetto è stato quello dell'indagine on line, dal 23 aprile al 5 maggio c.a., con un questionario a risposta chiusa rivolto ad un target di 105 soggetti, di cui 95 con incarico organizzativo di struttura complessa o semplice e 10 responsabili di funzione aziendale, afferenti alle tre aree organizzative dell'INT: amministrativa, sanitaria e scientifica. Il questionario era articolato in una sezione generale per la raccolta di dati descrittivi del campione ed una tematica con 54 argomenti inerenti alla ricerca, da valutare in merito alla rilevanza con uno score da l 0 (non rilevante) a 3 (molto rilevante). Un ulteriore item a risposta aperta permetteva di suggerire ulteriori argomenti. I risultati dell'indagine, a cui hanno risposto 53 soggetti (50,5% del target) evidenziano i temi ritenuti prioritari dai dirigenti INT: il sistema ricerca, la sua programmazione e organizzazione; il supporto e comunicazione per i progetti; il finanziamento e controllo della spesa; l'innovazione digitale; la protezione dati; la valutazione della performance scientifica, la formazione e training; lo sviluppo professionale dei ricercatori (c.d. piramide). Le tematiche emerse possono essere incluse nella formazione manageriale regionale, ovvero nei piani di formazione aziendale. Il metodo e strumenti di indagine di questo lavoro possono facilmente essere estesi agli altri IRCC, l'indagine inoltre può essere integrata da ricerche qualitative sulle competenze dei manager IRCCS. MODULORIS

Ipotesi di applicazione della legge Brunetta e della successiva legge delega Madia nell'ambito della valutazione del personale in un dipartimento di diagnostica per immagini
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Scavone, Antonio

Ipotesi di applicazione della legge Brunetta e della successiva legge delega Madia nell'ambito della valutazione del personale in un dipartimento di diagnostica per immagini : realizzazione di un sistema condiviso / Antonio Scavone

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

Project work Afssl

Abstract: La gestione e l'ottimizzazione delle risorse umane delle Aziende Sanitarie non può prescindere dall'adozione di procedure di valutazione del personale che siano basate su regole flessibili, efficaci, condivise ed aggiornabili nel tempo. Tale principio è stato inoltre introdotto nell'ordinamento italiano con la legge Brunetta del 2009 e con la successiva legge delega Madia del 2015. L'obiettivo del legislatore è quello di assicurare una più efficace valutazione della prestazione organizzativa ed individuale alzando i livelli di rendimento raggiunti dalle Pubbliche amministrazioni. Lo scopo di questo lavoro è realizzare un efficace sistema di valutazione condiviso del personale di un Dipartimento di Radiologia. MODULOECO

Risultati e possibili sviluppi del fundraising in ambito pubblico
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Toninelli, Giovanna Paola

Risultati e possibili sviluppi del fundraising in ambito pubblico : l'esperienza dell'ASST Papa Giovanni XXIII / Giovanna Paola Toninelli

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

Project work Afssl

Abstract: Il Fundraising è un'attività tipica delle Onlus per raccogliere fondi per una causa sociale, ma anche le PA oggi possono intraprendere forme di raccolta fondi per finanziare le proprie attività, nel rispetto delle norme in materia. Le forme più comuni di raccolta fondi nel pubblico sono le donazioni liberali, che non prevedono contropartita per il finanziatore, i bandi di sponsorizzazione e i lasciti testamentari. Per il Papa Giovanni XXIII, che vanta una lunga tradizione di benefattori, questo ha consentito di finanziare progetti di ricerca, innovazioni organizzative o gestionali, attività di presa in carico dei pazienti: dal 2006 al 2017 sono stati 189 progetti, per raccogliere oltre 7 milioni di Euro e ne sono stati raccolti poco meno della metà, 3 milioni e 500 mila Euro. Nonostante i risultati lusinghieri - a questa cifra vanno aggiunte le erogazioni liberali e i lasciti, questi ultimi un milione di euro solo nel 2017 - resta ancora molto da fare in termini culturali, gestionali e manageriali, mentre dal punto di vista "regolatorio" l'Azienda si è dotata di solide basi. Migliorare negli aspetti carenti richiede di investire sulla formazione del personale e sull'integrazione fra le strutture dell'area Marketing e Comunicazione. Inoltre occorre accrescere la consapevolezza dell'intera organizzazone sul fundraising come "raccolta di relazioni positive" con i propri stakeholders, promuovendo progetti di qualità e garantendo trasparenza e accountability della PA. Gli obiettivi devono essere misurabili e misurati, ma devono anche saper coinvolgere emotivamente i potenziali sostenitori. In una realtà complessa come un ospedale di alta specializzazione le necessità e le richieste da parte delle strutture sono molteplici; per questo la scelta dei progetti prioritari deve puntare alla qualità e alla prosecuzione di quei progetti pluriennali e molto apprezzati, che si basano esclusivamente su contributi da privati. Infine il ruolo dell'Asst è quello di monitorare ex ante, in itinere ed ex post i risultati raggiunti e di comunicarli, non solo assolvendo formalmente gli obblighi di legge (Amministrazione trasparente) ma offrendo agli stakeholders contenuti facilmente fruibili che stimolino nuove donazioni, oltre a rendicontare gli obiettivi raggiunti. Perché tutto questo si realizzi e soprattutto si mantenga nel tempo, è fondamentale il coinvolgimento di tutti gli operatori, intraprendendo azioni che accrescano la consapevolezza dei valori intangibili che l'organizzazione porta con sé (reputation) e della loro importanza, misurando non solo le performance degli operatori, ma anche il loro grado di coinvolgimento e soddisfazione rispetto a queste attività. MODULOECO

Appropriatezza prescrittiva e riconciliazione farmacologica nel paziente pluripatologico
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Varalli, Luca

Appropriatezza prescrittiva e riconciliazione farmacologica nel paziente pluripatologico / Luca Varalli

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

Project work Afssl

Abstract: CONTESTO. Il progressivo invecchiamento della popolazione si associa all'aumento di malattie croniche, almeno tre nel 64% negli ultraottantenni (multimorbilità), e determina un incremento della disabilità. La multimorbilità spesso si associa alla politerapia e l'incremento nell'assunzione dei farmaci correla con l'aumento del rischio di ADR, ospedalizzazione, mortalità e riduzione della qualità di vita soprattutto nei pazienti anziani. L'Organizzazione Mondiale della Sanità considera la Riconciliazione farmacologica una delle migliori strategie per garantire la prevenzione degli errori in terapia e la qualità delle cure. La raccomandazione ministeriale n° 17 ha introdotto la pratica della riconciliazione farmacologica nelle Transizioni di cura, considerati i momenti più critici per gli errori di terapia; i professionisti e le organizzazioni hanno implementato questa indicazione attivando procedure e modulistica dedicata. L'ASST Ovest Milanese ha attivato questo percorso affidando la riconciliazione farmacologica ai medici specialisti senza ulteriori supporti né tecnici né professionali. OBIETTIVO. Obiettivo di questo progetto è innanzitutto misurare l'efficacia degli interventi di riconciliazione. Individuare per ciascuna transizione di cura gli aspetti critici in ordine a eventuali interazioni tra farmaci, la loro rilevanza clinica e la possibile soluzione. Valutare se ricorrono le condizioni per il "deprescribing" e come gestire l'eventuale sospensione in caso di medicinali con potenziale effetto "rebound". Identificare possibili ADR non segnalate. Condividere i risultati con lo staff sanitario, infermieri e clinici, attraverso momenti codificati di formazione interna. Integrare il farmacista nel processo di cura quale esperto del farmaco e strumento per la prevenzione degli errori di terapia attraverso una collaborazione aperta con i clinici. MATERIALI E METODI. Saranno analizzati retrospettivamente i processi di ricognizione e riconciliazione di prescrizioni critiche dal punto di vista farmacologico, per raccogliere informazioni sulla stima dei rischi e le possibili interazioni farmacologiche applicando i principali indicatori di valutazione dell'appropriatezza prescrittiva (Beers, START/STOPP) e i criteri per il deprescribing. I dati anonimizzati saranno registrati su supporto informatico ad accesso profilato e controllato; un database realizzato "in home" e quindi senza costi aggiuntivi. L'analisi dei dati sarà effettuata con l'applicativo INTERCheck WEB. Le fasi di raccolta dati ed elaborazione dovrebbero concludersi in circa 50-60 giorni e riguarderanno due unità operative di medicina. CONCLUSIONI. L'aumento della longevità è una delle più grandi sfide per l'immediato futuro. Questo progetto sull'appropriatezza prescrittiva delle terapie farmacologiche in pazienti fragili costituisce un tassello nel disegno complessivo di "presa in carico globale e integrata della persona" che rappresenta il cardine del modello di welfare che stiamo realizzando. MODULOPOL

D.R.I.V.E. Milano Project
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Zanferrari, Carla

D.R.I.V.E. Milano Project : definizione Rete Ictus Verso Embolectomia / Carla Zanferrari

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

Project work Afssl

Abstract: Presupposti del progetto L'ictus ischemico è una patologia gravata da elevata mortalità e disabilità, con incremento di frequenza età-correlato. Questa determina costi molto elevati pari 13-14 miliardi euro/anno con una previsione di raddoppio nei prossimi 20-30 anni. Nuovi modelli assistenziali, quali le Unità Neurovascolari (Stroke Unit SU), e le terapie di riperfusione precoce (ricanalizzazione del vaso occluso), quali trombolisi EV e Trombectomia endovascolare, hanno drasticamente migliorato la prognosi di questi pazienti sia in termini di mortalità che disabilità. Le terapie riperfusive sono efficaci solo in fase molto precoce, con una finestra terapeutica di poche ore. Nonostante questo, i pazienti potenzialmente candidabili e che arrivano in tempo utile sono ampiamente al di sopra di quelli effettivamente trattati (trattati = <10%; potenzialmente trattabili = 30%) e senza significativi incrementi negli ultimi 2 anni rispetto all'ampliamento progressivo delle prospettive terapeutiche. La prima causa è la mancata definizione di un modello di rete tempo-dipendente specifico per l'ictus, fondamentale per velocizzare il percorso e uniformare i trattamenti. Inoltre, la mancanza di indicatori di processo e di risultato, rende difficile il monitoraggio e, conseguentemente, i possibili interventi correttivi e migliorativi. Obiettivi Il progetto vuole cercare di identificare a) modelli organizzativi che rendano fruibili, a tutti i pazienti potenzialmente candidabili, tutte le terapie attualmente efficaci; b) indicatori di risultato, di processo, di qualità e di sicurezza delle prestazioni svolte nella fase iperacuta dell'ictus Metodologia Analisi del contesto nazionale, regionale e locale per identificare criticità generali o specifiche territoriali. L'analisi è stata ricavata da registri nazionali disponibili o database territoriali (area metropolitana di Milano). Confronto con le attuali Linee Guida nazionali ed internazionali, rispetto ad uno standard di trattamento ed organizzativo-gestionale, e con le Linee di Indirizzo del Ministero, AGENAS e Regione Lombardia Proposte operative Il progetto prevede possibili risposte alle criticità rilevate in termini di "proposte operative" perché la strutturazione di una rete tempo-dipendente specifica per la gestione della fase acuta dello stroke presuppone la condivisione con gli altri operatori della rete, anche se alcune delle proposte sono allineate ad un percorso già in essere in Regione Lombardia. MODULOPOL

La Legge 8 marzo 2017, n. 24. Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie
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Bini, Artilio

La Legge 8 marzo 2017, n. 24. Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie : luci ed ombre / Artilio Bini

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

Project work Afssl

Abstract: La legge 8 marzo 2017 n.24 è definita come: Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie. È stata pubblicata in GU n. 64 del 17-3-2017 ed è vigente al: 1-4-2017. Da molti è interpretata come legge a semplice difesa del medico , in realtà contiene elementi innovativi a tutela del cittadino come l'attribuzione della funzione di garante per il diritto alla salute al Difensore civico; la prevenzione, collocandola al primo posto con l'adozione del Risk Management; il riordino dell' l'istituto dei CTU a tutela delle parti; l'istituzione del Sistema nazionale per le linee guida (SNLG) , ora definito dal Decreto 27 febbraio 2018 del Ministero della salute. La legge 24 ha applicazione in ambito penale, ma con evidenti ricadute in ambito civilistico. Assoggetta le Aziende Ospedaliere al rapporto contrattuale ed il Dirigente Medico al rapporto extracontrattuale. Obbliga le strutture sanitarie ad avere una copertura assicurativa per la colpa lieve ed il medico per il colpa grave. Più complessa la determinazione di responsabilità professionale in caso colpa lieve o grave in caso di imperizia, avendo le varie Corti dato sinora interpretazioni differenti. La risposta a questa varianza interpretativa è stata data dalle Sezioni Unite di Cassazione il 21 dicembre 2017 è stata la seguente: l'esercente la professione sanitaria risponde, a titolo di colpa, per morte o lesioni personali derivanti dall'esercizio di attività medico-chirurgica: a)se l'evento si è verificato per colpa (anche "lieve") da negligenza o imprudenza; b)se l'evento si è verificato per colpa (anche "lieve") da imperizia quando il caso concreto non è regolato dalle raccomandazioni delle linee-guida o dalle buone pratiche clinico-assistenziali; c)se l'evento si è verificato per colpa (anche "lieve") da imperizia nella individuazione e nella scelta di linee-guida o di buone pratiche clinico assistenziali non adeguate alla specificità del caso concreto; d)se l'evento si è verificato per colpa "grave" da imperizia nell'esecuzione di raccomandazioni di linee-guida o buone pratiche clinico-assistenziali adeguate, tenendo conto del grado di rischio da gestire e delle speciali difficoltà dell'atto medico. MODULORIS

L'implementazione e il check-up del sistema di contabilità generale
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Calogero, Giuseppe

L'implementazione e il check-up del sistema di contabilità generale : l'esperienza dell'IRCCS Policlinico "San Matteo" / Giuseppe Calogero

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

Project work Afssl

Abstract: Lo sviluppo del sistema amministrativo contabile delle aziende sanitarie pubbliche è stato profondamente legato all'evoluzione normativa che ha caratterizzato l'ultimo trentennio. Con il D. Lgs. 502/1992 è stato richiesto alle Aziende di dotarsi della contabilità economico-patrimoniale, inizialmente affiancando quella finanziaria. In seguito, con il D. Lgs. 118/2011 si è avviato un processo di armonizzazione, al fine di disporre di dati di bilancio omogenei, aggregabili e confrontabili. Nell'ultimo decennio, in un contesto di risorse economico-finanziarie limitate, l'esigenza di disporre di dati di bilancio attendibili e di procedure amministrativo contabili affidabili è diventata più impellente, tanto da rendere sempre più necessario l'avvio del percorso di certificabilità dei bilanci. Rispetto al quadro complessivo delineato, la situazione di disordine contabile venuta alla luce nell'anno 2014 al Policlinico San Matteo fa riflettere sulla necessità di disporre un impianto contabile affidabile. L'elaborato, dopo una presentazione del San Matteo ed un'analisi preliminare della situazione contabile, evidenzia i vantaggi di disporre di un sistema amministrativo contabile integrato, fornendo uno spunto di riflessione sulle attività da porre in essere per un corretto set-up del sistema amministrativo contabile, fornendo esempi sui "check-up" effettuati per giungere ad un pieno risanamento amministrativo-contabile. MODULOECO

Protocollo operativo della gestione dell'emergenza psichiatrica adolescenziale in una ASST sprovvista di posti letto di ricovero specifici
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Capovilla, Giuseppe

Protocollo operativo della gestione dell'emergenza psichiatrica adolescenziale in una ASST sprovvista di posti letto di ricovero specifici / Giuseppe Capovilla

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

Project work Afssl

Abstract: Negli ultimi anni, in tutti i paesi occidentali, la letteratura scientifica ha evidenziato un costante incremento delle situazioni di emergenza in ambito neuropsichiatrico infantile, specie in età adolescenziale. Anche nel nostro paese tale problema appare di particolare rilevanza, acuito dal fatto che molte di queste situazioni (esordi psicotici acuti, stati di importante agitazione, gravi disturbi della condotta alimentare, tentati suicidi ecc) necessiterebbero di un ricovero in un ambiente idoneo protetto ma vi è un'estrema carenza di disponibilità di posti letto in tutto il nostro paese. La situazione non è diversa neppure nella nostra regione dove, a fronte di una popolazione numerosa, si contano in tutto una trentina di posti letto nei tre attuali reparti (Milano, Monza e Pavia) di Neuropsichiatria Infantile lombardi. Nella nostra regione, tra il 2013 e il 2016, gli accessi di adolescenti (11-17 aa) in Pronto Soccorso (PS), per i quali è stata necessaria una consulenza Neuropsichiatrica Infantile (NPI), sono aumentati del 27%, mentre quelli nei quali è stato coinvolto lo specialista psichiatra dell'adulto sono rimasti sostanzialmente stabili (+1%). I dati ci dicono che, in totale, nel corso del 2016, sono stati visitati, in PS da NPI o psichiatri dell'adulto 2518 pazienti tra 11 e 17 aa. L'aumento del bisogno ha determinato una diminuzione della percentuale di pazienti adolescenti che è riuscita a trovare accoglienza in un reparto NPIA tra il 2011 e il 2015 (dal 40 al 34 %) e soprattutto il raddoppio della percentuale degli utenti che sono stati ricoverati in reparti psichiatrici per adulti, che da 136 sono diventati 247, di cui ben 43 sotto i 16 anni. I dati del Documento SINPIA Lombardia 2017 ci dicono anche che più critica appare la situazione per i ricoveri psichiatrici urgenti nella fascia di età 11-17 anni, che nel 2011 riuscivano ad essere accolti in un reparto NPIA nel 32% dei casi, mentre nel 2015 scendono al 17%; al contrario, quelli in SPDC, che nel 2011 avvenivano nel 19% dei casi, sono saliti nel 2015 al 30%. Per tali motivi, che si sposano con la totale indisponibilità dell'Hub di riferimento (Spedali Civili di Brescia) e le estreme difficoltà degli altri due reparti di ricovero lombardi (Monza e Pavia) ad accogliere i pazienti del nostro territorio, si è pensato di elaborare un Protocollo Operativo che, in funzione dell'età e del quadro clinico, prevede il ricovero nel reparto di Pediatria del Presidio di Pieve di Coriano (nel quale nel corso degli anni si sono create specifiche competenze grazie alla collaborazione Pediatria-UONPIA e all'interesse del reparto stesso) e negli SPDC del Presidio di Mantova e Pieve di Coriano. MODULOORG

La Cittadella della Salute di Como
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Carrano, Giuseppe

La Cittadella della Salute di Como : working in progress / Giuseppe Carrano

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

Project work Afssl

Abstract: Con il trasferimento dell'Ospedale Sant'Anna di Como, la sede lasciata fu adibita a "Poliambulatorio". Nel corso degli anni il funzionamento della struttura si è sviluppato secondo linee sanitarie di produzione diversificate. Il Poliambulatorio è un area strategica nell'ambito della città di Como, in quanto facilmente raggiungibile sia dal punto di vista viario sia perché strettamente connessa ad un autosilo. La peculiarità del Poliambulatorio è nello sviluppo delle attività: accanto ai servizi prettamente sanitari si sono aperte attività di tipo socio-assistenziali, secondo una logica di risposta alla domanda del territorio comasco. Anche in un'ottica di ottimizzazione di risorse strutturali e del personale si sono accorpate e razionalizzate attività di tipo amministrativo facilitando l'accesso ai servizi da parte dei cittadini. In questo contesto si è sviluppata un'area di prevenzione con l'apertura del Servizio Vaccinazioni, in conformità al Piano Nazionale e al Piano Regionale. In relazione alla Legge del 23-2015 di riordino del sistema Socio Sanitario Lombardo e al Modello di presa in carico del Paziente Cronico, nel gennaio 2018 è stato inaugurato il Centro Servizi. Sono stati individuati i Clinical Manager sia per pazienti adulti che per i pazienti pediatrici. Alcuni dei Clinical Manager sono presenti nel Poliambulatorio. Il Centro Servizi funge da fulcro per la programmazione delle prestazioni sanitarie previste dal piano assistenziale individuale (PAI) sottoscritto dal Clinical Manager e dal paziente. Ne fanno parte un medico, due infermieri e due amministrativi. Nell'ambito del territorio di ASST- Lariana si sono avviate anche le Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT), un insieme di professionisti la cui componente medica è multidisciplinare composta in via esclusiva da Specialisti Ambulatoriali, alcuni dei quali presenti nel Poliambulatorio. L'AFT consente di gestire sul territorio il trattamento dell'acuzia a bassa intensità clinico-assistenziale e la presa in carico della cronicità di media complessità, in una logica organizzativa di integrazione tra la Specialistica, la Medicina Generale e la rete ospedaliera. La connotazione di Cittadella della Salute sfugge alla logica delle strutture catalogate. Nato come Poliambulatorio con un profilo prettamente sanitario la struttura si è sviluppata come luogo di risposta complessiva alla domanda reale di salute. Molto si è fatto, molto rimane da fare. MODULOPOL

Il fascicolo socio assistenziale e sanitario
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Colaianni, Antonio

Il fascicolo socio assistenziale e sanitario : la qualità dell'assistenza tra evoluzione normativa e tecnologica / Antonio Colaianni

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

Project work Afssl

Abstract: Le unità d'offerta Sociosanitarie sono rivolte a persone fragili e con bisogni complessi, erogano attività di lunga durata e richiedono il coinvolgimento di professionisti appartenenti a diverse aree. Tali elementi comuni richiedono attenzioni particolari nella valutazione multidimensionale dei bisogni degli utenti, nella progettazione e pianificazione individuale delle attività, in funzione del mutare dei bisogni. La normativa regionale ha definito progressivamente le caratteristiche strutturali della documentazione sociosanitaria, definita "Fascicolo Socio Assistenziale e Sanitario" (FaSAS), in modo che sia coerente con un "modello di presa in carico globale e dinamica" della persona fragile. L'organizzazione in "sezioni" e le disposizioni normative sulla sua corretta compilazione, in particolare del Progetto Individuale e della pianificazione delle attività (PAI/PEI), rientrano nei requisiti di esercizio e di accreditamento, nell'ambito del "Documento Organizzativo Gestionale" di cui ogni gestore deve dotarsi. L'esigenza di tracciare periodicamente le valutazioni e le attività dei singoli utenti si somma all'obbligo di rendicontazione dei flussi e dei dati chiesti da ATS e Regione; ciò rischia di standardizzare le attività a scapito del tempo dedicato alla cura e all'assistenza. L'informatizzazione del FaSAS può facilitare la tracciabilità delle attività, l'estrazione dei dati, ottimizzando il tempo degli operatori che possono concentrarsi maggiormente nelle attività di cura e assistenza agli utenti. Con una indagine conoscitiva nelle Unità d'Offerta Sociosanitarie del territorio della ATS della Città Metropolitana di Milano è stata evidenziata un progressiva tendenza dei gestori verso l'informatizzazione del FaSAS, con la consapevolezza che è necessario formare il personale e dotarsi di applicativi che garantiscano la sicurezza dei dati ed il rispetto delle norme sulla privacy. Che si adotti un FaSAS cartaceo o elettronico, appare fondamentale che esso sia organizzato secondo una struttura in "sezioni" che faciliti la raccolta sistematica delle informazioni, la dinamicità dei processi di valutazione e la formulazione di "progetti individuali" con declinazione degli obiettivi, tempi e indicatori di efficacia. La possibilità di interscambio delle informazioni contenute nel FaSAS con le strutture che fanno parte della rete dell'offerta territoriale, è elemento essenziale per garantire la continuità delle cure e dell'assistenza in un sistema che sta evolvendosi verso la presa in carico delle persone con patologie croniche e fragili. MODULOPOL

Creazione di una rete per la gestione della patologia rara cerebrovascolare
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Lanterna, Luigi Alberto Andrea

Creazione di una rete per la gestione della patologia rara cerebrovascolare : esperienza nel moyamoya / Luigi Alberto Andrea Lanterna

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

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Abstract: Il moyamoya è una nota causa di ictus cerebrale giovanile. È una patologia evolutiva e cronica ed è anche una patologia rara. Unisce quindi le problematiche organizzative-gestionali del paziente acuto con ictus, del paziente cronico con disabilità fisica o cognitiva potenzialmente evolutiva e il tutto si inserisce nel contesto di complessità di una patologia rara . Il consiglio direttivo della Società Italiana di Neurochirurgia, nel Settembre 2014, ha stabilito di supportare la mia proposta di centro di riferimento per la gestione e il trattamento della patologia moyamoya "trattandosi di una patologia non da trascurare e in crescita, che necessita di essere trattata in centri di riferimento". Lo sviluppo della tecnica neurochirurgica di trattamento e delle competenze cliniche ha rapidamente portato ad un incremento esponenziale dei casi gestiti e trattati presso l'ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo con punte fino al 15% degli interventi per patologia cranica in elezione. Tipicamente sono pazienti provenienti da altre regioni e con grande eterogenità di contesto e richieste (pazienti adulti e pediatrici, pazienti asintomatici o con gravi disabilità). Il cambiamento epidemiologico e di referral che è stato conseguente alla variazione della domanda ha comportato una forte necessità di ottimizzazione del percorso gestionale e di trattamento al fine di migliorare l'outcome clinico e per ridurre la dispersione di risorse umane, tecnologiche ed economiche per la nostra ASST e quelle di provenienza. Il progetto di lavoro descrive le fasi preliminari di presa coscienza del problema, l'organizzazione di un gruppo di lavoro multidisciplinare, l'individuazione di variabili strategiche e la strutturazione di un percorso diagnostico terapeutico e l'individuazione di indicatori per il monitoraggio continuo dell'attività e dei risultati. MODULOPOL

Progetto per la Costituzione del Centro di Riferimento Milanese per le Bronchiectasie e le Infezioni Respiratorie da Micobatteri ed Aspergilli
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Lo Cicero, Salvatore

Progetto per la Costituzione del Centro di Riferimento Milanese per le Bronchiectasie e le Infezioni Respiratorie da Micobatteri ed Aspergilli / Salvatore Lo Cicero

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

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Abstract: Le Bronchiectasie (BE) sono un disordine respiratorio cronico associato a scarsa qualità delle vita e frequenti infezioni. La Prevalenza delle Bronchiectasie in Italia è di 168/100.000 soggetti, quella delle Micobatteriosi non tubercolari (NTM) 37/100.000, analoga a quella delle Aspergillosi. In Lombardia la prevalenza stimata è: Bronchiectasie 15 mila pazienti, soggetti con sola NTM 1.500, soggetti con bronchiectasie e NTM 2.200, bronchiectasie e Aspergillosi 2000. Le NTM e quelle aspergillari appaiono condizioni di severo impegno clinico. Per tale motivo gli Pneumologi dell'Ospedale Niguarda e del Policlinico di Milano, hanno partecipato alla costituzione del Registro Europeo: EMBARC, del Registro Italiano: IRIDE, del Registro BE con infezioni da MTN: IRENE. L'oggetto dell'attuale impegno è la Costutuzione del Centro di Riferimento Cà Granda (Niguarda e Policlinico) per la diagnosi e terapia delle infezioni da MTN ed Aspergilli in pazienti affetti da Bronchiectasie Gli obbiettivi del Centro sono: Migliorare l'outcome clinico dei pazienti con NTM, Aspergilli, Bronchiectasie, Creare un Centro di riferimento per la cura e la ricerca; Aumentare il numero di pazienti valutati dai singoli Ospedali attratti dal Programma, Ridurre il numero delle infezioni respiratorie in particolare quelle inducenti ricoveri ospedalieri. I Potenziali Ruoli comprendono: - Organizzazione del Programma - Inquadramento paziente bronchiectasico - Presa in carico dei pazienti con BE - MAC per NTM e-o Aspergillosi - Screening genetico - Valutazione e follow-up Fisioterapia respiratoria - Valutazione ORL per screening MRGE, sinusite cronica - Valutazione di deficit immunitario - Valutazione chirurgia toracica - Fibrobroncoscopia per microbiologia - Microbioma per NTM - Arruolamento Trial clinici - Ricezione ed analisi di campioni respiratori (Sputo, BAL, BAS, etc.) da Policlinico e Villa Marelli per microscopico, colturale e PCR-TB - Ceppoteca regionale MNT ed aspergilli - PDTA inter-aziendale condiviso e depositato - Esami e consulenze organizzate dal Programma al di fuori del CUP - Biobanking ed arruolamento nell'osservatorio Nazionale Vengono descritti i fattori Produttivi di ogni Centro (Medici, Infermieri, Amministrativi), La proposta è isorisorse e non richiede l'incremento delle dotazioni di personale dei centri attualmente coinvolti nella gestione dei pazienti. Verrà valutata trimestralmente, correlandola alla numerosità dei pazienti la necessità di un Centro Servizi dedicato alla presa in carico dei pazienti, la prenotazione degli esami fuori CUP e la disponibilità telefonica. L'analisi comprende inoltre una valutazione dell'incremento dei costi del PDTA più approfondito, dedicato comunque esclusivamente ai pazienti più gravi in cui l'approfondimento potrebbe indurre la riduzione dei ricoveri ospedalieri, e dei costi sanitari. MODULOORG

L'Osservazione Breve Intensiva (OBI)
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Manelli, Filippo

L'Osservazione Breve Intensiva (OBI) : organizzazione per intensità di cura e presa in carico del paziente cronico / Filippo Manelli

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

Project work Afssl

Abstract: La funzione dell'OBI è quella di effettuare, in tempi estremamente contenuti (mediamente 24-36h), un insieme di prestazioni assistenziali, diagnostiche e terapeutiche mirate ad una corretta definizione di patologie con elevata probabilità (75-80%) di dimissione appropriata ("sicura"). L'OBI non è da considerarsi il contenitore dei dubbi o delle indecisioni del medico di Pronto Soccorso (PS), oppure il traghettamento di mancate risposte organizzative, quale la carenza dei posti letto, perciò richiede l'identificazione di precisi standard sia organizzativi che clinici. La difficoltà nella scelta del modello per intensità di cura nei reparti di degenza per acuti è dettata dal fatto che l'accreditamento è per specialità e non esistono (ovvero sono poco diffuse) realtà organizzative "trasversali" di gestione dei pazienti per tipologia assistenziale e di cura invece che per specialità. Il PS e l'OBI non rientrano però in questa logica, proprio per il fatto di avere un obiettivo primario diverso (la stratificazione e gestione del rischio) rispetto ai reparti "tradizionali" di diagnosi e cura. L'emergenza urgenza è per definizione una specialità trasversale a cui si modella perfettamente alla gestione per intensità di cura del paziente. La medesima "presa in carico" in PS e OBI identifica un concetto più ampio rispetto a quanto specificamente indicato per il paziente cronico "ambulatoriale" (DGR n. X/4662 del 23.12.2015), perché va al di là della cronicità e inizia già al momento dell'arrivo in triage. Il modello sviluppato in questo progetto organizzativo dell'OBI si fonda (in sostanziale iso-risorse) su tre scelte metodologiche e operative: 1) l'adeguamento del numero dei posti letto in OBI a un livello di 1:6.000 accessi di PS (invece che 1:8.000) e la classificazione e assegnazione dei pazienti all'OBI per livello di intensità assistenziale e di cura; 2) la realizzazione di una continuità e sinergia di lavoro fra OBI, medicina specialistica ambulatoriale e gestore del paziente cronico, principalmente (ma non solo) attraverso il potenziamento della rete informatica (open source intra sanitario); 3) il perfezionamento nella definizione di ruoli, tempi, flussi e obiettivi delle figure sanitarie impegnate nel processo. Tutto ciò si ritiene possa consentire di raggiungere due sostanziali risultati: 1) la presa in carico concreta del paziente già a partire dalla sua gestione in emergenza urgenza e OBI, rispondendo quindi in modo efficace ed efficiente ai suoi bisogni di salute; 2) la riduzione significativa dei ricoveri nei reparti per acuti dei pazienti a bassa intensità di cura. MODULOORG

Il percorso della performance nelle ASST della Regione Lombardia. La migliore efficacia delle cure attraverso una migliore efficienza organizzativa
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Volpe, Angela

Il percorso della performance nelle ASST della Regione Lombardia. La migliore efficacia delle cure attraverso una migliore efficienza organizzativa : studio applicato all'ASST di Melegnano e Martesana / Angela Volpe

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

Project work Afssl

Abstract: Dichiarazione del problema: Comprendere e governare la variabilità dei processi organizzativi, limitando al contempo gli eventi avversi, è lo sforzo richiesto a tutti gli attori del sistema sanitario. In questo lavoro ci occupiamo in particolare di quanto una migliore efficienza organizzativa abbia il potenziale di influire sulla qualità e sull'efficacia (outcome) delle cure. Motivazione: L'ipotesi di partenza è di vedere quanto il risultato dell'analisi di alcuni indicatori di performance e specifici, presenti sulle Regole 2018 di Regione Lombardia, possa condurre la Direzione Strategica dell'Azienda a prendere decisioni che influenzino anche l'efficacia delle cure oltre all'equilibrio economico-finanziario. Metodo: La forma prismatica dell'oggetto di questo lavoro ci ha condotto a trattare la complessità dell'oggetto di studio , concentrandoci su alcuni indicatori di performance e specifici all'interno di tre aree individuate nell'ASST di Melegnano e Martesana. Sono stati analizzati 3 indicatori di performance/specifici, confrontati con la media regionale (benchmarking) e evidenziate le criticità insite al razionale delle grandezze coinvolte. Tale confronto non è finalizzato a creare classifiche, ma come punto di partenza per riprogettare l'organizzazione attuale delle Unità Operative implementando le prassi migliori utilizzate dalle aziende risultanti con le migliori performance sugli indicatori considerati. Risultati: Premesso che gli indicatori individuati da Regione Lombardia, sono in fase di aggiustamento continuo per garantire la massima omogeneità degli elementi confrontati, dall'analisi degli scostamenti, segnalati da Regione Lombardia, sono stati analizzati gli indicatori seguenti: I05 Costo farmaci per giornate di degenza I14 il costo dei DM su 1.000€ di fatturato I20 Costo medico per 1.000€ di fatturato Conclusioni: L'ipotesi iniziale è confermata dalle risultanze, ossia una maggiore accuratezza nella rilevazione della contabilità analitica e nella rendicontazione dei flussi produce un dato più corretto oltre ad un miglior confronto con i dati di sistema e consente un finanziamento adeguato alla produzione, da parte del fondo sanitario nazionale e regionale, esente da decurtazioni dovute a errori (controlli NOC, inappropriatezza dei ricoveri, compilazione errata di Sdo e ambulatoriali). L'obiettivo è duplice: - il riconoscimento totale della produzione aziendale come rimborso tariffario regionale; - l'affinamento della contabilità analitica affrontando la sfida di strutturare la contabilità per presidio, funzionale al finanziamento prevenendo eventuali piani di rientro. L'esito atteso dal ciclo virtuoso è il limite delle inefficienze nell'organizzazione maggiori risorse da investire nella qualità organizzativa e delle cure prestate. MODULORIS

Sviluppo di un modello di rete riabilitativa per le persone affette da grave cerebrolesione acquisita nel P.O. Destra Secchia ASST Mantova
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Manfredini, Monica

Sviluppo di un modello di rete riabilitativa per le persone affette da grave cerebrolesione acquisita nel P.O. Destra Secchia ASST Mantova / Monica Manfredini

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

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Abstract: Per grave cerebrolesione acquisita (GCA) s' intende un danno cerebrale dovuto a trauma cranioencefalico o ad altre cause (anossia cerebrale, emorragia, infezioni…), tale da determinare una condizione di coma, più o meno protratto e menomazioni senso-motorie, cognitive o comportamentali, che conducono a grave disabilità. Negli ultimi anni si stanno verificando importanti cambiamenti demografici dovuti alla diminuzione dei tassi di mortalità, ad un incremento dell'età media della popolazione e dei soggetti affetti da polipatologia e da patologie croniche con un impatto rilevante sulle crescenti esigenze di assistenza legate alla disabilità ed alla complessità clinica. I progressi delle tecniche di rianimazione ed il miglioramento della qualità assistenziale, hanno portato ad un sensibile incremento della sopravvivenza dei soggetti dopo un grave danno cerebrale. Anche nell'ASST di Mantova si è assistito ad un aumento di questa tipologia di pazienti ed in particolare di quelli affetti da GCA. Il progetto proposto mira ad affrontare il tema della costruzione di una rete integrata per quanto attiene al settore dell'assistenza riabilitativa delle GCA. L'innovatività dell'approccio consiste nel provare a costruire una rete di tipo verticale (Hub & Spoke) affrontando due aspetti rilevanti: a) il disegno della rete attraverso la definizione, da una parte dei ruoli che i diversi attori sono chiamati ad interpretare e dall'altra, dei PDTAR (Percorsi Diagnostico Terapeutico Assistenziali Riabilitativi) in grado di assicurare efficacia, efficienza e continuità ai processi di cura; b) la costruzione dei principali meccanismi operativi delle rete a partire dalla condivisione delle informazioni sui pazienti In questa prospettiva vengono proposte le seguenti aree di ricerca ed intervento: - definizione di un modello organizzativo di rete di servizi riabilitativi per le GCA a valenza inter-aziendale con percorsi riabilitativi di tipo intensivo e di continuità ospedale territorio; - sviluppo di un sistema di raccolta dati su piattaforma informatica a supporto del modello di rete, tale da consentire lo sviluppo di attività di "clinical governance" in modo omogeneo fra le diverse realtà aziendali che concorrono al progetto; - costruzione di un osservatorio informatico utile per la definizione del fenomeno e per raccogliere indicatori che possano supportare la prognosi funzionale nel medio-lungo termine (carenti in letteratura), a fini prognostici per il recupero di attività e partecipazione. Il principale risultato atteso è il miglioramento della qualità assistenziale dei pazienti con GCA (Indicatore: riduzione tempi di degenza aree intensiva/riabilitativa), grazie ad una riorganizzazione dei servizi, con livelli di responsabilità definiti, in grado di seguire tutte le fasi del percorso riabilitativo. MODULOORG

Fattibilità e vantaggi della sala ibrida in chirurgia vascolare
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Marone, Enrico Maria

Fattibilità e vantaggi della sala ibrida in chirurgia vascolare / Enrico Maria Marone

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

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Abstract: Il lavoro si propone di analizzare i benefici derivanti dall'impiego della sala ibrida in chirurgia vascolare alla luce della continua espansione delle tecniche endovascolari e delle esigenze che essa impone agli operatori in termini di strutture dedicate. A questo scopo, la prima parte esamina le principali patologie di interesse chirurgico vascolare e le principali opzioni di trattamento, con particolare attenzione alle tecniche endovascolari e ibride. Da qui si passa ad analizzare le criticità poste da questi tipi di trattamento e le strumentazioni tecnologiche in grado di risolverle, strumentazioni che nel loro insieme costituiscono la sala ibrida, cioè l'ambiente operatorio dedicato a tali interventi. La seconda parte del lavoro prende in esame una per una le principali componenti della sala ibrida, elencandone i vantaggi e le patologie per cui essi sono maggiormente indicati basandosi sulla corrente letteratura. Quindi, secondo il modello dell'Health Technology Assessment, questi vantaggi vengono inseriti in una scala di priorità e bilanciati con i costi di investimento necessari per allestire la struttura in oggetto. La valutazione complessiva dell'impatto della sala ibrida valutando il bilancio costi/benefici, alla luce delle evidenze disponibili, indica un vantaggio netto in termini di rilevanza generale, clinica e della sicurezza per operatori e pazienti. I costi di investimento iniziali, pur essendo elevati, rientrano in pochi anni grazie ai risparmi nei tempi lavorativi del personale, soprattutto nei centri ad alto volume di interventi complessi, dove la convenienza di una sala ibrida è massima. In conclusione, la sala ibrida dimostra un impatto decisamente positivo sulla pratica clinica in chirurgia vascolare, in particolar modo sull'esecuzione di procedure complesse, e il suo allestimento è raccomandabile in tutte le strutture con un volume medio-alto di interventi endovascolari e ibridi. MODULOORG

Le "Linee guida per le procedure inerenti le pratiche radiologiche clinicamente sperimentate (Gazzetta Ufficiale della  Repubblica Italiana 9-11-2015)"
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Melchiorre, Fabio

Le "Linee guida per le procedure inerenti le pratiche radiologiche clinicamente sperimentate (Gazzetta Ufficiale della  Repubblica Italiana 9-11-2015)" : considerazioni su come cambia la pratica clinica ed operativa, l'interazione tra la figure professionali, considerazioni e spazi applicativi di progetti di teleradiologia / Fabio Melchiorre

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

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Abstract: Il Decreto Legislativo n° 187 del 2000 ha previsto la giustificazione individuale di ogni esame radiologico, l'ottimizzazione, la responsabilità clinica del Medico specialista e la necessità di un'applicazione uniforme sul territorio nazionale in particolare rispetto ai criteri di giustificazione. A seguito di suddetto decreto nel Novembre 2015 sono state pubblicate in Gazzetta Ufficiale le Linee Guida per "Le procedure inerenti le pratiche radiologiche clinicamente sperimentate". Le Linee Guida hanno distinto tre campi di applicazione delle pratiche radiologiche in ospedaliere in regime di ricovero, ospedaliere in regime di urgenza-emergenza ed in regime ambulatoriale. Per ciascun ambito si evidenziano stringenti specificità e caratteristiche quale ad esempio la possibilità di pratiche radiologiche standardizzate solo nell'ambito del ricovero, l'utilizzo esplicitamente contemplato della teleradiologia e telemedicina solo nell'ambito delle prestazioni in emergenza-urgenza, la stringente necessità della presenza fisica del Medico radiologo per le prestazioni ambulatoriali e la necessità che sia il Medico radiologo a raccogliere l'anamnesi del paziente ed il consenso informato per ogni esame radiologico inclusa la radiologia convenzionale di base. A seguito della pubblicazione delle Linee Guida si è registrato un significativo disaccordo fra le Società e le Federazioni che rappresentano i Medici radiologi e i tecnici sanitari di radiologia medica (TSRM) con interpretazioni e vedute discordanti, documentate nei successivi ricorsi al TAR Lazio. Il caso Marlia del 2014, pur avendo assolto tutti gli imputati perché il fatto non sussiste, non ha rappresentato una svolta interpretativa. Ciò nonostante la carenza di personale medico a livello nazionale ed in particolare presso l'ASL Vercelli evidenziano la necessità di riorganizzazione delle attività radiologiche e l'ottimizzazione nell'utilizzo delle risorse umane. L'ottimo "protocollo di Trento" potrebbe rappresentare una soluzione percorribile ed attinente alle necessità riorganizzative, rappresentando una efficace modello interpretativo delle nuove Linee Guida. È necessario attendere con fiducia la prossima norma di recepimento della direttiva Euratom 2013/59 che potrebbe modificare in parte quanto definito dalle Linee Guida nella speranza di apportare maggior chiarezza nell'interpretazione della norma ed una visione unanime e coerente con le esigenze organizzative sul territorio nazionale, quanto più condivisa dalle diverse Società e Federazioni dei professionisti coinvolti, chiamati ogni giorno a lavorare fianco a fianco, in piena collaborazione e auspicabile serenità, nella certezza di un processo organizzativo rispondente alle norme vigenti ed ai modelli europei. MODULORIS

Un algoritmo per valutare il rischio biologico
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Meloni, Daniela

Un algoritmo per valutare il rischio biologico : l'esperienza dell'istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta / Daniela Meloni

Milano : PoliS-Lombardia, [2018]

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Abstract: Il rischio da agenti biologici è una problematica molto attuale alla luce dell'evidenza di una globalizzazione che riguarda anche gli agenti patogeni, dello sviluppo di differenti modalità di infezione, dell'estendersi di fenomeni di antibiotico-resistenza e della "riemersione" di patologie infettive ritenute oramai in declino o comunque adeguatamente controllate. Tale scenario ha accresciuto notevolmente il livello di attenzione nei confronti della valutazione dei rischi biologici quale strumento di importanza fondamentale nell'ambito dei processi organizzativi e decisionali. L'IZS PLVA opera a garanzia della salute del cittadino attraverso il controllo dell'ambiente, degli alimenti, della salute e benessere animale, pertanto il tema della salute e della sicurezza sul lavoro è una questione di grande complessità dal punto di vista della realizzazione. Assicurare un alto livello qualitativo nell'esecuzione delle prove su matrici biologiche e perseguire contemporaneamente l'obiettivo strategico della sicurezza, risulta un compito non facile. E' stato scelto uno strumento di calcolo innovativo ispirato all'algoritmo di valutazione proposto dall'INAIL nel 2013 per gli ambulatori "Prime Cure", la cui alimentazione ha coinvolto a tutti i livelli il personale dell'istituto con l'obiettivo specifico di quantificare il rischio biologico in ogni singolo laboratorio, stabulario, sala autoptica o altro locale in cui si configura un rischio e per tutte le figure professionali dell'Istituto e rendere tale valutazione standardizzata e ripetibile. La metodologia si sviluppa in fasi successive che implicano l'identificazione delle fonti di rischio e delle persone esposte, la valutazione del rischio in termini di gravità, probabilità ed individuazione delle priorità di intervento, la selezione delle misure per eliminare o controllare il rischio, l'attuazione di tali misure ed il monitoraggio dei risultati. Il progetto descritto si rivolge a tutte le funzioni e le Unità Lavorative delle Aziende Sanitarie e degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali che si prefiggono il costante e continuo presidio e miglioramento dei livelli di biosicurezza. Sono stati calcolati 80 algoritmi, uno per ciascun locale in cui sia stato configurato un potenziale rischio biologico. La quantificazione dell'esposizione ha collocato le strutture dell'IZS PLVA in fascia medio bassa, bassa o molto bassa per tutte le figure professionali individuate in relazione alla natura dei patogeni, alle matrici e tecniche adottate. MODULOPOL