Sono disponibili alcuni elaborati (Project work) realizzati dai partecipanti ai Corsi di formazione Manageriali per Direttori di Azienda Sanitaria (DIAS) e Direttori responsabili di Struttura Complessa (DSC) e dai partecipanti ai Corsi di rivalidazione della formazione manageriale organizzati da AFSSL - Accademia di formazione per il servizio sociosanitario lombardo di PoliS-Lombardia.
Per ogni Project work è visualizzabile una scheda descrittiva dettagliata, con abstract e - in allegato - il testo completo del documento.

SELEZIONE PER TIPO CORSO: DIAS DSC - RIVALIDAZIONE

SELEZIONE PER MODULOSanità pubblica - Organizzazione e gestioneGestione economico-finanziaria - Risorse umane

Puoi usare i filtri proposti a sinistra o il box di ricerca qui sotto per cercare all'interno dei Project work

Includi: nessuno dei seguenti filtri
× Data 2018

Trovati 437 documenti.

Mostra parametri
Bed blockers
0 0
Libri Moderni

Meloni, Angelo

Bed blockers : creazione ed implementazione di una task force sociale territoriale per la gestione del fenomeno / Angelo Meloni

Milano : PoliS-Lombardia, 2023

Abstract: Introduzione & obìettivi L’obiettivo del project work è quello di realizzare un modello di identificazione precoce degli utenti con rischio potenziale di permanenza nella struttura ospedaliera a risoluzione dell’episodio di ricovero, i bed-blockers, già in fase di accettazione del ricovero, con il conseguente coordinamento dei Reparti di degenza, delle famiglie e servizi sociali per la gestione del caso e la realizzazione di soluzioni temporanee o definitive di presa in carico extra-ospedaliera. Materiali & Metodi Saranno utilizzate delle schede di valutazione condivise con i servizi sociali e con il Distretto, integrate nella cartella clinica elettronica; è prevista la creazione di una rete operativa che coinvolga i reparti di degenza e gli enti sopraccitati per la presa in carico rapida del potenziale bed-blocker e l’identificazione precoce di alternative al setting ospedaliero. Risultati attesi I risultati auspicati sono: — Diffusione della cultura di presa in carico globale nel contesto ospedaliero con attenzione ai bisogni sociali, prioritari nella tipologia di utenza considerata; — Creazione e rafforzamento di reti territoriali funzionali con interazione continua, condivisione delle criticità e identificazione e codifica di strategie e metodologie operativi riproducibili e standardizzabili; — Contenimento del fenomeno dei bed-blockers. Tempistiche di realizzazione:6 mesi. Risorse economiche: isorisorse. MODULORIS

La continuità assistenziale tra ospedale e territorio nel contesto delle ASST del Servizio Sanitario Regionale della Regione Lombardia
0 0
Libri Moderni

Tessandri, Laura - Marchetti, Marco

La continuità assistenziale tra ospedale e territorio nel contesto delle ASST del Servizio Sanitario Regionale della Regione Lombardia : Linee guida per la progettazione strategica dei servizi di continuità assistenziale / Laura Tessandri, Marco Marchetti

Milano : PoliS-Lombardia, 2023

Abstract: Introduzione. Il riordino del Servizio Sanitario Lombardo e le azioni previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, tra cui in particolare quanto previsto dal DM 77/2022, insieme al cambiamento del quadro demografico e nosologico, che vede una popolazione sempre pià anziana e affetta da patologie cronico- degenerative, disegnano un quadro regolatorio e normativo che presenta numerose criticità per una sua applicazione nelle diverse realtà organizzative del Servizio Sanitario Lombardo. Obiettivo del presente lavoro è quello di produrre delle linee guida per la definizione di una strategia aziendale per la progettazione operativa e l’implementazione del modello di continuità assistenziale nel contesto delle ASST del Sistema Sanitario della Regione Lombardia Il progetto prevede la sperimentazione delle linee guida proposte nel contesto della ASST Bergamo EST. Metodi: È stata utilizzata la metodologia dell’Health Technology Assessment (HTA) per definire delle linee guida per la progettazione strategica ed operativa del percorso di riorganizzazione aziendale delle ASST della Regione Lombardia, ai fini della implementazione di quanto previsto dalle norme nazionali e regionali. Una applicazione sperimentale delle linee guida è stata effettuata nel contesto della ASST di Bergamo. La base di partenza per la costruzione della metodologia è stato il Core Model dello European Network of HTA (EUNTHTA) Risultati: La metodologia identificata consente, utilizzando la logica dell’HTA, di avere una check list che risulta essere di estrema importanza nella progettazione di un nuovo modello organizzativo di continuità assistenziale che utilizza in maniera rilevante tecnologie sanitarie innovative come la telemedicina. L’utilizzo di una check list creata sul modello HTA consente infatti di prevedere tutte le potenziali variabili, che possono aver effetto sull’utilizzo di una nuova tecnologia sanitaria (inclusi i modelli organizzativi), in modo che la nuova tecnologia possa trovare un contesto dove esprimere il proprio valore. La metodologia proposta è stata quindi applicata al contesto della ASST Bergamo EST. I risultati del project work incoraggiano ad un utilizzo reale applicativo della metodologia proposta anche nell’ambito di una collaborazione istituzionale tra Regione Lombardia e Agenas. MODULOORG

I nuovi Direttori di Distretto in Lombardia (L.R. 22/2021): Elementi per una profilazione
0 0
Libri Moderni

Lamperti, Barbara

I nuovi Direttori di Distretto in Lombardia (L.R. 22/2021): Elementi per una profilazione / Barbara Lamperti

Milano : PoliS-Lombardia, 2023

Abstract: Il presente Project Work (PW) ha l’ambizione di poter essere un utile strumento per fornire alla D.G. Welfare di Regione Lombardia elementi utili e significativi, volti a predisporre una banca dati che consenta di acquisire una visione a 360° delle caratteristiche peculiari delle professionalità dei dirigenti che attualmente rivestono il ruolo di Direttore di Distretto, in un contesto sanitario e sociale sempre più articolato e complesso, ricco di nuovi paradigmi, dal community building, alla co- production dei servizi, alla medicina di iniziativa e al Governo Clinico. La struttura Distretto con i suoi tratti distintivi che lo hanno da sempre caratterizzato è andata definendosi nel corso del tempo attraverso l’evoluzione della normativa nazionale e regionale. Il progetto di ricerca si pone come obiettivo quello di proporre un’analisi sperimentale ed integrata mediante la somministrazione di questionari ai neonominati Direttori di Distretto, volti alla clusterizzazione e alla stratificazione delle informazioni ricevute. Obiettivo finale è quello di elaborare un’analisi multivariata dei dati volti alla selezione e al raggruppamento di elementi omogenei che contribuiranno alla profilazione della figura professionale oggetto dell’analisi. Rilevata l’importanza del nuovo ruolo attribuito al Direttore del Distretto, quale figura cardine della struttura che è chiamato a gestire, appare essenziale tradurre gli elementi della profilazione in linee guida per coadiuvarlo nell’affermazione di una identità di ruolo, che verrà raggiunta mediante un sistema di co-production attuabile attraverso l’istituzione di una Comunità di Pratica dei Direttori di Distretto (CdP). La Community of Practice diverrà il luogo entro cui avverrà il cambiamento, dove i Direttori di Distretto sono i protagonisti assoluti. MODULOPOL

Unità di Manipolazione Farmaci Antiblastici
0 0
Libri Moderni

Ladisa, Vito - Rossetti, Antonello - Musatti, Paolo

Unità di Manipolazione Farmaci Antiblastici : progettazione di un modello unico centralizzato in Area Metropolitana / Vito Ladisa, Antonello Rossetti, Paolo Musatti

Milano : PoliS-Lombardia, 2023

Abstract: Gli indirizzi ministeriali ed istituzionali danno indicazioni sulla necessità di centralizzare la preparazione e la somministrazione dei farmaci antiblastici. Tale modalità si è confermata negli anni come la soluzione ottimale per la riduzione del rischio occupazionale, del rischio clinico e per l’ottimizzazione delle risorse. Con il DDGS N. 31139 DEL 11.12.2001 la Regione Lombardia sancisce l’istituzione della “Unità Farmaci Antitumorali”. Il documento si focalizza sulla centralizzazione delle attività, che consente «[…] il raggiungimento di tre obiettivi: creazione e mantenimento di condizioni di lavoro in cui siano garantite sicurezza e tutela della salute degli operatori, riduzione del numero degli esposti, razionalizzazione delle attività […]». A questi si collega la garanzia della qualità del prodotto. Su tali presupposti lo scopo del P.W. prevede la centralizzazione del processo di allestimento e distribuzione dei preparati antineoplastici per le ASST e gli IRCCS pubblici, afferenti alla ATS Milano Città Metropolitana. Partendo da una survey effettuata mediante un questionario sottoposto ai 12 erogatori pubblici dell’area di riferimento, alla quale hanno risposto 10 ASST/IRCCS, si è tratto un quadro dell’esistente confrontato con quanto previsto dalle Linee Guida, normative e Standard di accreditamento. Si è analizzata quindi la presenza o meno di un sistema prescrittivo informatizzato e la distribuzione delle precrizioni dei principi attivi in uso, utile proxy per definire l’eventuale potenzialità del progetto. La survey ha evidenziato che quotidianamente sono allestite 1.038 preparazioni per 515 pazienti e che ogni preparatore allestisce circa 21 preparazioni/die, rispetto alle 35/40 indicate come standard dalle Linee Guida Internazionali. Il personale attualmente impiegato è di 51 preparatori, 23 farmacisti di cui 5 a contratto. Il progetto prevede una piattaforma di allestimento di circa 1200-1500 preparati/die con un potenziale medio di 3 molecole paziente/die, con l’implementazione di sistemi robotici e semi automatici, in grado quest’ultimi, di raggiungere una media di 35 allestimenti/ora i primi e 20 i secondi. Dall’analisi dei dati e dalla proposta di piattaforma UFA unica metropolitana è possibile raggiungere gli obiettivi sopra menzionati e i benefici auspicati. Evidente è la riduzione dei costi di gestione: utilizzando come proxy quanto avviene presso l’Istituto Nazionale Tumori, dove si osserva che su circa € 30.000.000/anno di spesa farmaci (infusionali) e con un ottimale utilizzo degli scarti di produzione si ottiene un risparmio di circa € 1.200.000. Il personale necessario alla conduzione della piattaforma è inferiore a fronte di un aumento significativo dei preparati, si è calcolato un fabbisogno di 51 operatori FT verso i 74 dedotti dalla survey con una riduzione dei costi del personale di circa € 961.5000. Si riducono così anche gli esposti e migliora la sicurezza per i pazienti con prevedibile riduzione degli errori, degli outcame negativi e dei conseguenti contenziosi. Migliora la performance complessiva così come la safety del paziente in termini di salute e appropriatezza della cura così come l’accesso alle terapie innovative avendo a disposizione le migliori cure con tempistiche standardizzate ed eque. Complessivamente l'investimento è stato calcolato in € 7.281.583, cui però conseguono risparmi per circa € 2.180.000/anno. Si può quindi concludere che la centralizzazione delle preparazioni antiblastiche non più procrastibile anche nell’ottica di integrare l’offerta ospedaliera con quella territoriale portando le terapie il più vicino alla casa dell’utente. MODULOORG

L’Intelligenza Artificiale nella Sanità del Futuro
0 0
Libri Moderni

Epis, Oscar Massimiliano

L’Intelligenza Artificiale nella Sanità del Futuro / Oscar Massimiliano Epis

Milano : PoliS-Lombardia, 2023

Abstract: Le strutture sanitarie, soprattutto quelle di grandi dimensioni, come l’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, grazie alla progressiva informatizzazione e ai sempre più sofisticati software di diagnostica, refertazione, imaging, telemedicina e amministrativi sono diventate produttrici di Big Data. L'insieme di dati raccolti è talmente grande e complesso che ha richiesto la definizione di nuovi strumenti e metodologie per estrapolare, gestire e processare le informazioni entro tempi ragionevoli. A questo scopo l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale (AI) ha permesso di estrarre i dati storici ma anche quelli generati in tempo reale all’interno delle strutture sanitarie e di trarne valore, diventando preziosissimi per molteplici finalità. Obiettivo del progetto è quello di introdurre l’AI nelle strutture sanitarie grazie alla realizzazione di connettori che permettano, attraverso software aziendali, di accedere ai Big Data prodotti quotidianamente, al fine di ottenere dati ed algoritmi fruibili nella pratica clinica quotidiana. La presenza dell’AI all’interno delle strutture ospedaliere è in grado di determinare significativi miglioramenti: creare algoritmi utili per fini diagnostici, terapeutici e organizzativi che possano aiutare i clinici a prendere decisioni con maggior consapevolezza, migliorare l’esperienza di ricovero dei pazienti, identificare patologie e fattori utili per modificare i percorsi diagnostico terapeutici, rilevare inefficienze nell’organizzazione e aiutare la Direzione nel controllo dei costi. Uno strumento che può permettere di introdurre l’AI nelle strutture sanitarie è la Smart Data Platform: questa piattaforma facilita l’interazione tra i sistemi aziendali (attraverso la realizzazione di connettori) permettendo di estrarre, classificare e analizzare l’enorme quantità di informazioni della struttura sanitaria, in modo completamente automatizzato. Tutto questo permette di poter testare e comprendere le effettive potenzialità di un utilizzo ottimale dei dati dei pazienti tramite strumenti basati su Machine Learning e Deep Learning, realizzando un modello completo che va dalla raccolta del dato atomizzato di buona qualità al suo utilizzo in qualsivoglia applicazione. Il trattamento dei dati avviene secondo la General Data Protection Regulation (GDPR), affinchè venga rispettata la privacy e la sicurezza delle informazioni. Numerosi sono i risultati attesi con l’introduzione dell’AI: il miglioramento del percorso di cura del paziente, una diagnosi più precisa, un trattamento personalizzato, il potenziamento della qualità del servizio offerto supportando i clinici nei processi decisionali. Lo sfruttamento di queste applicazioni consentirà un continuo monitoraggio della struttura, permettendo di ottenere dei vantaggi sia organizzativi che economici. Il suo scopo quindi è quello di trasformare i dati in conoscenze e da qui assumere decisioni intelligenti guidate dai dati stessi, portando a una riduzione degli errori e a un più rapido raggiungimento degli obiettivi. Purtroppo però, pur avendo potenzialità inimmaginabili, i sistemi di AI in sanità continuano ad avere difficoltà a imporsi, tra le ragioni che ne limitano la diffusione: la carenza di prove di sicurezza, affidabilità ed efficacia, l’assenza di una regolamentazione sull’utilizzo da parte degli operatori sanitari, l’attribuzione delle responsabilità in caso di errori e malfunzionamenti e i problemi etici e di privacy. L’AI ha un enorme potenziale per migliorare la salute di milioni di persone in tutto il mondo, ma se utilizzata in modo improprio può causare danni. MODULOORG

Percorso integrato di sistema per l’accesso sanitario e le cure dedicato ai tossicodipendenti
0 0
Libri Moderni

Della Rosa, Francesco

Percorso integrato di sistema per l’accesso sanitario e le cure dedicato ai tossicodipendenti / Francesco Della Rosa

Milano : PoliS-Lombardia, 2023

Abstract: PREMESSA Gli indirizzi di programmazione regionale del Sistema Sanitario Regionale Lombardo per l’esercizio 2023 prevedono, tra le altre misure, la rimodulazione del “Progetto Parchi”, nato nel 2019 e volto alla tutela della salute dei tossicodipendenti attraverso strategie di prevenzione specifica, aggancio, presa in carico, e processi di inclusione sociale. L’Agenzia di tutela della salute (ATS) della città Metropolitana di Milano coordina, quale capofila, le attività e gli attori coinvolti (altre ATS / ASST / Comuni / servizi sociali / associazioni di volontariato), il tutto sotto la regia di un tavolo interistituzionale presso la Prefettura di Milano. OBIETTIVI Sulla base dell’esperienza svolta fino ad ora è emersa la necessità di sviluppare nuovi percorsi sanitari e modalità operative con i seguenti obiettivi - Migliorare l'accesso in ospedale: garantire un accesso tempestivo e senza ostacoli ai servizi sanitari per i tossicodipendenti, eliminando eventuali barriere che impediscono loro di ricevere le cure necessarie. - Fornire un trattamento integrato: sviluppare un percorso di cura che comprenda interventi mirati sia alle necessità fisiche che psicologiche dei tossicodipendenti. - Favorire il coordinamento tra i servizi: promuovere una maggiore collaborazione e coordinamento tra i diversi attori coinvolti nella cura dei tossicodipendenti, tra cui servizi sanitari, servizi sociali, strutture di recupero e privato sociale. - Monitorare l'efficacia e valutare i risultati: implementare un sistema di monitoraggio e valutazione per misurare l'efficacia del percorso integrato di sistema per i tossicodipendenti. - Formare il personale sanitario: sulle tematiche specifiche della tossicodipendenza e sulle modalità di intervento più appropriate. MATERIALI e METODI Il progetto prevede una prima fase “istituzionale” coordinata da ATS della durata stimata di 6 mesi per identificare la struttura ospedaliera di riferimento, creare un team multidisciplinare con medico infermiere ed assistente sociale che supporterà i medici specialisti che hanno in carico il paziente; tale equipe in collaborazione con un tavolo tecnico allargato elabora i protocolli operativi di sistema con particolare riferimento a raccordo con AREU in relazione alla fase pre-ospedaliera; rapido accesso del paziente tossicodipendente in pronto soccorso e da questo all’OBI; attivazione precoce del team multidisciplinare per tossicodipendenti e supporto ai medici specialisti che hanno in cura i pazienti; gestione della terapia sostitutiva durante il ricovero; gestione post ospedalizzazione ed aggancio; raccordo con unità mobile progetto parchi ed altri servizi per tossicodipendenti per garantire continuità assistenziale su casi specifici e passaggio di informazioni. È prevista una seconda fase di sperimentazione operativa (9 mesi), durante i quali verrà implementato ed ottimizzato il protocollo proposto effettuando un monitoraggio dei flussi, della numerosità degli utenti, della tipologia di casistiche riscontrate delle necessità e dei bisogni anche per poter fornire dati utili all’organo politico nel caso di successive valutazioni in ordine alle necessità del territorio. RISULTATI ATTESI Il presente project work vuole fornire ad ATS Milano una proposta di nuovo modello organizzativo ed operativo per garantire una miglior gestione e presa in carico dei tossicodipendenti con bisogni sanitari, specie nei casi più critici, garantendo una migliore aderenza alle cure proposte per patologie intercorrenti che possono portare a complicazioni anche severe. MODULOORG

Progetto di utilizzo degli Unmanned Aerial Vehicle nell’ambito dell’emergenza sanitaria territoriale
0 0
Libri Moderni

Ceriani, Alessio

Progetto di utilizzo degli Unmanned Aerial Vehicle nell’ambito dell’emergenza sanitaria territoriale / Alessio Ceriani

Milano : PoliS-Lombardia, 2023

Abstract: Nelle catastrofi naturali e nelle grandi emergenze l’utilizzo del drone nella ricerca dei dispersi è una realtà consolidata e sempre più specializzata da ormai qualche anno: Soccorso Alpino, Vigili del Fuoco, Protezione Civile, insieme alle Unità Cinofile da soccorso, la Croce Rossa e i reparti specializzati delle Forze dell’Ordine; sono molte le realtà del soccorso che si avvalgono di questo prezioso ed evolutivo strumento. In ambito SAR (Search And Rescue) i teams di ricerca si trovano a fronteggiare scenari complessi dove ogni secondo può fare la differenza. I soccorritori spesso devono distribuire le risorse a disposizione su aree vaste e con elevate difficoltà di accesso, spesso in assenza di qualsiasi rete di comunicazione. Questo progetto è rivolto allo sviluppo di Sistemi Integrati UAS (Unmanned Aerial System) di ultima generazione, che siano in grado di creare una capacità coordinata di ricognizione distribuita, capillare, tempestiva e collaborativa. Il progetto mira a sviluppare le tecnologie avanzate per migliorare la sicurezza e l'efficienza nella gestione delle emergenze in scenari di disastri naturali e crisi umanitarie. Il progetto si propone di sviluppare una metodologia di analisi e monitoraggio delle esigenze di standardizzazione e armonizzazione degli strumenti tecnologici indispensabili al rafforzamento della resilienza alle catastrofi naturali (e non solo) all’interno dell’UE. Nello specifico questo lavoro si occuperà della tempestiva identificazione dei problemi di concettualizzazione, progettazione, implementazione, diffusione e utilizzo di questi strumenti tecnologici con l’obiettivo di creare degli standard di risposta condivisi da tutti in situazioni da maxi-emergenza. Infine verrà sviluppata una metodologia di risposta immediata e coordinata alle emergenze, inclusi il tracciamento e soccorso, attività di garanzia della sicurezza e salute delle persone coinvolte in caso di catastrofi naturali o causate dall’uomo. La sua applicazione avrà un rilievo particolare nei casi in cui siano interessate più regioni o aree estese con scenari impervi. Attraverso l’impiego dei nuovi UAV viene analizzata la possibilità teorica di intercettare segnali di diversa natura provenienti da: dispositivi wearables, sistemi di rilevazione a infrarossi, sensori di gas (sniffer) e sistemi di imaging. Ad esempio, nella flotta impiegata da Agenzia Regionale Emergenza Urgenza (AREU), il sistema di rilevazione che viene utilizzato con i droni è IMSI Catcher, che consente l’interazione istantanea, globale, tra le le centrali operative (SOREU) del 118 e le risorse impegnate sul campo ed è in grado di identificare la posizione delle persone da soccorrere e la posizioni dei soccorritori. Queste tecnologie permettono di rimodulare rapidamente le strategie di intervento in funzione degli scenari osservati in tempo reale offrendo capacità di ricognizione sempre più elevate. Il project work (PW) vuole fornire alla Direzione Strategica di AREU e agli operatori di soccorso, un nuovo modello organizzativo d’intervento, attivabile a livello regionale e interregionale che vede l’impiego della flotta area e terrestre comunemente utilizzata e composta da droni SR-X1 classe Micro, droni SR-X4 classe Mini e droni commerciali. MODULOORG

Progettazione di un modello gestionale integrato dell'assistenza primaria in un ambito distrettuale con particolare riguardo ai modelli di presa in carico
0 0
Libri Moderni

Casati, Monica - Sofia, Michele - Cesa, Simonetta

Progettazione di un modello gestionale integrato dell'assistenza primaria in un ambito distrettuale con particolare riguardo ai modelli di presa in carico / Monica Casati, Simonetta Cesa, Michele Sofia

Milano : PoliS-Lombardia, 2023

Abstract: In considerazione delle modificazioni in atto dell’Assistenza Domiciliare Integrata (C-Dom), che prevedono l’impiego delle ASST come ente erogatore, e più in generale del sistema allargato delle cure domiciliari socio-sanitarie e sociali, risulta utile e necessario disporre di un modello di analisi territoriale della domanda e dell’offerta storicizzata al fine di definire l’attuale situazione e le priorità di intervento per il prossimo futuro; ciò a maggior ragione per il contestuale passaggio di gestione da ATS a ASST delle Cure Primarie e per l’obiettivo sfidante di raggiungere entro il 2025 il 10% della popolazione over 65 con cure domiciliari. L’offerta è il risultato di servizi rimodulati in territori dove la dimensione demografica impatta sui bisogni e sulla domanda, nella fattispecie il presente elaborato riguarda una realtà distrettuale della Provincia di Bergamo afferente all’ASST Papa Giovanni XXIII, il Distretto Valle Brembana Valle Imagna e Villa d’Almè, che in sé racchiude territori montani, vallari e peri-urbani. In considerazione di ciò è stato intrapreso un percorso di approfondimento tecnico degli elementi che compongono l’offerta di cure domiciliari, effettuando un tentativo di elaborazione stratificata secondo diversi elementi ritenuti caratterizzanti e significativi nei diversi contesti che compongono il Distretto stesso. La disponibilità di strumenti strutturati e localizzati di analisi permetterà un monitoraggio del fenomeno quale opportunità per garantire progettazioni appropriate, in base alle risorse disponibili e modelli organizzativi e professionali congrui alle finalità di sviluppo e potenziamento delle cure domiciliari; ciò in attesa ed in integrazione di cruscotti di monitoraggio delle cure domiciliari in forte sviluppo presso Regione Lombardia, basati sullo sviluppo del Sistema di Gestione Digitale del Territorio (SGDT). Obiettivo strategico Accogliere e sostenere il momento profondamente trasformativo delle cure domiciliari in atto in Regione Lombardia, disponendo di un modello analitico gestionale complessivo locale dei volumi e delle tipologie di offerta a livello distrettuale. Obiettivi specifici  Disporre di un quadro di composizione delle cure domiciliari e degli elementi di stratificazione analitica;  Applicare il modello analitico delle cure domiciliari a livello distrettuale montano di una Azienda Socio Sanitaria Territoriale di Regione Lombardia;  Progettare un modello gestionale di potenziamento delle cure domiciliari in integrazione con le cure primarie e con le diverse unità d’offerta del sistema socio sanitario lombardo, nonché di sviluppo dei diversi modelli di appropriatezza di presa in carico, in particolare il case-management;  Ottimizzare la diffusione e l’appropriatezza delle cure domiciliari per la popolazione over 65 anni;  Ridurre gli accessi impropri in pronto soccorso correlati a carenza del sistema delle cure primarie. Metodologia adottata  Revisione della letteratura e della normativa per l’approfondimento degli elementi di contesto e di indirizzo del sistema sociosanitario lombardo in relazione al potenziamento delle cure domiciliari, con sviluppo di schede tecniche di approfondimento.  Progettazione di un modello distrettuale di contestualizzazione geografica dei dati disponibili relativi alle cure domiciliari.  Applicazione del modello analitico in un contesto distrettuale.  Definizione delle prioritarie attività progettuali finalizzate allo sviluppo dei modelli di presa in carico a livello domiciliare, con particolare riferimento al case management. Risultati e Conclusioni Sono stati consolidati gli elementi che concorrono al sistema allargato delle cure domiciliari, di particolare rilievo stante il target del 10 % degli over 65 aa, da raggiungere entro il 2025; dai confronti con le funzioni preposte di Regione Lombardia proviene la conferma del concorso di quattro tipologie; l’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), l’Assistenza Domiciliare Programmata (ADP) ora in capo agli MMG -che sta vedendo la valorizzazione delle attività domiciliari degli Infermieri di Famiglia e di Comunità-, l’Assistenza domiciliare cure palliative e l’RSA Aperta. In base ai dati baseline ministeriali, acquisiti dalla Regione che indicano l’ASST Papa Giovanni XXIII con 4000 persone in carico nell’anno 2022 con un indice del 7,8% degli over 65 aa, si è proceduto, a stimare per il Distretto Valle Brembana, Valle Imagna e Villa d’Almé un sistema allargato di cure domiciliari pari a 7,62% (n. 1788), quale risultato della valorizzazione di un solo accesso per tipologia e tra tipologie di cure domiciliari per ogni assistito over 65 aa. A parità di contesto montano la Valle Imagna, meno dispersa territorialmente, garantisce più cure domiciliari (7,18% versus il 6,5% della Valle Brembana) nei contesti ad alto indice di vecchiaia. E’ sempre l’ambito della Valle Imagna e Villa d’Almé che, includendo anche un territorio periurbano, a differenza della Valle Brembana presenta la maggiore presenza di cure domiciliari (8,5%) sempre per gli over 65. Le cure domiciliari risultano essere secondo esperienza comune e secondo la letteratura il contesto più idoneo e congruo per sostenere la qualità di vita degli assistiti, in particolare coloro che presentano condizioni di cronicità e fragilità di natura sociosanitaria, tipicamente correlati all’età. Tali cure assumono progettualità molto sfidanti quando declinate in contesti di scarsa accessibilità, scarsa densità demografica, alto tasso di vecchiaia e basso tasso di natalità, e sono molto rilevanti per contesti ad alto tasso di povertà relativa e assoluta e con contrazione continuativa dei servizi negli ultimi decenni. Il presente approccio analitico basato sulla stratificazione delle cure domiciliari per indici di vecchiaia e accessibilità, sconta molte difficoltà legate alla titolarità dei dati necessari per analizzare e monitorare le cure domiciliari e allo sforzo importante di riordino, allineamento ed analisi dei dati; in tal senso risulta essenziale che l’evoluzione del sistema permetta di disporre di un cruscotto analitico strutturato e alimentato in tempo reale delle cure domiciliari distrettuali, finalizzato a produrre informazioni coerenti ai bisogni programmatori, di monitoraggio e di aiuto agli operatori; è necessario infatti favorire la consapevolezza dei medesimi rispetto all’evoluzione del servizio. Ruolo centrale rivestono le cure primarie e l’integrazione dei medici di medicina generale con gli infermieri di famiglia e di comunità, che in particolare dovrebbero svolgere funzioni di case-management per gli assistiti e il loro caregiver che abbisognano di accompagnamento e sostegno. Di rilevanza la rilevazione periodica dei LEA distrettuali tra cui quelli che presentano indicatori correlati alla assistenza domiciliare integrata, essi stessi oggi da armonizzare con lo sviluppo del sistema allargato delle cure domiciliari e la loro visione allargata ed integrata con i LEPS. L’integrazione multilivello necessita dell’integrazione gestionale per favorire la coerenza tra le parti rispetto al fine, mantenendo in forte considerazione non solo le dimensioni degli assistiti ma anche le dimensioni degli operatori e delle diverse agenzie erogative. MODULOORG

Riorganizzazione dei servizi di Logistica Sanitaria a supporto della Farmacia di una ASST per la
gestione e la tracciabilità dei farmaci e dei dispositivi medici dalla presa in carico degli stessi
fino alla loro somministrazione, impianto od utilizzo sul paziente
0 0
Libri Moderni

Canino, Rosario

Riorganizzazione dei servizi di Logistica Sanitaria a supporto della Farmacia di una ASST per la gestione e la tracciabilità dei farmaci e dei dispositivi medici dalla presa in carico degli stessi fino alla loro somministrazione, impianto od utilizzo sul paziente / Rosario Canino

Milano : PoliS-Lombardia, 2023

Abstract: Il modello di progetto sviluppato dall’ASST di Cremona in partnership con la RTI aggiudicataria della procedura di gara è quanto di più tecnologicamente avanzato esista sul mercato e le soluzioni proposte, tecnologiche, di servizio e di processo, si basano su un approccio completo, moderno ed evoluto al concetto di tracciabilità e logistica intra ospedaliera. Il modello ha esteso il tradizionale concetto di logistica mediante un approccio più ampio, per una tracciabilità a 360° dei beni sanitari. In quest’ottica, l’evoluzione risiede nel cambiamento del paradigma concettuale della logistica: l’approvvigionamento del bene può non essere più correlato a meccanismi statici di ripristino delle giacenze, bensì generato mediante elaborazione più ampia delle informazioni disponibili. I sistemi tecnologici, interconnessi tra loro, unitamente a moderni algoritmi basati sull’intelligenza artificiale per la previsione della domanda e la gestione ottimale dei magazzini, rendono possibile un’elaborazione del dato capace di produrre una previsione delle reali necessità di approvvigionamento dei diversi punti di consumo, generare una proposta d’ordine ottimizzata e attivare automaticamente gli opportuni meccanismi di reintegro: un approccio dinamico, orientato a soddisfare l’effettivo bisogno logistico e a ridurre in maniera importante il carico di lavoro del personale dell’ASST. Il cambiamento permette quindi di spostare il punto di vista dell’osservatore: l’approvvigionamento delle scorte non si basa solo su dati storici di consumo ma viene definito prevedendo le necessità future, sfruttando il contenuto informativo generato dai sistemi tecnologici installati e applicando modelli previsionali progettati appositamente. Questo tipo di logistica predittiva si pone quindi l’obiettivo di attuare una politica di gestione delle scorte “a previsione” anziché basata esclusivamente sulla conoscenza “storica”. Questo consente di efficientare i processi in modo da: - Ridurre/eliminare le richieste urgenti; - Ridurre le scorte di Farmacia centrale e delle Unità Operative; - Consentire una migliore pianificazione degli acquisti e delle richieste ai fini di: - Evitare rotture di stock; - Aumentare la rotazione delle scorte; - Eliminare gli sprechi generati da farmaci e dispositivi medici scaduti; - Supportare le esigenze cliniche in relazione alle reali necessità di utilizzo; - Ridurre il carico di lavoro e semplificare le attività logistiche in carico al personale dell’ASST. Il nuovo modello logistico sfrutta le sorgenti dati capillarmente distribuite in un’ottica di centralizzazione delle informazioni e loro elaborazione creando nuovo sapere (derivante dal concetto di IoT - Internet of things): il risultato è un sistema in grado di evolvere per soddisfare le reali necessità logistiche dell’ASST. L’obiettivo del progetto è costruire un sistema unitario e completo in grado di supportare la Farmacia nel percorso di evoluzione della logistica e dei servizi erogati verso le Unità Operative. Il progetto possiede, nelle soluzioni tecnologiche, organizzative e di servizio, la flessibilità per adattarsi alle esigenze specifiche dell’ASST. La soluzione progettuale ideata è una combinazione coerente ed armonica di differenti modelli di gestione, ottimizzati per lo specifico servizio e prodotto. Il sistema permetterà di tracciare tutte le operazioni effettuate, al fine di conoscere e monitorare in tempo reale i volumi e le tipologie di prodotti disponibili nell’ambito dell’intero sistema di gestione automatica. La Direzione Strategica dell’ASST di Cremona con l’assegnazione di questo servizio si pone l’obiettivo di avere la gestione automatizzata di: - Farmaci in confezione; - Farmaci in monodose; - Farmaci da frigo; - Farmaci stupefacenti; - Dispositivi medici con tracciabilità per singolo pezzo; - Dispositivi medici con tracciabilità per confezione. L’obiettivo è quello di implementare una soluzione che sia finalizzata a migliorare la qualità dei processi logistici e a valorizzare le attività ad alto valore aggiunto per gli operatori sanitari, semplificando e, dove possibile, annullando le attività logistiche a loro carico. I processi, le tecnologie di automazione e il software si innestano all’interno del sistema e vengono orchestrati opportunamente per supportare le attività specifiche coinvolte nel progetto, siano esse operate dal personale della RTI o da quello della ASST di Cremona. MODULOORG

Progetto di costituzione di una casa di comunità presso il territorio dell’ASST Brianza nel quadro di evoluzione del Sistema Sanitario di Regione Lombardia e PNRR
0 0
Libri Moderni

Tersalvi, Carlo Alberto

Progetto di costituzione di una casa di comunità presso il territorio dell’ASST Brianza nel quadro di evoluzione del Sistema Sanitario di Regione Lombardia e PNRR / Carlo Alberto Tersalvi

Milano: PoliS-Lombardia, [2022]

Abstract: La pandemia di Covid-Sars 19 nel suo dirompente svolgimento soprattutto in Lombardia ha messo in evidenza la necessità di ripensare il Sistema Sanitario Regionale orientandolo al rafforzamento dei servizi del territorio per assicurare una migliore assistenza di prossimità. D’altronde il PNRR prevede fra i suoi obbiettivi la costituzione delle case di comunità e degli ospedali di comunità come luoghi per garantire dei servizi integrati, sanitari, sociosanitari e sociali, in grado di prendere in carico i bisogni dei cittadini e di forinire loro risposte evitando il ricorso alle strutture ospedaliere. L’ASST Brianza, seguendo le indicazioni della Direzione Generale Welfare, ha avviato un progetto che possa permettere, entro la fine del 2021, l’avvio di una casa di comunità all’interno del territorio di sua competenza. Il coinvolgimento di altri soggetti del territorio, l’individuazione della sede, dei servizi da offrire e le modalità di erogazione, il cronoprogramma dello sviluppo del progetto e gli strumenti di verifica e monitoraggio sono gli aspetti fondanti che il progetto deve prevedere. MODULOPOL

Avvio del programma di screening organizzato del tumore della cervice uterina con test HPV in ATS Città Metropolitana di Milano
0 0
Libri Moderni

Silvestri, Anna Rita

Avvio del programma di screening organizzato del tumore della cervice uterina con test HPV in ATS Città Metropolitana di Milano / Anna Rita Silvestri

Milano: PoliS-Lombardia, [2022]

Abstract: Il PNP 2020-2025 indica, nell’ambito del macro obiettivo delle malattie croniche non trasmissibili, come strategia di prevenzione basata sull’individuo, il consolidamento dei programmi organizzati di screening oncologico, in particolare il completamento della transizione verso il modello basato sul test primario HPV-DNA per lo screening del cervico-carcinoma, anche attraverso interventi di formazione interdisciplinare congiunta di tutti i professionisti coinvolti, attività di informazione e comunicazione, modifiche tecnico-organizzative per ottimizzare la modalità degli inviti e per l’aggiornamento delle anagrafi e dei contatti. Tra le azioni centrali del PNP 2020-2025 vi è anche il perseguimento dell’equità nell’offerta e nell’erogazione dei programmi di screening oncologico organizzato e la valutazione dei modelli tecnico-organizzativi. Tra i risultati attesi dell’azione centrale descritta, è compresa la definizione dei percorsi di screening del cervico-carcinoma per le donne vaccinate contro l’HPV. Quanto indicato nel PNP 2020-2025 è stato completamente confermato nel PRP 2021-2025. Nel presente lavoro si vuole sviluppare la progettazione per l’avvio e l’implementazione, su tutto il territorio di ATS Città Metropolitana di Milano, del programma di screening per la cervice uterina con test HPV come test primario di screening, secondo le linee guida di Regione Lombardia approvate con DGR 7013/2017. Si intende inoltre progettare l’integrazione nel programma di screening di un percorso tailorizzato per le donne vaccinate contro l’HPV nel dodicesimo anno di età. MODULOORG

L'identificazione dei pazienti sospetti per malattia di Fabry e Gaucher
0 0
Libri Moderni

Paradiso, Antonella

L'identificazione dei pazienti sospetti per malattia di Fabry e Gaucher : il coinvolgimento degli stakeholders in un modello di screening con ottimizzazione delle risorse / Antonella Paradiso

Milano: PoliS-Lombardia, [2022]

Abstract: Premesse e scopo del lavoro: I pazienti affetti da malattia rara costituiscono il 5% della popolazione, circa 300.000.000 nel mondo e rappresentano una vera emergenza dei sistemi sanitari che per questo ha suscitato l’attenzione di tutti gli organismi italiani e internazionali che si occupano di sanità pubblica. Secondo la rete Orphanet Italia, nel nostro Paese i malati rari sono circa 2 milioni. Una malattia si definisce "rara" quando la sua prevalenza, intesa come il numero di casi presenti su una data popolazione, non supera una soglia stabilita. In UE la soglia è fissata allo 0,05 per cento della popolazione, ossia 5 casi su 10.000 persone. Il numero di malattie rare conosciute e diagnosticate oscilla tra le 7.000 e le 8.000, ma è una cifra che cresce con l’avanzare della scienza e, in particolare, con i progressi della ricerca genetica. L’Internista, lo Specialista della complessità, il medico che spesso chiude il cerchio nei casi difficili, è una figura cruciale anche nella diagnosi e nel trattamento delle malattie rare. A dimostrazione di ciò, la Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti (FADOI) fra i suoi progetti speciali ne ha attivato uno dedicato a queste patologie allo scopo di continuare a promuovere la cultura della consapevolezza di malattia, della conoscenza e della formazione. Le malattie di Fabry e Gaucher sono malattie lisosomiali caratterizzate dalla mancanza di enzimi delle vie metaboliche cellulari con conseguente accumulo dei cataboliti con sofferenza delle cellule e quindi degli organi fino al completo malfunzionamento e morte, se non diagnosticate e curate. La gravità della malattia si traduce da un lato in forte peso sociale che grava sui pazienti e sulle loro famiglie riducendone la qualità della vita e dall’altro in notevole impatto economico causato alla società. La corretta diagnosi delle malattie rare è complessa e spesso soggetta a notevoli ritardi a causa della grande eterogeneità fenotipica, estrema atipicità dei sintomi e della ancora scarsa conoscenza e consapevolezza di queste patologie. Negli ultimi venti anni sono stati scoperti farmaci che mimano l’attività enzimatica o comunque agiscono supportando le vie metaboliche lisosomiali e permettono di curare questi pazienti con un’efficacia tanto maggiore quanto più precoce è l’inizio del trattamento. Gravità delle malattie, elevati costi diretti, costi sociali, perdita della qualità di vita e, non da meno, fattori etici legati alla presenza di una terapia efficace, sia pure costosa, impongono la diagnosi di malattia anche in accordo con la recente approvazione alla Camera ed al Senato del Testo Unico sulle Malattie Rare proprio in materia di ricerca, assistenza, equità nell’accesso alle cure. Materiali e metodi: Il modello che si presenta consiste nell’operare un intervento di screening in una popolazione già selezionata, e quindi meno ampia numericamente, in base a parametri analitici laboratoristici predefiniti e impostati degli esami ematochimici in utenti, ricoverati o no, che accedono al Laboratorio Centrale dell’Ospedale Sant’Eugenio di Roma. Questo aspetto rappresenta un grande punto di forza e di ottimizzazione delle risorse perché il prelievo ematico comunque sarebbe stato eseguito e non è motivato o causato dallo studio in atto. I dati, ovvero i referti con analisi ematochimiche suscettibili di attenzione secondo i cut-off impostati, vengono estrapolati da una query realizzata da un Operatore dei Sistemi Operativi dell’Ingegneria Informatica; successivamente a questi utenti viene chiesto, previa comunicazione dello studio e col consenso informato firmato acquisito, di eseguire un successivo prelievo che sarà inviato, in formato di dbs (dried blood splot) al CNR di Palermo, alla Centro diretto dal Professor Giovanni Duro, per l’analisi enzimatica e genetica. Risultati prospettici (attesi): La prevalenza della malattie di Gaucher è 1:60-80.000, quella di Fabry ha un’incidenza che oscilla tra 1:40.000 e 1:117.000 con recenti studi di screening new born che mostrano prevalenza di 1:8800.Tali stime sono in continuo aggiornamento parallelamente alla maggiore sensibilità e capacità diagnostica; inoltre eseguire un’opera di screening in persone che hanno alterazioni ematiche peculiari delle suddette malattie ovviamente porta a restringere il campo di osservazione e quindi ad una maggiore prevalenza relativa. Questa considerazione, unitamente all’altissima numerosità degli esami che vengono eseguiti al Laboratorio Centrale induce a pensare che, statisticamente, cresce enormemente la possibilità di identificare un Paziente con Malattia di Fabry o Gaucher. Inoltre, utilizzando una metodologia di what if analysis è possibile valutare i costi risparmiati per una campagna informativa e di sensibilizzazione. La what if analysis, realizzata nella parte teorica e nella parte applicativa, può costituire un vero strumento di previsione e decisione per l’organizzazione e l’allocamento di risorse umane ed economiche. MODULOORG

La presa in carico dei pazienti con Disordini della Coscienza e il ruolo nel percorso di cura del Coma Research Centre – CRC della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta
0 0
Libri Moderni

Leonardi, Matilde

La presa in carico dei pazienti con Disordini della Coscienza e il ruolo nel percorso di cura del Coma Research Centre – CRC della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta / Matilde Leonardi

Milano: PoliS-Lombardia, [2022]

Abstract: Descrizione del contesto, del problema individuato Regione Lombardia si occupa dei pazienti con Disordini della Coscienza, e negli ultimi anni ha cercato anche di identificare quali potessero essere le migliori soluzioni per i pazienti e soprattutto le famiglie, i caregivers. Questo però non vuol dire che l’accordo Stato Regioni sia stato recepito integralmente e inoltre la recente pandemia ha creato diverse problematiche nella organizzazione die percorsi di cura dalla fase acuta alla fase di lungo degenza fino al domicilio. Ciò che manca ancora è una risposta coordinata alla richiesta di poter avere annualmente, o in intervalli definiti, una valutazione diagnostica precisa che tenga conto delle possibili modifiche clinico diagnostiche e quindi delle eventuali nuove necessità terapeutico-riabilitative. La Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano è un ente pubblico di terzo livello che attraverso il suo COMA RESEARCH CENTRE è in grado di fornire un protocollo diagnostico-prognostico di altissimo livello, a valenza internazionale e può fornire uno staging diagnostico utile alla valutazione del paziente nelle diverse fasi di malattia. L’ Obiettivo specifico e strategico del progetto: definire un percorso in grado di - Studiare la condizione clinica/diagnostico/ prognostica di pazienti con disturbi della coscienza, stabilizzati dal punto di vista rianimatorio dopo l’uscita dal coma e provenienti da centri di riabilitazione lombardi e extraregionali e da lungodegenze o domicilio. - Studiare accuratamente, con un gruppo di lavoro dedicato, i pazienti in Stato Vegetativo e di Minima Coscienza dal punto di vista clinico, neurofisiologico e di neuroimaging e sottoporli ad una serie di valutazioni ed esami diagnostici sulla base di un protocollo CRC-Besta. - Definire, in collaborazione con i centri invianti, le conclusioni diagnostiche e prognostiche. - Supportare, formare e valutare il burden del caregiver. MODULOORG

Introduzione di un programma regionale di screening prenatale delle aneuploidie
0 0
Libri Moderni

Amorosi, Alessandro

Introduzione di un programma regionale di screening prenatale delle aneuploidie / Alessandro Amorosi

Milano: PoliS-Lombardia, [2022]

Abstract: Il progetto si pone l’obbiettivo di disegnare un programma per l’implementazione a livello regionale lombardo dei Livelli Essenziali di Assistenza relativi allo screening prenatale delle aneuploidie previsti dal DPCM 12 gennaio 2017 e tenendo in considerazione il documento del Consiglio Superiore di Sanità “Screening del DNA fetale non invasivo in Sanità Pubblica” del 9 marzo 2021. Lo screening verrà implementata secondo un modello contingente basato su uno screening di prima linea mediante test combinato ed uno screening contingente con cfDNA/NIPT sulla base dei risultati del test combinato. L’offerta del test combinato inserita nei LEA identificati dal Ministero nel 2017 dovrà essere inclusa in modo sistematico tra gli esami offerti dal Sistema Sanitario Regionale (SSR) per garantire l’implementazione della strategia di screening sopra descritta nella popolazione ostetrica generale destinataria del programma. Il sistema Regionale Hub-Spoke, che mette in connessione i diversi punti nascita con le Unità di Medicina Materno Fetale, è il modello che garantirà la presa in carico e la gestione clinica delle donne che accedono allo screening prenatale. Per garantire un’adeguata copertura dello screening mediante test combinato su scala Regionale, sia in termini di distribuzione territoriale che di rapporto tra richiesta ed erogazione delle prestazioni, verrà eseguita un’indagine conoscitiva per valutare l’attuale volume di attività di screening nelle unità Hub e Spoke e definire la necessità o meno di potenziamento. Le unità Spoke potranno rivolgersi alle unità Hub per gli approfondimenti diagnostici nelle donne risultate positive al test combinato. Lo screening contingente con cfDNA/NIPT verrà realizzato individuando un laboratorio di riferimento regionale al fine garantire che i test siano eseguiti presso un centro con comprovata esperienza, permettendo di abbattere significativamente gli attuali costi del test. Le valutazioni di impatto economico del nuovo intervento sanitario comprendono le analisi di costo-efficacia, finalizzate a misurare il costo per caso identificato e l’analisi dell’impatto sul budget, finalizzata a stimare i costiincrementali complessivi generati da tale intervento, rispetto alla sua mancata introduzione. Questo modello si fonda su due principali considerazioni: 1. il ricorso a tecniche invasive di diagnosi prenatale (villocentesi e amniocentesi) si è ridotto notevolmente negli ultimi anni ed è plausibile che questo andamento proseguirà in futuro e riguarderà non più del 3-4% di tutte le gravidanze nei prossimi anni grazie alla progressiva diffusione dei test di screening non invasivi. Pertanto, è fondamentale che queste tecniche vengano centralizzate il più possibile con lo scopo di garantire il mantenimento di adeguati livelli di competenza degli operatori e di sicurezza per la gestante 2. la gestione clinica della gestante ad alto rischio può richiedere, a seconda della complessità del caso, la messa in campo di competenze multidisciplinari ed il ricorso ad analisi genetiche avanzate che sono disponibili all’interno della rete regionale. MODULOPOL

Fuga dal vincolo Malthusiano nell’assistenza oncologica medica del Dipartimento Oncologico della ASST Valtellina e Alto Lario
0 0
Libri Moderni

Bertolini, Alessandro Stefano

Fuga dal vincolo Malthusiano nell’assistenza oncologica medica del Dipartimento Oncologico della ASST Valtellina e Alto Lario / Alessandro Stefano Bertolini

Milano: PoliS-Lombardia, [2022]

Abstract: Contesto La ASST della Valtellina e alto Lario risponde alla domanda di salute di 180.000 residenti. Il bacino d’utenza allargato ai territori di confine dell’ATS della Montagna può comprendere 200.000 utenti. La dimensione del territorio, con un asse lungo di 200 km da Livigno a Madesimo determina una bassa densità abitativa. La ASST offre risposte ai bisogni di cura nei quattro presidi aziendali di Sondalo, Sondrio, Morbegno e Chiavenna. La situazione Malthusiana che si crea nel contesto attuale è che nel medio periodo ad una crescita dei bisogni rappresentati dai dati epidemiologici non si riuscirà a dare risposte adeguate a mancanza di risorse. Per uscire da questo vincolo di produttività è necessario prendere in considerazione tecnologie innovative e avviare una riallocazione delle risposte ai detti bisogni. Epidemiologia I casi incidenti annui ammontano al 6x1000 della popolazione residente e consistono in almeno 1200 nuovi casi annui. I casi prevalenti possono arrivare a 6000. Organizzazione La risposta ai bisogni oncologici è differente a seconda della tipologia di pazienti. Le categorie prenderemo in considerazione sono solo quelle che manifestano un bisogno terapeutico specialistico realizzabile, sia esso adiuvante (precauzionale) o per presenza di malattia (in fase preoperatoria o metastatica). Dall’intera casistica epidemiologica dobbiamo sottrarre i pazienti con diagnosi oncologica di tumori cutanei, che non ricadono su un ulteriore bisogno terapeutico, i guariti dall’atto chirurgico, i pazienti compromessi ed indirizzabili alle cure palliative o quelli non trattabili per copatologie od età avanzata. I tumori cutanei squamo e basocellulari rappresentano almeno il 20% della casistica incidente e prevalente. I guariti dall’atto chirurgico, perché diagnosticati con stadio basso o entrati in un percorso di screening, possono essere non più del 10% della casistica. Per questi il programma di follow up rimane, quello terapeutico precauzionale è validato solo per alcune neoplasie e potrebbe riguardare la metà della casistica. Il gruppo a diagnosi tardiva o quelli con copatologie o età avanzata non hanno una necessità di cura specialistica ma sono affidati al medico di famiglia o direttamente alla UOS di Cure Palliative. I casi incidenti con questa caratteristica clinica non sono superiori al 20%. I casi incidenti che ragionevolmente arrivano ad un contatto oncologico medico sono 100%- (20+5+20) = 55%. Dato un’incidenza prevista di 1200 soggetti la casistica che necessita di un’azione terapeutica specialistica si implementa ogni anno del 55% cioè 660 casi. La stessa regola vale per i casi prevalenti, che raggiunge con lo stesso calcolo statistico arrotondato per difetto almeno 3300 persone. Risposte La crescita demografica è sempre stata vincolata alla capacità di una popolazione di sostenere la propria crescita con una produzione di cibo costante. L’esaurimento delle risorse alimentari ha sempre determinato un riassestamento del volume demografico e questo è conosciuto come il vincolo Malthusiano. L’uscita da questo vincolo è stata possibile dal progresso tecnologico applicato alle fonti alimentari. La maggiore disponibilità di forza lavoro ha reso disponibile manodopera a basso salario impiegata in attività produttive che hanno generato quel surplus che ha innescato la rivoluzione industriale. La gestione oncologica medica segue ormai una cinetica Malthusiana con una forza lavoro dedicata che non può crescere all’infinito, stante gli incrementi costanti dei bisogni di cura nella popolazione residente. È necessario costruire un modello tecnologico che abbatta l’impegno lavorativo e assicuri risposte di lungo periodo. L’efficienza allocativa ci determinerà un risparmio di risorse. Proposta Utilizzo pianificato della telemedicina per tutti i pazienti in trattamento con farmaci oncologici orali ad alto costo. Attualmente sono mille dispensazioni all’anno ma con un trend in crescita per le nuove indicazioni e gli adeguamenti delle linee guida. Dispensazione dei farmaci nelle sedi aziendali prossime al domicilio validata dall’oncologo che lavora senza spostarsi sta in un’unica sede. Verifica dello stato di salute del paziente mediante televisita, valutazione degli esami ematochinici per via telematica. Aggiustamento degli appuntamenti ricalibrati su consegne bimestrali. Programmazione e visita in presenza solo per i controlli richiesti dalla scheda AIFA di registrazione. Impatto economico Un medico dedicato per il tempo necessario (90 distribuzioni mese) Un infermiere dedicato per il tempo necessario Giorni stabiliti per la televisita e programmazione esami. Minore presenza dei pazienti negli ambulatori. Impatto positivo sul contenimento dell’inquinamento per minor viaggi sull’asse dei 200 km Rendicontazione dell’attività mediante impegnativa di televisita Sintesi applicativa La televisita in oncologia non è facilmente applicabile nei pazienti che sono in follow up, perché gradiscono il contatto col medico all’appuntamento semestrale. Arruolamento del paziente nel progetto dall’inizio del percorso di cura. Se adeguatamente istruiti, i pazienti in trattamento con farmaci orali e dispensazione agevolata (televisita con medico a Sondrio e ritiro del farmaco, per esempio, all’ospedale di Chiavenna o al presidio di Bormio) sono messi in una situazione di assoluta comodità. Ricevono le impegnative per gli ematochimici direttamente sul fascicolo sanitario. Eseguono gli esami nei punti prelievo aziendali vicini al domicilio. I referti sono visionabili dal medico che accede direttamente al repository dell’utente. Tutta l’organizzazione si regge su un percorso informatico virtuoso, che connette lo storico del paziente al medico, ovunque si trovi e i risultati attuali per la decisione terapeutica. MODULOPOL

Implementazione di un servizio di telefarmacia per la ottimizzazione delle terapie farmacologiche in pazienti cronici
0 0
Libri Moderni

Venturini, Francesca

Implementazione di un servizio di telefarmacia per la ottimizzazione delle terapie farmacologiche in pazienti cronici / Francesca Venturini

Milano: PoliS-Lombardia, [2022]

Abstract: L’Azienda Ospedale-Università Padova (AOUP) è una azienda ospedaliero-universitaria di 1.732 posti letto, una delle aziende ospedaliere più grandi d’Italia. Costituisce centro hub a livello regionale: sono presenti 52 centri riconosciuti, ed è sede di 18 European Reference Networks per le malattie rare. La farmacia clinica è un settore della professione che specializza i farmacisti nel fornire assistenza diretta ai pazienti con l'obiettivo di ottimizzare l'uso dei farmaci e migliorare gli esiti clinici. Il farmacista clinico esercita nel team multidisciplinare; in particolare, attraverso la distribuzione diretta, vengono gestite terapie farmacologiche ad alta complessità, di esclusiva erogazione attraverso strutture pubbliche. In un contesto di alta specializzazione, il lavoro in team del farmacista è favorito; rimane la necessità di una stretta interazione con il territorio, non sempre ben strutturata. Sulla scia della telemedicina, ha iniziato a formalizzarsi anche la « telefarmacia », definita come « la fornitura di assistenza da parte di farmacisti attraverso l'uso delle telecomunicazioni a pazienti ubicati a distanza ». Esempi di servizi erogati sono: la revisione del profilo farmacologico del singolo paziente ed il relativo monitoraggio (medication review), la dispensazione di farmaci (home delivery), il counselling. L’obiettivo strategico del progetto è promuovere un modello di assistenza farmaceutica integrata fra ospedale, territorio e domicilio del paziente, attraverso l’applicazione della telefarmacia. Si prevede di sperimentare un modello organizzativo innovativo di presa in carico e continuità assistenziale di pazienti con malattie croniche in trattamento con farmaci specialistici, struttrando un percorso di intevento di farmacia clinica. Beneficeranno del progetto utenti e famiglie afferenti alle Unità di Distribuzione Diretta Farmaci. Il progetto prevede 5 fasi. Dalla fase 1 (situazione « as is »), emerge che il servizio di Distribuzione Diretta Farmaci serve ca. 13.000 pazienti/anno in terapia cronica e/o specialistica. La fase 2 (situazione « to be ») prevede un intervento del farmacista clinico su 2 macroaree: « area logistica - home delivery », con la consegna dei farmaci al domicilio del paziente sul territorio regionale; « area farmacia clinica » a distanza, con un intervento di medication review, e di verifica della compliance del paziente. Si prevede una interazione strutturata fra farmacista ospedaliero, clinico specialista, Medico di Medicina Générale e Centrale Operativa Territoriale (COT) delle aziende ULSS. Lo studio pilota (fase 3) verterà su 2 patologie: una patologia « rara » e una patologia « diffusa ». La diversa numerosità delle due popolazioni di pazienti (ca. 30 vs 690) permetterà di testare il modello su due livelli. I costi rilevati (fase 4) riguarderanno: il personale, l’home delivery e l’acquisizione di tecnologie. I risultati attesi (fase 5), consistono in: migliore gestione dei farmaci, della compliance e della soddisfazione del paziente. Saranno misurati sia indicatori di processo che di esito. Il progetto si inserisce in un contesto, la telefarmacia, ancora poco sviluppato in Italia. I risultati permetteranno di misurare il reale impatto del servizio da parte del farmacista clinico, e saranno facilmente trasferibili a contesti simili, dove la coesistenza di aziende ospedaliere erogatrici e aziende sanitarie territoriali rende frammentata l’assistenza farmaceutica al malato cronico. MODULOORG

Sviluppo di progetti Interaziendali
0 0
Libri Moderni

Barai, Giampietro

Sviluppo di progetti Interaziendali : Gestione interaziendale di servizi di Fisica Sanitaria con particolare riferimento alla realizzazione di un sistema interaziendale di refertazione Neuroradiologica 2021 / Giampietro Barai

Milano: PoliS-Lombardia, [2022]

Abstract: Il presente project work propone come obiettivo l’analisi di progetti strutturati e interconnessi per la condivisione interaziendale di sistemi e risorse umane nell’ottica di una proposta volta ad un aumento dell’offerta, della qualità diagnostica e della riduzione dei costi. La gestione integrata di servizi territoriali sanitari e sociosanitari erogati da aziende sanitarie diverse ma contigue territorialmente, nell’ambito di una proposta sanitaria che si basa su una complessa e avanzata gestione tecnologica, sia nel campo della cura che della diagnosi, porta ad uno strutturato aumento dell’offerta sanitaria e ad una chiara riduzione dei costi legati alla condivisone delle risorse umane specialistiche e tecnologiche. Le modalità di integrazione dei servizi nei processi di riorganizzazione delle Aziende sanitarie sono diversi a seconda del contesto. Il decreto ministeriale del 2 aprile 2015 n.70, il relativo aggiornamento e le indicazioni strategiche evidenziate all’interno delle linee guida del nuovo POAS deliberato dalla regione Lombardia, porta alla programmazione di dipartimenti interaziendali. I servizi di Fisica Sanitaria delle provincie di Mantova e Cremona operano nel contesto sanitario della terapia radiante e della gestione dell’imaging. Molte attività richiedono una formazione specifica e in continuo aggiornamento (RM, TC, Acceleratori lineari, PACS, Diagnostica digitale, Medicina Nucleare, ecc.), nonché una corposa dotazione tecnologica che deve essere sempre aggiornata. La gestione di un servizio unico interaziendale permetterebbe una organizzazione più efficiente e capace di seguire i veloci mutamenti tecnologici e organizzativi. La condivisione delle apparecchiature consentirebbe di ridurre i costi e nel contempo lo sviluppo delle professionalità e delle competenze presenti nelle due realtà potrebbe essere condivisa dove la richiesta della presenza del fisico non è quotidiana o dove si necessita di una programmazione comune. Lo sviluppo del progetto potrebbe basarsi sull’individuazione formale di una figura di coordinamento Interaziendale che assumerebbe il ruolo di gestione armonizzata e complementare delle due realtà in una logica di sviluppo fisico-clinico, maggior supporto per le direzioni nei progetti condivisi già attivi tra le due realtà (Neuroradiologia, radioprotezione, neurochirurgia, scambio e gestione imaging, screening mammografico) e possibilità di interscambio per specializzazioni non coperte nelle singole realtà. Un esempio legato all’applicazione delle attività che un servizio interaziendale di Fisica Sanitaria faciliterebbe è l’attivazione di un servizio interaziendale di Neuroradiologia. La gestione dell’imaging coordinata da un solo servizio, la conoscenza di ambedue i sistemi di refertazione, rende possibile in tempi ridotti e evitando ridondanze, l’applicazione di un modello di refertazione interaziendale. Scopo della Neuroradiologia Interaziendale di Mantova e Cremona è la collaborazione e la condivisione delle risorse umane e tecnologiche al fine di soddisfare le richieste in ambito diagnostico ed interventistico neuroradiologico delle due provincie. Condizione indispensabile per tale progetto è rappresentata un sistema di condivisione delle immagini funzionale e di buona qualità. A tal proposito si ritiene che inizialmente si possa ricorrere ad utilizzo dei due Sistemi RIS/PACS in ambedue le Sedi. Il risparmio in questo caso risulta legato al personale necessario per le reperibilità notturne e festive. Un solo neuroradiologo potrebbe gestire la richiesta di referti provenienti dalle due ASST, attraverso la gestione interaziendale dei due sistema PACS e RIS. In conclusione va sottolineato che la programmazione di servizi interaziendali da parte delle Direzioni strategiche non sarebbe finalizzata prioritariamente ad economie di scala, ma ad un incremento qualitativo e quantitativo dell’offerta sanitaria. MODULOORG

Radiologia Domiciliare
0 0
Libri Moderni

Scagnelli, Paola

Radiologia Domiciliare : Integrazione territoriale di un servizio di radiologia / Paola Scagnelli

Milano: PoliS-Lombardia, [2022]

Abstract: Il progetto si propone di attuare un servizio di Radiologia Domiciliare destinato a soggetti in carico all’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) di qualunque profilo di cura ed ai pazienti fragili con polimorbosità per i quali i MMG segnalano all’ADI la necessità di esami radiologici a domicilio. Il progetto è stato pensato anche in previsione di una sua utilità nel prossimo futuro in considerazione delle nuove esigenze dettate da PNRR nelle Case della Comunità e negli Ospedali di comunità e dovrà essere valutata l’opportunità di un coinvolgimento delle COT nel suddetto processo. Il project work illustra la procedura esecutiva e il work flow specificatamente sviluppato per l’esecuzione dell’esame radiologico a domicilio. E’ stata effettuata una preventiva precisa valutazione dei rischi da radiazioni ionizzanti, rischio biologico generico, rischio biologico da SARS-CoV-2, rischio da movimentazione dei carichi e dei pazienti e rischi infortunistici. Sono state valutate tempistiche delle varie fasi di realizzazione ed è stato elaborato un diagramma di Gant per ipotizzare tempistiche adatte, considerando le fasi di sviluppo e di esecuzione. È stato poi effettuato uno studio dei costi di realizzazione considerando sia i costi legati all'attrezzatura che quelli legati al personale, ai sistemi di teletrasmissione e al materiale di consumo. Si e’ poi proceduto ad una previsione dei risultati attesi e dei vantaggi previsti sia in campo sanitario che sociale, relazionale ed umano ed economico. Infine seguirà una fase di verifica che implicherà una relazione finale con presentazione del lavoro svolto sia in termini quantitativi che qualitativi. MODULOORG

Progetto per l’acquisizione interaziendale di un sistema robotico multi modulare condiviso
0 0
Libri Moderni

Tralce, Luigi

Progetto per l’acquisizione interaziendale di un sistema robotico multi modulare condiviso / Luigi Tralce

Milano: PoliS-Lombardia, [2022]

Abstract: La chirurgia robotica rappresenta la nuova frontiera della chirurgia mininvasiva e una recente Delibera di Regione Lombardia [Delibera n° XI /5450 del 3/11/2021] ha confermato la sua importanza strategica Con la chirurgia robotica, si possono trattare patologie in sedi anatomiche difficili da raggiungere, estendendo ad interventi complessi i benefici della mininvasività, con la stessa qualità ed efficacia della chirurgia tradizionale. In particolare, nessuna cicatrice estesa sull’addome, ridotto tempo operatorio, minor anestesia e ripresa lavorativa più rapida. I costi di acquisto e di manutenzione sono purtroppo molto elevati configurando il limite più importante all’acquisizione di questa alta tecnologia, soprattutto per Aziende Sanitarie di medio livello. L’obiettivo del progetto è quello di acquisire in condivisione con altra ASST confinante un Robot multimodulare di ultima generazione che presenta caratteristiche tecniche diverse dal classico Robot Da Vinci Trasportabilità del sistema: console mobile e bracci robotizzati su carrelli che vengono posizionati intorno al tavolo operatorio, movimentati e trasportati facilmente da una sala operatoria all’altra La facile movimentazione permette anche il trasporto del sistema tra più strutture ospedaliere con costi minimi correlati con un mezzo di trasporto standard. Ergonomia: le dimensioni ridotte consentono di poter fruire il sistema robotico senza l’esigenza di dedicare una sala operatoria alla tecnologia. Riduzione dei costi correlati: non vi è necessità di dover apportare modifiche strutturali per ospitare il sistema robotico, né stravolgere l’organizzazione delle sedute operatorie in quanto il sistema può essere trasportato laddove è necessario. I destinatari del progetto sono: - Le due Aziende coinvolte limitrofe [ASST Franciacorta e Garda] con I due Presidi Ospedalieri di Chiari e Manerbio che distano 25 Km, con strada percorribile in circa 35 minuti. - La chirurgia generale, urologica e ginecologica dei due Presidi che possono insieme erogare un numero congruo di interventi (almeno 250/anno) - I pazienti del nostro territorio [270000 abitanti per ASST Franciacorta e 380000 per la ASST Garda] che avranno la possibilità di fruire di una tecnica chirurgica moderna e consolidata senza spostarsi in altre sedi Da una analisi delle fughe DRG dal territorio Franciacorta è emerso che oltre 1000 interventi possibili con tecnica robotica, sono stati eseguiti in altre sedi nel triennio 2016 – 2018. Modalità di utilizzo Si prevede che Il Robot venga installato nei due presidi ospedalieri alternativamente ogni due mesi, tempistica ritenuta idonea per rispondere adeguatamente alle necessità di interventi soprattutto oncologici. Formazione e personale Formazione La formazione del personale, punto fondamentale, è a totale carico della ditta che fornisce il sistema con un piano formativo articolato anche in strutture internazionali, adeguato al primo operatore, aiuto chirurgo e personale di sala operatoria. Conclusioni Lo studio di fattibilità eseguito con lo strumento del BEP (break even point), dimostra la sostenibilità economica del progetto condiviso con indubbi vantaggi dal punto di vista sanitario per la popolazione delle due ASST coinvolte. MODULOORG

HealthLine Nuovo Paradigma di Cure Integrate & Digital and Conversational Triage
0 0
Libri Moderni

Sottile, Antonino

HealthLine Nuovo Paradigma di Cure Integrate & Digital and Conversational Triage / Antonino Sottile

Milano: PoliS-Lombardia, [2022]

Abstract: Il progetto intende sviluppare e validare un nuovo modello di cure integrate nella prevenzione terziaria delle complicanze oncologiche e la gestione degli eventi avversi gravi, grazie al supporto della Telemedicina, dell’Intelligenza Artificiale e del Machine Learning, in modo da tutelare la salute dei pazienti e limitare gli accessi al Pronto Soccorso. Gli attuali processi clinico-assistenziali, dalla fase di triage a quella di cura, prevedono la presenza fisica del paziente presso la struttura ospedaliera e comportano limitazioni ed inefficienze, quali il rischio di sovraffollamento della struttura stessa e eventuali disagi per i pazienti con problemi di mobilità e/o distanti dalla struttura. Inoltre, al fine di garantire un’efficace prestazione sanitaria, le strutture ospedaliere devono pianificare e dimensionare con molta cura il personale sanitario (dagli infermieri ai medici, ma anche agli amministrativi, ecc), in funzione del flusso atteso di pazienti giorno per giorno. Il rischio è una gestione inappropriata dei pazienti, con accodamenti e allungamento dei tempi di attesa, oltre che un degrado del servizio offerto e un aumento dei costi di gestione. I sistemi di Intelligenza Artificiale (IA) stanno assumendo un ruolo sempre più importante in ambito sanitario. Diversi studi hanno dimostrato la loro utilità come strumento di supporto ai medici ed infermieri per formulare diagnosi più precise, rapide e accurate. Obiettivo di questo progetto è presentare e validare un nuovo processo clinico-assistenziale in Oncologia, per la prevenzione terziaria delle complicanze oncologiche e la gestione degli eventi avversi seri, sia per i pazienti che si accingono per la prima volta alla struttura ospedaliera e sia per i pazienti oncologici affetti da tumore solido, presi in carico presso l’IRCCS di Candiolo, in cura con terapia orale antitumorale, terapia infusionale, terapia di supporto, tramite una soluzione innovativa di cure integrate ospedale-territorio, con l’utilizzo della Telemedicina, la spedizione del farmaco dall’Ospedale alla Farmacia Territoriale (grazie alla già attiva collaborazione con le farmacie) ed il Telemonitoraggio a domicilio. Si prevede per casi più complessi l’attivazione dell’assistenza domiciliare infermieristica. Il progetto Digital Triage è complementare e legato in maniera Bidirezionale con HealthLine in quanto si vuole realizzare un sistema di intelligenza artificiale in grado di effettuare un primo screening sulle esigenze del paziente/utente in modo da poterlo indirizzare successivamente verso il giusto percorso. L’attuale processo di Triage, utilizzato per definire l’urgenza delle prestazioni sanitarie, prevede la presenza fisica del paziente presso la struttura ospedaliera e comporta limitazioni ed inefficienze, quali il rischio di sovraffollamento della struttura stessa e eventuali disagi per i pazienti con problemi di mobilità e/o distanti dalla struttura. MODULOPOL